ACEA IN GONNELLA - IL SINDACO MARINO, TRA UNA BICI E UN TAPIS ROULANT, DOPO IL RIFIUTO DELLA CALTAGIRONA SEVERINO (CHE AVEVA GIA’ DETTO NO ALLE PRESIDENZA DELL’ENEL), SBUCA PER IL VERTICE CATIA TOMASETTI, LEGALE DELLO STUDIO BONELLI E MOGLIE DELL'AD DI SOGEI CANNARSA

1. ACEA, QUASI FATTO IL NUOVO CDA - CATIA TOMASETTI PRESIDENTE
Ernesto Menicucci per ‘Il Corriere della Sera'

Cherchez la femme . Anche se, in realtà, pare che il sindaco Marino l'abbia individuata. In pole position, adesso, per diventare la nuova presidente di Acea c'è Catia Tomasetti, legale dello studio «Bonelli eredi Pappalardo», moglie dell'ad di Sogei Cristiano Cannarsa, esperta di finanza di progetto, ristrutturazioni, finanziamenti, diritto bancario e anche di società a capitale misto, pubblico/privato, servizi pubblici e privatizzazioni. Il sindaco l'avrebbe già incontrata e lei avrebbe già dato il suo assenso. La Tomasetti, tra l'altro, conosce piuttosto bene la società di piazzale Ostiense: in passato, infatti, ha avuto anche qualche incarico (come legale) da parte dell'azienda.

Dopo aver sfogliato la «margherita» (in lizza c'era anche l'ex ministro della Giustizia Paola Severino) il sindaco pare orientato su di lei, per comporre la lista per il rinnovo del Cda. Il documento è quasi pronto, e ieri è stato ulteriormente «limato» in un vertice ristretto tra i «fedelissimi» del sindaco: il consulente legale Gianluigi Pellegrino, Alessandra Cattoi, la caposegreteria Silvia Decina, i dirigenti Mattia Stella e Maurizio Pucci.

Già deciso, da tempo, il nuovo ad: sarà Alberto Irace, già in Acea come dirigente, perito industriale (non laureato), cresciuto all'ombra prima dell'ex ad Andrea Mangoni (ne era l'assistente) e poi «valorizzato» dall'attuale ad Paolo Gallo. Stabilito il management, e «addolciti» i rapporti coi principali azionisti privati (Caltagirone e Suez), le spine per Marino però non sono ancora finite.

Intanto perché, per tutta la giornata di ieri, il primo cittadino ha tentato il pressing su Andrea Peruzy e su Antonella Illuminati (due dei componenti del board indicati nel 2013 dal Campidoglio) per ottenerne le dimissioni, senza però riuscire ad ottenerle. E poi perché, sui mercati, non mancano le fibrillazioni. Ieri, intanto, il titolo ha perso il 4,16%: un segnale chiaro di come gli azionisti non gradiscano l'accelerazione impressa dal sindaco e la modalità attraverso cui si arriva al cambio. Inoltre, sul tavolo del primo cittadino, è arrivata una lettera dei rappresentanti dei fondi americani, anche loro preoccupati per il cambio repentino di management, in un momento in cui il titolo stava decollando. Le prossime ore, a questo punto, saranno decisive.

Qualcuno, intorno al sindaco, teme ancora colpi di coda: «Dite che ci stiamo riuscendo? Fino all'ultimo ci aspettiamo di tutto», dicono i suoi uomini. Mentre, all'interno del Pd, ci sono settori che masticano amaro: al momento, infatti, nel nuovo Cda non ci sarebbe nessuno direttamente riconducibile ai democrat, rappresentanti nell'ultimo board da Peruzy, dalemiano della fondazione Italianieuropei. Per presentare la lista, in vista dell'assemblea dei soci del 5 giugno, c'è tempo fino al 9 maggio. Il giorno prima il Cda approverà la relazione triennale. L'ultima, con ogni probabilità firmata da Gallo.

2. BICI E TAPIS ROULANT - MARINO CORRE IN UFFICIO
E.Men. per ‘Il Corriere della Sera'

Dalla bicicletta al tapis roulant il passo è, proprio il caso di dirlo, breve. Di sicuro, il sindaco Marino ci tiene a tenersi in forma. E così, quando smette i panni da ciclista e si chiude nel suo ufficio al primo piano di palazzo Senatorio, l'idea di stare fermo proprio non gli va giù. Così, da meno di un mese - racconta l'agenzia Omniroma - il primo cittadino ha trovato l'antidoto alla sedentarietà della vita di Campidoglio, fatta di riunioni, incontri, trattative. Un bel tapis roulant da palestra, marca Technogym.

I commessi del Campidoglio, e anche lo staff del sindaco, hanno visto comparire «l'oggetto» la settimana scorsa, consegnato e scaricato. Il sindaco, precisano dal Comune, «se l'è pagato da solo» ed ha deciso di collocarlo in fondo alla sua stanza, dov'è il tavolo delle riunioni, proprio in direzione del famoso «balconcino», quello con vista sui Fori che fa impazzire le star americane e i Capi di stato mondiali. E, in effetti, correre guardando uno degli scorci più belli del mondo deve essere un'altra cosa che sudare in un locale sotto il livello stradale. Ma Marino trova anche il tempo di allenarsi?

A sentire chi frequenta il suo ufficio si direbbe di sì. Sabato scorso, ad esempio, dopo un paio di riunioni politiche, il chirurgo dem si è messo in maglietta a maniche corte, ha indossato pantaloni della tuta e scarpe da corsa e si è fatto un'oretta buona di tapis roulant.

Abitudini «renziane», sempre di più: gli appuntamenti quasi all'alba, la ginnastica in ufficio (il premier ha fatto montare a palazzo Chigi una cyclette), il tentativo di «cambiare verso». Il centrodestra ironizza: «Marino - dice Fabrizio Ghera, Fdi-An - fa bene ad allenarsi. Dovrà correre molto per coprire i servizi che saranno tagliati togliendo il salario accessorio ai dipendenti». Resta una domanda: e la doccia? C'è anche quella, nel fitness center Campidoglio.

 

 

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