1- OCCHIO ALLA LETTERA-PIZZINO DEL LETTIANO BOCCIA SU “L’UNITÀ”: “A MARZO 2012 IL TESORO HA DOVUTO PAGARE A MORGAN STANLEY 3,4 MLD PER SMONTARE UN DERIVATO” 3- A QUALE DERIVATO ALLUDE BOCCIA? E PERCHÉ BERSANI PARLA DI “POLVERE SOTTO IL TAPPETO”? C’È QUALCHE ALTRO DERIVATO DELLA REPUBBLICA CHE STA PER ESPLODERE? 4- BANKITALIA ERA ED È AL CORRENTE DEI RUMORS CHE CORRONO NELLA CITY SUL “DERIVATONE” DA 60 MILIARDI DI EURO, CHIUSO NEL 1997, CON CARLO AZEGLIO CIAMPI MINISTRO DEL TESORO, PRODI A PALAZZO CHIGI, DIRETTORE GENERALE DEL TESORO MARIO DRAGHI. UN MOSTRUOSO DERIVATO CHE SERVÌ A FAR ENTRARE L’ITALIETTA NELL’EURO-ZONA? 5- PERCHÉ MONTI NON DICE CHE L’IMU NON È SERVITA PER PAGARE IL MONTE DEI PASCHI MA MORGAN STANLEY DOVE LAVORANO L’EX MINISTRO DELL’ECONOMIA DOMENICO SINISCALCO E IL FIGLIO DI DRAGHI E DOVE HA LAVORATO ANCHE IL FIGLIO DI MONTI?

DAGOREPORT

Da Sindona a Fiorani, da Gardini a Tanzi, da Antonio Fazio e Mussari, la storia d'Italia si intreccia con il falso in bilancio soprattutto bancario. Prima i falsi erano fatti nascondendo gli ammanchi di cassa con il bianchetto, dagli anni ‘90 in poi la parola più usata dalla classe dirigente nostrana è stata: derivati.

Il caso Monte dei Pacchi dimostra come sia possibile contabilizzare dei profitti nel presente e rimandare le perdite al futuro. Oggi l'On. Francesco Boccia da pag.6 dell'Unità lancia un preoccupante messaggio: "Nel marzo del 2012 è emerso che il Tesoro ha dovuto regolare con Morgan Stanley posizioni pregresse sui derivati negoziati in mercati non regolamentati con perdite nell'ordine di 3 miliardi di dollari", per operazioni volte ad allungare la scadenza media e ridurre l'onere immediato di servizio degli interessi".

Che tradotto vuol dire: guardate che anche lo Stato Italiano ha truccato i conti, non ci fate troppo arrabbiare altrimenti parliamo.
Allora le domande che ci poniamo, e nessun grande giornale lo fa sono:

a) Se lo Stato italiano su un singolo derivato ha perso 3 miliardi di dollari, quanto potrebbe perdere nei prossimi mesi e nei prossimi anni ?

b) Bankitalia era ed è al corrente dei rumors che corrono nella City sul "derivatone" da 60 miliardi di euro che fu chiuso nel 1997, con Ciampi ministro del Tesoro, premier Prodi, direttore generale del Tesoro Mario Draghi, e servì a far entrare l'Italia nell'euro?

c) Il fatto che Draghi sia passato dal Tesoro a Goldman Sachs e da Goldman Sachs alla Bankitalia ha una qualche rilevanza con il suo non intervenire (come dimostrato da Gabanelli e soci) in questioni che riguardano i derivati ?

d) Chi e quando ha sottoscritto il derivato di cui parla l'Onorevole Boccia ?

e) Perché oggi Vendola e compagni accusano Tremonti di essere l'inventore della finanza creativa ?

f) Perché Monti non dice che l'IMU non è servita per pagare il Monte dei Paschi ma Morgan Stanley dove lavorano l'ex ministro dell'Economia Domenico Siniscalco e il figlio del Governatore della BCE e dove ha lavorato anche il figlio di Monti?

g) Perché Bersani parla di "polvere sotto il tappeto"? C'è qualche altro derivato della Repubblica Italiana che sta per esplodere ?

h) Siamo una Repubblica basata sul lavoro o sul falso in bilancio ? E chi ne ha beneficiato in questi anni di tutti i falsi della Repubblica ?

2- "UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI DERIVATI"
Lettera di Francesco Boccia, deputato Pd, a "l'Unità"

Gli attacchi del centrodestra al pd in seguito alla vicenda del Monte dei Paschi sono da rimandare al mittente con fermezza: arrivano infatti da personaggi e forze politiche che non hanno titolo per parlare, ma anzi molte responsabilità sulla enorme diffusione dell'utilizzo dello strumento derivati. Responsabilità talmente gravi che nella prossima legislatura riteniamo serva un'inchiesta parlamentare che faccia luce su questa opaca storia.

È addirittura sorprendente che soggetti come la Lega, con il suo leader Maroni, alzino la voce, sperando che i cittadini italiani, lombardi compresi, dimentichino quanto combinato con la Credieuronord; come è sorprendente che continuino a sostenere la candidatura di Tremonti, portabandiera di un governo che ha sempre detto no alle nostre proposte di arginare un fenomeno che continua a inquinare le banche e di cui il caso Mps è solo la punta dell'iceberg.

In questa legislatura abbiamo condotto una battaglia molto determinata contro il dilagare dell'uso dei derivati come strumento speculativo sia per quello che riguarda l'impatto sui conti economici delle banche, sia per gli enti locali per i quali già nelle leggi finanziarie del governo Prodi del 2007 e 2008 era prevista una limitazione all'utilizzo di strumenti finanziari derivati. La finanziaria per il 2009 ha infine disposto il divieto per Regioni ed enti locali di stipulare contratti relativi a strumenti finanziari derivati fino alla data di entrata in vigore di un apposito regolamento del ministro dell'Economia, non più emanato, con cui si sarebbe dovuta individuarne la tipologia.

L'attuale contesto globale rende però sempre più indispensabile una stretta anche sull'utilizzo da parte di banche e privati. Sin dall'inizio di questa legislatura il Pd si è posto il problema della carenza di trasparenza e di tutela dei risparmiatori che direttamente o tramite banche avevano subito il pesante crack di Lehman Brothers.

In quell'occasione chiedemmo in un'interpellanza urgente di rendere note le banche che avevano lucrato su quel fallimento, di assumere iniziative normative per sanzionare gli istituti di credito che avevano venduto obbligazioni Lehman ad operatori non qualificati oltre gli importi previsti dalla legge e di regolamentare il rapporto con tutti coloro che non hanno competenze per valutare un'obbligazione.

A rispondere Tremonti mandò niente meno che il sottosegretario Cosentino che, non senza evidenti tentennamenti, lesse una risposta degli uffici in cui si diceva che i dati diffusi da Bankitalia non permettevano di distinguere tra le posizioni di vendita o di acquisto nette assunte dai singoli partecipanti all'operazione, e che pertanto non era possibile desumere quali fossero le banche che ne trassero profitto. Una risposta del tutto evasiva.

Lo stesso Cosentino confessò di essere stato sacrificato dal ministro dell'Economia. Se la banca si era coperta dal rischio perché non lo aveva detto ai propri risparmiatori? Perché ha continuato a vendere obbligazioni ai propri risparmiatori mentre nello stesso tempo, in un'altra stanza, continuava ad investire sul rischio di insolvenza? Il Pd in tutti questi anni ha continuato a chiedere chiarezza sui meccanismi che consentono ai risparmiatori di compiere una valutazione reale sulla tenuta degli strumenti che finiscono poi nelle loro casse anche per l'inaffidabilità del giudizio delle agenzie di rating, in perenne conflitto di interessi con gli azionisti.

Nelle leggi di stabilità 2010 e 2011 Tremonti ha detto no ai nostri emendamenti che avevano sempre lo scopo di vietare l'utilizzo di derivati sul modello di quelli del Mps. Negli anni successivi sono venuti a rispondere Vegas e lo stesso Tremonti, sempre difendendo con fermezza il no alla nostra proposta di divieto. Infine, nel 2012 è toccato a Grilli - lo stesso che oggi vuole scaricare su Bankitalia - dire che i dati contestati dal Pd e utilizzati da Mps e, presumiamo, da altre banche, non andavano messi fuorilegge e nemmeno scoraggiati con una congrua tassazione come dimostra la bocciatura dei nostri emendamenti nell'ultima legge di Stabilità.

Purtroppo ottenemmo solo di sconfiggere il governo su un ordine del giorno. Durante il governo Berlusconi abbiamo agito per un uso più razionale degli strumenti derivati che ne eliminasse concretamente l'essenza speculativa. Poi, quando nel marzo 2012 è emerso che il Tesoro ha dovuto regolare con Morgan Stanley posizioni pregresse su derivati negoziati in mercati non regolamentati con perdite dell'ordine di 3 miliardi di dollari, per operazioni volte ad allungare la scadenza media e ridurre l'onere immediato di servizio degli interessi, siamo intervenuti con una nuova interpellanza.

Chiedevamo: un intervento urgente a livello comunitario per ottenere misure restrittive per l'utilizzo di strumenti derivati negoziati in mercati non regolamentati; l'istituzione dell'agenzia di rating europea, partecipata dagli Stati membri; e, a livello di regolamentazione interna, una disciplina degli strumenti derivati che definisse in particolare quali sono le operazioni che esulano dalla copertura del rischio.

Dopo l'approvazione, negli Usa, da parte dell'Autorità di vigilanza sui mercati derivati del documento in cui si definisce cosa si intenda per «swap», abbiamo chiesto al governo di farsi promotore a livello europeo di misure simili. Questa è la cronaca parlamentare degli ultimi 4 anni. le polemiche di oggi sono solo un tentativo maldestro di cattiva propaganda politica.

 

 

Giuseppe Mussari FRANCESCO BOCCIA A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLO pier luigi bersani Prodi e Ciampiprodi dalema veltroni ciampi visco festeggiano l'ingresso nell'Euro CARLO AZEGLIO CIAMPI E GIANNI AGNELLI LLOYD BLANKFEIN CEO DI GOLDMAN SACHS CON PRODI DRAGHI MONTI LETTAMORGAN STANLEY DOMENICO SINISCALCO - copyright PizziMONTI FIGLIO E NIPOTE ROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA MARIO DRAGHI E TREMONTI

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