cdp fabrizio palermo cassa depositi e prestiti

CHI COMANDA IN CDP? MCKINSEY! - OLTRE A PALERMO, ANCHE I TRE NUOVI CAPI D’AGNESE, TARTAGLIA E CALCAGNINI SONO ‘EX ALUNNI’ DELLA POTENTE SOCIETÀ DI CONSULENZA. CHE, OVVIAMENTE, STA ANCHE PREPARANDO IL PIANO INDUSTRIALE DEI PROSSIMI 5 ANNI, IN CUI SI DECIDE COME GESTIRE I 370 MILIARDI DEL BILANCIO - MA QUANTO COSTA LA CONSULENZA DEGLI AMERICANI SUL FUTURO DELLA CASSA DEGLI ITALIANI (DI MAIO DIXIT)? AH, SAPERLO…

FABRIZIO PALERMO

 

DAGONEWS - Chi comanda in CDP, la cassa dello Stato? I 5 stelle o gli americani? Mckinsey, la società USA di consulenza che sforna manager a desta e a manca offre a Palermo, anche lui ex Mckinsey, i tre nuovi capi: Luca D’Agnese, Nunzio Tartaglia e Paolo Calcagnini (era responsabile Pianificazione e controllo di gestione, è stato promosso CFO al posto di Fabrizio Palermo), tutti ex McKinsey, che dovranno gestire i 370 miliardi di bilancio. Udite udite, Mckinsey e anche la società che sta facendo il piano industriale dei prossimi 5 anni della CDP. Ma quanto costa la consulenza degli americani per fare il piano della Cassa degli italiani (Di Maio dixit)? Ah, saperlo....

 

 

CDP, ECCO I MANAGER DI PALERMO

Anna Messia per www.milanofinanza.it

 

nunzio tartaglia

Cassa Depositi e Prestiti si riorganizza per dare attuazione al piano industriale 2019-2023 che l’amministratore delegato e direttore generale, Fabrizio Palermo, sta mettendo a punto in questi giorni e che presenterà il prossimo 5 dicembre. Un business plan che, come anticipato dall’agenzia Agi nei giorni scorsi, prevede che la società controllata dal ministero dell’Economia dovrà, tra le altre cose, anticipare alla Pubblica Amministrazione i fondi strutturali ma anche anticipare il pagamento dei debiti verso le imprese.

 

Cassa Depositi e Prestiti è destinata in particolare ad avere un ruolo sempre più incisivo in tre ambiti di business: il sostegno alle imprese, il supporto alle infrastrutture e alla pubblica amministrazione e l’incentivo alla cooperazione internazionale e allo sviluppo. Funzioni che, secondo quanto milanofinanza.it è in grado di anticipare, il ceo Palermo ha voluto strutturare meglio creando tre nuove direzioni che riporteranno direttamente a lui. Riorganizzazione che in particolare prevede la creazione di una “Cassa per le imprese, la cui responsabilità è affidata, con decorrenza 1 dicembre 2018 a Nunzio Tartaglia, manager ex Ubi che Palermo ha chiamato in Cassa Depositi e Prestiti nei mesi scorsi".

luca d agnese

 

L’obiettivo della nuova direzione, come si legge in un documento interno alla società avrà, sarà “di assicurare sostegno finanziario integrato alle imprese appartenenti ai comparti non infrastrutturali per lo sviluppo, l’innovazione e la crescita dimensionale e di competitività a livello domestico e internazionale”. A questa si aggiunge una seconda direzione la cui responsabilità è stata affidata a Luca D’Agnese (ex Enel ).

 

Si tratta della Cassa per le infrastrutture e la Pubblica Amministrazione, che avrà la missione di “accelerare lo sviluppo delle infrastrutture mediante supporto finanziario alle imprese del settore e alle amministrazioni pubbliche centrali e locali”, e che allo stesso tempo dovrà occuparsi anche di “advisory in ambito infrastrutturale, garantendo allo stesso tempo l’organicità degli interventi per lo sviluppo del comparto immobiliare del gruppo Cdp”.

paolo calcagnini

 

Nel nuovo assetto di Cassa Depositi e Prestiti voluto da Palermo la funzione group real estate è stata invece soppressa, insieme a quella di chief business officer. Per quanto riguarda gli immobili le slide sulla bozza di piano , prevedono che Cdp interverrà sul proprio patrimonio attraverso “l’accelerazione dello sviluppo di progetti strategici, con il concreto avvio di cantieri e la cessione del portafoglio difficilmente sviluppabile”.

 

C’è poi una terza direzione destinata a nascere: si tratta della “Cassa per la cooperazione internazionale allo sviluppo”, la cui responsabilità è stata affidata a Antonella Baldino, e che sarà dedicata al supporto finanziario a Paesi in via di sviluppo e ai mercati emergenti”, e anche questa risponderà direttamente a Palermo. Il piano prevede inoltre la creazione di una sgr a sostegno delle start up e piani di riqualificazione per sei grandi città italiane: Genova, Torino, Venezia, Roma, Napoli e Palermo.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO