LE ARMI PIÙ POTENTI OGGI SONO I CHIP. E TRUMP LO SA BENE – “THE DONALD” BLOCCA LE ESPORTAZIONI VERSO LA CINA DEI MICROCHIP DI NVIDIA PER POTENZIARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, INSERITI NELLA PIATTAFORMA BLACKWELL, IL POTENTE MOTORE HARDWARE IN GRADO DI ESEGUIRE CALCOLI A VELOCITÀ SUPERIORI RISPETTO ALLE GENERAZIONI PRECEDENTI: “NON SARANNO VENDUTI AD ALTRI PAESI SE NON AGLI STATI UNITI” – LA DECISIONE DEL TYCOON È UN MESSAGGIO STRATEGICO A XI JINPING: GLI STATI UNITI FARANNO TUTTO QUELLO CHE È NECESSARIO PER AVERE IL PREDOMINIO TECNOLOGICO...
Estratto dell’articolo di Sandra Riccio per www.lastampa.it
donald trump xi jinping vertice apec corea del sud foto lapresse 1
Nuovo scontro sui chip tra Usa e Cina. Questa volta oggetto della contesa è il superchip di Nvidia e in particolare l’avanzata piattaforma Blackwell. In una dichiarazione rilasciata a bordo dell’Air Force One e poi in un’intervista a 60 Minutes, il Presidente Usa Donald Trump ha affermato che i chip più avanzati della società americana «non saranno venduti ad altri Paesi se non agli Stati Uniti».
Secondo Trump, la protezione di questa tecnologia rappresenta un punto di svolta nella competizione globale sull’intelligenza artificiale.
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La piattaforma Blackwell è considerata uno dei più potenti motori hardware per l’IA: in grado di eseguire calcoli a velocità superiori rispetto alle generazioni precedenti, è destinata ad alimentare modelli sempre più complessi e agenti intelligenti dotati di ragionamento.
Gli analisti avvertono che permettere alla Cina di disporre anche di una versione “depotenziata” del Blackwell, ad esempio la variante “B30A”, potrebbe ridurre drasticamente il vantaggio tecnologico statunitense.
Nonostante le trattative avviate da Nvidia per riottenere accesso al mercato cinese, che per anni aveva dominato nella domanda di chip AI, la dichiarazione di Trump ha messo un deciso freno: «nei colloqui con Xi Jinping non possiamo parlare di Blackwall, ha detto il Presidente Usa. Questo significa che, per il momento, la Cina non potrà acquistare la versione top del chip. Resta però aperta la possibilità di esportare versioni meno performanti, ma tale ipotesi è al centro di aspre critiche nel Congresso americano e tra gli esperti di sicurezza.
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donald trump xi jinping vertice apec corea del sud foto lapresse 6
Gli investitori hanno reagito con attenzione: il titolo Nvidia ha subito oscillazioni legate alle notizie sull’export e sulle sanzioni tech, mentre i competitor nel mercato dell’IA e dei semiconduttori guardano con interesse al potenziale “blocco” a favore del made-in-Usa.
La decisione di Trump non è solo un provvedimento tecnico: è un messaggio strategico. Si inserisce in una visione in cui la supremazia tecnologica dell’IA è vista come fattore di sicurezza nazionale, economica e militare. Permettere la vendita della Blackwell alla Cina significherebbe, per molti esperti, “abdicare” al ruolo di leadership americana in un settore critico.
jensen huang ceo e fondatore di nvidia 1
Per la Cina, invece, il dilemma è doppio: da una parte il desiderio di accedere ai tecnologie top mondiali, dall’altra la spinta politica verso l’autonomia e lo sviluppo interno di chip competenti, come quelli prodotti da Huawei o Smic.
donald trump xi jinping vertice apec corea del sud foto lapresse 10

