DIN-DON-DAN: "S'ODE UNA SQUILLO DI TOMBA!"
LA CADUTA DELLA FARAONA RAFFA

foto reportage FREZZA/LA FATA

Sanremo 2001, requiescat in pece. Il "Pestival" della canzone contundente si è sciolto nell'aria, come il mascherone della Carrà, alle prime luci dell'alba. Tutti hanno brindato alla sua salute. Con bottiglie Molotov.




( Fiorello e Raffaella )




( Pino Daniele )




( Giorgia )

Anche l'ultima serata, ha fatto flop. Se l'anno scorso Fabio Fazio, pur perdendo pubblico, aveva conquistato oltre sedici milioni di spettatori (share 62.48%) nella prima parte, quest'anno Raffa perde ancora una volta il confronto: ieri sera, dalle 20.45 alle 22.52, davanti alla tv per il Festival c'erano 13.782.000 persone, pari ad una share del 51.7%.




( I Gazosa )




( Megan e Raffaella )

Ben gli sta: il festivalone era nato come forma di intrattenimento allo scopo di umiliare i bambini per mezzo di rutti più forti. Oggi, è uno Star-West con sottofondo di sette note di disturbo arrangiate dai Sottotono quando sono sotto-phon.
Essì, il papocchione sanremotto è ormai una fatalità che va oltre la musichetta scema, il cantante zampognaro, il presentatore sacrificale, la giuria misteriosa, il vincitore ignoto: adulato dall'intellettuale, vezzeggiato dalla stampa, premiato dalle telecamere il festival è diventato un fenomeno rituale che ha spodestato il 2 giugno, come sagra della Repubblica.




( Placebo )




( Antonio Banderas )




( I Sottotono )

CARRA'
Din-don-dan: "S'ode uno squillo di tomba!". Si sente a metà tra la Duse e la Garbo, ma sembra Gloria Swanson nell'anticamera di un dentista. Imitare gli altri è comprensibile, imitare se stessi è imperdonabile. Ieri era il Mito, oggi una povera mitomane. Smarmorizzata dall'Auditel, sbeffeggiata dallo Share, l'avventura della Carrambona si può sintetizzare così: toccata e ruga. Feticista dell'abito-tendaggio, fa gargarismi tra i fiori: ha il copyright di una sola smorfia, che replica da molti secoli. E' innamorata di se stessa, senza essere corrisposta. E' stata denunciata da un vigile urbano di Sanremo per circonvenzione di microfono. Al termine, ieri sera, è stata subito transennata per pericolo di smottamenti.
Il relitto perfetto.




( Anastacia )




( Antonio Banderas )




( Anastacia )

CECCHERINI
Ceccherini? Più divertente Cecchi Gori. Emette, nell'arco di cinque serate, una vasta gamma di suoni, ultrasuoni, tosse, catarro, spasmi di inghiottimento metabolico, rumori giugulari (ventriloquo? singhiozzatore? scorreggione?), come una locomotiva che seguiti a soffiare anche dopo ferma. Si muove come Benigni ma recita come Martufello. Con imperdonabile ritardo si è scoperto che le guardie del corpo del Ceccherini erano due infermieri.




( Fiorello e Raffaella )




( Ceccherini, Raffaella e Megan )

MEGAN GALE
Per Sanremo la Rai aveva offerto alla Mummia Raffa tre vallette: una che non sapeva vestirsi, una che non sapeva dire buonasera in italiano e una che non sapeva cantare. Allora Raffa ha ripiegato sulla "Megan-Segan" Gale che queste qualità ce le ha tutte da sola. Doppiata gentilmente da Don Lurio, non aveva grandi cose da dire, ma almeno non provava a dire altre cose. Comunque, la risposta australiana a Manuela Arcuri ha creato turbolenze nelle caserme e nelle galere




( Megan Gale )




( Megan Gale )




( Megan Gale )

PAPI
Non fa ridere, fa impressione. Ha una presenza così graffiante, che i suoi interlocutori si riconoscono dalle cicatrici sulla faccia.
SOTTOTONO
Botte e stornello. Rapati e attapirati. Selezionati dalla Sagra del Pregiudicato, il loro rap-show è come il "nazista che non sapeva uccidere": inutile, ma da parata. Si scopre, così, che anche l'ugola di sinistra viene riassorbita e sconfitta dalla demenza involontaria e dunque vincente del Festival. Di progressivo in Italia c'è solo la paralisi.




( Staffelli e i Sottotono )




( Raffaella e Pelù )

SOTTOFONO
Tempi bui per le prime firme della canzonetta. I calcioni testicolari del duo Sottotono a Valerio Staffelli per un Tapiro non accetto sono stati rovesciati da Gino Castaldo su "Repubblica" in "aggressione squadristica", come se quel pupazzone fosse una fiasco di olio di ricino. E' seguita una telefonata fredda e terribile di Antonio Ricci a Ezio Mauro. Il direttore di "Repubblica", pur incazzoso di suo (ne sanno qualcosa le cornette di Michele Serra e compagni), ha incassato per rivalersi tosto con Castaldo. Sempre dal punto-stampa, terribile il ritratto di Mario Luzzatto Fegiz (Corriere della Sera) eseguito - come un plotone di esecuzione - da Pietrangelo Buttafuoco sul "Foglio".




( Moses )




( Anna Oxa )




( Piero Pelù )

OXA
Canzoni decenti, look dementi. La Oxa è davvero senza pietà: dopo Pocahontas, ha lanciato il Molto-untas, oleata come una pizza con olio ex-vergine d'ulivo.
RICKY MARTIN
Nun ce se po' credere: "donna dentro, femmina fuori".
DOPOFESTIVAL
Cronache di poveri Papi. E stato trasformato nel dopolavoro di cantanti addormentati. L'Arraffona ha lasciato giustamente molto spazio a Ceccherini. Gli ha permesso di dire "buonasera" senza interromperlo.

GIOVANI
In ogni ragazzo italiano c'è un cattivo cantante che spasima per uscire. E normalmente a Sanremo ci riesce. Cantanti per caso. Si vestoni di stracci con la camicia di fuori e si somigliano tutti, nei gesti e nella musica-marcetta. Spesso, vere e proprie zucche da Zecchino d'oro provviste di un'ugola all'interno, colorate e festose come il catalogo Benetton 0-12. Chitarrosi a sangue caldo, cantantisti a bagnomaria, canoristi a rotelle: così giovani, così "turuturu".





( Principe e Socio )




( Raffaella Carrà )

GIOVENALE BOTTINI
Sarebbe interessante studiare le motivazioni che hanno spinto il sindaco di Sanremo ad avere più spazio sul palco dell'Ariston di Piero Chiambretti. Un caciocavallo di razza. Visto da vicino sembra un tele-imbonitore di aste & tappeti, però ha l'aria e il gesticolare di chi è felice perché ha appena smesso di drogarsi con il pesto.

(Copyright Dagospia.com 04-03-2001)