BENE L’ASTA DEI BTP TRIENNALI, IL RENDIMENTO CALA AL 4,8% DAL 5,6% - MA LO SPREAD RISALE A 475 - MILANO +0,7% - LIGRESTI IN USCITA DA FONSAI TRATTA SUL RIASSETTO DI SINERGIA - GODONO IN BORSA UNICREDIT (+3,8%) E MEDIOBANCA (+6,1%) CHE APPIOPPANO IL FARDELLO LIGRESTI A UNIPOL - LONDRA PENSA UNA LEGGE SUL RISARCIMENTO DANNI FATTI DAI BANCHIERI - IMPERO DEL BANANA: MEDIOLANUM TIENE NELLA CRISI E VALE QUASI QUANTO MEDIASET…

1 - BORSA MILANO:PROSEGUE POSITIVA DOPO ASTA BTP, FTSE MIB +0,7%...
(ANSA) - Piazza Affari prosegue senza scosse dopo l'asta da 3 miliardi di Btp a tre anni, chiusa con rendimenti in calo e con il collocamento di tutti i titoli. L'indice Ftse Mib avanza dello 0,70% e il Ftse All Share dello 0,67%.

2 - TITOLI STATO: SPREAD BUND-BTP SALE A 475 PUNTI DOPO ASTA BTP...
(Adnkronos) - Torna a salire lo spread tra il bund tedesco e il btp decennale italiano dopo l'asta Btp a tre anni. Il differenziale passa a 475,15 punti, dopo i 478,49 punti dell'apertura e un minimo a 460,52 punti.

3 - TESORO COLLOCA MASSIMO SU BTP, CALA TASSO 3 ANNI...
Reuters - Il ministero dell'Economia ha collocato interamente i 4,75 miliardi di titoli a medio-lungo termine su un range di offerta compreso tra 3 e 4,75 miliardi.
Nel dettaglio, la quinta tranche del Btp a tre anni novembre 2014 è stato assegnata a un tasso di 4,83% - minimo da settembre scorso - da 5,62% di fine dicembre per l'importo massimo di 3 miliardi rispetto a una forchetta di offerta di 2-3 miliardi. Nell'asta di novembre il rendimento era salito a 7,89%, massimo dall'introduzione dell'euro. Il bid-to-cover è risultato pari a 1,218 da 1,364 di dicembre.

E' stato inoltre collocato l'ammontare massimo di 1,75 miliardi su un'offerta di 1-1,75 miliardi di titoli non più in corso di emissione.Il Btp luglio 2014 è stato assegnato per 779 milioni al rendimento di 4,29%, con un rapporto domanda/offerta di 2,276; il buono agosto 2018 è stato collocato per 971 milioni al tasso di 5,75%, con un bid-to-cover pari a 1,606.
Seguono i commenti di alcuni analisti:

Chiara Manenti, Intesa SanPaolo "L'asta è andata bene. Hanno collocato il massimo dell'ammontare offerto. Il rendimento del Btp a tre anni benchmark ha visto una riduzione di 100 pb rispetto al 10 gennaio, quando il Tesoro ha annunciato l'asta e il Btp 2018 registra 80 pb in meno. Con questi collocamenti, ipotizzando un'asta di fine mese di titoli a breve termine, in gennaio il Tesoro italiano ha realizzato emissioni nette per 35/39 mld, il che significa circa il 70% delle scadenze di Cct e Btp del primo trimestre. Il saldo del conto disponibilità salirà a 70 miliardi dai 26 mld di fine anno".

4 - LIGRESTI: SI TRATTA ANCORA CON BANCHE SU RIASSETTO DEBITO SINERGIA...
Radiocor - Dopo la lettera di intenti siglata all'una di questa notte tra i Ligresti e Unipol sul riassetto di Premafin-Fonsai, continua la trattat iva sulla sistemazione del debito delle holding a monte del gruppo Ligresti, Sinergia e Imco, tassello indispensabile dopo l'intesa 'a valle' per completare il complesso dossier. Il negoziato, secondo quanto risulta a Radiocor, proseguira' dalla prossima settimana a livello di advisor, ovvero Lazard per le banche creditrici e Banca Leonardo per la famiglia Ligresti.

Il debito delle holding di testa dei Ligresti ammonta a circa 300 milioni di euro e i principali creditori sono Unicredit per 170 milioni, Banco Popolare, Bpm e Ge. Stando alle indiscrezioni, l'ipotesi di lavoro e' affidare il cospicuo patrimonio immobiliare di Sinergia a un gestore del settore per la sua valorizzazione. Diversi sono i pretendenti, a quanto si apprende, a svolgere tale ruolo. Tra questi il gruppo Hines, che ha consolidati rapporti con i Ligresti e Idea-Fimit. Ieri, tra l'altro, il numero uno di Hines in Italia, Manfredi Catella era in Unicredit, mentre era in corso il summit che ha portato all'intesa tra i Ligresti e Unipol.

5 - UNIPOL VOLATILE, BENE TITOLI LIGRESTI E BANCHE SU RIASSETTO...
Reuters - Unipol volatile torna in modesto rialzo dopo una breve parentesi in negativo, anche se nettamente sotto i massimi d'avvio. Restano consistenti invece i progressi di Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni dopo l'annuncio del progetto di fusione a quattro sancito nella notte da una lettera di intenti tra la compagnia bolognese e la famiglia Ligresti che prevede un periodo di esclusiva fino al 23 gennaio - prorogabile al 27 - per le trattative. Salgono anche le banche creditrici che hanno lavorato con i protagonisti al piano di riassetto.

"E' naturale che Unipol soffra un po', è quella che paga", sintetizza un trader che nel complesso giudica positivamente l'operazione anche perché "il fatto che si tornino a fare operazioni industriali è un segno che c'è la convinzione che le visioni più catastrofiche, sul fronte dei mercati e dei debiti sovrani, sono passate".

Intorno alle 10,45 Unipol sale dell'1,69% dopo il balzo d'avvio, mentre Premafin, su cui Unipol lancerebbe un'Opa dopo averne acquisito la maggioranza dai Ligresi, si conferma in rialzo di quasi il 20% a 0,3463: si avvicina così al prezzo di 0,3656 euro a cui la compagnia bolognese comprerebbe il 51,3% della holding. Forte progresso anche per FonSai (+9,7%) e Milano (+7,5%). L'operazione è condizionata all'esenzione dall'obbligo di Opa sulle due società.

Spicca, tra banche positive, il rialzo di Mediobanca, che sale di oltre il 4%, sotto i massimi di giornata, prima creditrice di FonSai ed esposta anche verso Unipol. Guadagna quasi il 3,8% Unicredit, socio e creditore di FonSai.
L'indice milanese FTSEMib sale dello 0,5% dopo un avvio più scoppiettante, gli assicurativi europei sono in rialzo dello 0,5% e i bancari dell'1,8%.

Gli analisti sottolineano la necessità per Unipol di fare un aumento di capitale, come indicato nello stesso comunicato relativo all'accordo della notte. Un analista di Mediobanca ipotizza una ricapitalizzazione di circa 1 miliardo di euro. "Anche se le sinergie per Unipol sarebbero enormi, ci aspettiamo che il titolo resti sotto pressione a causa dell'ammontare atteso dell'aumento di capitale", si legge nello studio. L'operazione, dice Mediobanca, darebbe vita a un gruppo assicurativo che controllerebbe il 32% del mercato italiano non-Vita e il 10% di quello Vita.

Un altro analista ritiene che l'operazione dia più vantaggi alle banche che non agli azionisti della compagnia bolognese. Mediobanca è esposta verso Fonsai per circa un miliardo di euro e verso Unipol per circa 400 milioni. "E' l'occasione per Mediobanca e Unicredit di rifiatare un po' dopo la recente pressione sulle banche", dice un trader.

6 - BANCHIERI OBBLIGATI A RISARCIRE I DANNI LONDRA CI PENSA
Enrico Franceschini per "la Repubblica" - Un medico che mette in pericolo la vita dei pazienti può essere incriminato e finire in prigione. Lo stesso vale per l´autista di un autobus che provochi con la sua guida spericolata, magari in stato di ubriachezza, danni a passeggeri o ad altri veicoli. Ora il governo britannico sta considerando una nuova legge per minacciare di conseguenze analoghe i dirigenti delle più grandi banche nazionali, se assumono rischi che espongono l´economia a conseguenze disastrose.

Il piano, studiato al ministero del Tesoro e rivelato in questi giorni dalla stampa di Londra, prevede l´incriminazione degli amministratori delegati di «istituzioni finanziarie di importanza fondamentale, le cui azioni abbiamo un effetto significativamente negativo per l´economia della nazione». La nuova legislazione esporrebbe i boss delle cinque maggiori banche britanniche (Barclays, Lloyds, Hsbc, Santander, Royal Bank of Scotland) al rischio del carcere, scrive il Daily Mail, se portassero una banca al fallimento con il proprio comportamento irresponsabile.

Il governo sta consultando la Banca d´Inghilerra e la Financial Services Authority (Fsa) per preparare la legge. L´iniziativa è partita in risposta a casi come quello di Fred Goodwin, che ha presieduto al collasso della Royal Bank of Scotland (Rbs), costato allo Stato 45 miliardi di sterline, e poi è andato a godersi una pensione di 350 mila sterline l´anno e bonus da milioni di sterline. Il rapporto della Fsa sul tracollo della Rbs assegnò alle acquisizioni sbagliate di Goodwin la responsabilità per il crollo, ma non riscontrò ragioni sufficienti per un´azione disciplinare «sulla base delle leggi esistenti». Perciò ora si sta pensando di cambiare la legge.

7 - UN DORIS CONTRO LA CRISI
Sara Bennewitz per "la Repubblica" - Un po´ banca un po´ assicurazione, ma non ha problemi di funding, la sua raccolta continua a crescere, beneficia della forza del dollaro, è meno rischiosa e voltatile degli altri finanziari italiani e vale solo otto volte gli utili attesi. Per tutti questi motivi Mediolanum è due volte più grande di Bpm, costa poco meno di Mps, e da sola supera Unipol, Cattolica e Fonsai messe insieme.

Ma la banca di Ennio Doris non solo ha perso meno delle sue rivali, ma ha tenuto meglio anche rispetto a molte altre aziende, tra cui Mediaset (che vale solo 200 milioni in più). Chi l´avrebbe detto che la quota di Berlusconi in Mediolanum sarebbe stata più o meno uguale al valore di quella nelle televisioni. E dopo il crollo di tante concorrenti, la cenerentola di casa Fininvest potrebbe anche pensare di crescere per linee esterne.

8 - SAIPEM: NUOVI CONTRATTI E&C ONSHORE PER CIRCA 600 MLN DOLLARI...
(LaPresse) - Saipem si è aggiudicata contratti E&C onshore per un valore di circa 600 milioni di dollari. Lo comunica la controllata di Eni in una nota. A Dicembre, in Arabia Saudita, Saipem si è aggiudicata da Safco (Saudi Arabian Fetilizer Company) il contratto chiavi in mano per il progetto 'Safco V', che prevede la quinta espansione del complesso industriale di Al-Jubail tramite la realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di urea, situato circa 100 chilometri a nord di Dammam, sulla costa orientale dell'Arabia Saudita.

Il contratto comprende l'ingegneria, l'approvvigionamento e la costruzione di un impianto con una capacità di produzione di 3.250 tonnellate di urea al giorno, basato su tecnologia Snamprogetti, insieme alle relative unità di produzione di servizi e strutture di collegamento con gli impianti già esistenti. Il progetto sarà completato nella prima metà del 2014. Inoltre, Saipem ha negoziato diversi incrementi dello scopo del lavoro su contratti onshore esistenti.

 

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