paolo ruffini

LA BATTUTA PIU’ DIVERTENTE DI PAOLO RUFFINI: “VOGLIO DIVENTARE PADRE” – L’ATTORE CHE A DAGOSPIA RIVELO' DI AVERE UNA “BELLA FAVA” RACCONTA A “NOVELLA 2000” IL SUO DESIDERIO DI PATERNITA’: “MA NON SO QUANDO; VADO PASSO DOPO PASSO” - IL MUSICAL “SAPORE DI MARE”, LE CRITICHE AI SOCIAL E IL MONDO DELLO SPETTACOLO: “LO VIVO BENE, QUANDO MI INVITANO A QUALCHE EVENTO MONDANO CI VADO VOLENTIERI, MA…”

 

https://www.dagospia.com/media-tv/dago-intervista-costa-caro-paolo-ruffini-mediaset-mette-in-castigo-88602

 

 

Maridì Vicedomini per Novella 2000 - Estratti

paolo ruffini

 
Paolo Ruffini: “narratore incantatore” del musical Sapore di Mare, adattamento teatrale dell’omonimo film di Enrico Vanzina, Fausto Brizzi e Maurizio Colombi. Lo spettacolo, ora in tour, è a Milano dal 26 marzo. Ruffini, com’è il suo rapporto con un cult come Sapore di mare?
«Sono molto felice di interpretare questo ruolo, in primis perché il film omonimo vanta la regia di Carlo Vanzina, a cui sono particolarmente affezionato, con il quale ho girato ben due film.
 
Carlo era un gran signore, un uomo di una generosità estrema, colto, simpatico, divertente; pertanto, sono onorato di dedicargli ogni sera le risate e il plauso del pubblico e, al tempo stesso, sono grato a suo fratello Enrico Vanzina, a Fausto Brizzi e a Maurizio Colombi che mi hanno chiamato per questo compito. In scena appaio quasi come un personaggio immaginario che traghetta il pubblico nelle vicissitudini amorose degli anni Sessanta, all’insegna di una “leggerezza” che oggi non esiste più».
 
Da toscano, com’è cambiata la Versilia rispetto a quella del film Sapore di mare?

paolo ruffini

«Negli anni ’60 c’era un tipo di ostentazione, mentre ora c’è un nuovo modo di mettersi in mostra; non esistono più né il proletariato né la media borghesia, ma c’è una massima esibizione di ricchezza. Il concetto dilagante è il seguente: “Mi presti una bottiglia di Dom Pérignon che faccio una foto su Instagram e poi la restituisco al cameriere?”; non solo in Versilia, ma anche nelle altre località alla moda. Viviamo in un’era dell’apparenza, non dell’essenza. La Versilia ha un grande vantaggio: si trova in Toscana e la toscanità ha come enzima una capacità di provocazione che credo sia vincente anche di fronte a queste mere ostentazioni».
 
Imperano i social; lei crede che ci sarà un’inversione di tendenza?

paolo ruffini

«Basta aggiungere una vocale! Da “social” a “sociale”, e io credo che Aristotele, tornando in vita, ripeterebbe che l’uomo è un animale sociale. Per natura, l’uomo ha necessità non di tenere un telefonino in mano, ma di stringere la mano del proprio compagno e della propria compagna, del proprio figlio».
 
Qual è il suo rapporto con i social?
«Ho un atteggiamento un po’ critico, anche se ci lavoro tanto con due format. Il primo si chiama Il baby sitter, in cui faccio delle interviste esilaranti ai bambini. Il secondo ha come titolo Il badante, in cui faccio interviste a bambini cresciuti sopra gli 80 anni ed anche quelle sono tenere ed esilaranti».
 
Recentemente ha pubblicato un nuovo libro: Benito presente.
«È un romanzo che racconta di un uomo di sinistra che torna indietro nel tempo e diventa il maestro elementare di Benito Mussolini, e prova a trasmettergli un’educazione emotiva e civica».
 

paolo ruffini diana del bufalo

Un atto di fiducia nella potenza della formazione didattico-culturale.
«Non è tanto la formazione didattico-culturale importante quanto l’educazione emotiva. Tutto nasce dal fatto che la cultura si deve basare anche su una dimensione emotiva. Questo romanzo tende a evidenziare cosa può accadere nella mente di un bambino che nasce con l’animo buono ma poi diventa “cattivo” se non riceve la giusta dose di educazione emotiva».
 
Come prosegue il suo progetto socio-artistico Up & Down?
«Molto bene, la nuova versione si chiama Din Don Down e il sottotitolo è Alla ricerca di (D)io, lasciando sottintendere che si tratta di una ricerca teologica. I protagonisti del progetto sono sempre i membri della vecchia compagnia di Up & Down, ovvero ragazzi affetti dalla sindrome di Down, altri che hanno ritardi cognitivi o altre forme di disabilità, ma anche giovani che non presentano alcuna patologia».
 

vanya stone paolo ruffini

Ruffini, lei è sempre sentimentalmente legato a Barbara?
«Siamo sempre insieme e viviamo felicemente il nostro presente».
 
Matrimonio in vista?
«Per ora no».
Dopo la prima esperienza è divenuto allergico al matrimonio?

pino insegno paolo ruffini

«No, non sono affatto allergico, ma attualmente non è nei nostri programmi. Io e Barbara abbiamo scoperto la bellezza di vivere alla giornata. Ad esempio, stamane ci siamo svegliati insieme, ci siamo guardati, ci siamo baciati, siamo stati bene... che bisogno c’è sempre di fare programmi?».
 
Barbara fa l’attrice e la pittrice.
«Sì, è un’artista a tutto tondo e di conseguenza spazia in diversi ruoli».
 
Cosa le è piaciuto di più di lei a prescindere dal suo aspetto fisico?
«La sua capacità di sorridere e di capirmi. Per me essere compresi è quasi più importante che essere amati. E ancora, sono innamorato della sua purezza, lei ha un’anima sincera. A me è sempre capitato di trovare donne pretenziose e capricciose. In lei ho trovato una persona che non chiede nulla, ma che ha solo il desiderio di dare».
 
Cosa fate nel tempo libero insieme?
«Ci piace andare al cinema, fare delle lunghe gite per andare magari in un bel ristorante dove si mangia bene, dove si beve un ottimo vino e, in qualche weekend, ogni tanto, andiamo in montagna o a visitare luoghi anche bizzarri, anomali».

rocco siffredi paolo ruffini

 
Lei e Barbara vivete molto la privacy?
«Sì, amiamo stare in casa; io sono stato sposato 10 anni e con la mia ex moglie eravamo sempre in giro, conducevamo una vita molto movimentata. Barbara è una donna di casa, le piace cucinare, in particolare si diletta a preparare le specialità culinarie del suo paese d’origine, il Sud America».
Vorrebbe diventare papà?
«Certamente sì, ma non so quando; vado passo dopo passo». Lei era molto legato al suo papà, mancato nel 2022.
Come vive questo distacco?
«Per fortuna molto bene, perché secondo me le persone non muoiono finché si continuano ad amare».
 
Come vive il mondo dello spettacolo?
«Bene, quando mi invitano a qualche evento mondano ci vado volentieri, ma in maniera sciolta».
 
Progetti cinematografici?
«Sto girando come attore un film che si chiama Non è la fine del mondo; è una commedia femminile carina. Inoltre, il prossimo autunno uscirà un film che ho girato dal titolo Poveri noi, con Ricky Memphis, Ilaria Spada e Maria Grazia Cucinotta».

MARCO GIUSTI E PAOLO RUFFINI paolo ruffini ragazzaccio paolo ruffini e pupo foto di baccovideo messaggio di paolo ruffini in ricordo di massimo marino

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO