AGGIUNGI UN PORTO A TAVOLA! CHE SUCCEDE A TARANTO? I CINESI CARICHI DI MILIARDI ASPETTANO DA ANNI I LAVORI DI ADEGUAMENTO, ORA MINACCIANO DI ANDARSENE

1. PORTO DI TARANTO: SE I LAVORI NON PARTONO, I CINESI SE NE VANNO
Da "Il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania"


Dovrebbe tenersi a metà settembre alla presidenza del Consiglio dei ministri la riunione chiesta dal presidente dell`Autorità portuale e commissario straordinario, Sergio Prete, per la condivisione di un cronoprogramma delle ulteriori attività all`interno del porto di Taranto. Cronoprogramma, precisa il presidente Prete, «che sia vincolante tanto per le parti pubbliche che per quelle private».

In quell`occasione, il commissario straordinario, oltre ad affrontare la problematica relativa ai 500 lavoratori di Tct in cassa integrazione, proporrà l`istituzione di un ristretto comitato di referenti delle amministrazioni coinvolte.

Insomma, l`intervento di cinque parlamentari del Pd, i quali paventavano, visti i ritardi accumulati fin qui, il ritiro da parte dei colossi Evergreen e Hutchinson dallo scalo ionico, ha fatto sì che, nonostante l`impegno delle due aziende fosse sancito da un accordo sottoscritto nel 2012, si imprimesse un`accelerata a tutto il discorso.

«Non bisogna dimenticare, infatti, - sottolinea il commissario straordinario Sergio Prete - che quello di Taranto rappresenta il terzo scalo nazionale per traffico di merce ed è stato individuato come una delle infrastrutture strategiche europee.

Lo sviluppo del porto di Taranto - aggiunge Prete - ha un impatto e una rilevanza globale, poiché interessa tutta 1` Europa e Paesi lontani come la Cina e Taiwan, di cui due delle loro aziende maggiori, la Hph, di proprietà del miliardario di Hong Kong Li Ka-shing, e la Evergreen hanno investito sul territorio».

E proprio per superare l`impasse derivante dalla mancata realizzazione degli interventi che erano stati richiesti dai due investitori che fu siglato a giugno 2012 un accordo e fu nominato il commissario straordinario.

Nel contempo è stata predisposta la progettazione delle opere, è in fase di conclusione la procedura di aggiudicazione dei lavori di adeguamento/consolidamento della banchina del molo polisettoriale, nei prossimi giorni sarà concluso l`iter di approvazione del dragaggio e della vasca di colmata e subito dopo si concluderanno le procedure di approvazione della diga foranea e della radice della banchina del molo polisettoriale e, infine, è stato trovato l`accordo, dopo 15 anni, per la delocalizzazione del Terminal Rinfuse.

Ecco perchè, sottolinea con forza Prete, occorre mantenere alta l`attenzione sulle procedure e sulla loro tempistica «per evitare di pregiudicare il progetto di rilancio territoriale che necessariamente passa attraverso la realizzazione dell`adeguamento competitivo del porto e che vede nella crescita del traffico containerizzato uno dei punti cardine, anche al fine di consentire il concreto sviluppo delle infrastrutture logistiche alcune delle quali già in corso di realizzazione.

Diventa essenziale che il cronoprogramma venga applicato e rispettato da tutte le amministrazioni in maniera rigorosa, altrimenti - conclude Prete - vi è il rischio che quanto paventato si realizzi e gli investitori stranieri si possano ritirare. Ben venga, pertanto, una attenzione diffusa sui procedimenti di approvazione ed esecuzione delle opere ed anche un supporto all`attività del commissario straordinario presso le amministrazioni competenti al rilascio delle varie approvazioni e prescrizioni».

2. PORTI: PD, PER TARANTO SUBITO RIPOSTE O FUGA STRANIERI
(ANSA) - ''Le dichiarazioni pubbliche rilasciate oggi dal Presidente dell'Autorita' portuale di Taranto, Sergio Prete, esigono una risposta netta ed immediata da parte dei ministri competenti''. Lo dichiarano i deputati del Pd, Michele Anzaldi ed Ernesto Magorno. ''I timori che avevamo denunciato riguardo la fuga degli investitori esteri, e che contraddicevano il clima di generale euforia, oggi - affermano appaiono una triste realta' che si potrebbe in poco tempo concretizzare se non si dovesse riuscire ad invertire la sfiducia ed il dubbio che al momento hanno i principali investitori stranieri''.

''Occorre che i ministri competenti diano delle sicurezze inequivocabili sui tempi e sulla realizzazione dei lavori: qualsiasi sia l'ostacolo o l'impedimento il cronoprogramma va rispettato e l'avvio dei lavori non e' piu' derogabile. Solo cosi' potremo forse far cambiare idea agli investitori stranieri. Si rischia altrimenti di rinunciare a quello che potrebbe essere il piu' grande e redditizio investimento su un porto italiano, che non solo garantirebbe lavoro nell'immediato, ma -concludono i deputati - candiderebbe il porto di Taranto a divenire uno dei principali porti europei per traffico container''.

 

 

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