brian krzanich intel

INTEL-LIGENZA PER NIENTE ARTIFICIALE: NON SOLO IL CAPO DI INTEL HA VENDUTO AZIONI PER 24 MILIONI BEN SAPENDO DELLA FALLA DEI SUOI PROCESSORI (IERI IL TITOLO È CROLLATO DEL 5,5% QUANDO SI È DIFFUSA LA NOTIZIA), MA PER ANNI HA USATO METÀ DEGLI UTILI PER RICOMPRARE AZIONI PROPRIE, POMPARNE IL VALORE E COPRIRE I MANAGER DI STOCK OPTION - ECCO CHE FARE COI VOSTRI TELEFONI, MAC E PC

1. LE STRANE VENDITE DEL MANAGER INTEL

Federico Fubini per il Corriere della Sera

 

Il mese scorso Forbes ha messo in copertina Brian Krzanich, per una buona ragione: Intel, l' azienda della quale è amministratore delegato dal 2013, era stata selezionata come la più «giusta» degli Usa. Fra le motivazioni «il rispetto dei clienti, la qualità del prodotto e altre priorità del pubblico» (fra le quali l' attenzione per gli azionisti).

 

il ceo di intel brian krzanich

Anche questo mese invece Forbes si è occupato di Krzanich, ma per un altro motivo: il manager ha venduto azioni e stock option di Intel per 24 milioni di dollari a novembre, sapendo bene che stava per emergere un problema molto serio sui suoi microchip. Ieri poi quando il caso è esploso, Intel sul mercato di New York ha perso fino al 5,5%. L' azienda ha difeso il suo amministratore delegato: l' operazione era già programmata e comunicata formalmente da ottobre, per evitare i sospetti di insider trading; ma anche allora Krzanich sapeva da mesi ciò che milioni di azionisti e miliardi di clienti di Intel hanno scoperto solo ieri.

 

La Securities and Exchange, il regolatore di Borsa americano, per il momento non commenta. Krzanich è un ingegnere chimico californiano di 58 anni, entrato in Intel quando ne aveva 24 per lavorare in una fabbrica di microprocessori. È un appassionato di elettronica senza eccessi conosciuti, una famiglia stabile, e un certa dose di coraggio civile: l' estate scorsa ha sostenuto i diritti dei transgender prima e dopo che Donald Trump li bandisse dall' esercito; soprattutto, in agosto è stato uno dei primi capi-azienda americani a dimettersi dal Consiglio pe r l' industria della Casa Bianca quando il presidente ha evitato di condannare chiaramente un corteo di razzisti e neonazi a Charlottesville, in Virginia.

 

BRIAN KRZANICH INTEL

Deciderà la Sec se Krzanich ha violato la legge per aggiungere qualche milione (o centinaia di migliaia di dollari) al suo compenso annuo da 19,1 milioni. Già molto chiaro però è che Intel, e le scelte del suo manager, sono un sintomo dei tempi in un senso più ampio e forse più sconcertante.

 

Questa azienda che ieri ha dovuto ammettere uno scompenso in un suo prodotto di base, è la stessa che ha speso 24,7 miliardi di dollari nel riacquisto di azioni proprie negli ultimi cinque anni (2017 escluso). In altri termini, per tenere artificialmente alto il prezzo del titolo (e il valore delle stock option dei manager) ha bruciato una somma pari a quasi metà degli utili netti dello stesso periodo: finanza impiegata per la finanza.

 

Nessuno oggi può dire se il gruppo avrebbe reso i suoi microchip più sicuri, se solo avesse investito di più in ricerca e sviluppo e qualcosa di meno per tenere alto il proprio stesso titolo in Borsa. Di certo però maggiori risorse dedicate al prodotto - anziché alle stock option - avrebbero ridotto le probabilità del fallimento tecnico colossale emerso ieri. Per ora ne pagheranno le conseguenze i miliardi di utilizzatori di computer o smartphone che non sanno più se possono fidarsi dei loro strumenti.

 

microprocessore intel microchip

Del resto anche in Intel è molto visibile un aspetto del legame perverso, per niente raro a Wall Street, fra riacquisti di azioni e compensi dei manager: quei 24,7 miliardi spesi per eliminare azionisti dal mercato, premiando così i soci esistenti con dividenti più alti, non è servito poi a molto. È stato certo un propellente per la corsa sui listini, con l' esplosione del 112% del titolo dal 2013 malgrado un utile netto stabile un po' in calo. Eppure quell' operazione ha ridotto il numero delle azioni in circolazione di poco più della metà di quanto sarebbe stato lecito attendersi, data la spesa.

 

La ragione è che nel frattempo ne sono state emesse in numero enorme per remunerare il consiglio, l' intera struttura di vertice e l' amministratore delegato. Salito del 30% quest' anno, il compenso annuo di Krzanich oggi vale 207 volte quello medio di un ingegnere di software dell' azienda e 393 volte quello di un operaio specializzato. Ma più di 10 miliardi in riacquisto delle azioni sono andati a nutrire questo ingranaggio piramidale fondato sulle stock option. Il resto, inclusa la più grossa falla informatica della storia, viene dopo.

 

 

2. FALLA PROCESSORI, APPLE E MICROSOFT CORRONO AI RIPARI

microchip amd

 (ANSA) - Dopo la notizia sulla vulnerabilità che affligge i processori, Apple e Microsoft corrono ai ripari. Microsoft ha aggiornato Windows 10 e sta lavorando per proteggere anche i tablet a marchio Surface. Apple ha già aggiornato il sistema operativo di computer e iPhone, e ora si prepara a tutelare il browser di navigazione Safari. In una pagina di supporto del suo sito, Apple spiega di aver risolto il problema "Meltdown", cioè una delle due falle scovata dai ricercatori, che si annida solo nei processori Intel.

 

La protezione è stata distribuita agli utenti con le ultime versioni dei sistemi operativi di iPhone e iPad, computer Mac e Apple Tv, mentre l'Apple Watch, dice la compagnia, non è coinvolto. Gli aggiornamenti, evidenzia, "non hanno comportato riduzioni misurabili delle performance" dei dispositivi. Per l'altra falla, "Spectre", che interessa anche i chip di Amd e Arm, "nei prossimi giorni rilasceremo un aggiornamento di Safari", dice Cupertino.

 

Ma le contromisure non finiscono qui: "Continueremo a sviluppare mitigazioni all'interno del sistema operativo per Spectre, e le distribuiremo nei prossimi aggiornamenti" dei sistemi operativi, incluso quello di Apple Watch. Microsoft, da parte sua, dopo aver aggiornato Windows 10 ha annunciato l'arrivo di update volti a proteggere i dispositivi Surface da Meltdown e Spectre. Martedì prossimo, inoltre, dovrebbe arrivare l'aggiornamento per i sistemi operativi più vecchi, Windows 7 e 8.

 

 

3. FALLE NELLA SICUREZZA DEI PROCESSORI A RISCHIO COMPUTER E SMARTPHONE

arm processore

Carola Frediani per la Stampa

 

Due grosse falle di sicurezza sono rimaste per anni nascoste nel modo in cui sono progettati i processori della maggior parte dei computer.

 

Due vulnerabilità diffuse su un numero enorme e non facilmente quantificabile di pc, smartphone e server, che potenzialmente permettono a un attaccante di accedere a password o altri contenuti sensibili conservati nella memoria di sistema del dispositivo. Il 2018 è iniziato così, coi ricercatori di sicurezza tirati giù dal letto per cercare di mettere una pezza su una delle crisi informatiche più ampie degli ultimi tempi. In realtà le aziende interessate ci stavano lavorando da mesi in gran segreto, dopo le prime segnalazioni ricevute. Ma la notizia è trapelata prima del tempo: di qui la corsa degli ultimi giorni.

 

Così, dopo anni a parlare di svariate vulnerabilità a livello software, l' hardware si è preso la sua rivincita, mostrando come una falla a livello di progettazione dei processori possa diventare una voragine. Perché i sistemi vulnerabili sono innumerevoli.

 

Perché queste falle sono lì latenti da anni. Perché l' hardware complica tutto. Per dirla con le indicazioni di uno degli organi di risposta alle emergenze informatiche negli Usa, il Cert del Software Engineering Institute, il vero rimedio è uno solo: la sostituzione dei processori. Verdetto brutale, anche contestato, ma per dire che la situazione è complessa.

MICROCHIP

Difficilmente vedremo un richiamo di milioni di computer da parte dei produttori. Che anzi fino a ora nicchiano e minimizzano.

 

Mentre chi produce software e sistemi operativi sta cercando di sfornare aggiornamenti in grado di chiudere o aggirare alcuni di questi problemi. Ma andiamo con ordine. La prima vulnerabilità, battezzata Meltdown da Google, dalla società Cyberus e dall' Università di Graz, è presente su gran parte dei chip Intel a partire dal 1995. La seconda, definita Spectre (trovata da Google e vari ricercatori universitari), su quasi tutti i processori Intel, Amd, Amr, e in generale su quasi ogni moderno processore degli ultimi anni. La dimensione del problema è enorme, ma c' è almeno un dato positivo: le falle più sfruttabili (Meltdown) si possono chiudere con aggiornamenti software; mentre quelle che non si risolvono a breve (Spectre) non sono così facili da usare.

 

Insomma, gli attacchi sono seri, ma come scrive il ricercatore Martijn Grooten, il loro impatto futuro è difficile da prevedere.

iphone x

Perché sicuramente nelle prossime settimane ci sarà chi troverà modi nuovi per sfruttare queste vulnerabilità. E tuttavia, leggere pezzi arbitrari di memoria, come permesso da queste falle, non si traduce così automaticamente in un' arma; soprattutto è difficile farlo su larga scala. A rischio per ora sembrano essere soprattutto le infrastrutture che offrono servizi cloud.

 

Per gli utenti normali, l' attacco più preoccupante potrebbe avvenire tramite browser. La fondazione Mozilla ha infatti confermato che Meltdown e Spectre possono essere sfruttate attraverso alcune righe di codice (JavaScript) inserite in un sito web.

 

Per cui basta che un utente col computer vulnerabile visiti quelle pagine ed ecco che un attaccante potrebbe estrarre informazioni riservate che siano elaborate in quel momento dal suo pc. Per questo chi sviluppa browser è corso subito ai ripari. Mozilla ha mitigato l' attacco in Firefox, così come Microsoft con Edge e Internet Explorer 11. Chrome, il browser di Google, conterrà un importante aggiornamento a partire dal 23 gennaio. Poi ci sono i sistemi operativi: Microsoft ha già una «pezza» per Windows 10, altre versioni saranno aggiornate il 9 gennaio. MacOS di Apple dovrebbe avere avuto già alcuni aggiornamenti. Le distribuzioni Linux stanno correndo ai ripari.

Agli utenti dunque per ora non resta che aggiornare.

NUOVO MACBOOK PRO

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”