BORSE IN OVERDOSE GRAZIE AL PUSHER BERNANKE: MILANO +2,2%, WALL ST. TOCCA I 15.000 MILIARDI $

1 - BORSA: MILANO (+2,2%) MAGLIA ROSA D'EUROPA GRAZIE ALLE BANCHE E IN SCIA A WS
Radiocor - Piazza Affari maglia rosa d'Europa (+2,28%) grazie alle banche in una seduta positiva per tutto il Vecchio Continente grazie all'ottimo andamento di Wall Street (+0,7% il Dow Jones) e al buon esito delle aste di titoli di Stato in Francia e Spagna.

A Milano fiammata delle banche con Bpm che balza dell'8,7% in attesa dell'esito dell'ispezione di Bankitalia, la quale potrebbe nuovamente raccomandare la trasformazione in spa; ondata di acquisti anche per il Banco Popolare (+8,7%), Bper (+7,4%) e Ubi Banca (+5,2%). Fuori dal settore finanziario, fiammate anche per Pirelli (+4%) grazie alla promozione di Jp Morgan, per A2A (+3,6%) e per Tod's (+2,3%) favorito dal buon andamento del settore del lusso.

In coda al listino, invece, Buzzi (-3,5%), Telecom Italia (-2%) e titoli tradizionalmente difensivi come Campari (-1,9%) e Parmalat (+0,25%). Sul mercato valutario l'euro cala leggermente da 1,31 di meta' seduta a 1,308 dollari mentre il petrolio guadagna l' 1'% circa con il Wti a 107,6 dollari al barile.

2 - BERNANKE SPINGE WALL STREET, ORA VALE 15.000 MLD DLR
(ANSA) - Vola Wall Street, mentre al Congresso americano è in corso la seconda giornata dell'audizione del presidente della Fed, Ben Bernanke. L'indice S&P500 (+0,64%) ha toccato i massimi livelli di tutti i tempi, superando, secondo analisti interpellati dalla Cnbc, la capitalizzazione record di 15.000 miliardi di dollari.

3 - LIGRESTI: LEGALE PAOLO, PIENA CONTESTAZIONE AD ACCUSE, TRAVISAMENTO SU LUSSEMBURGO
Radiocor - Paolo Ligresti intende muovere 'una piena contestazione alle accuse che gli vengono mosse' ed impugnare il provvedimento di custodia cautelare, ma al momento non ha avuto alcuna notifica dell'ordinanza emessa dal Gip di Torino. Lo sottolinea il suo legale, l'avvocato Davide Sangiorgio.

Ligresti non ha avuto accesso all'ordinanza e ne ha appreso i contenuti dai giornali, spiega il legale a Radiocor, sottolineando che 'sono assolutamente privi di fondamento i progetti di fuga' ipotizzati dai magistrati. Quanto alle provviste di liquidita' in Lussemburgo che secondo la ricostruzione fatta il Gip sarebbero servite a finanziare la fuga, si tratta di 'un macroscopico travisamento' di poste contabili. Le holding lussemburghesi - spiega Sangiorgio - si sono limitate ad abbattere il capitale in seguito alla contabilizzazione della svalutazione della partecipazione in Premafin, operazione che non ha generato alcuna liquidita'.

Essendo Ligresti cittadino svizzero ('e non da ieri o da 20 giorni, ma perche' risiede nella Confederazione dal 1996 in modo continuativo'), non puo' essere oggetto di mandato d'arresto europeo, rileva il legale. Si tratta ora di vedere come si muovera' la magistratura: se ci dovesse essere la dichiarazione di latitanza, un passo che Sangiorgio ritiene presumibile, allora l'ordinanza verrebbe notificata al legale e solo allora sarebbe possibile l'impugnazione dei provvedimenti.

4 - FISCO:A GIUDIZIO MATTEO MARZOTTO PER VENDITA BRAND VALENTINO
(ANSA) - I pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta hanno emesso un decreto di citazione diretta a giudizio per Matteo Marzotto e per altri 4 imputati nell'ambito dell'inchiesta sulla vendita del marchio Valentino Fashion Group da parte delle famiglie Marzotto e Donà delle Rose nel 2008 ad un fondo. Al centro del procedimento c'è l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Otto indagati avrebbero raggiunto un accordo di patteggiamento con i pm. All'Agenzia delle Entrate sono stati versati 57 milioni di euro.

In particolare, i pm hanno mandato a processo con citazione diretta Matteo Marzotto, uno dei soci della società Icg al centro dell'inchiesta, Diamante Marzotto, Bart Zech, amministratore della società, Pierre Kladni, presidente del cda, e l'immobiliarista Massimo Caputi. Puntano, invece, a patteggiare 6 mesi con pena convertita in pena pecuniaria, triplicata in ragione della capacità economica, Vittorio Marzotto, altro amministratore di Icg, Margherita Marzotto, Maria Rosaria Marzotto, Cristiana Marzotto, Andrea Donà Delle Rose, Isabella Donà Delle Rose, Rosanna Donà Delle Rose e Ferdinando Businaro. Accordi di patteggiamento tra difese e pm che dovranno essere poi ratificati dal gup Gianfranco Criscione (udienza ancora da fissare, così come la data del processo per gli altri cinque).

Da quanto si saputo, la società Icg, attraverso Vittorio Marzotto, ha già versato 57 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate, come risarcimento. Il procedimento penale riguarda una presunta omessa dichiarazione dei redditi, accusa nata da una verifica fiscale fatta dall'Agenzia delle Entrate e relativa alla vendita del marchio Valentino Fashion Group da parte dei Marzotto e Donà Delle Rose, avvenuta nel 2008, al fondo Permira.

Secondo l'accusa, con la vendita del brand sarebbe stata realizzata una plusvalenza di 200 milioni di euro, ottenuta in Lussemburgo (attraverso proprio la società Icg) senza pagare tasse per circa 65 milioni di euro. Per questo, lo scorso novembre, erano stati sequestrati degli immobili tra cui una villa a Cortina e alcune case a Roma e altri beni per un valore di oltre 60 milioni. La cifra contestata poi, con la chiusura delle indagini ad aprile, sarebbe salita da 65 a 71 milioni di euro.

5 - BCE: TAGLIA REQUISITI SU COLLATERALE IN ABS
Radiocor - La Bce ha deciso di allentare i requisiti richiesti per gli 'Abs' (Asset-Backed-Securities), e cioe' obbligazioni e titoli garantiti da attivi finanziari diversi dai mutui residenziali o commerciali, che vengono presentati dalle banche dell'Eurozona come collaterale per le richieste di liquidita' da parte degli istituti alla Banca centrale europea.

Come annuncia una nota, diffusa al termine della riunione odierna del Consiglio direttivo della Bce (senza conferenza stampa), una volta adottati i necessari atti legali, alle aste di rifinanziamento della Bce saranno ammessi 'Abs' (spesso cartolarizzazioni) con almeno due rating di 'singola A' contro i due rating di 'tripla A' richiesti in precedenza. La decisione riflette 'l'aumento della trasparenza e della standardizzazione' riscontrata nelle classi di Abs ammesse al rifinanziamento.

Vengono ridotti anche gli 'haircut', i tagli di valore a garanzia dell'investimento, applicati dalla Bce agli Abs. L'E urotower, inoltre, 'continua l'analisi su come catalizzare le recenti iniziative da parte di istituzioni europee per migliorare le condizioni di finanziamento per le pmi, in particolare per quanto riguarda la possibile ammissione di Abs emessi da Pmi a garanzia di tranche di prestiti 'mezzanine' nel quadro delle politiche di garanzia in vigore'. Il prestito 'mezzanine' gode di garanzie a meta' strada tra debito 'senior' e 'junior'.

6 - MODA: GABBANA CONTRO IL COMUNE DI MILANO, 'FATE SCHIFO'
(ANSA) - "Fate schifo": con due parole e ben tre punti esclamativi Stefano Gabbana ha 'twittato' oggi contro il Comune di Milano, allegando anche una foto in cui è riprodotto un articolo del quotidiano Il Giornale. L'articolo riporta una dichiarazione dell'assessore comunale alle Attività produttive Franco D'Alfonso: "Qualora stilisti come Dolce e Gabbana dovessero avanzare richieste per spazi comunali, il Comune dovrebbe chiudere le porte, la moda è un eccellenza nel mondo ma non abbiamo bisogno di farci rappresentare da evasori fiscali".

Sul profilo Twitter di Gabbana sono fioccati i commenti di solidarietà e sostegno. "D'Alfonso - scrive Longhina85 - dovrebbe preoccuparsi che Chinatown li sta seppellendo...e lui ha buttato il primo pugno di terra!!". "Milano è LA MODA e la MODA siete voi. Senza voi Milano non vale un c... Che ingrati!" rincara la dose @licio_ . E secondo @cresodog dal Comune "aiuti solo a chi sporca e ruba ma a chi fa grande Milano solo fango". Infine l'appello di Gina Taglieri: che il Comune "vada a controllare pure gli imprenditori cinesi e francesi!".

7 - MEDIOBANCA: TORNATA DI RIUNIONI ESTIVE PER GOVERNANCE, CDA SU PRE-CONSUNTIVO
Radiocor - Lunga giornata di governance per Mediobanca. Il cda pomeridiano e' stato preceduto fin dalla prima mattinata dalle riunioni dei comitati nomine, remunerazioni ed esecutivo, secondo quanto riferiscono fonti del board. Il consiglio, che e' durato tre ore, ha fatto un giro d'orizzonte in termini qualitativi sull'esercizio 2012-2013 che si e' concluso il 30 giugno ed ha esaminato la questione della auto-sospensione del vice-presidente e consigliere Marco Tronchetti Provera.

'Come richiesto dalla normativa vigente, il consiglio ha dichiarato la sospensione fino alla prossima Assemblea prevista per il 28 ottobre', recita il comunicato emesso al termine del cda. Ieri l'ex-presidente di Telecom e' stato condannato a 20 mesi per ricettazione dal Tribunale di Milano nella vicenda dei dossier illegali e in serata ha comunicato la decisione di auto-sospendersi dalle cariche in di Mediobanca.

Tornando alle riunioni odierne in Piazzetta Cuccia, secondo quanto appreso da Radiocor il comitato nomine si e' occupato della struttura delle successioni nelle cariche dirigenziali, mentre i bonus sono stati all'attenzione del comitato remunerazioni. 'Tutto bene, qui sono bravissimi', ha commentato un consigliere all'uscita. Nessun riferimento, neppure informale, al caso Ligresti, ha detto un altro consigliere, interpellato in merito. Diversi amministratori hanno seguito i lavori via conference-call. La prossima riunione del cda di terra il 17 settembre per l'approvazione dei conti dell'esercizio chiuso a giugno. Nel piano industriale annunciato il 21 giugno, Mediobanca ha preannunciato che il 2012-2013 si chiudera' con una perdita di circa 200 milioni di euro per effetto di svalutazioni.

8 - L'ESPRESSO RANCILIO PRONTO PER L'ESTERO
Dal "Sole 24 Ore" - Neanche le macchinette per il caffè resteranno italiane? Nella campagna estera di acquisizione dei gruppi nazionali, ci si mette pure la tazzina. Sì, perché una delle passioni italiane potrebbe presto finire all'estero. La Rancilio, uno dei leader di mercato nel settore delle macchine da bar per fare l'espresso, è infatti in vendita. L'advisor Credit Suisse ha avuto un incarico a cedere il gruppo (che genera un fatturato di una sessantina di milioni con una marginalità del 15 per cento) dalla famiglia milanese Rancilio e dall'altro azionista Alto Partners.

Interessati a rilevare il controllo sarebbero almeno tre o quattro gruppi. La tedesca quotata Wmf group, controllata dal fondo d'investimento statunitense Kkr, la svizzera Franke e il gruppo italiano della ristorazione Ali. Sarebbe in corsa anche una multinazionale americana. Non sarebbe invece della partita la milanese Cimbali Faema, che poteva sembrare un compratore naturale. Le offerte sarebbero attese a fine mese e già si preannunciano favoriti i gruppi stranieri, in particolare la tedesca Wmf Group, pronta a far suo l'espresso italiano. Attualmente il mercato mondiale delle macchine professionali per caffè vale attorno ai 650 milioni di dollari. (C.Fe.)

9 - IN TRE IN CODA PER L'IMMOBILE SAN MARCO
Dal "Sole 24 Ore" - Accelera la corsa per la sede del Corriere della Sera. Secondo quanto risulta a Radiocor, infatti, sono tre le offerte non vincolanti - a cui potrebbero aggiungersene altre - giunte sul tavolo dell'amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane, per l'acquisizione del complesso immobiliare cosiddetto San Marco (escluso l'immobile storico in via Solferino).

I tre soggetti per ora stanno procedendo ad incontri «one to one» al fine di giungere eventualmente alla formulazione di offerte vincolanti. La realizzazione dell'aumento di capitale, conclusosi martedì, permetterà di dare il via libera al rifinanziamento per circa 600 milioni concordato con gli istituti di credito e apre la strada ad una possibile accelerazione anche sul fronte degli immobili del gruppo.

Per lo stabile di via San Marco, che ospita le redazioni del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e di Sette, sarebbero in corsa grossi gruppi immobiliari e fondi di settore che potrebbero anche agire in cordata per assicurarsi la partita. La vendita dello stabile, secondo gli obiettivi del piano strategico del gruppo editoriale Rcs, è attesa entro la fine dell'anno. (R.Fi.)

10 - SE I BIG DELL'ACCIAIO SCAPPANO DALL'INDIA
Dal "Sole 24 Ore" - Come si suol dire: «Too little, too late». Troppo poco e troppo tardi. Viene da chiosare così l'annuncio che il governo indiano proporrà delle modifiche alle norme sul Foreign direct investment (Fdi), gli investimenti diretti dall'estero. L'esecutivo punta a ridare smalto alle proprie credenziali riformiste portando al 100% la quota massima di equity controllabile in una compagnia telefonica, alzando al 26% il tetto nelle imprese del settore della difesa e al 49% quello nei settori del petrolio, gas, commodity, energia elettrica e Borse.

Anche investire nel settore retail single brand dovrebbe diventare più facile. Il problema è che queste non sono che parole, mentre alla voce fatti nelle ultime 48 ore sono andate in archivio due notizie di tutt'altro segno provenienti dal mondo dell'acciaio: martedì il colosso sudcoreano Posco ha cancellato un progetto da 5,3 miliardi di dollari in Karnataka per le difficoltà a ottenere terra e permessi; ieri l'europea ArcelorMittal ha rinunciato a un impianto da 12 milioni di tonnellate all'anno in Odisha per lo stesso motivo. Non basteranno promesse e buone intenzioni a fargli fare marcia indietro. (Ma. Mas.)

11 - UN MILIARDO IN PIÙ NELLE CASSEFORTI DELLE FONDAZIONI
Dal "Corriere della Sera" - (s. ta.) Per le Fondazioni bancarie il 2012 è andato decisamente meglio dell'anno prima. Il bilancio complessivo si è chiuso con un avanzo di gestione tornato sopra il miliardo (1.069,7 milioni), cresciuto di oltre il 127% rispetto al 2011, nonostante la riduzione di un terzo dei dividendi riscossi dalle banche partecipate. Le cifre sono contenute nel Rapporto annuale dell'Acri, approvato ieri dal Consiglio dell'associazione guidata da Giuseppe Guzzetti che prima di riunirsi ha firmato, alla presenza del ministro Flavio Zanonato, un protocollo d'intesa con Unioncamere e le confederazioni dell'artigianato per valorizzare gli investimenti nel territorio a favore dell'artigianato artistico.

Tornando ai conti delle 88 Fondazioni che aderiscono all'Acri, il totale dei proventi lo scorso anno è stato di oltre 1.500 milioni (+24,1%) mentre gli oneri di gestione sono calati del 44% a 410,7 milioni. I dividendi provenienti dalle banche sono scesi a 445 milioni (677 nel 2011) con una redditività scesa al 2,3%. Il miglioramento dell'avanzo di gestione ha consigliato le Fondazioni di aumentare gli accantonamenti, a scapito delle erogazioni no profit scese a 965,8 milioni dagli oltre 1.092 del 2011. La «ricchezza» degli enti, cioè il loro patrimonio, è diminuito di 851 milioni a 42,183 miliardi anche se a pesare è stata, con ogni probabilità, per una buona parte, la svalutazione della partecipazione di fondazione Monte dei Paschi di Siena in Mps.

12 - KAIROS E GLI UFFICI LEGGERI DI MILANO
Dal "Corriere della Sera" - (f.ch. ) Nel novembre dell'anno scorso aveva annunciato l'accordo con Julius Baer come se fosse un'alleanza strategica che l'avrebbe portata ad allargare l'attività e addirittura a trasformare la sim in una banca privata in grado di offrire un private banking a 360 gradi, mentre in realtà quella di Kairos (patrimoni in gestione per circa 4,5 miliardi di euro) era una vendita, visto che la società svizzera ha una call (opzione per l'acquisto) per acquisire il restante 80% del capitale nel 2015.

Paolo Basilico, socio fondatore di Kairos, in occasione della nascita ufficiale della Kairos Julius Baer Sim poco più di un mese fa ha dichiarato: «Sono entusiasta all'idea di plasmare il futuro di Kairos Julius Baer sim, con il chiaro obiettivo di diventare una forza trainante nel mercato italiano della gestione patrimoniale». Rumors dicono che sta avvenendo il contrario.

La Kairos di Milano sta trasferendo le attività di gestione patrimoniale a Londra presso la Kairos investment management ltd. Molti comparti delle sicav lussemburghesi gestiti dall'Italia sono già finiti a Londra, stessa sorte è toccata a fondi comuni di investimento di diritto italiano. A Milano sono rimasti un paio di fondi armonizzati più una dozzina di comparti delle sicav (prima della partnership con gli svizzeri erano una decina i fondi e una ventina i comparti), ma praticamente nessun fondo speculativo.

 

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