LA LAUREA DELLE VANITA'

Ah, gli studi: cinque anni di diritto e tutto il resto di traverso... Su, ammettiamolo: meglio un bel corso di ignoranza attiva che finire lì, parcheggiati in qualche aula universitaria per anni e anni. Secondo: in Italia, un "caro dottore" è come un bicchiere d'acqua. Non si nega a nessuno. Dunque, perché studiare-studiare-studiare per uno straccio di laurea? Magari per essere assunto, domani, come bidello o spazzino?

E' quello che deve aver pensato Francesco Caltagirone, che ha costruito un impero di mattoni e di carta stampata invece di trasullarsi in qualche aula sorda egrigia. Però, la vanità è un morbo che non perdona nessuno. Pensate a Gianni Agnelli che si fa chiamare Avvocato ma nessuno sa dove abbia conseguito tale titolo. Ed ecco in edicola l'"Espresso" che sguinzaglia il suo Tino Brown alla cerca della vanità ritrovata.

IL CERINO DELLE VANITA'
di Tino Brown

Una settimana fa è toccato a Fedele Confalonieri e a Cesare Romiti, insigniti a Milano della laurea honoris causa. E ora a Diego Della Valle e a Luca di Montezemolo. Anche a loro una laurea honoris causa. Per non parlare di quella appena ricevuta da Giancarlo Elia Valori (un vero collezionista in materia) dall'università di Nizza. E subito prima, Marco Tronchetti Provera. Tutti, comunque, già dottori in proprio.

Se ne dispiace Francesco Caltagirone, padrone della Cementir e del "Messaggero", che tiene tanto ad essere chiamato ingegnere dai suoi dipendenti, ma che laureato non è. Nonostante denaro e successi, non è ancora riuscito a trovare un'università, anche minore, che gli dia questa benedetta laurea. Ad honorem. Più che un gesto di cortesia, lo considera un atto di giustizia.

Fin qui l'"Espresso". Ma desideriamo rincuorare il Caltagirone delaureato rispolverando i titoli scolastici dei nostri deputati e senatori. Esercitano un dominio assoluto sulle vicende del nostro Paese, magari ricoprono la carica di ministro delle Finanze, come Ottaviano Del Turco, ed hanno appena conseguito la terza media. Comunque, il più saggio è sicuramente il sindacalista Antonio Pizzinato che si è fermato alla quinta elementare. Si sprecano, poi, i periti e i ragionieri. Il top del potere l'ha raggiunto Walter Veltroni che, con un diploma da cine-operatore, è diventato vice presidente del Consiglio. Il top del ridicolo va a Umberto Bossi che traduce così il suo diploma conseguito alla Scuola Radio Elettra: "Specializzato in elettronica applicata alla medicina".

Insomma, la pagella di Montecitorio è una speranza per tutti i Pierini d'Italia. Nell'ideale classica, i peggiori titoli di studio dei nostri parlamentari.

TOP 10

1- OTTAVIANO DEL TURCO Diploma di scuola media

2 - WALTER VELTRONI Istituto professionale cine-operatore tv

3 - GIANNI RIVERA Diploma di computista commerciale

4 - FAUSTO BERTINOTTI Perito tecnico industriale

5 - STEFANIA PRESTIGIACOMO Diploma di maturità linguistica

6 - WILLER BORDON Perito tecnico industriale

7 - ENRICO BOSELLI Scuola media superiore

8 - UMBERTO BOSSI Specializzato in elettronica applicata alla medicina

9 - TEODORO BUONTEMPO Diplomato in ragioneria

10 - ANTONIO PIZZINATO Licenza elementare


(Fonte La Navicella)

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