'MANI INSANGUINATE' A MILANO: ATTACCO AL GIRO DI POTERE DI FORMIGONI E CIELLE
ROBIN HOOD TAX DI TREMONTI SI ABBATTE ANCHE SULLO STATO (VEDI ALLA VOCE ENI)
RIVOLTA IN TOSCANA VS 'GEO' TOZZI - E LUCHINO RIMASE SENZA LA FIERA DI BOLOGNA
ROBIN HOOD TAX DI TREMONTI SI ABBATTE ANCHE SULLO STATO (VEDI ALLA VOCE ENI)
RIVOLTA IN TOSCANA VS 'GEO' TOZZI - E LUCHINO RIMASE SENZA LA FIERA DI BOLOGNA
1 - 'MANI INSANGUINATE' A MILANO: QUALCUNO VUOLE SPEZZARE IL CERCHIO DI POTERE E DI INTERESSI DI FORMIGONI E COMUNIONE & LIBERAZIONE
Un traffico di polmoni e di mammelle con il cancro che valevano 5.000 euro. È questo lo spettacolo della malasanità nelle cliniche degli orrori di Milano e della Lombardia, uno scandalo che sembra appena all'inizio.
A distanza di 16 anni dall'arresto del socialista Mario Chiesa per le mazzette del Pio Albergo Trivulzio, si apre un filone che può portare a esiti imprevedibili. Nel febbraio del '92 furono i Carabinieri a battezzare "Mani pulite" l'operazione che ha aperto il fiume di Tangentopoli e ha liquidato la Prima Repubblica. Quella della Clinica Santa Rita e delle altre decine di strutture sanitarie pubbliche e private che la Guardia di Finanza sta setacciando, si potrebbe chiamare "Mani insanguinate", macchiate da chirurghi criminali che invece del giuramento di Ippocrate, preferivano i codici cifrati.
Anche in questo caso c'è un risvolto politico che non si può ignorare. E non l'ha ignorato Roberto Formigoni, il Governatore della Regione Lombardia che ieri ha fiutato il vento giocando d'anticipo. Il politico milanese, sacrificato sul filo di lana da Berlusconi che forse già sapeva dell'indagine giudiziaria, ha tuonato contro gli orrori e ha sospeso a tempo indeterminato il contratto con la Clinica Santa Rita.
Formigoni fa il suo mestiere e non può ignorare che la Lombardia assorbe ogni anno 17 miliardi di spesa sanitaria con le strutture private che drenano il 30% dei soldi pubblici.
Gli arresti di questi giorni hanno toccato un nervo scoperto nel mondo di Comunione&Confusione, la potente organizzazione cattolica che nella sanità ha una presenza imponente. A Milano sono in molti a sapere che non c'è industria farmaceutica (italiana e multinazionale) e non c'è ospedale o farmacia dove la presenza dei fedelissimi di Formigoni non sia più che massiccia. Dove un tempo dominavano i partiti adesso si affollano le truppe in camice bianco di Comunione&Confusione. Il loro leader politico, Roberto Formigoni è al potere dal 1995 e considera la sanità un laboratorio esemplare.
Qualche incidente ha già dovuto affrontarlo con l'occupazione del grande ospedale Niguarda dove il Governatore ha nominato come direttore generale Pasquale Cannatelli, un uomo di sicura fede ciellina. E di sicura fede sono primari, aiuti e assistenti, scelti non per concorso ma per "idoneità" e virtù soprattutto morali.
L'attacco della magistratura alla Clinica Santa Rita è quindi qualcosa di più di un episodio. Qualcuno vuole spezzare il cerchio di potere e di interessi che Formigoni ha costruito in tanti anni con l'aiuto di don Verzè e di chirurghi dalle mani sporche di sangue.
2 - LA ROBIN HOOD TAX DI TREMONTI SI ABBATTE SULLO STATO (VEDI ALLA VOCE ENI)
Nel palazzo dell'Eni davanti al laghetto dell'Eur oggi avverrà uno spogliarello casto e discreto.
L'amministratore delegato Paoletto Scaroni inviterà i consiglieri d'amministrazione, riuniti per la prima volta dopo le riconferme e le nomine di Giulietto Tremonti, a liberarsi dalla cravatta e a slacciare la camicia. Nell'iconografia industriale questa immagine si aggiunge a quella di Sergio Marpionne e del suo pullover sgualcito, una scelta estetica che fa impazzire gli ultimi operai della Fiat, ma non contribuisce certo a diminuire lo spreco di aria condizionata.
Per Scaroni invece il taglio della cravatta, che sembra sia stata introdotta nell'abbigliamento dai cavalieri croati alla corte di Luigi XIV, può far risparmiare 243mila kw/h. Il presidente dell'Eni, Roberto Poli, e i consiglieri seguiranno l'esempio senza ricordare a Scaroni che una cosa simile avvenne ai tempi del premier giapponese Koizumu che impose per legge un abbigliamento "risparmioso", e fu imitato in un convegno dei Giovani rampanti di Confindustria da Luchino di Montezemolo si liberò della cravatta tra gli applausi.
Al nuovo Consiglio interessa di più capire il senso della tremenda dichiarazione rilasciata ieri dal presidente di Gazprom, Alexej Miller, che ha profetizzato il petrolio a 250 dollari. Lo scenario è allucinante, ma Paoletto è convinto che non sia realistico perché ci penseranno i consumatori degli stessi paesi Opec a ridurre la corsa dell'oro nero.
C'è un altro problema molto interessante sul quale il consiglio dell'Eni dovrà discutere. È la famosa Robin Hood Tax annunciata nei giorni scorsi con clamore dal genio fosforescente che siede sulla poltrona del ministero dell'Economia. Ieri sera il Tg1 di Gianni Riotta ha mandato in onda un servizio da New York dove la corrispondente diceva (con il groppo in gola) che Barack Obama ha intenzione di imitare Giulietto Tremonti nella stangata ai petrolieri.
Ai consiglieri dell'Eni qualche dubbio sulla tassa di Robin Hood potrebbe venire perché si tratta di un intervento straordinario che può colpire soprattutto l'Eni. Infatti le altre compagnie di raffinazione e di distribuzione non hanno avuto in questi mesi risultati eccezionali rispetto alla crescita del prezzo del greggio, mentre l'Eni ha archiviato il 2007 con 6,6 miliardi di utile e un dividendo versato nelle casse dello Stato per 1,6 miliardi. Se il Robin Hood di via XX Settembre scaglierà la sua freccia fiscale, a farne le spese potrebbe essere più di altri la storica Compagnia che dovrebbe ridurre drasticamente i dividendi per gli azionisti, i grandi investitori e i piccoli risparmiatori.
Il tema è delicato perché Giulietto Tremonti non è soltanto il principe della foresta di Sherwwod o lo sceriffo di Nottingham, ma il ministro che ha nominato i "magnifici scravattati".
3 - E LUCHINO RIMASE SENZA FIERA DI BOLOGNA
Ieri è stata una giornata di mestizia per Luchino di Montezemolo.
Dopo aver lasciato la presidenza di Confindustria nelle mani della moretta di Mantova, Emma Marcegaglia, il presidente della Fiat ha lasciato un'altra poltrona alla quale era sentimentalmente e materialmente legato. Nonostante le pressioni degli amici il ragazzo dei Parioli (e quelle del sindaco Cofferati a cambiare aria) si è dimesso dalla presidenza della Fiera di Bologna e lo ha fatto con un po' di commozione.
Luchino ama la città di Prodi, Casini, Gnudi e Cofferati perché qui è nato il 31 agosto 1947. La poltrona della Fiera non era gran cosa, ma stava bene nella galleria delle medaglie e dei compensi che adesso si riducono di numero e di importanza. Dalla Fiera è andato via il suo amico Alfredo Cazzola, che sembra intenzionato a scendere in campo per il Comune, e sono entrati i francesi di GL Event con l'intenzione di piazzare un loro uomo.
"I miei impegni nazionali e internazionali - ha spiegato Montezemolone - mi impediscono di potermi candidare a un'ulteriore presenza. Poi nella vita il cambiamento è importante per tutti e Bologna ha bisogno del contributo di tutti". La parabola di Luchino è davvero curiosa: come ambasciatore del made in Italy la presidenza della Fiera poteva rappresentare un palcoscenico ideale.
4 - IL PIO PASSERA SEMBRA NON ESSERE PIÙ INNAMORATO DI AIRONE
L'amministratore delegato di BancaIntesa, Corradino Passera, è un benefattore.
Se ne sono accorti anche a New York e all'Onu dove ieri è stato conferito alla Banca un premio per l'iniziativa di quattro organizzazioni umanitarie finanziate da IntesaSanPaolo e Fondazione Cariplo.
Il "Corriere della Sera" ci tiene a sottolineare che Passera "cattolico praticante con una lunga storia di filantropia alle spalle, ha incontrato il Segretario Generale dell'Onu per discutere sulla necessità di rispondere in maniera ancora più incisiva alle tragedie del continente africano". È bello scoprire questo aspetto dell'ex-manager McKinsey che in questo modo si allinea in modo perfetto alla profonda spiritualità del suo presidente, Abramo-Bazoli. Il Passera benefattore dell'Africa e dei bambini del Malawi, dovrà adesso dimostrare di essere anche benefattore dell'Italia, anzi dell'Alitalia.
E qui il suo ruolo si complica perché in queste ore difficili per la Compagnia di bandiera la strada è ancora in salita.
Ieri c'è stata una riunione tra il Cavaliere, Giulietto Tremonti e il suo superconsulente, Bruno Air-Molli, che insieme a Gianni Letta hanno esaminato le risposte da dare a Bruxelles sulla procedura di infrazione per il prestito ponte. Questi uomini sanno che tra i commissari dell'Unione europea c'è un giovinotto piuttosto debole, Antonio Tajani, che il Cavaliere ha premiato a commissario dei Trasporti.
Da parte sua Corradino sembra non essere più innamorato di AirOne, perché capisce che tirare la volata all'esile Compagnia di Carlo Toto può creare un enorme conflitto di interessi. Dietro l'angolo c'è Tonino Di Pietro che non perde occasione per ricordare all'universo intero che il Passera advisor di Alitalia è anche l'amministratore delegato della Banca che ha foraggiato in questi anni le avventure aree del costruttore marchigiano.
Ma non basta, perché al di là di una disponibilità formale denunciata mercoledì scorso a Firenze, anche Cesarone Geronzi e la sua Mediobanca non sembrano affatto disposti a mettere un solo euro dentro la cordata italiana.
5 - RIVOLTA IN TOSCANA CONTRO MARIO TOZZI
In Toscana è scoppiata la rivolta dei sindaci delle province di Grosseto e Livorno.
L'attacco frontale è contro un volto noto ai ragazzi e agli amanti dell'ecologia che da anni seguono le trasmissioni di Mario Tozzi, il geologo famoso per le trasmissioni "Gaia" e "Geo&Geo".
Oltre ad essere Primo ricercatore del Cnr, Tozzi è stato nominato dalla Regione in accordo con Pecoraio Scanio, alla presidenza del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e fin dall'inizio ha avuto un rapporto conflittuale con i sindaci che per la maggior parte guidano giunte di centrosinistra. È una guerra di veleni e di incomprensioni che nasce dalla rigidità di Tozzi nei confronti dei vincoli che ha messo sul Parco. Secondo i suoi oppositori il geologo che nella comunità scientifica considerano un po' fantasioso, si mostra chiuso al dialogo e sordo alle esigenze di sviluppo del turismo.
Il Parco è una realtà importante che comprende tutte le principali isole toscane come Elba, Giglio, Gorgona, Giannutri, Montecristo, Capraia e Pianosa, con un'estensione di 17mila ettari sulla terraferma e 57mila in mare. In nome delle sue presunte teorie scientifiche il geologo romano sembra non rendersi conto che l'economia povera del territorio ha bisogno del turismo e non mostra segni di cedimento. Il divorzio è vicino e a sfiduciarlo sarà proprio il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, un uomo che appartiene come i sindaci al centrosinistra.
6 - DOVE VA HUGO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che il columnist Hugo Dixon, autore fino a poco tempo fa della rubrica "breakingnews" di "Repubblica", ha cambiato cavallo ed è passato al quotidiano "La Stampa".
Dagospia 11 Giugno 2008
Un traffico di polmoni e di mammelle con il cancro che valevano 5.000 euro. È questo lo spettacolo della malasanità nelle cliniche degli orrori di Milano e della Lombardia, uno scandalo che sembra appena all'inizio.
A distanza di 16 anni dall'arresto del socialista Mario Chiesa per le mazzette del Pio Albergo Trivulzio, si apre un filone che può portare a esiti imprevedibili. Nel febbraio del '92 furono i Carabinieri a battezzare "Mani pulite" l'operazione che ha aperto il fiume di Tangentopoli e ha liquidato la Prima Repubblica. Quella della Clinica Santa Rita e delle altre decine di strutture sanitarie pubbliche e private che la Guardia di Finanza sta setacciando, si potrebbe chiamare "Mani insanguinate", macchiate da chirurghi criminali che invece del giuramento di Ippocrate, preferivano i codici cifrati.
Anche in questo caso c'è un risvolto politico che non si può ignorare. E non l'ha ignorato Roberto Formigoni, il Governatore della Regione Lombardia che ieri ha fiutato il vento giocando d'anticipo. Il politico milanese, sacrificato sul filo di lana da Berlusconi che forse già sapeva dell'indagine giudiziaria, ha tuonato contro gli orrori e ha sospeso a tempo indeterminato il contratto con la Clinica Santa Rita.
Formigoni fa il suo mestiere e non può ignorare che la Lombardia assorbe ogni anno 17 miliardi di spesa sanitaria con le strutture private che drenano il 30% dei soldi pubblici.
Gli arresti di questi giorni hanno toccato un nervo scoperto nel mondo di Comunione&Confusione, la potente organizzazione cattolica che nella sanità ha una presenza imponente. A Milano sono in molti a sapere che non c'è industria farmaceutica (italiana e multinazionale) e non c'è ospedale o farmacia dove la presenza dei fedelissimi di Formigoni non sia più che massiccia. Dove un tempo dominavano i partiti adesso si affollano le truppe in camice bianco di Comunione&Confusione. Il loro leader politico, Roberto Formigoni è al potere dal 1995 e considera la sanità un laboratorio esemplare.
Qualche incidente ha già dovuto affrontarlo con l'occupazione del grande ospedale Niguarda dove il Governatore ha nominato come direttore generale Pasquale Cannatelli, un uomo di sicura fede ciellina. E di sicura fede sono primari, aiuti e assistenti, scelti non per concorso ma per "idoneità" e virtù soprattutto morali.
L'attacco della magistratura alla Clinica Santa Rita è quindi qualcosa di più di un episodio. Qualcuno vuole spezzare il cerchio di potere e di interessi che Formigoni ha costruito in tanti anni con l'aiuto di don Verzè e di chirurghi dalle mani sporche di sangue.
2 - LA ROBIN HOOD TAX DI TREMONTI SI ABBATTE SULLO STATO (VEDI ALLA VOCE ENI)
Nel palazzo dell'Eni davanti al laghetto dell'Eur oggi avverrà uno spogliarello casto e discreto.
L'amministratore delegato Paoletto Scaroni inviterà i consiglieri d'amministrazione, riuniti per la prima volta dopo le riconferme e le nomine di Giulietto Tremonti, a liberarsi dalla cravatta e a slacciare la camicia. Nell'iconografia industriale questa immagine si aggiunge a quella di Sergio Marpionne e del suo pullover sgualcito, una scelta estetica che fa impazzire gli ultimi operai della Fiat, ma non contribuisce certo a diminuire lo spreco di aria condizionata.
Per Scaroni invece il taglio della cravatta, che sembra sia stata introdotta nell'abbigliamento dai cavalieri croati alla corte di Luigi XIV, può far risparmiare 243mila kw/h. Il presidente dell'Eni, Roberto Poli, e i consiglieri seguiranno l'esempio senza ricordare a Scaroni che una cosa simile avvenne ai tempi del premier giapponese Koizumu che impose per legge un abbigliamento "risparmioso", e fu imitato in un convegno dei Giovani rampanti di Confindustria da Luchino di Montezemolo si liberò della cravatta tra gli applausi.
Al nuovo Consiglio interessa di più capire il senso della tremenda dichiarazione rilasciata ieri dal presidente di Gazprom, Alexej Miller, che ha profetizzato il petrolio a 250 dollari. Lo scenario è allucinante, ma Paoletto è convinto che non sia realistico perché ci penseranno i consumatori degli stessi paesi Opec a ridurre la corsa dell'oro nero.
C'è un altro problema molto interessante sul quale il consiglio dell'Eni dovrà discutere. È la famosa Robin Hood Tax annunciata nei giorni scorsi con clamore dal genio fosforescente che siede sulla poltrona del ministero dell'Economia. Ieri sera il Tg1 di Gianni Riotta ha mandato in onda un servizio da New York dove la corrispondente diceva (con il groppo in gola) che Barack Obama ha intenzione di imitare Giulietto Tremonti nella stangata ai petrolieri.
Ai consiglieri dell'Eni qualche dubbio sulla tassa di Robin Hood potrebbe venire perché si tratta di un intervento straordinario che può colpire soprattutto l'Eni. Infatti le altre compagnie di raffinazione e di distribuzione non hanno avuto in questi mesi risultati eccezionali rispetto alla crescita del prezzo del greggio, mentre l'Eni ha archiviato il 2007 con 6,6 miliardi di utile e un dividendo versato nelle casse dello Stato per 1,6 miliardi. Se il Robin Hood di via XX Settembre scaglierà la sua freccia fiscale, a farne le spese potrebbe essere più di altri la storica Compagnia che dovrebbe ridurre drasticamente i dividendi per gli azionisti, i grandi investitori e i piccoli risparmiatori.
Il tema è delicato perché Giulietto Tremonti non è soltanto il principe della foresta di Sherwwod o lo sceriffo di Nottingham, ma il ministro che ha nominato i "magnifici scravattati".
3 - E LUCHINO RIMASE SENZA FIERA DI BOLOGNA
Ieri è stata una giornata di mestizia per Luchino di Montezemolo.
Dopo aver lasciato la presidenza di Confindustria nelle mani della moretta di Mantova, Emma Marcegaglia, il presidente della Fiat ha lasciato un'altra poltrona alla quale era sentimentalmente e materialmente legato. Nonostante le pressioni degli amici il ragazzo dei Parioli (e quelle del sindaco Cofferati a cambiare aria) si è dimesso dalla presidenza della Fiera di Bologna e lo ha fatto con un po' di commozione.
Luchino ama la città di Prodi, Casini, Gnudi e Cofferati perché qui è nato il 31 agosto 1947. La poltrona della Fiera non era gran cosa, ma stava bene nella galleria delle medaglie e dei compensi che adesso si riducono di numero e di importanza. Dalla Fiera è andato via il suo amico Alfredo Cazzola, che sembra intenzionato a scendere in campo per il Comune, e sono entrati i francesi di GL Event con l'intenzione di piazzare un loro uomo.
"I miei impegni nazionali e internazionali - ha spiegato Montezemolone - mi impediscono di potermi candidare a un'ulteriore presenza. Poi nella vita il cambiamento è importante per tutti e Bologna ha bisogno del contributo di tutti". La parabola di Luchino è davvero curiosa: come ambasciatore del made in Italy la presidenza della Fiera poteva rappresentare un palcoscenico ideale.
4 - IL PIO PASSERA SEMBRA NON ESSERE PIÙ INNAMORATO DI AIRONE
L'amministratore delegato di BancaIntesa, Corradino Passera, è un benefattore.
Se ne sono accorti anche a New York e all'Onu dove ieri è stato conferito alla Banca un premio per l'iniziativa di quattro organizzazioni umanitarie finanziate da IntesaSanPaolo e Fondazione Cariplo.
Il "Corriere della Sera" ci tiene a sottolineare che Passera "cattolico praticante con una lunga storia di filantropia alle spalle, ha incontrato il Segretario Generale dell'Onu per discutere sulla necessità di rispondere in maniera ancora più incisiva alle tragedie del continente africano". È bello scoprire questo aspetto dell'ex-manager McKinsey che in questo modo si allinea in modo perfetto alla profonda spiritualità del suo presidente, Abramo-Bazoli. Il Passera benefattore dell'Africa e dei bambini del Malawi, dovrà adesso dimostrare di essere anche benefattore dell'Italia, anzi dell'Alitalia.
E qui il suo ruolo si complica perché in queste ore difficili per la Compagnia di bandiera la strada è ancora in salita.
Ieri c'è stata una riunione tra il Cavaliere, Giulietto Tremonti e il suo superconsulente, Bruno Air-Molli, che insieme a Gianni Letta hanno esaminato le risposte da dare a Bruxelles sulla procedura di infrazione per il prestito ponte. Questi uomini sanno che tra i commissari dell'Unione europea c'è un giovinotto piuttosto debole, Antonio Tajani, che il Cavaliere ha premiato a commissario dei Trasporti.
Da parte sua Corradino sembra non essere più innamorato di AirOne, perché capisce che tirare la volata all'esile Compagnia di Carlo Toto può creare un enorme conflitto di interessi. Dietro l'angolo c'è Tonino Di Pietro che non perde occasione per ricordare all'universo intero che il Passera advisor di Alitalia è anche l'amministratore delegato della Banca che ha foraggiato in questi anni le avventure aree del costruttore marchigiano.
Ma non basta, perché al di là di una disponibilità formale denunciata mercoledì scorso a Firenze, anche Cesarone Geronzi e la sua Mediobanca non sembrano affatto disposti a mettere un solo euro dentro la cordata italiana.
5 - RIVOLTA IN TOSCANA CONTRO MARIO TOZZI
In Toscana è scoppiata la rivolta dei sindaci delle province di Grosseto e Livorno.
L'attacco frontale è contro un volto noto ai ragazzi e agli amanti dell'ecologia che da anni seguono le trasmissioni di Mario Tozzi, il geologo famoso per le trasmissioni "Gaia" e "Geo&Geo".
Oltre ad essere Primo ricercatore del Cnr, Tozzi è stato nominato dalla Regione in accordo con Pecoraio Scanio, alla presidenza del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e fin dall'inizio ha avuto un rapporto conflittuale con i sindaci che per la maggior parte guidano giunte di centrosinistra. È una guerra di veleni e di incomprensioni che nasce dalla rigidità di Tozzi nei confronti dei vincoli che ha messo sul Parco. Secondo i suoi oppositori il geologo che nella comunità scientifica considerano un po' fantasioso, si mostra chiuso al dialogo e sordo alle esigenze di sviluppo del turismo.
Il Parco è una realtà importante che comprende tutte le principali isole toscane come Elba, Giglio, Gorgona, Giannutri, Montecristo, Capraia e Pianosa, con un'estensione di 17mila ettari sulla terraferma e 57mila in mare. In nome delle sue presunte teorie scientifiche il geologo romano sembra non rendersi conto che l'economia povera del territorio ha bisogno del turismo e non mostra segni di cedimento. Il divorzio è vicino e a sfiduciarlo sarà proprio il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, un uomo che appartiene come i sindaci al centrosinistra.
6 - DOVE VA HUGO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che il columnist Hugo Dixon, autore fino a poco tempo fa della rubrica "breakingnews" di "Repubblica", ha cambiato cavallo ed è passato al quotidiano "La Stampa".
Dagospia 11 Giugno 2008