APPLE IN PROFONDO ROSSO, EXXON È L’AZIENDA CHE VALE DI PIÙ AL MONDO - I CINESI DI LENOVO VOGLIONO RILEVARE L’AZIENDA DEL BLACKBERRY - UBI BANCA: 85 MILA SOCI AL VOTO PER RINNOVARE I CONSIGLI - IN FRANCIA GRAZIE ALLA RIFORMA SCENDONO I PREZZI DEL GAS - IL 31 GENNAIO È LA DEADLINE PER LE OFFERTE PER LA 7 - LA FESTA A TREVISO CON BENETTON PER L’AUSTRALIA DAY - TUTTO PRONTO PER LA VENDITA DI ANSALDO ENERGIA...

1 - IL TITOLO APPLE IN PROFONDO ROSSO, EXXON PRIMA PER CAPITALIZZAZIONE
Da "La Repubblica"
- Oltre al danno, vendite sotto le attese e crollo in Borsa, per Apple c'è anche la beffa. Exxon Mobil, colosso petrolifero statunitense, torna ad essere l'azienda che vale di più al mondo, riprendendosi lo scettro che proprio la Mela le aveva soffiato nel 2012. La capitalizzazione di Exxon è di 5 416,miliardi di dol-lari, quella di Apple è scesa a 413,7, dopo il crollo di oltre il 12% di due giorni fa. L'ascesa della società di Cupertino l'anno scorso era stata inarrestabile. Soltanto a settembre il titolo era arrivato al record di 705,07 dollari per azione, con una capitalizzazione che superava di 240 miliardi di dollari quella di Exxon. Poi la corsa al ribasso, con il titolo ai minimi degli ultimi mesi.

2 - IL BLACKBERRY PUÃ’ PARLARE CINESE. LENOVO: IL MARCHIO CI INTERESSA
Da "La Repubblica"
- I cinesi di Lenovo puntano a rilevare la canadese Research in Motion, il gruppo che produce il BlackBerry. L'interesse è stato manifestato dall'ad del gruppo cinese, Wong Wai Ming. «Stiamo esplorando ha affermato al Forum di Davos - tutte le possibilità, con Rim così come con molti altri operatori del settore». Per questo, ha sottolineato l'ad del secondo produttore mondiale di computer, «non esiteremo un attimo se si presentasse una buona occasione». Rim, che da mesi è in crisi, ha presentato mercoledì scorso la sua nuova linea di telefoni cellulari e il nuovo sistema operativo BlackBerry 10. E in attesa di un possibile compratore che rilanci il marchio del noto telefonino, da inizio anno Rim ha già recuperato oltre il 50% del suo valore.

3 - GLI 85 MILA SOCI DI UBI BANCA E IL VOTO DI APRILE
Fr.Bas. per "Corriere della Sera"
- La scorsa volta erano presenti in 3.500. Ma i soci titolati a partecipare sono più di 85 mila. L'assemblea di Ubi Banca che dovrà rinnovare i consigli dell'istituto si annuncia piuttosto numerosa. La data sarà decisa la prossima settimana e potrebbe essere o il 20 o il 27 aprile (dipende anche dai tempi tecnici legati alla chiusura del bilancio). I soci dovranno scegliere il nuovo vertice della banca guidata da Victor Massiah dopo la scomparsa del presidente del consiglio di sorveglianza, Corrado Faissola, e con il presidente del consiglio di gestione, Emilio Zanetti che ha già annunciato che non si ricandiderà.

La lista presentata dal consiglio di sorveglianza uscente, sostenuta dalle associazioni che hanno portato alla nascita di Ubi Banca, l'Associazione Banca Lombarda e Piemontese presieduta da Giovanni Bazoli e l'associazione Amici di Ubi Banca fondata da Zanetti, dovrà confrontarsi con quella di Giorgio Jannone, il deputato del Pdl e presidente delle cartiere Pigna che ha criticato l'attuale gestione e ha riunito gli scontenti.

4 - GAS, TARIFFA INDICIZZATA AL MERCATO SPOT. E IN FRANCIA I PREZZI SCENDONO
S.Agn. per "Corriere della Sera"
- Imparare dai vicini si può? Potrebbe essere un'idea nel caso delle tariffe del gas. In Francia la ministra dell'Ecologia Delphine Batho ha annunciato l'altro giorno che dal primo febbraio i prezzi del gas scenderanno dello 0,5 per cento. Un risultato che si deve alla riforma della formula tariffaria annunciata lo scorso 10 dicembre. Se fosse stato applicato il vecchio sistema ci sarebbe stato un aumento dello 0,15 per cento, ha spiegato Batho. Per la verità, come sottolineano i giornali francesi come Les Echos, la formula precedente prevedeva un adeguamento trimestrale (così come avviene attualmente in Italia) quindi da febbraio non sarebbe accaduto proprio nulla.

Ma la revisione mensile è stata una delle novità introdotte dal ministero (questa è un'altra delle differenze fondamentali con l'Italia, visto che delle tariffe da noi se ne occupa l'Autorità). Le altre modifiche? Intanto la formula stessa potrà essere rivista il primo luglio di ogni anno. E anche se il quasi-monopolista Gdf-Suez potrà chiedere il cambiamento della tariffa ogni mese invece che ogni tre, il governo resterà padrone e potrà sospendere l'applicazione della formula in caso di rialzo eccessivo del prezzo. Il periodo di riferimento per calcolarlo passerà poi da 6 a 8 mesi, una misura che consentirà di «spalmare» le variazioni e di evitare strappi troppo forti.

C'è però un'altra parte rilevante della riforma. Quella, forse la più importante, che riguarda l'indicizzazione della tariffa del gas sul prezzo del cosiddetto mercato «spot»: salirà dal 26 al 36%, a detrimento della parte indicizzata sul prezzo del petrolio. Spunti insomma ce ne sono, non limitarsi a prendere nota potrebbe aiutare aziende e consumatori.

5 - AUSTRALIA DAY, FESTA A TREVISO CON BENETTON
Fr.Bas. per "Corriere della Sera"
- C'era ovviamente il padrone di casa. Il presidente della Fondazione Cassamarca Dino De Poli ha messo a disposizione la location: Casa dei Carraresi a Treviso, che ha ospitato ieri sera il ricevimento per l'Australia Day tenuto dall'ambasciatore in Italia S.E. David Ritchie.

Ma c'era anche Luciano Benetton (alcuni suoi zii emigrarono in Australia), il presidente degli industriali veneti Andrea Tomat, numerosi imprenditori e il console onorario d'Australia a Venezia, Massimo Colomban, fondatore di Permasteelisa (il gruppo di costruzioni nato dalla fusione una ventina d'anni fa tra la trevigiana Isa e l'australiana Permasteel). Nessuna cerimonia a Roma, dunque, per ricordare l'arrivo della prima flotta a Sydney Cove il 26 gennaio 1788. La scelta di Treviso non è casuale.

A parte l'immigrazione, che nel dopoguerra dal Veneto fu numerosissima, a rinsaldare i legami con l'Australia c'è il sottile filo (della lana) che unisce il Paese in particolare alle aziende della moda e del tessile. I nomi sono noti: Benetton, Marzotto, Diesel, Stefanel, Lanerossi, Replay (solo per citarne alcuni). Fino a dieci anni fa l'Italia era il primo importatore di lana da Sydney, poi è stata scalzata dal podio dalla Cina ma ha mantenuto il primato per la lana fine, quella più pregiata.

6 - PER LA 7-TI MEDIA LA DEADLINE È IL 31
A.Ol. per "Il Sole 24 Ore" -
Per le sorti di Telecom Italia media la data clou è il 31 gennaio. Entro quella data, a quanto risulta, le offerte sul piatto dovranno diventare vincolanti. In lizza ne restano solo due: quella di Clessidra per tutto il pacchetto e quella di Cairo per la sola emittente tv La 7. Altri pretendenti non si sono materializzati. Clessidra è rimasta sola. L'offerta da 300-330 milioni per rilevare l'intera società - quindi tv e operatore di rete - era già stata vincolante al momento in cui era stata presentata in tandem. Poi però lunedì 21 è scaduta l'esclusiva delle trattative con Telecom e il fondo di private equity Euinox, che fa capo a Salvatore Mancuso, si è ritirato.

Il fondo di Claudio Sposito ha deciso di restare in campo comunque, sebbene dal management Telecom e dalla discussione in consiglio sia emersa una preferenza per la cessione della sola tv in cronico rosso piuttosto che per la vendita di tutti gli asset, che comprendono anche le frequenze, un domani forsi utili per la telefonia. Non è chiaro però se il contenuto economico dell'offerta originaria sarà confermato oppure se subirà modifiche considerato appunto che Clessidra è rimasta sola.

Anche Cairo - che non pagherebbe per rilevare La 7, ma al contrario verrebbe aiutato dal venditore a farsi carico della necessaria ristrutturazione - è destinato a restare single. Le voci che ipotizzavano un coinvolgimento di Lorenzo Pellicioli nella partita non solo non hanno trovato conferme, ma sono anche state smentite: La 7 non interessa né a De Agostini come gruppo, nè a Pellicioli neppure a titolo personale.

7 - ANSALDO, LE MOSSE DEGLI INDIPENDENTI
C.Fe. per "Il Sole 24 Ore"
- Basterà sistemare alla perfezione tutti i tasselli per arrivare al risultato voluto? Per la vendita di Ansaldo Energia tutti i pezzi del mosaico sono ormai al loro posto. L'ultimo è stato collocato negli scorsi giorni con l'individuazione dell'advisor per i consiglieri indipendenti di Finmeccanica, che a propria volta ha il controllo di Ansaldo Energia. Gli amministratori indipendenti del gruppo di piazza Monte Grappa avrebbero infatti nominato un consulente finanziario per valutare la congruità delle cessioni future dell'azienda statale. Chi? Secondo i rumors, si tratterebbe di Equita, scelta dopo una selezione tra altre boutique finanziarie.

Ora, probabilmente, per il gruppo guidato da Giuseppe Orsi sarà importante non arrivare troppo a ridosso delle elezioni, quando la cessione di Ansaldo Energia potrebbe finire nel limbo in attesa dell'insediamento del nuovo Governo. Una nuova scadenza per le offerte sarebbe stata fissata per metà febbraio ma tra gli addetti ai lavori c'è qualche dubbio sul fatto che i coreani di Samsung (assistiti da Rothschild) e quelli di Doosan (affiancati da Morgan Stanley) possano riuscire a terminare con successo la due diligence nel giro di due settimane. Sia Samsung sia Doosan sono due colossi asiatici, multinazionali dove i processi decisori (soprattutto in tema di acquisizioni) richiedono tempo. Tutto sembra comunque pronto per la vendita di Ansaldo. Tutti i tasselli ora sono sistemati, tranne l'offerta che ancora non c'è.

 

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