È IL WEB, BELLEZZA - INTERNET VIOLA I PARADISI FISCALI. IL SITO WIKILEAKS ESPONE I CONTI CAYMAN DELLA BANCA SVIZZERA JULIUS BAER - UN GIUDICE USA LO FA CHIUDERE, MA I SERVER ESTERI CONTINUANO A PUBBLICARLI.

Marco Magrini per "Il Sole 24 Ore"

Dalla segretezza delle Cayman Islands, alla diffusione planetaria.
Il sito Wikileaks (in inglese leak vuol dire "falla", ma anche "soffiata") è diventato oggetto di una battaglia legale da parte della banca elvetica Julius Baer, che si è vista pubblicare centinaia di documenti riservati della propria filiale alle Cayman, i quali conterrebbero la prova di operazioni illecite. La banca ha chiesto l'immediata chiusura del sito e un giudice californiano l'ha prontamente decretata: non era mai successo prima.



Wikileaks era già arrivato all'onore delle cronache a novembre, quando aveva pubblicato un documento riservato sulle procedure usate dagli americani a Guantanamo: una soffiata elettronica fornita da una fonte anonima. Secondo la Julius Baer, dietro la vicenda delle Cayman c'è invece un nome e un cognome: Rudolf Elmer, ex vicepresidente della filiale nel paradiso fiscale caraibico, che è stato recentemente licenziato.

Il guaio è che, in barba alla sentenza californiana, nel mondo digitale le cose vanno diversamente che nel mondo analogico: Wikileaks ha subito spostato il suo intero, scottante archivio elettronico su un server svedese, usando - invece di wikileaks.org - alcuni domini internet di giurisdizioni non coinvolte in questa vicenda. Su www.wikileaks.in (India) o su www.wikileaks.be (Belgio), le centinaia di file della banca elvetica alle Cayman sono ancora lì, a disposizione del mondo.
(Fra parentesi: in mezzo a quei documenti, c'è anche una lettera della banca svizzera che chiede al cancelliere Angela Merkel di chiudere i suoi conti off-shore. Ma è palesemente falsa).


Dagospia 22 Febbraio 2008