PICCOLA POSTA - MARIO GIORDANO PRECISA; ONORE AI SOLDATI IRACHENI? NO! SI'!; VESPA GENIO; IENE SDENTATE; CHE INFLAZIONE DI DONNE IN TV.



Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1
Nessuna "vocina grossa", caro Dago. L'utilizzo di Gabriella Simoni da parte del Tg5 è stato concordato con Enrico Mentana: concordato, ti dirò di più, con piena convinzione da parte mia (oltre che naturalmente dell'interessata). I giornalisti a Bagdad stanno rischiando la vita sotto le bombe: avanzare ragioni di piccola bottega, di fronte a situazioni come questa, mi sembrerebbe assai meschino. E spero che tu abbia la stessa opinione.
Mario Giordano

Lettera 2
Anche solo per quello che hai detto di Alberoni denudandolo varrebbe la pena di premiarti!
e meno male che c'è qualcuno che riesce a sbugiardare questi mostri intoccabili..
era l'ora
Gabriella

Lettera 3
Caro Dago,
che nel chinarti a sussurrarci in un orecchio i tuoi impagabili pettegolezzi ti si scopra una tetta o un culo non dà fastidio. Però, dopo aver letto nella rubrica della posta quel disadattato che ti scrive "Onore ai soldati iracheni!", da amico volevo sussurrarti in un orecchio che stavolta dal bordo ti è uscito un coglione fuori. E, come vedi, appena rimessomi dalla nausea e appena ripulita la tastiera del mio pc dal vomito, da amico mi affretto a scrivertelo, così puoi provvedere.
W gli Usa, W Israele! Iraq libero!
Luigi Castaldi, Napoli

Lettera 4
Condivido in pieno le osservazioni di chi vi scrive "onore ai soldati iracheni" ect. Penso inoltre che sarebbe meno offensivo per l'intelligenza dei cittadini occidentali, e forse anche utile a risolvere senza guerre la questione Irak, rendersi chiaro una volta per tutte che Saddam, per quanto spietato e caratteriale, ha indubbie qualità politiche (ben più del figlio di papà "George W.") e che con quelle (non con le bufale raccontate nei servizi di Socci, ad esempio) dobbiamo comunque fare i conti.
Seren

Lettera 5
Caro Dago credevo che per un programma demenziale come "Porta a Porta" la puntata con Clarissa Burt fosse stato il top, il climax, la perfezione finalmente raggiunta: invece no nella puntata di sabato con Anselma Dall'Olio protagonista e Livia Turco, Alessandra Mussolini e Guzzanti come comprimari, Bruno Vespa ha superato se stesso. Mi devo ricredere su Vespa bisogna ammettere che è il più grande genio che la televisione italiana abbia mai prodotto.
Tonino.



Lettera 6
Caro Dago,
da molto tempo seguo con interesse il tuo sito, collegandomi più volte al giorno, ma questa è la prima volta che ti scrivo. Ho deciso di farlo dopo aver letto l'articolo intitolato: "MENTANA IN MUTANDE, VESPA DISERTA, GRUBER BOTTERIZZATA, TG5 DEBACLE (...)".
Ti scrivo per esprimere il mio parere sul TG5 diretto da Enrico Mentana a prescindere dal modo in cui ha seguito e sta seguendo la guerra in Iraq. Sento sempre lodare il TG5 perchè è veloce, incalzante, e in generale fatto meglio di quelli della Rai.
Io invece l'ho sempre trovato un TG fatto molto male, con poche notizie e molte parole. Mi ha sempre innervosito, ad esempio, la tendenza dei suoi conduttori a sbrodolare luoghi comuni e battute pietose alla fine di ogni servizio. Come dice giustamente l'articolo riguardo a questa situazione, questo TG non ha corrispondenti nei principali centri politici mondiali, e questo significa che per quasi tutti gli eventi si nutre di agenzie di stampa. Le immagini, poi, sono per la stragrande maggioranza prese dai circuiti internazionali. E questo sempre. In conclusione penso che il TG5 vinca, se vince, solo perchè la Rai ha i problemi descritti negli articoli sul tuo sito e perchè la 7 è troppo fragile.
Che cosa ne pensi tu?
Ciao,
Andrea Carbonari

Lettera 7
Caro Dago,
Giulietto Chiesa a Domenica In : "Mi auguro che i morti ( in Iraq ) siano pochi. Lo dico da uomo non da giornalista."
Precisazione inutile, lo sappiamo tutti che da giornalista "made in Urss", lui spera in un numero di morti più alto possibile da caricare poi sul gobbo di Bush e Berlusconi. Alla faccia del buonismo e dell'umanitarismo pacifista.
Ciao
Natalino Russo Seminara

Lettera 8
Non bastava il (falso) pacifismo festaiolo e violento nelle piazze, dobbiamo anche assistere al fenomeno (pari opportunità ma non pari professionalità) dell'inflazione delle donne nei tg di tutte le reti.
Qualcuno abbia pietà di noi...
Nel riconoscere la professionalità di poche, appare lampante che le ragioni della presenza di altre non si riferisce di certo alla capacità giornalistica.
A Studio Aperto, nel corso delle prime immagini della drammatica caccia all'uomo nei confronti dei piloti dell'Alleanza, caduti presumibilmente nel fiume Tigri, vedendo dalle immagini in diretta che, contro ogni regola di guerra, i "coraggiosi" iracheni sparavano all'impazzata al fine di colpire i malcapitati, la conduttrice descriveva senza fare una piega "il tentativo di cattura" dei piloti,senza commentare la vergogna del tentativo di assassinare i piloti militari.
Basta con l'inflazione di veline, schedine, conduttrici!
Indubbiamente la presenza femminile è piacevole ma spesso non è qualificata.
Complimenti per il sito.
Alberto da Milano

Lettera 9
Le Iene. Visto sulla puntata di domenica sera. L'inviato Lucci ha tampinato in maniera inesorabile la superimpegnata Annunziata e l'ancora spaesato Alberoni per sapere se la RAI ci ridarà finalmente i giubilati Biagi e Santoro. Giusto, è la domanda e l'attesa di tutti. Però il servizio mi ha fatto riflettere su un punto: perché sempre e solo la RAI? Perché non fanno uguale pressing al direttore di Italia 1, o qualunque altra emittente per assumere due giornalisti di tale fama e seguito, inopinatamente scaricati dall'ente pubblico? Ricordo che mesi fa Santoro, anziché cercare soluzioni alternative mostrando così tutto il suo spessore professionale, aveva platealmente invocato l'art.18 dello statuto dei lavoratori. Una caduta di stile deludente.
Enzo Pranovi, Padova

Lettera 10
Condivido la scelta americana a "vietare" le immagini dei propri prigionieri. Le immagini fomentano l'odio e l'accrescere del razzismo e prima ancora l'accrescere dell'angoscia di tutti i genitori e famiglie dei soldati americani.
Disdicevole e' il trattamento dei prigionieri da parte degli Iracheni e non ultimo la politicizzazione delle manifestazioni della pace. Bandiere rosse? Che Que Vara? Cosa significano? Per manifestare bisogna essere rossi? Non credo. Io sono di destra e mi batto contro le guerre, a favore delle pace, però non parteciperò mai a manifestazioni. Bush forse ha sbagliato ma non apriamo la beatificazione di Saddam e dei suoi uomini. Grazie e buon lavoro


Silvia


Dagospia.com 25 Marzo 2003