PIAZZA AFFARI SALE (+0,9%) GRAZIE AI CONTI DI WALL ST.
1 - BORSA: EUROPA SALE, EFFETTO TRIMESTRALI, MILANO +0,9%
(ANSA) - Effetto trimestrali sulle borse europee, favorite, a metà seduta, dall'inversione di rotta dei futures sul Nasdaq, mentre restano in calo quelli sul Dow Jones, e dal differenziale Btp/Bund a quota 275 punti. Bene Milano (+0,9%), Parigi (+1,9%), Madrid (+1,7%) e Francoforte (+0,8%). Salgono dopo i conti Richemont (+5,7%), favorita dal rialzo del dollaro, Stm (+5,5%) dopo le stime per i prossimi trimestri ed Arm Holding (+7,5%). Attesa per Apple che svelerà il trimestre a borsa chiusa.
2 - SAIPEM: -52% UTILE NETTO I TRIM, CONFERMATE STIME 2013
Radiocor - (Il Sole 24 Ore Radiocor) ? San Donato, 23 apr ? Il Cda di Saipem ha approvato i conti del primo trimestre, che si e' chiuso con un utile nett o di 110 milioni di euro, in calo del 52,4% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. I ricavi sono contestualmente diminuiti dell'1,4% a 3,09 miliardi. L'Ebitda si e' attestato sui 380 milioni, in calo del 30,1% rispetto ai primi tre mesi del 2012, e l'utile operativo e' sceso del 45,8% a 202 milioni. La societa' ha confermato le stime per l'anno in corso annunciate il 29 gennaio: ricavi di circa 13,5 miliardi, Egbit complesivo di circa 750 milioni, utile netto di circa 450 milioni, e un livello di investimenti per circa un miliardo di euro.
3 - MONDADORI: MAURI, NON SIAMO INTERESSATI A PERIODICI RCS
(ANSA) - "Non c'é interesse: vogliamo consolidarci nelle pubblicazioni che abbiamo, vogliamo testate leader di mercato e diventarlo con quelle che non lo sono". Lo afferma l'amministratore delegato di Mondadori, Ernesto Mauri, sull'ipotesi di un interesse per l'acquisizione di tutti o parte dei periodi Rcs in vendita. "Il mercato è cambiato radicalmente - aggiunge Mauri rispondendo a un azionista durante l'assemblea del gruppo editoriale - e bisogna trasformare la corazzata in un veliero potente e agile, sempre leader di mercato più capace di muoversi rapidamente per meglio adattarsi alle difficoltà del mercato". L'amministratore delegato di Mondadori conferma di voler mantenere la leadership nei libri e nei periodici, ma vuole anche "trovare soluzioni nei settori in cui non siamo leader o abbiamo attività in perdita".
4 - POSTE: ANTITRUST, ABUSA DI POSIZIONE DOMINANTE, APPLICHI IVA
(ANSA) - Poste italiane ha 180 giorni di tempo per applicare l'Iva nei servizi postali liberalizzati e cessare l'abuso di posizione dominante con cui sono stati discriminati i concorrenti. Lo ha deciso l'Antitrust dopo l'istruttoria avviata nel 2012. L'Autorità ha stabilito che Poste,non applicando l'imposta, ha abusato della propria posizione dominante in violazione della normativa comunitaria, ma non ha imposto sanzioni poiché l'esenzione Iva è prevista da una normativa nazionale, contrastante con la normativa comunitaria.
5 - PERUZY ALLA BANCA DEL MEZZOGIORNO, BIVIO TRA POSTE E TESORO
A. Pu. per il "Corriere della Sera" - Che cosa c'entra l'Enel con la Banca del Mezzogiorno, nata per sostenere le piccole e medie imprese del Sud? Poco, pare. Eppure una sua richiesta di finanziamento sarebbe stata presa in esame. Il caso spiega il curioso e silenzioso giro di poltrone nel consiglio d'amministrazione della Bdm, di proprietà al 100% delle Poste e presieduta da Massimo Sarmi.
In sintesi: meno Tesoro (che di Poste è l'azionista) e, in qualche modo, più politica. Il 7 marzo si sono dimessi, per divergenze sulla linea, in due: il vicepresidente Andrea Montanino, già dirigente generale del Tesoro e oggi direttore esecutivo per l'Italia al Fmi; e l'indipendente Mauro Marè, docente di Scienza delle finanze all'Università della Tuscia, già membro del Consiglio degli esperti alla direzione generale del Tesoro. Montanino era espressione del Tesoro, Marè del Tesoro era stato consulente.
E chi è entrato in consiglio il 18 aprile? Andrea Peruzy, il segretario generale della Fondazione Italianieuropei. Montanino e Marè non avrebbero condiviso l'indirizzo impresso alla banca da Sarmi: più verso mutui e prestiti che verso lo sviluppo delle Pmi attraverso il Fondo di garanzia, che consente alle banche di prestare soldi senza intaccare il proprio patrimonio; lo stesso Fondo che l'Antitrust vorrebbe rafforzare. Scelte, certo. Ma la domanda è se esiste ancora un indirizzo del Tesoro per la Banca del Mezzogiorno. E, se esiste, qual è.
6 - LA ROGATORIA E LA MISSIONE ALGERINA A MILANO
Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera" - Rogatoria internazionale, ma stavolta è l'Italia a poter aiutare un altro Paese: l'Algeria, nell'inchiesta della Procura di Milano sui 198 milioni di euro di «intermediazioni» che per la Procura di Milano maschererebbero in realtà tangenti pagate nell'interesse della Saipem a pubblici ufficiali algerini per propiziare l'assegnazione di commesse per 11 miliardi di dollari nel 2006-2010.
L'inchiesta ha già colto tracce di cospicui ritorni di denaro a top manager di Saipem, fatti dimettere dall'Eni che però come ente ai sensi della legge 231 è indagato (insieme al presidente Paolo Scaroni) per l'ipotesi di corruzione internazionale. Ieri sono arrivati a Milano il giudice istruttore che ad Algeri è titolare del versante nazionale del caso e il capo della Procura di Algeri, e per tutta la giornata hanno scambiato informazioni e documenti con i pm milanesi Fabio De Pasquale, Sergio Spadaro e Giordano Baggio.
Il caso è molto seguito in Algeria per il coinvolgimento di importanti esponenti politici in una vicenda nella quale in Italia è sinora risaltato il ruolo dell'enigmatico mediatore 43enne Farid Noureddine Bedjaoui, algerino di nazionalità francese, nipote di un ex ministro degli Esteri e alter ego del ministro dell'Energia (all'epoca dei fatti) Chekib Khelil, dominus di una ragnatela di conti in Svizzera e Francia.
7 - BANCHE ALLA SFIDA DEL CREDITO SPORTIVO
Giuseppe Ferrarella per il "Corriere della Sera" - Di questi tempi un tesoretto da 450 milioni val bene una battaglia (in tribunale). A preparare le armi legali con un ricorso al Tar contro il governo Monti, sono istituti del calibro di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mps assieme a Bnl, Crediop e Generali, cioè i soci privati del Credito Sportivo, l'ultima banca pubblica italiana. A dar fuoco alle polveri è stata la decisione del governo (dimissionario) di annullare lo Statuto della banca, dopo che i commissari straordinari del Credito sportivo hanno segnalato che conteneva delle anomalie sulla titolarità del patrimonio che favorisce le banche nella distribuzione degli utili.
Segnalazione che i commissari Marcello Clarich e Paolo D'alessio hanno accompagnato con la richiesta ai soci di minoranza di restituire i dividendi percepiti tra il 2005 e il 2010. Da qui il decreto firmato dai ministri (dimissionari) Grilli, Ornaghi e Gnudi, titolari dei tre dicasteri competenti sul Credito Sportivo (Economia, Beni culturali e ministro per lo Sport) che ha annullato d'ufficio il decreto (firmato dall'allora ministro Buttiglione, governo Berlusconi II) del 2005 che approvava lo Statuto.
Da anni le banche tentano di mettere le mani sul tesoretto, un fondo patrimoniale da circa 450 milioni apportato dallo Stato con i proventi del Totocalcio, ma ora, dopo 7 anni, lo Stato si è accorto che le modifiche statutarie non sono coerenti con le finalità pubbliche e in grado di produrre «un notevole impatto economico negativo a danno del soggetto pubblico».
8 - DOOSAN PREPARA LO SPRINT SU ANSALDO
Da "Il Sole 24 Ore" - Si ricomincia a parlare dei dossier dismissioni di Finmeccanica proprio nel giorno in cui il consiglio di amministrazione del gruppo di piazza Monte Grappa si riunisce per approvare i conti 2012. E chissà se domani l'amministratore delegato Alessandro Pansa, di fronte agli analisti, darà qualche ragguaglio in più sul tema delle cessioni. I rumors arrivano infatti direttamente dalla Corea, dove ha sede la conglomerata Doosan.
Il colosso asiatico, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe infatti in trattative esclusive per rilevare il controllo di Ansaldo Energia, mentre Siemens verrebbe data ormai fuori dalla partita. Altri rumors darebbero invece la conglomerata guidata dal Ceo Yongmaan Park in trattative più avanzate rispetto al gruppo tedesco che resterebbe pur sempre in campo. Le valutazioni che circolavano di Ansaldo Energia, fino a qualche mese fa, erano di 1,2 miliardi. Di sicuro, Pansa dovrà riprendere in mano il dossier che era stato momentaneamente accantonato con le elezioni politiche. (C.Fe.)
9 - BIANCAMANO E IL BILANCIO «RIFIUTATO»
Da "Il Sole 24 Ore" - Anche ieri non ha partecipato al rialzo di Piazza Affari. Al contrario, il titolo Biancamano ha lasciato sul campo il 4% a 48 centesimi. Non poteva essere altrimenti dato che il 12 aprile scorso i revisori di Mazars hanno dichiarato l'impossibilità a emettere un giudizio sul bilancio 2012 della società attiva nel settore dei rifiuti. E da allora il titolo non ha fatto che scendere perdendo il 20%. Per i revisori pesano, tra le incertezze, crediti commerciali per 178 milioni di cui 105 milioni scaduti.
Ed è proprio il ritardo nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni il Tallone d'Achille della società . Ora si spera nel decreto che smobilizza i pagamenti. Ma sul pessimo bilancio, chiuso con perdite consolidate per 10 milioni e con un debito finanziario salito a 155 milioni su un patrimonio di soli 31 milioni, pesano anche le pulizie sugli avviamenti e l'aumento degli oneri finanziari. Lo snodo per il futuro è affidato a una rimodulazione del debito con le banche dato che ormai il rapporto tra debiti e capitale è ben sopra il livello di guardia. (Fa.P.)
10 - IL RISVEGLIO DELL'M&A SPINGE IN ALTO IL NIKKEI
Da "Il Sole 24 Ore" - La Borsa giapponese ha già corso negli ultimi mesi forse troppo, ma sembra aver trovato un altro potenziale sostegno, oltre nello yen debole, agli acquisti di asset anche rischiosi da parte della banca centrale e alle valutazioni ancora relativamente attraenti: il ritorno dell'attività di M&A. Il titolo della Mitsui Engineering & Shipbuilding è balzato ieri fin del 21%, per poi chiudere a +13%, sulle anticipazioni (confermate) sull'avvio di negoziati di fusione con Kawasaki Heavy Industries.
Il merger darebbe vita a un colosso dell'ingegneria pesante e delle costruzioni navali da 20 miliardi di dollari di giro d'affari. Certo gli ostacoli da superare sembrano ancora molti prima di arrivare all'integrazione tra due conglomerati che trovano radici in storie aziendali di rivalità risalenti all'800. Ma vari analisti osservano che, se lo yen forte favoriva le acquisizioni all'estero, lo yen debole può incentivare le aggregazioni tra società desiderose di espandere il loro business attraverso l'unione delle risorse e le economie di scala. (S.Car.)
11 - CARIGE VENDE ANCHE SGR E AUTOFIORI
Da "Il Sole 24 Ore" - Non solo le assicurazioni e (forse) qualche immobile. Pur di ridurre al minimo l'aumento di capitale o magari di evitarlo, il gruppo ieri ha deciso di mettere in vetrina anche le attività di risparmio gestito e un pezzo di autostrada. Mentre prosegue la due diligence degli advisor, il cda ha deliberato di inserire tra le attività oggetto di valorizzazione anche le partecipazioni in Carige Asset Management Sgr spa (controllata al 100%) e il 20,6% posseduto nell'Autofiori.
Le dismissioni rientrano nel piano di rafforzamento patrimoniale per massimi 800 milioni che si dovrebbe realizzare in primo luogo attraverso la vendita di asset tra cui le compagnie assicurative Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni. «Con l'individuazione di tali ulteriori asset la Banca confida di poter dare efficacemente attuazione alle dismissioni in oggetto in linea con quanto previsto dal piano di rafforzamento deliberato», dice Carige. Che dunque spera di poter evitare il ricorso ai soci, anche se l'ultima parola spetta al mercato. (Ma.Fe.)









