1. ‘ANVEDI COME SCALCIA SILVIO! IMBRAGATO DA RE GIORGIO E DALLE LARGHE INTESE, IL BANANA NON CI STA A FARSI MENARE DAI GIUDICI MENTRE LE ALTE CARICHE LO TENGONO FERMO 2. CON L’EMENDAMENTO DONATO BRUNO-PAOLO BONAIUTI SULLA RIFORMA DELLA MAGISTRATURA, IL “PUTTANIERE CAPO DELLA NAZIONE” NONCHE’ “PRINCIPE DEGLI EVASORI” SCARICA UN BEL METEORITE SULLA STRADA DELLE FAMOSE RIFORME COSTITUZIONALI 3. LASCIANDO CHE CRUDELIA SANTANCHÈ SCAVI LA FOSSA AD ALFANO E PERMETTENDO A RENATINO BRUNETTA DI SPUTTANARE ENRICO LETTA IN GIRO PER L’EUROPA, IL BANANA RIORGANIZZA UOMINI, CAPITALI E IDEE PER UNA CAMPAGNA ELETTORALE A OTTOBRE. OVVERO UN MESE PRIMA CHE LA CASSAZIONE LO POSSA CONDANNARE ALL’INELEGGIBILITÀ

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - BANANA SPLIT
‘Anvedi come scalcia Silvio. Sorpresa delle sorprese, scandalo degli scandali: imbragato da Re Giorgio e dalle larghe intese, il sultanino di Hardcore non ci sta a farsi menare dai giudici mentre le alte cariche lo tengono fermo. Intanto, con l'emendamento Bruno-Bonaiuti sulla riforma della magistratura scarica un bel meteorite sulla strada delle famose riforme costituzionali. E poi, lasciando che Crudelia Santanchè scavi la fossa ad Angelino Jolie Alfano e permettendo a Renatino Brunetta di sputtanare Enrico Letta in giro per l'Europa, il Banana riorganizza uomini, capitali e idee per una campagna elettorale a ottobre. Ovvero un mese prima che la Cassazione lo possa condannare all'ineleggibilità.

I giornaloni di Lor signori sono naturalmente preoccupati e stupiti per questa grave mancanza di rispetto da parte del Cavalier Pompetta, che fa sì con la testa ai moniti di Re Giorgio e poi si mette a fare i dispetti. Ma se i tribunali hanno sancito che Berlusconi Silvio, condannato per frode fiscale e bunga bunga anche minorile, è di fatto il Principe degli evasori e il Puttaniere capo della nazione, allora vuol dire che può legittimamente aspirare a guidare questo disgraziato Paese anche per il prossimo ventennio.

2- MA QUALCUNO L'AVRA' INVITATO, O NO?
Dunque si diceva, oggi fiera dell'ipocrisia. In ansia il Corriere delle banche creditrici: "Affondo del Pdl sulla giustizia. Torna lo scontro per le riforme. Un emendamento prevede l'intervento sulle toghe. Il Pd: inaccettabile" (p. 1). Commento di padre Massimo Franco: "L'aggressività nei confronti di Palazzo Chigi comporta in prospettiva un pericolo concreto di destabilizzazione" (p. 8). Urca, la "destabilizzazione" ci mancava quasi dai tempi del terrorismo. Si straccia le mutande la Repubblica degli illuminati: "Giustizia, il Pdl tenta il blitz. ‘Riformare la magistratura'. Stop del Pd: inaccettabile pirateria" (p. 1).

Segue "il Retroscena" ansiogeno: "Il Cavaliere pronto a giocare l'ultima carta. ‘Enrico non può fare finta di niente'. La mediazione dei ministri. Vertice di maggioranza la prossima settimana. L'emendamento studiato dopo il no della Consulta al legittimo impedimento" (p. 3). Il Giornale di Feltrusconi gode dal parterre: "Giustizia, il Pdl vuole la riforma. La maggioranza di nuovo in tilt" (p. 5).

3 - L'ASSEDIO DELLA GIUSTIZIA
Ma anche il povero Silvio viene quotidianamente "destabilizzato" dai magistrati, che lo inseguono su più fronti contemporaneamente. "Sì al risarcimento a Cir. Ma va ridotto'. Il pg: la sentenza regge. E chiede un lieve ricalcolo. I legali Fininvest: regole stravolte. Udienza di cinque ore in Cassazione. Dopo la condanna al pagamento di 564 milioni di euro. Possibile uno sconto di 85 milioni se dovesse essere accolta la correzione proposta dalla Procura generale" (Corriere, p. 9).

Altro processo, altro regalo. Cetriolo Quotidiano amarissimo: "Parla De Gregorio: ‘Verdini comprò deputati nel 2010'. Il memoriale dell'ex senatore, che chiede di patteggiare e dice al Fatto: ‘Dopo l'uscita dei finiani, il coordinatore Pdl fu il bomber del Cavaliere per il mercato parlamentare'. Il presidente del Senato Piero Grasso non si costituisce parte civile" (p. 1). Intervistato da Repubblica, l'ex pupillo di Niccolò Pollari si supera: "Ho sognato mio padre e ho deciso di parlare ma non sono l'unico a essere stato pagato. Il Cavaliere dovrebbe ritirarsi e finirla di condizionare il Paese con le sue vicende" (p. 6).

4 - IL GOVERNO DELLO SPOSTARE
Semisepolta in un taglione basso di pagina 5, ecco la notizia del giorno (altro che vertice europeo): "Ora il Tesoro cerca 11 miliardi per ottobre. Con l''effetto pagamenti' e meno sgravi". Ne servono "Quattro per cancellare strutturalmente l'Iva (uno se ci si limita a cancellare l'aumento dell'ultimo trimestre 2013), altri quattro per togliere l'Imu su tutte le prime case (ma ne basterebbero la metà se venisse lasciata su alcune categorie), due per evitare l'aumento dei ticket sanitari e uno per la Tares (che potrebbe essere assorbita nell'Imu)".

Bell'impresa, eh? Poi uno vede il governino di Lettaenrico e Saccomannaro in leggera difficoltà. A ottobre si balla, e non solo per colpa del Banana. Sarà un caso, ma visto che il buco da 11 miliardi è il segreto di Pulcinella, la Stampa ha già in tasca lo scoop: "Ecco il piano d'autunno per recuperare 11 miliardi. L'esecutivo mette nel mirino spese della Pubblica amministrazione, agevolazioni fiscali, Iva per i beni non essenziali e tributi comunali" (p. 4).

Certo, che mano santa anche l'intervento di Renatino Brunetta sulla prima pagina del Financial Times, con quella dichiarazione sulla presunta opacità dei conti pubblici italiani. Ma non sarà certo stato il professorino di Venezia a imbottire il Tesoro di derivati per una miglior cosmesi del bilancio dello Stato. In ogni caso perfino Repubblica rimette le trombette nell'armadio: "Iva, tutto da rifare sulle coperture. Pdl in pressing, il Pd: ‘Cambiamo'. Gli aumenti di Ires e Irpef creano tensione nella maggioranza. Il premier: si può intervenire in Parlamento" (p. 11). Sul Corriere, Sergio Rizzo fa notare in prima pagina che con il giochetto del maxi-anticipo sugli acconti Irpef, praticamente un prestito forzoso, a giugno del prossimo anno ci sarà un altro buco nei conti pubblici e allora ricorda al governino che "spendere meno non è proibito".

5 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
"Letta spinge, Bruxelles trova più finanziamenti per i giovani. Il premier italiano si è ritagliato un ruolo da battistrada sull'occupazione" (Stampa, p. 3).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
In attesa di vedere "i 200 mila posti di lavoro per i giovani" promessi dal governo, continua il terrorismo economico. "Squinzi: al fondo della crisi, addio a 700 mila posti. Confindustria: calo del Pil dell'1,9%. Il Fisco dà il via a 1,6 milioni di controlli" (Corriere, p. 5). "La ripresa arriverà solo nel 2014'. Confindustria rivede al ribasso le stime: e l'anno prossimo la crescita sarà più debole del previsto. Allarme disoccupati: il tasso crescerà ancora fino a toccare il 14% con la cassa integrazione" (Stampa, p. 7). Il Messaggero spara a tutta prima un bell'avvertimento ai commercianti romani, virtuosi dello scontrino: "Evasione, stretta sui controlli. Il fisco punta a recuperare 10 miliardi: 1,6 milioni di verifiche, 800 mila sugli immobili".

7 - SPOSTARE RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Nella speranza di allontanare e nauseare un numero sempre maggiore di tesserati, il Piddì è sempre lì che litiga sul prossimo congresso. "Congresso Pd, giallo sui tempi. Epifani assicura: ‘Nessun rinvio'. Il timore dei renziani: procedura ‘allungata' fino al 2014. E per la segreteria il fronte anti sindaco pensa a Fassina: può sfidare Matteo" (Corriere, p. 13). Altro giro altro candidato: "Civati corre da segretario: ‘Renzi? Lo vedo un po' spento'. L'obiettivo: raccogliere i delusi dell'area Rodotà dentro e fuori il partito" (Stampa, p. 11).

8 - COMPAGNI CHE SBAGLIANO
Nel disinteresse generale, vanno avanti anche le disavventure giudiziarie di Penoso Penati, l'uomo che ricorre contro la prescrizione. "Penati, un altro processo a Milano. L'accusa è finanziamento illecito. Chiusa l'indagine sulla fondazione Fare Metropoli. In dodici a giudizio. Secondo i pm l'associazione serviva a occultare la destinazione delle somme" (Repubblica, p. 9). Bei tempi quando il Mago Dalemix teorizzava che il futuro della politica fossero le fondazioni.

9 - IN VIAGGIO CON CARMELINO
"Dal Celeste ad Alfano lo ‘stile Valtur' per politici e vip. Tremonti, Grillo, Baglioni e giornalisti come Anna La Rosa: tutti in vacanza a scrocco". Il Cetriolo Quotidiano non si fa sfuggire la sputtanèscion-opportunity offerta dall'inchiesta di Panorama. Il settimanale della Mondadori ha messo le mani sulle carte della magistratura trapanese che indaga su Carmelo Patti, l'ex patron del tour operator "ritenuto, fra l'altro, prestanome del capomafia latitante Matteo Messina Denaro" (p. 7).

10 - AGENZIA MASTIKAZZI
In prima pagina sul Sole 24 Ore: "La pasticceria Cova rilevata da Lvmh". Sul grave avvenimento dolciario, commosse e dolenti paginate anche sugli altri giornali del Nord. Spettacolare esempio di come un esoso caffè frequentato dai direttori debba diventare notizia per le masse.

11 - LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO
L'astuto scarparo di Casette d'Ete, prima di cacciare altro grano, vuole dalle banche la garanzia di contare qualcosa. Soprattutto di poter far fuori Scott Jovane. Ma caso strano, proprio ieri Yacht Elkann ha difeso il lavoro del giovane amministratore delegato. Se fanno a cornate, rischiano di andarci di mezzo le banche del consorzio di garanzia, che si terranno sul groppone (oltre a una montagna di crediti dubbi) anche tanti bei pacchetti azionari "inoptati". Spiegano bene la posta in gioco i concorrenti di Repubblica: "Rcs, duello Elkann-Della Valle solo dopo l'aumento di capitale. Forti scambi dei diritti sul listino. Mr. Tod's conferma la sua quota. John chiede fiducia per l'ad Scott Jovane: ‘Situazione migliorata rispetto a un anno fa" (p. 29).

12 - FREE MARCHETT
Non ha ancora ufficialmente preso il comando di via Solferino, ma ogni volta che apre bocca Yacht Elkann viene trattato dal Corriere come dalla Stampa. Splendida paginata che apre l'economia: "Capitalismo familiare? Fa bene agli affari'. Elkann alla Bocconi: in dieci anni la redditività è aumentata del 133%. ‘Con Marchionne grande complicità dopo tante battaglie'. Lunedì Fiat eserciterà la nuova opzione su Chrysler" (p. 31). Spazio anche per un convegno dove ha parlato l'altro padroncione della baracca: "Cucchiani: nell'Europa del credito vince l'affidabilità" (p. 33). Oh, yes!

Su Illustrato Fiat, incipit del pezzo di Francesco Spini: "Il suo è il racconto di una sfida vinta, ma anche dell'importanza di un capitalismo, quello familiare, che - almeno quando ha saputo coniugare i valori della famiglia con quelli del mercato - ha resistito meglio di altri alla peggior crisi dal dopoguerra, con performance di riguardo. John Elkann, presidente di Fiat ed Exor, lo dimostra in un convegno..." (Stampa, p. 23). Coniugare i valori della famiglia con quelli del mercato: chissà che ne pensano mamma Margherita Agnelli e il Fisco italiano.

13 - NON SONO STATO, IO
Il processo che non sta simpatico al Quirinale e alla cupola delle Alte Magistrature trova sempre nuovi ostacoli, casualmente. Bel pezzo di Giovanni Bianconi sul Corriere: "Trattativa, a rischio il processo di Palermo. I legali di Mancino: giudichi il tribunale dei ministri. Riina e Bagarella: spostarlo a Firenze. Dell'Utri: Roma la sede naturale. E Ciancimino jr nelle intercettazioni esulta: ‘Li ho portati tutti alla sbarra'. La Procura vuole tenere tutto nel capoluogo siciliano dove si trovavano i capimafia che imposero il ricatto al governo" (p. 21). Finirà tutto a Catanzaro, come da tradizione?

 

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