palermo benetton

AUTOSTRADA SENZA USCITA: ATLANTIA CHIUDE LA TRATTATIVA CON CDP E METTE SUL MERCATO L'INTERO 88% IN AUTOSTRADE O, IN ALTERNATIVA, LA SCISSIONE PROPORZIONALE DELLA CONTROLLATA, DA QUOTARE IN BORSA, A FAVORE DEI PROPRI AZIONISTI - LA CONSEGUENZA DELLO STOP AND GO DEGLI ULTIMI GIORNI DI TRATTATIVE CARATTERIZZATE DA MALINTESI E APPUNTAMENTI RINVIATI. L'IRRITAZIONE DI CDP E LA CHIUSURA DI BERTAZZO E CERCHIAI

Rosario Dimito per ''Il Messaggero''

 

FABIO CERCHIAI

Per rompere lo stallo del negoziato con Cdp, Atlantia spariglia e avvia un processo competitivo per la vendita dell'intero 88% detenuto in Autostrade o, in alternativa, la scissione proporzionale della controllata, da quotare in Borsa, a favore dei propri azionisti. E' una nuova puntata della lunga e complicata vicenda che da due anni coinvolge il gruppo controllato dai Benetton, finito nel mirino per le responsabilità avute in occasione del crollo del Ponte di Genova alla vigilia di ferragosto 2018.

 

Ed è la conseguenza dello stop and go degli ultimi giorni di trattative caratterizzate da malintesi e appuntamenti rinviati senza apparente motivo. Ieri sera, dopo il lungo cda di Atlantia che, oltre all'approvazione della semestrale (chiusa in rosso), ha avviato il nuovo percorso in coerenza con l'accordo siglato il 14 luglio col governo che sembra contemplasse la cessione tout court della quota, Fabio Cerchiai e Carlo Bertazzo - rispettivamente presidente e ad della holding - hanno incontrato Fabrizio Palermo presso la sede di Cdp per notificare la nuova situazione alla quale la holding sarebbe pervenuta «per le incomprensioni e i reciproci cambiamenti di fronte degli ultimi giorni». I due manager si sarebbero indispettiti nel week end quando da Cdp sarebbero pervenute tre richieste giudicate irricevibili.

carlo bertazzo

 

L'IRRITAZIONE DI VIA GOITO

La prima: una manleva sulla manutenzione della rete autostradale per evitare imprevedibili oneri ai nuovi azionisti con la definizione di una responsabilità in solido. La seconda: i soldi versati da Cdp in aumento di capitale avrebbero dovuto essere destinati in via prioritaria alla riduzione del debito verso la stessa Cdp. La terza: l'abbandono della partita da parte di Cdp senza penali in qualunque momento se non fosse stato ceduto il 22% a investitori graditi. Inoltre fra le parti sarebbero sorte divergenze sul prezzo dell'Ipo mentre sempre ai fini di definire un valore adeguato, Atlantia avrebbe voluto cedere il 22% attraverso asta competitiva e non tramite Ipo.

 

Adesso tramite un advisor indipendente il gruppo aprirà un'asta internazionale alle quale potrà partecipare Cdp ma anche altri, a cominciare da F2i - partecipata da fondazioni e casse di previdenza - che tra qualche giorno ha un cda in cui potrebbe fare valutazioni. Per procedere con la scissione, Atlantia riunirà un cda straordinario il 3 settembre. Da Cdp trapela irritazione per l'atteggiamento «dilatorio e contraddittorio» fra la prima lettera del 14 luglio con il percorso dell'aumento di capitale riservato (33%) e quella di ieri in cui si parla di asta internazionale aperta a Cdp.

fabrizio palermo

 

Nonostante le interlocuzioni con il governo volte alla definizione di un «procedimento di grave inadempimento» di Aspi, «permangono talune significative incertezze principalmente riconducibili ai contenuti, modalità e tempi di attuazione per addivenire alla conclusione degli accordi», si legge nella nota diffusa da Atlantia. «Permangono i rischi di liquidità e finanziari di Autostrade per l'Italia e di Atlantia stessa, conseguenti anche agli impatti significativi sui livelli di traffico e di ricavi delle principali società controllate del gruppo» causate dal Covid-19.

 

Secondo il cda, assistito dallo studio Gop, si ritiene «non probabile il rischio di esercizio della revoca della concessione» e «ragionevolmente probabile la conclusione di un accordo con il governo italiano». A tale ultimo proposito, come ha anche specificato di recente la ministra Paola De Micheli, oggi nel nuovo incontro sulle tariffe non dovrebbe esserci alcun accordo, visto che venerdì scorso il ministero dell'Economia avrebbe avuto da ridire sul sistema proposto da Aspi e consistente in aumenti dell'1,75% annui.

 

paola de micheli 1

Tornando alla nota, Atlantia ha verificato l'esistenza della continuità aziendale, a fronte di una semestrale caratterizzata da ulteriori accantonamenti per circa 700 milioni in relazione al completo accantonamento degli impegni assunti da Aspi, aumentati a 3.400 milioni nell'ultima proposta transattiva formulata al governo, da un traffico in calo del 37% in Italia ma anche in altri paesi, dalla riduzione dei ricavi (-34%) e dell'ebitda (-63%) e di una perdita nei sei mesi pari a 772 milioni.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....