RADIO ULTRÀ ATTACCA SKY - UN'EMITTENTE PRIVATA ROMANA DIFFONDE I NUMERI DI CELLULARE DI CARESSA E BERGOMI, "REI" DI NON AVER CRITICATO A SUFFICIENZA ROSETTI PER L'INGIUSTA ESPULSIONE DI MEXES.

Guglielmo Buccheri per "La Stampa"


Un doppio cartellino giallo, le minacce e i legali in campo. Il collegamento appare stonato, ma nel corto circuito Capitale del dopo Inter-Roma accade anche che gli umori, neri, dei tifosi romanisti trovino spazio nell'emittenza locale per trasformarsi in qualcosa che supera il livello di guardia. «Tutte le critiche sono permesse, le minacce no. Questa è un'aggressione vigliacca, hanno dato persino i nostri numeri di telefono e le email. I nostri legali valuteranno se ci sono gli estremi per una denuncia. E' auspicabile che la Lega Calcio intervenga».

L'affondo è di Tullio Camiglieri, responsabile della comunicazione Sky; i «nostri numeri...» sono quelli dei due commentatori tv della notte del doppio giallo di Rosetti a Mexes, Fabio Caressa e Giuseppe Bergomi; le minacce denunciate da Camiglieri quelle uscite dal programma radiofonico condotto da Marione, ex leader della curva sud e, oggi, al microfono di Centro Suono Sport.

Tutta colpa di novanta minuti raccontati con uno sguardo di favore alle mosse in campo dei ragazzi di Mancini: negli insulti del popolo dei tifosi giallorossi il peccato originale della coppia mondiale Caressa-Bergomi nasce da giudizi troppo morbidi davanti alla scelte di Rosetti, una macchia che può valere la disdetta dell'abbonamento.



«Ci hanno insultato per tutto il giorno, utilizzano la radio come strumento di offesa personale prendendo la partita come spunto. Questa è una radio che trasmette in base ad una concessione pubblica, deve rispondere al codice di autoregolamentazione e a quello etico», così Camiglieri. La Lega è chiamata in causa perchè spetta alla Confindustria del pallone dare il via libera alle radiocronache o ai flash dagli stadi alle varie emittenze, il Codice è quello approvato nel luglio scorso al ministero delle Comunicazioni.

Caressa, intanto, scrive una lettera aperta ai tifosi dove ricorda «i numerosi sms ricevuti sul mio cellulare da interisti che mi incolpano di esser stato filoromanista» proprio mentre le agenzie raccontano il ritorno a casa del capitano «ferito». «Alla mia Roma - così Totti - assegno otto in pagella. E' Rosetti che ha rovinato tutto: fino a 20 minuti dalla fine non aveva sbagliato niente, poi ha perso di vista la conduzione della gara. Mexes è stato espulso senza nemmeno commettere un fallo, e Burdisso su Taddei? Alla vigilia avevo ragione a parlare di "aiutone", ora sarà dura, ma non è finita: vediamo cosa fa l'Inter a Napoli. A San Siro abbiamo dimostrato di essere più bravi di loro».

C'è chi sostiene di aver visto Rosella Sensi in lacrime e abbandonata allo sconforto per variabili che poco hanno a che vedere con il campo da gioco (rumors fra tifosi, niente più); c'è chi parla di un gruppo con il calendario in mano e un passaparola. «Se l'Inter esce dalla Champions League si sfascia...Contro di noi erano a pezzi...», è stato il ritornello sull'aereo che riportava a Fiumicino la truppa Spalletti.

I nerazzurri vicino al tracollo? A Trigoria in molti la pensano così, manca, secondo i piani di decollo romanisti, solo una spintarella verso il fondo che solo una non impresa contro il Liverpool può dare. Totti promuove la «sua» Roma. La palla, adesso, passa ai legali, alla Lega Calcio e al Codice. E, l'Inter? «Ci penserà il Liverpool a farli esplodere...», si consola la banda Spalletti. Moratti può incrociare le dita: «Le polemiche dopo la sfida di mercoledì? Lascio ampia libertà a tutti di dire quello che vogliono, il pareggio è stato giusto. Gli arbitri? La soluzione può essere la pazienza, aspettare e magari arriveranno arbitri nuovi».


Dagospia 29 Febbraio 2008