MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA! - ARROGANCE PROFUMO RIUSCIRÀ A FARSI DARE POTERI ASSOLUTI NELLA PROSSIMA ASSEMBLEA DI BANCA MPS? - DENTRO LA FONDAZIONE DISSESTATA INIZIANO A PROLIFERARE VOCI CRITICHE, LA PROVINCIA PER LA PRIMA VOLTA HA ALZATO LA VOCE E GLI EX MARGHERITA HANNO SCRITTO ADDIRITTURA ALLA CONSOB - GABRIELLO MANCINI PREPARA LO SCHERZETTO A PROFUMO DI BRONTOS?

Luca Gualtieri per "Milano Finanza"

Da oltre sei mesi Siena è una città divisa e l'argomento di dispute e lacerazioni è sempre lo stesso: il Monte dei Paschi. Dopo la tregua estiva in questi giorni la città toscana è tornata a dividersi sul destino della banca e in particolare sui nuovi assetti di governance proposti dal cda. Martedì prossimo gli azionisti di Mps saranno infatti chiamati ad approvare alcune modifiche statutarie che cambieranno il ruolo dell'assemblea e della presidenza.

In particolare, con questi interventi non sarà più necessario che l'assemblea autorizzi la cessione di rami d'azienda, che diventerebbe quindi una decisione di esclusiva competenza del cda. Il presidente Alessandro Profumo avrà inoltre potere di proposta «in merito alla nomina, alla revoca e ai provvedimenti relativi allo stato giuridico ed economico dei responsabili delle strutture a riporto diretto del cda».

Anche se la banca minimizza gli effetti delle modifiche, in molti a Siena ritengono che questa mossa indebolirà non poco la Fondazione. Gli occhi sono quindi puntati su Palazzo Sansedoni, oggi azionista di riferimento della banca al 34,9%, che con il suo voto determinerà l'esito dell'assemblea. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, numerosi membri della deputazione generale avrebbero espresso aperto dissenso verso le modifiche statutarie della banca.

Anche se si tratta soltanto di posizioni minoritarie, il presidente Gabriello Mancini sta svolgendo una delicata azione diplomatica per evitare spaccature. Questi mal di pancia del resto sono il riflesso di quanto sta avvenendo nel Pd senese, da mesi diviso tra i cattolici ex Margherita, detrattori del nuovo corso targato Alessandro Profumo, e la componente diessina vicina all'ex sindaco Franco Ceccuzzi.

Nei giorni scorsi la componente cattolica riunita nell'Associazione Confronti ha dato voce al dissenso verso le modifiche statutarie e si è perfino rivolta alla Consob con una missiva. Anche la Provincia di Siena si è fatta sentire con chiarezza incalzando la Fondazione a salvaguardare il ruolo di azionista di riferimento. Per il momento Mancini non si è ancora espresso, ma fonti vicine a Palazzo Sansedoni fanno sapere che il presidente si è impegnato a garantire il sostegno a Profumo. Del resto la Fondazione non sembra in grado di difendere lo status quo, visto che la sua egemonia in Rocca Salimbeni non è più giustificata da un'effettiva capacità di investimento.

Il momento della verità si avrà oggi, quando la deputazione amministratrice discuterà delle modifiche statutarie e metterà l'argomento ai voti. Come detto, Mancini è sicuro di avere la maggioranza dalla sua parte, ma le pressioni esercitate negli ultimi giorni dalla politica senese potrebbero avere più di un contraccolpo sulla votazione. Se da Palazzo Sansedoni arriverà luce verde, in assemblea non dovrebbero esserci sorprese e la svolta voluta da Profumo dovrebbe avvenire senza incidenti di percorso.

 

Alessandro Profumo monte dei paschi di sienaGabriello ManciniMPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Palazzo Sansedoni Siena

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…