L'EX CRAXISTA VA IN "SOCCORSO ROSSO" AD ALEMANNO PER CONTO DEI POTERI FORTI
IL COMUNE DI ROMA POTREBBE COPRIRE IL 'BUCO' DI VELTRONI CON LA VENDITA DI ACEA
UN'AZIENDA CHE FA GOLA A CARLO DE BENEDETTI (CARO AD AMATO) E A CALTAGIRONE
IL COMUNE DI ROMA POTREBBE COPRIRE IL 'BUCO' DI VELTRONI CON LA VENDITA DI ACEA
UN'AZIENDA CHE FA GOLA A CARLO DE BENEDETTI (CARO AD AMATO) E A CALTAGIRONE
1 - AMATO? AMATO DA CHI? "SOCCORSO ROSSO" AD ALEMANNO PER CONTO DEI POTERI FORTI
R. Zuc. per il Corriere della Sera
Il Pd, nella sua maggioranza, sembra d'accordo. A partire da Walter Veltroni. Ma non c'è giorno senza polemiche per la commissione Amato, concepita sul modello bipartisan di quella affidata in Francia da Sarkozy al socialista Attali. Ieri una dura critica è giunta da Rifondazione Comunista, che vede come il fumo negli occhi l'idea che un uomo di centrosinistra possa collaborare con Gianni Alemanno, sindaco decisamente di destra. Ma ha attaccato Giuliano Amato, ex socialista, anche l'attuale gruppo socialista in Campidoglio: «È un soccorso rosso».
E mentre personalità importanti del Pd si aggiungono alla lista dei favorevoli, Franco Bassanini, prima di aderire, continua a chiedere spiegazioni. E dovrà attendere ancora un po', perché si viene a sapere che il varo della commissione non dovrebbe avvenire prima di settembre. Nel frattempo l'ex presidente del consiglio dovrà mettere a punto la lista dei «saggi» che dovranno occuparsi di riforme e «grandi idee» per la capitale. Ma anche lui dovrà ricevere dal sindaco ulteriori garanzie, dato il clima che si sta creando attorno all'iniziativa.
Livia Turco, attualmente leader della sinistra Pd, ma da sempre vicina a Massimo D'Alema, non ha dubbi: «Amato ha fatto bene ad accettare. E perché non avrebbe dovuto? Mi fido di lui perché è una personalità che non si presterà mai ad azioni di piccolo cabotaggio. E la cosa non turberà affatto l'opposizione che continuerà a fare l'opposizione».
Insomma, un deciso via libera alla commissione. Il contrario di ciò che pensa il segretario del Prc, Paolo Ferrero: «Vuol dire che ormai in Italia c'è un solo polo, e non due, e che la politica si sta riducendo a pura tecnica amministrativa ». Ancora più duro il segretario del partito socialista romano, Atlantide Di Tommaso: «Centrodestra e centrosinistra non sono la stessa cosa: fare ricorso al "soccorso rosso" non serve e non aiuta nessuno».
Ieri si è inserito del dibattito anche il leghista Roberto Calderoli rivelando di avere anche lui la sua «Attali»: ogni giovedì riunisce i suoi saggi, tra cui anche esponenti di centrosinistra, come Alessandro Paino (già Margherita) e lo stesso Bassanini. Il quale conferma tutto: «Il confronto sulle riforme è fondamentale ». Continua invece ad attendere sulla commissione Amato: «Aspetto di vedere quali saranno i suoi compiti e il suo grado di indipendenza». D'accordo invece il capogruppo in Campidoglio, Umberto Marroni, ma con qualche distinguo: «Sulle riforme c'è piena disponibilità a confrontarci con Amato perché anche in Comune abbiamo un'apposita commissione. È sul piano dello sviluppo che vogliamo chiarimenti ».
2 - QUANTO PIACE L'ACEA A CALTAGIRONE? L'IMPRENDITORE RADDOPPIA LA QUOTA, CON UN INVESTIMENTO DA 70 MILIONI
Jacopo Tondelli per il Corriere della Sera
Caltagirone raddoppia. Anzi, di più. La partecipazione dichiarata del suo gruppo in Acea, ferma al 2,001% fino alla scorsa settimana, è aumentata oltre il 5%. La comunicazione arrivata alla Consob porta la data del 7 agosto e si inquadra, secondo fonti vicine alla società, in una strategia di costruzione di pacchetti azionari «convenienti ». La stessa strategia, sottolineano le fonti, che avrebbe guidato Caltagirone ad investire una parte dell'ingente liquidità del gruppo arrotondando le quote in Italcementi e in Generali nei mesi scorsi.
A questo punto, la partecipazione dell'immobiliarista capitolino ammonta quindi al 5,029%, ed è divisa tra tre diversi vettori: Viafin per l'1,526%, So.Fi.Cos per lo 0,545%, e Fincal per il 2,958%. Quest'ultimo vettore, peraltro, stando all'archivio delle comunicazioni Consob, risultava titolare della stessa partecipazione, il 2,958%, al 20 dicembre del 2006, in seguito al trasferimento della quota allora detenuta direttamente dall'Unione Generale Immobiliare di Caltagirone, prima che la partecipazione del gruppo scendesse 2%, detenuto fino alla comunicazione relativa allo scorso sette di agosto. Il titolo Acea, che a fine 2006 valeva 15 euro e nel maggio del 2007 sfiorò i 16 euro, ha chiuso ieri a 11,3 dopo aver sfondato a ribasso quota 11, toccando il minimo nell'ultimo biennio.
Certo è che la crescita di peso di Caltagirone, che conta già come Gdf su due consiglieri, viene annunciata ai mercati in un momento cruciale per la multiutility romana. Dopo il cambio di maggioranza al Campidoglio, infatti, si è aperto un processo di riorganizzazione dell'azienda e dei rapporti con le partecipate, propiziato anche dai movimenti esterni allo stretto perimetro di Acea. La fusione tra Gaz de France e Suez (che di Acea detiene oltre l'8% e a lei era legata da una joint venture in esclusiva) ha riportato nell'agenda di Acea l'acquisto di Romana Gas, finita in pancia a Suez dopo la cessione di Distrigaz all'Eni, che deteneva prima il controllo di Romana Gas.
Un deal che da sempre rientra nei piani di Acea, per una società - Romana Gas - che l'attuale proprietà valuta per una cifra superiore a un miliardo. Intanto, mentre i consulenti continuano a lavorare alle varie ipotesi di riassetto che potrebbe anche attraversare il rinnovamento del management della società, è arrivato ieri il monito del Comune di Roma, che ha invitato Acea a garantire continuità nei servizi d'informazione alla clientela, dopo la temporanea chiusura estiva degli sportelli di Via Ostiense, iniziata ieri e destinata a protrarsi fino al 14 agosto.
Dagospia 12 Agosto 2008
R. Zuc. per il Corriere della Sera
Il Pd, nella sua maggioranza, sembra d'accordo. A partire da Walter Veltroni. Ma non c'è giorno senza polemiche per la commissione Amato, concepita sul modello bipartisan di quella affidata in Francia da Sarkozy al socialista Attali. Ieri una dura critica è giunta da Rifondazione Comunista, che vede come il fumo negli occhi l'idea che un uomo di centrosinistra possa collaborare con Gianni Alemanno, sindaco decisamente di destra. Ma ha attaccato Giuliano Amato, ex socialista, anche l'attuale gruppo socialista in Campidoglio: «È un soccorso rosso».
E mentre personalità importanti del Pd si aggiungono alla lista dei favorevoli, Franco Bassanini, prima di aderire, continua a chiedere spiegazioni. E dovrà attendere ancora un po', perché si viene a sapere che il varo della commissione non dovrebbe avvenire prima di settembre. Nel frattempo l'ex presidente del consiglio dovrà mettere a punto la lista dei «saggi» che dovranno occuparsi di riforme e «grandi idee» per la capitale. Ma anche lui dovrà ricevere dal sindaco ulteriori garanzie, dato il clima che si sta creando attorno all'iniziativa.
Livia Turco, attualmente leader della sinistra Pd, ma da sempre vicina a Massimo D'Alema, non ha dubbi: «Amato ha fatto bene ad accettare. E perché non avrebbe dovuto? Mi fido di lui perché è una personalità che non si presterà mai ad azioni di piccolo cabotaggio. E la cosa non turberà affatto l'opposizione che continuerà a fare l'opposizione».
Insomma, un deciso via libera alla commissione. Il contrario di ciò che pensa il segretario del Prc, Paolo Ferrero: «Vuol dire che ormai in Italia c'è un solo polo, e non due, e che la politica si sta riducendo a pura tecnica amministrativa ». Ancora più duro il segretario del partito socialista romano, Atlantide Di Tommaso: «Centrodestra e centrosinistra non sono la stessa cosa: fare ricorso al "soccorso rosso" non serve e non aiuta nessuno».
Ieri si è inserito del dibattito anche il leghista Roberto Calderoli rivelando di avere anche lui la sua «Attali»: ogni giovedì riunisce i suoi saggi, tra cui anche esponenti di centrosinistra, come Alessandro Paino (già Margherita) e lo stesso Bassanini. Il quale conferma tutto: «Il confronto sulle riforme è fondamentale ». Continua invece ad attendere sulla commissione Amato: «Aspetto di vedere quali saranno i suoi compiti e il suo grado di indipendenza». D'accordo invece il capogruppo in Campidoglio, Umberto Marroni, ma con qualche distinguo: «Sulle riforme c'è piena disponibilità a confrontarci con Amato perché anche in Comune abbiamo un'apposita commissione. È sul piano dello sviluppo che vogliamo chiarimenti ».
2 - QUANTO PIACE L'ACEA A CALTAGIRONE? L'IMPRENDITORE RADDOPPIA LA QUOTA, CON UN INVESTIMENTO DA 70 MILIONI
Jacopo Tondelli per il Corriere della Sera
Caltagirone raddoppia. Anzi, di più. La partecipazione dichiarata del suo gruppo in Acea, ferma al 2,001% fino alla scorsa settimana, è aumentata oltre il 5%. La comunicazione arrivata alla Consob porta la data del 7 agosto e si inquadra, secondo fonti vicine alla società, in una strategia di costruzione di pacchetti azionari «convenienti ». La stessa strategia, sottolineano le fonti, che avrebbe guidato Caltagirone ad investire una parte dell'ingente liquidità del gruppo arrotondando le quote in Italcementi e in Generali nei mesi scorsi.
A questo punto, la partecipazione dell'immobiliarista capitolino ammonta quindi al 5,029%, ed è divisa tra tre diversi vettori: Viafin per l'1,526%, So.Fi.Cos per lo 0,545%, e Fincal per il 2,958%. Quest'ultimo vettore, peraltro, stando all'archivio delle comunicazioni Consob, risultava titolare della stessa partecipazione, il 2,958%, al 20 dicembre del 2006, in seguito al trasferimento della quota allora detenuta direttamente dall'Unione Generale Immobiliare di Caltagirone, prima che la partecipazione del gruppo scendesse 2%, detenuto fino alla comunicazione relativa allo scorso sette di agosto. Il titolo Acea, che a fine 2006 valeva 15 euro e nel maggio del 2007 sfiorò i 16 euro, ha chiuso ieri a 11,3 dopo aver sfondato a ribasso quota 11, toccando il minimo nell'ultimo biennio.
Certo è che la crescita di peso di Caltagirone, che conta già come Gdf su due consiglieri, viene annunciata ai mercati in un momento cruciale per la multiutility romana. Dopo il cambio di maggioranza al Campidoglio, infatti, si è aperto un processo di riorganizzazione dell'azienda e dei rapporti con le partecipate, propiziato anche dai movimenti esterni allo stretto perimetro di Acea. La fusione tra Gaz de France e Suez (che di Acea detiene oltre l'8% e a lei era legata da una joint venture in esclusiva) ha riportato nell'agenda di Acea l'acquisto di Romana Gas, finita in pancia a Suez dopo la cessione di Distrigaz all'Eni, che deteneva prima il controllo di Romana Gas.
Un deal che da sempre rientra nei piani di Acea, per una società - Romana Gas - che l'attuale proprietà valuta per una cifra superiore a un miliardo. Intanto, mentre i consulenti continuano a lavorare alle varie ipotesi di riassetto che potrebbe anche attraversare il rinnovamento del management della società, è arrivato ieri il monito del Comune di Roma, che ha invitato Acea a garantire continuità nei servizi d'informazione alla clientela, dopo la temporanea chiusura estiva degli sportelli di Via Ostiense, iniziata ieri e destinata a protrarsi fino al 14 agosto.
Dagospia 12 Agosto 2008