christine lagarde

CHRISTINE, CI VOLEVA TANTO? – LA BCE TIRA FUORI IL VERO BAZOOKA DA 750 MILIARDI DI EURO PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS, CON LA LAGARDE CHE DICE “NON CI SONO LIMITI ALL’IMPEGNO PER L’EURO” – IL PROGRAMMA NON PREVEDE SOLO ACQUISTI DI DEBITO PUBBLICO ITALIANO (CENTO MILIARDI IN PIÙ) EVITANDO, SI SPERA, IL RICORSO AL NUOVO FONDO SALVA STATI MES, MA ANCHE CIOÈ CAMBIALI COMMERCIALI EMESSE DA PICCOLE E MEDIE IMPRESE E...

1 - SVOLTA DELLA BCE CONTRO LA PANDEMIA: 750 MILIARDI PER SOSTENERE LE ECONOMIE

Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

christine lagarde jens weidmann

Un' altra giornata difficile ieri per le Borse e per i titoli di Stato, non solo italiani ma soprattutto italiani. Tanto che in serata si è tenuta una riunione d' emergenza telefonica del consiglio direttivo della Banca centrale europea per discutere le opzioni disponibili per fronteggiare l' emergenza economica causata dal coronavirus. La Bce non si è tirato indietro: ha lanciato un nuovo quantitative easing da 750 miliardi di euro, con acquisti di titoli del settore pubblico e privato.

 

Giuseppe Conte pensosissimo durante il vertice virtuale con gli altri leader europei

Se le parole della presidente Christine Lagarde dei giorni scorsi avevano lasciato dei dubbi, la mossa di ieri notte ha lanciato un messaggio chiaro ai mercati. La Bce farà tutto ciò che serve, whatever it takes come disse Mario Draghi nel 2012, per «sostenere tutti i cittadini dell' area euro», «famiglie, aziende, banche e governi». «L' Europa batte un colpo! Forte, sonoro, adeguato alla gravità dell' emergenza sanitaria che stiamo affrontando e dello shock economico che ne consegue. Bene la Bce» ha twitta il premier Conte.

 

mario draghi christine lagarde

Il programma, che proseguirà per tutto il 2020, includerà anche il debito greco e i commercial paper non bancari, ossia le cambiali con cui si finanziano molte imprese. Il consiglio direttivo interromperà gli acquisti netti di attivi nell' ambito del nuovo programma una volta che avrà concluso che la fase di crisi del Covid-19 è terminata e comunque non prima di fine anno.

 

giuseppe conte diventa teen idol sui social

Ieri le rassicurazioni a inizio di giornata di nuove misure da parte della Bce e il piano da mille miliardi di dollari per gli Stati Uniti annunciato dalla Casa Bianca non avevano frenato l' ondata di vendite. Parigi ha ceduto il 5,94%, Francoforte il 5,56%, Londra il 4,05%. Milano ha contenuto le perdite ed è stata la migliore in Europa con solo un -1,27%, grazie in parte allo scudo della Consob, che ha vietato le vendite allo scoperto per tre mesi. Piazza Affari ha tenuto nonostante le tensioni sullo spread salito fino a 320 punti per poi chiudere a 271 grazie agli interventi di Bankitalia «per assicurare condizioni ordinate sul mercato».

christine lagarde 1

 

Crollo anche del petrolio, sceso ai minimi dal 2002. Il Wti, il greggio di riferimento sul mercato americano, è precipitato sotto i 25 dollari al barile e il Brent, il petrolio del Mare del Nord, è scivolato a 25,76 dollari. Rosso anche per Wall Street, che da lunedì prossimo chiuderà temporaneamente il «floor» e le contrattazioni saranno tutte elettroniche come misura di precauzione contro il coronavirus. Il Dow Jones ha perso il 6,3% e il Nasdaq il 4,7%.

 

Per gli analisti le tensioni sul mercato dei titoli di Stato, così come a Wall Street, ieri erano legate all' incertezza che ha spinto a vendere per aumentare la liquidità, oltre alla prospettiva di un balzo delle emissioni di debito in Europa e negli Stati Uniti per finanziare gli sforzi nella lotta al coronavirus. In questo contesto i titoli italiani, considerati più rischiosi, hanno sofferto di più.

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

«Non ci sono limiti al nostro impegno per l' euro» ha detto ieri Lagarde. Oggi si capirà se i mercati le credono.

 

2 - COSÌ FRANCOFORTE AIUTA L'ITALIA E ORA DECIDE SENZA UNANIMITÀ

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

Ancora una volta la Banca centrale europea salva l' Italia dalla minaccia dell' asfissia finanziaria, quindi di un programma eterodiretto in stile Troika, e l' euro dal rischio di finire in frantumi. Alla seconda volta, l' organo di vertice della Bce ha trovato le scelte e le parole giuste. Quei 750 miliardi di euro del nuovo «Pandemic Emergency Purchase Programme», un piano di acquisti per sostenere l' economia europea in piena crisi sanitaria deciso nella notte, è la risposta che la banca centrale avrebbe dovuto dare già giovedì scorso senza però trovare l' accordo di tutti.

christine lagarde

 

Stavolta, la Bce non ha risparmiato l' impegno. Non solo comprerà oltre cento miliardi in più di debito pubblico italiano di qui alla fine dell' anno, assicurando di fatto il finanziamento dello Stato in questa fase di drammatica recessione. L' istituto allarga anche molto il campo della sua azione arrivando a comprare cambiali commerciali emesse da piccole e medie imprese e riconosce in garanzia contro i propri prestiti alle banche lettere di credito delle imprese.

 

giuseppe conte teen idol su instagram by lebimbedigiuseppeconte

Anche questo, aiuterà la liquidità delle piccole imprese in questa fase di paralisi economica. Infine, un' altra svolta storica: la Bce si dichiara pronta a gettare alle ortiche i limiti massimi nell' acquisto di titoli che si era sempre autoimposta. Da domani, potrà detenere anche più del 33% di ogni singola emissione e espandere gli interventi molto di più.

 

Del resto ormai la Bce non aveva più scelta. L' errore della presidente Christine Lagarde, che aveva dato l' impressione di disfarsi del ruolo di garantire la tenuta finanziaria dei governi in crisi di liquidità, non poteva essere rimediato con dichiarazioni rassicuranti. La nuova presidente francese della Bce doveva mettere campo in molto denaro, per dimostrare che la sua «gaffe» non avrebbe avuto seguito.

 

CHRISTINE LAGARDE

Giovedì scorso Lagarde aveva voluto tenere tutti a bordo: il Consiglio direttivo aveva deciso tutto all' unanimità, con l' appoggio del presidente della Bundesbank Jens Weidmann e dei suoi alleati, ma il risultato era stato un pacchetto di misure insufficienti. Lo sconvolgimento del mercato dei titoli di Stato, con l' Italia al centro della tempesta, era stato il risultato. Stavolta Lagarde porta il Consiglio a una decisione a maggioranza - alcuni dei banchieri centrali più rigidi non hanno votato a favore - ma ottiene la svolta che serviva.

 

Non un attimo troppo presto. Senza il sostegno della Bce, era già chiaro che per l' Italia si stava facendo sempre più concreta la prospettiva di dover chiedere aiuto al fondo salvataggi Esm: il Meccanismo europeo di stabilità creato per i salvataggi dei governi in crisi sta già rispolverando alcune delle sue linee di credito «precauzionali» per i governi in crisi di liquidità. L' idea è di offrire a tutti i Paesi colpiti dall' epidemia una «linea di credito a condizioni rafforzate». Solo alcuni naturalmente sarebbero costretti ad accettare l' offerta perché rischiano di non poter più raccogliere i fondi per pagare stipendi, sanità o pensioni.

Christine Lagarde

I governi esposti erano Italia, Grecia, Spagna, Portogallo.

 

giuseppe conte teen idol su instagram by lebimbedigiuseppeconte 2

Quindi l' accesso a quella linea di credito avrebbe aperto le porte anche per attivare lo «scudo» della Bce, gli interventi illimitati su singoli Paesi disegnati da Mario Draghi nel 2012. Il problema è che imporre a quei governi riforme difficili e una vigilanza asfissiante, sul modello della Troika, sarebbe politicamente inaccettabile in questa calamità di cui nessuno è colpevole. L' ipotesi è le condizioni dell' Esm siano minime. Ma il diavolo è nei dettagli. Quei programmi dell' Esm sono soggetti a una preventiva «analisi di sostenibilità del debito» e molti governi del Nord Europa darebbero via libera a un prestito all' Italia solo se il governo accettasse un default pilotato.

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)