CHI HA PAURA DI "SOUTH PARK"? - DAL '97, IL GENIALE CARTOON È STATO ATTACCATO UN PO' DA TUTTI: SETTE RELIGIOSE AMERICANE, CATTOLICI ITALIANI, CREDENTI MUSULMANI, ADEPTI DI SCIENTOLOGY, E ORA I RUSSI.
Luca Baldazzi per "l'Unità"
Sulla religione non si fa satira. Nemmeno con un cartoon. «Scherza coi fanti ma lascia stare i santi» sembra proprio un detto valido sotto tutti i cieli: anche nella Russia di Putin, dove ieri l'ufficio del Procuratore generale di Mosca ha chiesto la messa al bando della serie tv americana "South Park", regina dei cartoni animati politicamente scorretti.
Attenzione: non siamo alla riedizione della Guerra Fredda. No, l'accusa al cartoon è di avere «oltraggiato i sentimenti dei credenti, indipendentemente dalla loro confessione religiosa». A sporgere per prima una denuncia alla magistratura è stata l'Unione delle chiese russe cristiane evangeliche, indignata perché alcuni episodi del cartoon conterrebbero «istigazioni alla pedofilia e all'omosessualità».
La storia si ripete. Perché i personaggi di "South Park", ideati da Trey Parker e Matt Stone e giunti con successo negli Usa alla dodicesima stagione, hanno già suscitato dal 1997 ad oggi le ire di un po' tutti: pentecostali e sette religiose americane, cattolici italiani ed europei, credenti musulmani, adepti di Scientology. Il motivo? Sono irriverenti, sboccati, politicamente scorretti. Colpiscono sotto la cintura e prendono in giro dogmi e ideologie di ogni colore e bandiera.
Il teatro delle storie è la piccola cittadina di South Park, Colorado, dove quattro ragazzini (Stan, Kyle, Cartman e Kenny) ne combinano di tutti i colori. Bart Simpson rispetto a loro è un angioletto. E accanto al quartetto, con continue virate nella satira politica e nel surreale, spuntano come personaggi Gesù, Maometto, Satana, Clinton e Bush, il Papa (sono apparsi in versione cartoon sia Wojtyla sia Ratzinger). Si è visto in "South Park", ad esempio, Gesù e il Diavolo sfidarsi in un match di pugilato trasmesso in mondovisione, Saddam Hussein finito all'Inferno dove si innamora di Satana, lo scandalo dei preti pedofili negli Usa con il titolo «Amori cattolici a luci rosse».
Certo, non è un cartoon per bambini: del resto va in onda dovunque in orari "protetti". Ma a finire nel mirino dei ««libertari» Parker e Stone, più che la religione, è la mercificazione delle fedi, la vacuità dei potenti della politica, la stupidità delle guerre. Satira, insomma: ma per la satira tira brutta aria. Anche in Italia del resto, soffocata dai tagli e sommersa dalle levate di scudi del Moige, la serie di "South Park" ebbe i suoi guai e si fermò alla quarta stagione (la trasmetteva Italia Uno, dopo mezzanotte: ora l'ha ripresa Mtv).
Diritto di critica e libera espressione? Uso della figura retorica del grottesco? La Procura di Mosca non è andata tanto per il sottile. Parla di «contenuti estremisti» e «istigazione all'odio etnico e religioso». E il canale tv russo «2x2», che ha trasmesso finora "South Park", dopo l'ammonizione di ieri rischia la chiusura d'ufficio se non interromperà la serie. Che però, piccolo dettaglio, è interamente visibile sul sito web ufficiale, dove si possono scaricare tutti gli episodi. E dove gli autori, manco a dirlo, sulla censura russa ci scherzano su. «Ci è arrivato un messaggio - si legge in home page - dalla Russia senza amore».
Dagospia 10 Settembre 2008
Sulla religione non si fa satira. Nemmeno con un cartoon. «Scherza coi fanti ma lascia stare i santi» sembra proprio un detto valido sotto tutti i cieli: anche nella Russia di Putin, dove ieri l'ufficio del Procuratore generale di Mosca ha chiesto la messa al bando della serie tv americana "South Park", regina dei cartoni animati politicamente scorretti.
Attenzione: non siamo alla riedizione della Guerra Fredda. No, l'accusa al cartoon è di avere «oltraggiato i sentimenti dei credenti, indipendentemente dalla loro confessione religiosa». A sporgere per prima una denuncia alla magistratura è stata l'Unione delle chiese russe cristiane evangeliche, indignata perché alcuni episodi del cartoon conterrebbero «istigazioni alla pedofilia e all'omosessualità».
La storia si ripete. Perché i personaggi di "South Park", ideati da Trey Parker e Matt Stone e giunti con successo negli Usa alla dodicesima stagione, hanno già suscitato dal 1997 ad oggi le ire di un po' tutti: pentecostali e sette religiose americane, cattolici italiani ed europei, credenti musulmani, adepti di Scientology. Il motivo? Sono irriverenti, sboccati, politicamente scorretti. Colpiscono sotto la cintura e prendono in giro dogmi e ideologie di ogni colore e bandiera.
Il teatro delle storie è la piccola cittadina di South Park, Colorado, dove quattro ragazzini (Stan, Kyle, Cartman e Kenny) ne combinano di tutti i colori. Bart Simpson rispetto a loro è un angioletto. E accanto al quartetto, con continue virate nella satira politica e nel surreale, spuntano come personaggi Gesù, Maometto, Satana, Clinton e Bush, il Papa (sono apparsi in versione cartoon sia Wojtyla sia Ratzinger). Si è visto in "South Park", ad esempio, Gesù e il Diavolo sfidarsi in un match di pugilato trasmesso in mondovisione, Saddam Hussein finito all'Inferno dove si innamora di Satana, lo scandalo dei preti pedofili negli Usa con il titolo «Amori cattolici a luci rosse».
Certo, non è un cartoon per bambini: del resto va in onda dovunque in orari "protetti". Ma a finire nel mirino dei ««libertari» Parker e Stone, più che la religione, è la mercificazione delle fedi, la vacuità dei potenti della politica, la stupidità delle guerre. Satira, insomma: ma per la satira tira brutta aria. Anche in Italia del resto, soffocata dai tagli e sommersa dalle levate di scudi del Moige, la serie di "South Park" ebbe i suoi guai e si fermò alla quarta stagione (la trasmetteva Italia Uno, dopo mezzanotte: ora l'ha ripresa Mtv).
Diritto di critica e libera espressione? Uso della figura retorica del grottesco? La Procura di Mosca non è andata tanto per il sottile. Parla di «contenuti estremisti» e «istigazione all'odio etnico e religioso». E il canale tv russo «2x2», che ha trasmesso finora "South Park", dopo l'ammonizione di ieri rischia la chiusura d'ufficio se non interromperà la serie. Che però, piccolo dettaglio, è interamente visibile sul sito web ufficiale, dove si possono scaricare tutti gli episodi. E dove gli autori, manco a dirlo, sulla censura russa ci scherzano su. «Ci è arrivato un messaggio - si legge in home page - dalla Russia senza amore».
Dagospia 10 Settembre 2008