BORSE CAUTE DOPO I BUONI RISULTATI DI IERI: MILANO PERDE LO 0,46%, PARIGI SEGNA -0,75%. Giù ANCHE FRANCOFORTE DELLO 0,53% - LO SPREAD SI ATTESTA A 420 PUNTI BASE MA C'È ATTESA PER L'ASTA DEI BOT: OGGI VANNO ALL’ASTA TITOLI PER 11 MLD € - ALITALIA FA SHOPPING E L’ANTITRUST INDAGA - BUENOS AIRES PER BERNABE’ - DOPO GLI UTILI BOOM, HYUNDAI VA ALL’ASSALTO DELL'EUROPA - BERLINO ALIMENTA I SOGNI DI CONQUISTA DI GAZPROM E PUTIN…

1 - BORSE CAUTE. REALIZZI SUI BANCARI A PIAZZA AFFARI. SPREAD A 420 IN ATTESA ASTA BOT...
Da "il Sole 24 Ore" - Scattano le prese di beneficio sulle Borse europee, dopo la buona performance di ieri. In avvio gli indici del Vecchio Continente hanno tutti il segno meno: Parigi registra un calo dello 0,75%, Francoforte dello 0,53% e Milano dello 0,56%. Vanno giù le azioni delle banche, che invece avevano corso ieri. Unicredit, nell'ultimo giorno dell'aumento di capitale, perde l'1,2%. Mps cede oltre il 3%, dopo il balzo del 5% della vigilia. Per contro sono premiate le Ferragamo (+4,5%), che festeggiano i dati sulle vendite del 2011.

Borsa di Tokyo piatta nell'ultima seduta settimanale. Prevale la cautela tra gli investitori prima dell'avvio della stagione delle trimestrali giapponesi e soprattutto in vista del Consiglio Europeo di lunedì. Il Nikkei ha archiviato la giornata con una perdita frazionale dello 0,09% a 8.841,22 punti, ma chiude la settimana con un progresso dello 0,9% e da inizio anno guadagna il 4,6%.

Dati macroeconomici
In Giappone le deflazione persiste e per il terzo anno consecutivo, i prezzi al consumo hanno accusato un calo confermandosi come una delle preoccupazioni storiche e principali per la politica monetaria della Banca centrale. Nell'intero 2011 i prezzi al consumo "core" (esclusi i cibi freschi ed inclusa l'energia) - hanno accusato una contrazione dello 0,3% con una flessione tendenziale a dicembre dello 0,1%. Ma un timido segnale positivo in un contesto macrioeconomico difficile è arrivato dalle vendite al dettaglio hanno messo a segno un incremento su base annua del 2,5%.

Spread stabile
La Grecia resta al centro dell'attenzione mentre continuano i negoziati tra governo e creditori privati sulla ristrutturazione del debito. Nelle prime contrattazioni della giornata il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti si attesta a 420 punti base. C'è attesa per l'asta odierna di Bot per un importo complessivo di 11 miliardi.
In particolare, il Tesoro collocherà Bot semestrali per 8 miliardi (scadenza 31 luglio 2012) e Bot flessibili per 3 miliardi (scadenza 27 dicembre 2012).

2 - BORSA: APERTURA IN RIBASSO, FTSE MIB -0,46%...
(AGI) Apertura di seduta in ribasso per la Borsa valori. L'indice Ftse Mib (Milano: FTSEMIB.MI - notizie) perde lo 0,46%, a 16.037 punti, All Share -0,48%. .

3 - LA BORSA DI HONG KONG CHIUDE IN RIALZO...
Da "Finanza.com" - Chiusura di settimana in rialzo per il listino di Hong Kong. L'indice di riferimento Hang Seng (HKSE: ^HSI - notizie) ha tagliato il traguardo in progresso dello 0,31% a 20.501,67 punti. A livello settoriale, bene il finanziario (+0,23%) e l'industriale (+0,20%). In calo dello 0,09% l'energetico, dello 0,87% il tecnologico e dell'1% il comparto delle materie prime.

4 - LE MOSSE DI ALITALIA E IL VALZER ANTITRUST...
G.D. per il "Sole 24 Ore" - Lo shopping di due minicompagnie, Blue Panorama e Wind Jet, deciso dall'Alitalia-Cai non piace al presidente dell'Enac, Vito Riggio. Non comprende dove la compagnia «possa trovare i soldi». Per il presidente Enac «c'è un problema di Antirust», perché si riduce la concorrenza. Se ne occuperà Giovanni Pitruzzella, da un paio di mesi presidente dell'Antitrust.

Davanti a quest'autorità la Cai un risultato importante l'ha già ottenuto: il 4 dicembre è scaduta la moratoria triennale concessa da Berlusconi che limitava i poteri dell'Antitrust contro il monopolio Alitalia-Air One nei voli nazionali. L'Antitrust, con Pitruzzella, ha aperto un'istruttoria su Alitalia, ma con una precisazione: qualunque intervento potrà scattare solo da novembre 2012. Quindi la deroga a favore della Cai è prolungata di un anno. Pitruzzella è arrivato tardi? Prima c'era Antonio Catricalà, ora al Governo con Corrado Passera, che da Intesa è stato il motore della Cai.

5 - QUELL'UNO-DUE DI BANCA IFIS...
Fa.P. per il "Sole 24 Ore" - L'anno è cominciato all'insegna di un iper-attivismo da parte di Banca Ifis. Prima quel maxi-acquisto di titoli del Tesoro italiano per 2 miliardi, una cifra che va a raddoppiare il portafoglio titoli della banca veneta guidata da Giovanni Bossi. Ora l'acquisto da parte di Toscana Finanza, un braccio operativo dell'istituto, di 1,1 miliardi di un portafoglio di crediti in sofferenza da parte di due grandi banche straniere operanti in Italia.

Sono 100mila posizioni di prestiti al consumo deteriorati che Toscana Finanza dovrà provare a recuperare. L'atout di Bossi è nel valore di acquisizione che è pari a solo l'1,5% del valore nominale dei prestiti sofferenti. Solo qualche anno fa quei portafogli si compravano a 3-4 volte tanto. E la banca veneta si aspetta valori d'incasso tra il 5 e l'8% data la sua vocazione nel settore. Visto così è un affare. A Mestre si spera solo che i tempi di recupero non siano alle calende greche.

6 - TAMBURI E LA VITTORIA DELL'«ETF»...
S.FI. per il "Sole 24 Ore" - Chi ha scommesso su Giovanni Tamburi ha tirato un grosso sospiro di sollievo. Se Piazza Affari è caduta del 30% nell'anno nero 2011, Tip la holding quotata del banchiere milanese non solo non ha gravato gli azionisti con perdite ma anzi ha regalato un rotondo 10% di ritorno: al 7,5% di rialzo in Borsa, in netta controtendenza, si aggiunge anche un 2,8% di dividend yield, il rendimento della cedola pagata.

Il segreto del successo? Tip è una sorta di derivato delle Pmi quotate: il suo valore è sostanzialmente dato dal portafoglio partecipazioni, una selezione di multinazionali tascabili e gioiellini del Made in Italy (da Interpump a Datalogic a Prysmian). Invece che comprare le singole azioni, chi investe inTip è come se acquistasse un Etf. Con la differenza di non replicare tutto l'indice, ma solo la parte migliore.

7 - HYUNDAI, UTILI BOOM ORA ASSALTO ALL'EUROPA...
A.Mal. per il "Sole 24 Ore" - Hyundai apre col botto la stagione dei conti dell'auto: l'azienda coreana ha annunciato per il 2011 un utile operativo in crescita del 36% a 5,5 miliardi di euro (e un netto praticamente equivalente) su un fatturato di quasi 53 miliardi (+16%). Il balzo di vendite e profitti e un margine operativo superiore al 10% - ovvero a livelli da produttore premium più che da marca generalista - la dicono lunga sulla pericolosità dell'azienda coreana, che è cresciuta l'anno scorso in tutti i mercati più importanti e ha una presenza globale equilibrata tra Usa, Cina, India ed Europa.

Le vendite nel Vecchio continente sono salite nel 2011 da 362mila a 403mila unità, in un mercato in calo; l'obiettivo 2012 è quota 450mila. L'aggressività di Hyundai, che nel 2011 ha approfittato delle difficoltà di Toyota e Honda per il terremoto in Giappone, metterà alle corde quest'anno tutti i costruttori europei.

8 - BUENOS AIRES PER BERNABE'
Sara Bennewitz per "la Repubblica" - Spendere poco e guadagnare tanto.E se non può abbassare i debiti, Telecom Italia dovrà trovare il modo di far salire i margini. In Italia, dove è ex monopolista, questo non succederà, ma in Sudamerica la crescita è possibile. Non a caso gli ultimi investimenti - asta delle frequenze mobili a partesono stati fatti fuori dai confini nazionali.

Un trend che proseguirà in futuro, dato che i ricavi di Tim in Brasile non solo aumentano, ma hanno superato quelli del mobile in Italia. Se però Bernabè riuscisse ad arrivare al 30% di Telecom Argentina, di cui indirettamente possiede il 22,6%, il gioco sarebbe fatto. Perché per S&P, arrivando a quella soglia, Telecom potrebbe consolidare quel miliardo di margini che genera a Buenos Aires. Basterebbe investire meno di 300 milioni, e senza fuochi d'artificio.

9 - BERLINO ALIMENTA I SOGNI DI CONQUISTA DI GAZPROM E PUTIN...
Andrea Tarquini per "la Repubblica" - Gazprom punta sull'Europa,e prima di tutto sulla Germania. E alza la voce: attenti europei, il prezzo del nostro gas è ancora troppo a buon mercato, la situazione potrebbe cambiare se la Commissione europea non la smette con pratiche discriminatorie verso noi produttori. Parola di Aleksiej Miller, numero uno del gigante russo dell'energia Gazprom, che ieri giovedì ha rilasciato una lunga intervista alla Sueddeutsche Zeitung. Assortendo con bastone e carota, con promesse e minacce, la spiegazione di offerte e diktat della Russia di Putin all'Europa. Con tutta la forza di Gazprom.

La quale come è noto ha il potere politico alle spalle, come nessun'altra azienda al mondo.
Primo, dice Miller, le misure per salvare l'euro ci sembrano giuste, ma ci chiediamo se siano sufficienti. Secondo, speriamo che l'eurozona non naufraghi come la Costa Concordia. Terzo: noi sappiamo quali grandi investimenti siano necessari in Europa nelle infrastrutture e nell'energia. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma peggio per tutti se la Commissione europea continuerà con pratiche discriminatorie, che escludendoci limitano la libera concorrenza. Allora potremo rispondere con contromisure. In chiaro: aumenti dei prezzi dell'energia.

L'addio tedesco al nucleare (l'ultimo reattore civile sarà spento nel 2022) ha accelerato la crescente dipendenza e ricattabilità energetica della Ue da Mosca. Noi siamo interessati a entrare in forza nel mercato dell'energia tedesco, sottolinea Miller. Non solo come azionisti, ma anche come produttori d'energia elettrica. La Germania, prima col rigore in barba alla recessione, poi con scelte che ci destinano a una dipendenza dalla Russia, sta ancora una volta plasmato l'Europa di domani.

 

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