HILLARY CLINTON NON SOLO HA LE CORNA
MA ANCHE UN BEL PAIO DI NUOVE PUPILLE TINTE DI BLU
(ADDIO, TRISTE IRIDE COLOR GRIGIO-MARRON.)
MA ANCHE UN BEL PAIO DI NUOVE PUPILLE TINTE DI BLU
(ADDIO, TRISTE IRIDE COLOR GRIGIO-MARRON.)
Tanto tempo fa, tutto si capiva meglio. Gli industriali avevano il cilindro, i poveri erano sdruciti e col fazzoletto al collo. I politici Falce & Cervello meditavano su Antonio Gramsci, gli intellettuali a portata di Fiamma elucubravano su Julius Evola. Le due categorie restavano rassicuranti e prevedibili, come un pisello nel proprio baccello. Quindi, da una parte: i capelli bombaroli, l'eskimo da catastrofe militare, le Clarks per attraversare il deserto capitalista, la maglietta stagionata e la faccia spettinata dal travaglio rivoluzionario.
Dall'altra, un tipo perbene, anzi per-Benito: teste rasate come pecore, pizzetto luciferino alla Italo Balbo, bomber blindato ebbro di dovere militare, Ray-Ban sul naso. Le regole della politica erano grottesche ma precisissime, praticamente diktat. La doccia era un'attitudine da compagno, la vasca era una mollezza da fascio. La televisione era l'occhio del Polifemo capitalista, dietro il quale c'è pochissimo cervello; "la radio libera, libera veramente, ti apre la mente". La "canna" marocchina era di sinistra, la "coca" boliviana era di destra. Gli Inti Illimani evocavano "el pueblo unido" del Che Guevara, Lucio Battisti era una cantilena imposta dal consumismo piccolo borghese. In breve, "a ciascuno il suo". Non sei più un uomo, sei un destino (ideologico).
Poi successero molte cose, e parecchi cominciarono a pasticciare il proprio mestiere alimentando una serpentina confusione di ruoli. Ecco la show-girl opinionista, avanti la diva che aspira al ruolo di sindaco, a destra tocca allo stilista snocciolare opinioni sulla debolezza della democrazia post-industriale, a sinistra fa capolino l'ex alternativo travestito da show-man, al centro torreggia il comico che discetta sulla crisi della Scuola, nonché della Chiesa e dell'Occidente; sul fondo politici che snocciolano barzellette (in televisione) e giornalisti che cominciano a distribuire, di canale in canale, gag demenziali e tic intellettuali e slogan privi di senso.
Mescolare le carte, dunque. Dal sinistrismo al narcisismo, dal fascio allo scatafascio, dal Noi all'Io, dalla sommossa delle Bierre alla mossa delle Pierre. La cosiddetta "democrazia del frivolo", in corto circuito con le telecamere, partorisce quel "Teatrone della Politica" che Filippo Ceccarelli snocciola sapientemente nel libro omonimo. Il Kitsch sfrenato, ad esempio, che scatena l'apparizione di Silvio Berlusconi, il Cavaliere Mascarato di Antonio Ricci, con i tacchi rinforzati e i capelli che appaiono e scompaiono dalle foto come un albero di Natale, è una storia che conosciamo a memoria.
Il gioco dell'apparenza, come ci informa il sempre benedetto Drudgereport, adesso ha colpito una signora che in America è sempre stata considerato un totem della severità e della sobrietà e dell'antinarcicismo. Ora la senatrice Hillary Clinton, sposa di quel debosciato di Bill, nel suo giro delle sette chiese televisive al fine di reclamizzare la sua autobiografia, sfoggia una imbarazzante trasformazione. I suoi occhi dal naturale marrone-grigio sono diventati di un blu squillante da fatina carezzevole. Che bisogno c'era, maledetta oculista? Ma si sa, tutto il potere appartiene alla fiction.
Battutaccia finale: se Bill è veloce al contatto, Hillary è lenti a contatto...
Dagospia.com 25 Giugno 2003
Dall'altra, un tipo perbene, anzi per-Benito: teste rasate come pecore, pizzetto luciferino alla Italo Balbo, bomber blindato ebbro di dovere militare, Ray-Ban sul naso. Le regole della politica erano grottesche ma precisissime, praticamente diktat. La doccia era un'attitudine da compagno, la vasca era una mollezza da fascio. La televisione era l'occhio del Polifemo capitalista, dietro il quale c'è pochissimo cervello; "la radio libera, libera veramente, ti apre la mente". La "canna" marocchina era di sinistra, la "coca" boliviana era di destra. Gli Inti Illimani evocavano "el pueblo unido" del Che Guevara, Lucio Battisti era una cantilena imposta dal consumismo piccolo borghese. In breve, "a ciascuno il suo". Non sei più un uomo, sei un destino (ideologico).
Poi successero molte cose, e parecchi cominciarono a pasticciare il proprio mestiere alimentando una serpentina confusione di ruoli. Ecco la show-girl opinionista, avanti la diva che aspira al ruolo di sindaco, a destra tocca allo stilista snocciolare opinioni sulla debolezza della democrazia post-industriale, a sinistra fa capolino l'ex alternativo travestito da show-man, al centro torreggia il comico che discetta sulla crisi della Scuola, nonché della Chiesa e dell'Occidente; sul fondo politici che snocciolano barzellette (in televisione) e giornalisti che cominciano a distribuire, di canale in canale, gag demenziali e tic intellettuali e slogan privi di senso.
Mescolare le carte, dunque. Dal sinistrismo al narcisismo, dal fascio allo scatafascio, dal Noi all'Io, dalla sommossa delle Bierre alla mossa delle Pierre. La cosiddetta "democrazia del frivolo", in corto circuito con le telecamere, partorisce quel "Teatrone della Politica" che Filippo Ceccarelli snocciola sapientemente nel libro omonimo. Il Kitsch sfrenato, ad esempio, che scatena l'apparizione di Silvio Berlusconi, il Cavaliere Mascarato di Antonio Ricci, con i tacchi rinforzati e i capelli che appaiono e scompaiono dalle foto come un albero di Natale, è una storia che conosciamo a memoria.
Il gioco dell'apparenza, come ci informa il sempre benedetto Drudgereport, adesso ha colpito una signora che in America è sempre stata considerato un totem della severità e della sobrietà e dell'antinarcicismo. Ora la senatrice Hillary Clinton, sposa di quel debosciato di Bill, nel suo giro delle sette chiese televisive al fine di reclamizzare la sua autobiografia, sfoggia una imbarazzante trasformazione. I suoi occhi dal naturale marrone-grigio sono diventati di un blu squillante da fatina carezzevole. Che bisogno c'era, maledetta oculista? Ma si sa, tutto il potere appartiene alla fiction.
Battutaccia finale: se Bill è veloce al contatto, Hillary è lenti a contatto...
Dagospia.com 25 Giugno 2003