LEHNER E L'AVVERTENZA BANDITESCA DELL'INPDAP - PAROLA AI MONTANELLIANI - GRILLO NON È L'UOMO NUOVO - GRILLANTI, PERCHÉ AVETE BISOGNO DI UN CAPO CHE VI GUIDI? - COMUNISMO PER POCHI E CAPITALISMO TAROCCATO PER GLI ALTRI.

Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1

Caro Roberto, sta giungendo con postatarget a tutti i pensionati dell'amministrazione pubblica un depliant dell'Inpdap. Firmata da tal Giuseppina Santiapichi, si legge una singolare letterina che promuove l'iscrizione "volontaria" alla Gestione unitaria.
E' previsto, dal novembre 2007, un prelievo sull'importo lordo delle pensioni superiori a 599 euro al mese, in cambio di meraviglie di Francia, come "piccoli prestiti", "mutui ipotecari edilizi" ed anche, facendo le corna, assistenza, ma solo in alcune regioni, in caso di Alzheimer.
Fin qui, nulla di insolito, trattandosi di uno spot lanciato per suggere il sangue degli anziani.

Giunge, poi, un'avvertenza banditesca:
«Se Lei non intende iscriversi alla Gestione unitaria dell'Inpdap può compilare il modulo di non adesione. e consegnarlo o inviarlo per posta o tramite fax, entro e non oltre il 31 ottobre 2007, alla Sede provinciale o territoriale Inpdap che eroga la sua pensione. Se Lei, invece, vuole iscriversi non dovrà fare nulla, perché la sua adesione scatterà automaticamente il 1° novembre.».

E pensare che l'iscrizione era definita "volontaria".
Insomma, tu, pensionato, sei iscritto d'autorità e automaticamente e se non ci stai a passare per coglione devi perdere tempo e denaro, compilando e recapitando il modulo di "non" adesione. Secondo me, qui, in presenza di un giudice a Berlino, c'è una notizia di reato.
Giancarlo Lehner

Lettera 2

Spett. Redazione, ho visto sul vostro sito la recensione di Gerbi e Liucci - già letta sul Domenicale del Sole - al libro di Renata Broggini. Mi permetto perciò di inviarvi queste mie osservazioni nate dopo la lettura delle prime recensioni al libro comparse fin dai primi di settembre. Poiché contengono riferimenti a documenti inediti, penso possano interessarvi. Il testo è consultabile sul sito della Fondazione Montanelli Bassi:
www.fondazionemontanelli.it
Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi

Lettera 3

Siccome Dagospia si è apertamente schierato, tantissimi suoi lettori faranno un giro molto al largo da esso, tanto che avete tolto anche il contatore di pagine e utenti, bravi, per la pubblicità non si sa mai se il pesce è fresco o è semplicemente stato sciacquato.
Massimo Ali

Lettera 4

Facciamoci un giro in anagrafe. Siamo davvero sicuri che il nuovo che avanza è Beppe Grillo? L'uomo di Savignone, in provincia di Genova, è nato 59 anni fa. E già questo la dice lunga. Ma se cerchiamo il conforto dell'anagrafe il concetto viene fuori meglio. Allora: Vladimir Putin di anni ne ha 55, quattro in meno, ed è già un po' che è in sella. George Bush di anni ne ha 61 ma ne aveva 55, anche lui quattro in meno, quando salì alla Casa Bianca. Gordon Brown di anni ne ha 56, tre in meno, per non parlare dell'inquilino precedente di Downing Street quel Tony Blair che oggi ha 54 anni, quattro in meno, ed ha già chiuso la sua esaltante storia politica. E Nicolas Sarkozy? 52 anni, sette in meno, e già guida la sua nouvelle France. Grillo a cinquantanove anni è ormai in ritardo sul futuro e rischia di finire come i quattro amici della canzone del suo corregionale Gino Paoli. Quelli che volevano cambiare il mondo e si ritrovarono a bere whisky al Roxy Bar.
Gino Roca

Lettera 5

Il problema non è Grillo. Il problema sono le masse, irrimediabilmente stupide per vocazione. Se un capopopolo potesse dialogare a tu per tu con ogni singolo cittadino non conseguirebbe il risultato che, invece, ottiene parlando ad una massa radunata in una piazza, vera o virtuale che sia. Il popolo è bue; ben lo compresero Robespierre e Lenin quando nel 1789 il primo e nel 1917 il secondo ebbero gioco facile a scatenare le masse contro le Istituzioni dell'epoca, provocando quel bagno di sangue e quell'onda lunga di morti i cui effetti negativi ancora oggi si ripercuotono in varie parti del mondo.

Beppe Grillo sta oggi incitando la massa che lo segue a condannare alla "virtuale" ghigliottina del suo blog una classe politica effettivamente degenerata. Attenzione, però: se la ghigliottina di Grillo è virtuale, la massa che lo segue non lo è ed è stupida almeno quanto il popolo bue che acclamò Robespierre prima e Lenin poi. A Grillo non auguro di fare la fine di Robespierre che di persona constatò quanto affilata fosse la lama con cui aveva decapitato mezza Parigi; lo invito però a fare attenzione a come si muove: il popolo che oggi lo acclama ragiona con il ventre, non con la testa e le decisioni prese "con la pancia" - ce lo insegna la Storia - non hanno mai portato a nulla di buono!
Lorenzo Gnavi



Lettera 6

Caro Roberto, se Beppe Grillo voleva denunciare i mali di questo Paese ha fatto bene. Non era una operazione difficile. In fondo grande efficacia ebbe il buon Nanni Moretti quando disse che quelli che stavano sul palco con lui erano gli artefici della sconfitta della sinistra e dovevano andare a casa. Sono TUTTI al loro posto e Moretti è invece scomparso dalla tv. Meglio ancora fa Dagospia, l'unico vero contenitore di giornalismo rimasto in Italia.

Se invece Beppe Grillo vuole andare oltre la denuncia come dice lui il discorso cambia completamente. A questo punto vedo che molti sono in fibrillazione e tirano fuori dati, dossier, informazioni di ogni tipo. Tipico modo italiano di fare politica. In realtà la proposta politica è ben più difficile della critica. Lo sapeva bene l'ex Pci che utilizzava con grande prudenza l'arma critica verso la dc.

A Grillo andrebbero fatte semplicemente, diciamo, tre quattro domande facili facili:
a) Caro Grillo cosa occorrerebbe fare con gli immigrati in Italia? Cpt si o no?
b) Caro Grillo come affronteresti il problema dei rifiuti: inceneritori-termovalorizzatori, discariche, o semplice propaganda (a favore della differenziata)?
c) Sull'energia: carbone, nucleare, gassificatori o semplice propaganda anche qui?
d) Sei favorevole o no ad uniformare le rendite finanziarie al 20% (dal 27 dei conti correnti e dal 12 dei titoli)?
e) Omosessuali: matrimonio con adozione, dico o niente?
Vediamo cosa dice Grillo - politico
Enrico Bonocore

Lettera 7
Grillanti, avete esercitato il vostro diritto di difesa biasimando Dago per avere riportato un articolo contro Grillo ma non avete mica smentito il contenuto.
Grillo condannato per omicidio colposo plurimo.
Ha usufruito dei "maledetti" condoni tombali, così come fanno gli odiati evasori.
Ha mentito sulle sue proprietà, riducendole.
Ha mentito sulla sua barca, in verità affondata.
E altro.
Perchè ha mentito? Spiegatelo, no? Un mentitore che vuole dare il suo "Imprimatur" a futuri suoi politici. Esattamente come fanno I partiti tanto odiati, no?
Ma perchè, a tutti i costi, avete bisogno di un capo che guidi anche I vostri pensieri?
Bruno

Lettera 8

I dati sui finanziamenti ai giornali e all'incredibile televisione pubblica, vera mangiatoia per buoni a nulla e raccomandati da prendere a calci in culo, rivelano una volta di più (insieme al comportamento di banche centrali e altre rinomate istituzioni) due fatti:
primo, molti predicatori del libero mercato non starebbero sul mercato neppure un giorno senza le stampelle del denaro pubblico, come varie imprese a partire dalla la Fiat.
Secondo, le etichette sono ormai soltanto specchietti per le allodole: la differenza corre tra una cupola composta di varie caste che opera secondo criteri sovietici e i restanti, la massa o parco buoi gravato di tributi e del lavaggio del cervello. Insomma comunismo per pochi e capitalismo taroccato per gli altri.
Kovalsky

Lettera 9

Quei cattolici che avevano riposto la speranza di un mondo nuovo nelle braccia del guitto Beppe Grillo, si devono ricredere. Dopo aver sparato a destra e a manca contro l'inefficienza della politica e dei politicanti, forse per una questione di par condicio denigratoria, o più probabilmente per tenere alti i riflettori su se medesimo in vista del lancio ufficiale del suo nuovo partito, ha pensato "bene" di scagliarsi contro Papa Ratzinger.

Nel blog più cliccato d'Italia ha infatti asserito che "il papa è un amministratore delegato tedesco che gestisce due milioni di lavoratori in nero". A parte che l'unica risposta a cotanta imbecillità non può che essere un bel vaffa, ciò che delude è il fatto che lo sboccato più famoso d'Italia ha dimostrato di non essere poi cosi originale come invece vorrebbe far credere, visto che la moda dilagante dello sparare a zero contro la Santa Romana Chiesa, non l'ha di certo inventata lui.
Gianni Toffali Verona

Lettera 10
Assurdità di una legge 40, sulla procreazione assistita, che non permetteva in nessun caso la diagnosi preimpiamto, mentre un'altra legge dello Stato dava poi, a gravidanza avviata, la possibilità sia di diagnosi e che di aborto, sicuramente a maggior costo sotto ogni aspetto. Qualunquista chiedere maggiore coerenza tra le leggi?
Mary


Dagospia 25 Settembre 2007