PERCHE' RISCHIA DI SALTARE IL PASSAGGIO DI SGARBI DA SOTTOSEGRETARIO DI URBANI A SOTTOSANITARIO DI BAUDO: E' LA POLITICA, BELLEZZA.
L'approdo a Sanremo di Vittorio Sgarbi - da sottosegretario di Urbani a sottosanitario di Baudo - si tinge di giallo. Non solo Baldassarre non lo vuole pagare ma c'è anche Forza Italia che lo vuole fare secco. Ma andiamo con ordine. E' vero che Balda-re si sarebbe "inzaccariato" - dalla disposizione del precedente presidente della Rai Roberto Zaccaria - annunciando che un politico non può incassare compensi. Altresì vero che le sbandierate dichiarazioni del ciuffo più logorroico d'Italia - ci saranno gli sponsor ad aprire il portafogli - sono del tutto campate in aria: finora nessuna azienda si è dimostrata disponibile a scommettere il proprio marchio su un personaggio che accende polemiche e innesca controproducenti divisioni.
Ma il vero ostacolo alla partecipazione al Dopo-Festival arriva dalla politica. L'8 gennaio scorso, a Trieste, in un momento di psicosi infantile, il Vate a perdere annunciò di aver costituito un movimento politico SOS Italia-Bell'Italia al diletto scopo di presentarsi alle elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia, previste nel mese di giugno, contro.il candidato di Forza Italia, Roberto Antonione.
Pietro Pomelli su Il Piccolo, quotidiano di Trieste, del 9 gennaio scorso scrive: "Vittorio Sgarbi darà una mano a Riccardo Illy alle prossime regionali. Non sarà un appoggio diretto perché la contrapposizione tra i due deputati, già avvenuta durante le ultime elezioni politiche, quando si sfidarono nel collegio Trieste 2, si riproporrà anche nella corsa alla carica di presidente della Regione. Solo che questa volta Sgarbi non si candiderà per la Casa delle libertà, bensì in aperto contrasto con la coalizione di Centrodestra. Meglio sarebbe dire contro il Polo, perché la Lega Nord non gli sta particolarmente sulle scatole, meglio ancora contro la sola Forza Italia e i suoi colonnelli romani, perché con alcuni esponenti di Alleanza nazionale va pure d'accordo. Il conflitto, ormai epidermico, è proprio con gli azzurri e in particolare con il triestino Roberto Antonione, possibile candidato alla presidenza della Regione.
IL TEOREMA ANTONIONE «Il teorema della candidatura Antonione esiste. Da qualche tempo, quando lo incontro, gli ripeto che sto lavorando contro lui e il Polo in Friuli Venezia Giulia, ma quando mi guarda dimostra di non rendersene conto e tira sempre dritto con quel sorriso statico. È il coordinatore nazionale di Forza Italia ma non se ne è ancora accorto nessuno...», sono le parole di fuoco che escono dalla bocca di uno scatenato Sgarbi nel corso di una conferenza stampa, organizzata ieri al Caffè degli specchi, tesa a promuovere la sua candidatura con il movimento Bell'Italia. Una volontà di scendere in campo molto chiara, anche se alla Casa delle libertà non viene chiusa la porta in faccia. Mancano ancora alcuni mesi alle regionali, tutto può accadere. «Quella di Antonione sarebbe una candidatura inopportuna, che proprio non comprendo, anche perché se perde Tondo la colpa è sua, ma se perde il coordinatore di Forza Italia la colpa è del partito. Non vorrei che fosse una scelta bizzarra di Silvio Berlusconi ma a questo punto, salvo deliri di onnipotenza, non vedo proprio perché lo debbano candidare». Il suggerimento glielo fornisce il leader del movimento Sos Italia, Diego Volpe Pasini, ispiratore della candidatura regionale dell'ex sottosegretario ai Beni culturali (scaricato dal ministro forzista Urbani), sostenendo che «il partito lo vuole scaricare», ma Sgarbi taglia corto giudicandola «una volontà cinica». Intanto il critico d'arte entro la fine del mese prenderà la residenza a Udine".
Oggi, sul Messaggero Veneto, brilla un titolo che renderà più elettriche le fibre ottiche che ha in testa Pippo Baudo.
SGARBI: VADO A SANREMO MA CORRERÒ ALLE REGIONALI: «NON BARATTO LA CANDIDATURA CON RAIUNO». E questo è l'articolo:
UDINE. «Nessun baratto tra la trasmissione in Rai e la mia candidatura alle regionali in Friuli-Venezia Giulia». Vittorio Sgarbi è su tutte le furie e respinge al mittente le voci di una sua "resa" in regione, in cambio di un nuovo ruolo sulla Tv nazionale: «Del Noce, mi ha chiesto se ero disponibile a valutare la possibilità di presentare il dopo festival - spiega Sgarbi - e io, che prediligo le sfide impossibili, pur non avendo mai visto la trasmissione ma sapendo che si non ha mai affascinato gli spettatori, gli ho subito risposto di sì. Lo stesso del Noce e Pippo Baudo sono poi venuti da me ed abbiamo trovato un accordo molto semplice: loro mi chiedevano di fare una cosa ed io gli ho detto che avrei fatto esattamente l'opposto e ci siamo accordati».
Non esiste, continua l'ex sottosegretario ai beni culturali, «nessuna attinenza con il mio impegno civico-elettorale in difesa dell'arte, dei monumenti e della cultura - spiega - in Friuli-Venezia Giulia con Bell'Italia e Sos Italia. L'unica variabile è se sarò io il candidato alla presidenza o se sosterremo Alessandra Guerra». «E' offensivo - aggiunge Sgarbi - che qualcuno possa pensare che possa barattare il mio amore per l'arte e la cultura con tre apparizioni televisive». «Soltanto persone di bassissimo spessore e profondamente spaventate dall'idea di perdere il potere possono pensare una cosa del genere - conclude il critico -. Sul compenso posso dire che si tratta di un argomento pretestuoso: io non sono più un uomo di governo, mi hanno cacciato proprio perchè impedivo loro di svendere il patrimonio monumentale italiano, ora sono un parlamentare semplice e il mio lavoro è anche la televisione».
Commento finale: il frontale dello Sgarbone contro Forza italia e il suo potente coordinatore Roberto Antonione ha avuto contraccolpi al settimo piano di viale Mazzini. Perché dare al ribelle col ciuffo un vantaggio di visibilità come Sanremo alle porte delle elezioni regionali?
Dagospia.com 17 Gennaio 2003