RE PICCONE SBARCA A MILANO
E INCONTRA CARDINAL TONINI IN CASA SANTANCHE'

La Milano dei panettoni forti e del berlusconisno rampante, la città albertiniana del Corriere della Sera e delle ricciana "Striscia la notizia", la capitale del capitale (cotto al micro-onde della new economy) e delle reginette (smorfiose e sdegnate) del bon ton in salsa meneghina e del bon trop in salma menefreghista; ebbene, per tre giorni s'inchina davanti a Re Piccone, Francesco Cossiga. Ma sui giornali della vecchia e nuova borghesia non c'è traccia delle gesta dell'omino nero della Repubblica.

MILANO-SNOB CONTRO I MODAIOLI-BLOB
Un pezzullo sulle cronache cittadine del Corrierone, un trafiletto su Il Giornale della maison di Arcore, una notiziola sulle altre gazzette (autorevoli e meno) della Padania. E niente più. Eppure a palazzo "Clerici", padroni di casa il seducente Cesare Romiti e il sedativo Paolo Mieli, alla presentazione del bel libro rizzoliano di Cossiga, "La passione e la politica (co-autore il giornalista Piero Testoni, nipotino-Rcs di Cossiga) si era mobilitata anche quella Milano-snob che il 7 dicembre è pronta a disertare la prima alla "Scala" per non intrupparsi con i modaioli-blob alla Borrelli di Mani pulite e alla Santanché di unghie laccate. In programma c'è il "Trovatore" diretto dal narciso della bacchetta, Riccardo Muti.

PICCONE ALLA MENEGHINA
Se i giornali lombardi che nei giorni scorsi avevano dedicato paginate all'asta dei mobili tarlati dell'antiquario Dino Franzin (nomignolato Pranzin per il suo cenismo smodato) sottovalutano l'evento mondano, politico e economico di fine anno, Dagospia è in grado di svelare le gesta dell'ex capo dello Stato nella terra del Manzoni e di Don Enrico Cuccia. E di rivelare i retroscena di una visita che ha tenuto sui carboni ardenti il prefetto, la Rizzoli e i salotti milanesi.

MONTENAPOLEONE COSSIGA
Tutto ha inizio venerdì mattina quando l'imprevedibile ex capo dello Stato, accompagnato dal fidato e discreto Paolo Naccarato e dal banchiere d'affari, il più loquace Claudio Calza, prende possesso della sua suite all'Hotel del Milan, a due passi da via Montenapoleone. Dalla portineria dell'albergo riceve subito un fascio di lettere-invito che sollecitano la presenza di Sua Eccellenza per colazione o pranzo. "L'aspettiamo anche per un tè", s'inghiozza una nobildonna.

UN CAFFE' BASTA E AVANZA
A Cesare Romiti, che vorrebbe averlo ospite nel periodo del suo soggiorno milanese, fa sapere che "un caffè basta e avanza" se davvero il suo cortese editore-tiranno vuole sdebitarsi con il suo "modesto" autore. Intanto alla Rizzoli, Margherita, la segretaria storica di Cesare Romiti "blinda" la lista dei partecipanti alla cena di lunedì, giorno della presentazione del libro, in programma all'hotel "Four Season" in via del Gesù. Alla fine i commensali non supereranno la ventina.

IL GATTO MAMMONE
Venerdì Cossiga partecipa al road show per il lancio in Borsa di Meliorbanca dei suoi amici Gallo e Riccardi (ex Gemina) e prime esternazioni politiche. Tiene sulle spine il direttore del Tg4, Emilio Fede, che vuole intervistarlo. Il "rito" giornalistico (in maglione) si celebrerà domenica mattina. Si fa vivo con i collaboratori del Presidente Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, per annunciargli che il Cavaliere "farà di tutto" per non mancare la presentazione del suo volume. La scorta consegna al senatore a vita un pacchetto con la cravatta raffigurante un "gatto mammone". La sfoggerà a palazzo "Clerici" tra i gridolini di sorpresa di una emozionatissima Maria Luisa Agnese, direttora di "Sette". Quelle con l'effige con i "quattro gatti" arriveranno prima delle feste natalizie, annuncia Cossiga a Emilio Fede, preoccupato che il senatore a vita possa rimettersi a caccia dei "topolini" del centro destra.

LA DESTRA-BENE DELLA SANTANCHE'
Domenica messa e "incursione" alla libreria "Rizzoli" in Galleria. Cena, come promesso da tempo, in casa di Daniela Santachè e di suo marito Canio Nazzaro, amico di vecchia data di Claudio Calza. Con grande scandalo tra le dame della Milano delle Archinto e delle Feltrinelli. Ma, prima sorpresa, in casa della signora della Destra bene, che si spoglia in calendario, Cossiga incontra il Cardinale Erisilio Tonini e l'imprenditore Gianfranco Zoppas. Menù di pesce (sushi compreso) "che piace tanto al Presidente", cinguetta la padrona di casa. Tra gli ospiti della Santachè, oltre a Piero Testoni e Paolo Naccarato vengono notati lo stilista Elio Fiorucci, Ombretta Colli, Aurora Sanza, Salvatore Mancuso, la signora Del Vecchio, Ignazio La Russa e signora, il giornalista romano Fernando Proietti con Matilde Bazzoffi.

IN GINOCCHIO DA PICCONE
Gran finale cossighiano lunedì sera a palazzo "Clerici" attiguo alla sede di Mediobanca. Un trionfo per l'organizzatore, Cesare Romiti. Le prime fila di sedie vengono occupate da Vincenzo Maranghi, Francesco Cingano, il sindaco Albertini, Gaetano Afeltra, il prefetto Ferrante, Claudio Calabi della Rcs, Paolo Savona, Indro Montanelli, Giuseppe Zamberletti, Diego Masi, Bruno Tabacci, Pippo Marra, Sandra Carraro, Marta Marzotto, il presidente della Banca Popolare della Romagna, Guido Leoni, Riccardo Riccardi, Brunelli di Carrefur Italia, il notaio Silvia Damosso. Tanto per citarne alcuni. C'è pure l'ex del "Grande Fratello", la prezzemolina Roberta Beta. "Manca solo l'Avvocato", sospira una radiosa damazza.

STORIE O SCORIE?
Ad animare il dibattito ci sono poi l'ex ambasciatore Sergio Romano, il banchiere Giovanni Bazoli, Marco Tronchetti Provera e Paolo Mieli. Cossiga incanta i suoi interlocutori con risposte pungenti e rivelazioni storiche che lasciano il segno nella sala gremita di gente. Moro, Berlinguer, il Cancelliere tedesco Khol. "Se Helmut non si fosse battuto come un leone con gli altri partner europei l'Italia non avrebbe mai partecipato alla moneta unica. I nostri parametri ecomomici non erano a norma", rivela l'ex capo dello Stato. Gongola l'euroscettico Cesare Romiti. Berlinguer? "Era marxista e leninista. Solo Moro credeva nel compromesso storico". E giù altri applausi.

MIRACOLO A MILANO
Alla cena al "Four Season" a Cossiga riesce un altro piccolo capolavoro: mettere insieme allo stesso tavolo l'attuale donna di Marco Tronchetti Provera, Afef, e la sua ex moglie Cecilia Pirelli, accompagnata dal marito, Carlino Scognamiglio. Le due donne sono divise soltanto da un raggiante Cesare Romiti. E tutti gridarono al nuovo Miracolo a Milano.

(Copyright Dagospia.com 06-12-2000)