1- IL CORRIERE DELLA (PAS)SERA CONTRO “LA REPUBBLICA” DEI MONTI SORGENTI DALLE LOGGE 2- BINARI ROVENTI PER LUCHINO & DIEGUITO: VOCI INCONTROLLATE SULL'ULTIMATUM CHE L’ALSTOM AVREBBE POSTO PER IL PAGAMENTO DEI PRIMI TRENI GIA' CONSEGNATI. A QUESTI RUMORS, SI AGGIUNGE UN POSSIBILE AUMENTO DI CAPITALE IN NTV, UN'IPOTESI CHE NON PIACE PER NIENTE AI SOCI DELLE FERROVIE FRANCESI (SNCF) DETENTORI DEL 20% 3- SEGATA BANCOPOSTA, AD APRILE TESORO E BANCA D'ITALIA VOGLIONO AGGIUNGERE MASSIMO SARMI ALLA LISTA DEI PENSIONATI CHE FANNO LA FILA AGLI SPORTELLI DELLE POSTE? 4- DOPO BPM: PERCHE’ ARPE CONTINUA A IGNORARE CHE A MEDIOBANCA NESSUNO LO AMA? 5- OGGI A PARTIRE DALLA 16,30 ENRICHETTO MENTANA NON DEVE ESSERE DISTURBATO. E' STATO INGAGGIATO DAL VERTICE DI UNICREDIT PER INTERVISTARE I TOP MANAGER GHIZZONI, NICASTRO E PICCINI SUL TEMA: "AZIONI CONCRETE PER LA CRESCITA DEL PAESE". LA VISIONE E' RISERVATA AI DIPENDENTI DELLA BANCA, GLI STESSI CHE SUI LORO MONITOR NON POSSONO ACCEDERE A QUEL SITO DISGRAZIATO DI DAGOSPIA

1- IL CORRIERE DELLA (PAS)SERA - BINARI ROVENTI PER LUCHINO & DIEGUITO
E' molto probabile che questa mattina Flebuccio De Bortoli abbia trovato sulla sua scrivania un enorme mazzo di fiori. A sceglierli con cura presso il fioraio che si trova a due passi dall'abitazione romana di via Archimede pare che sia stata Giovanna Salza, la moglie di Corradino Passera, esperta di pubbliche relazioni (AirOne), che poi ha aggiunto un bigliettino autografo del marito e l'indirizzo milanese del Corriere della Sera.

E' un piccolo e comprensibile gesto di riconoscenza per l'intervista di quasi due pagine pubblicata ieri in cui il superministro ha annunciato il suo piano per la crescita bruciando sul tempo il vespro stiracchiato che in serata Mario Monti ha pronunciato in serata nel salottino per i panda di Fabio Fazio. Nella lenzuolata del Corriere, che ormai lo sponsorizza senza pudore, l'ex-banchiere di Intesa annuncia la fine delle tasse e un decreto al mese per le liberalizzazioni.

Il tono delle sue parole non e' apparso pittoresco ma un po' picaresco , sopratutto quando ha affrontato il problema dei ritardi dei pagamenti con la promessa che per saldare il debito di 60-80 miliardi lo Stato applichera' in breve tempo la direttiva europea che obbliga a saldare gli arretrati entro 60 giorni. Qui viene da chiedersi se Corradino abbia avuto il tempo di capire in quali condizioni si trovano le casse del suo ministero, ma lui prefigura un intervento della Cassa Depositi e Prestiti, delle banche e un rimborso in Bot.

Sono affermazioni generose e premature, ma il ministro vuole dimostrare di avere il pie' veloce e cerca il consenso anche ai confini della realta'. Con l'aiuto di De Bortoli e del giornalista Cazzullo, specializzato al pari di Fazio in indulgenze di fronte ai potenti, Corradino si allarga e si slarga, sprizza parole e cerca di mettere un tigre nel motore del governo e del suo futuro che dice "oggi non riesco a immaginare ma che mi ha sempre sorpreso".

Cosi' ha fatto anche venerdi' a Parigi venerdi' in occasione del convegno "Nouveau Monde" dove erano presenti ministri di vari paesi,imprenditori di primo piano e numerosi economisti. Per il titolare dell'Economia e' stato il battesimo internazionale e anche in quella sede non ha mancato di allargarsi e di slargarsi con critiche pungenti alla delusione della politica europea e alla riforma mancata della BCE.

Cio che importa non e' capire se il suo "plaisir de vivre" nei panni del governante cominci a dare un po' di fastidio al Professore di Palazzo Chigi (sponsorizzato a piene mani da Repubblica) quanto scoprire che al tavolo del convegno parigino Passera era seduto al fianco di Patrick Kron, il calvo presidente di Alstom , la societa' francese che costruisce i treni di NTV per Luchino, Dieguito, Sciarrone, Intesa e SNCF (le ferrovie francesi).

Ai giornalisti presenti non e' sfuggito l'accostamento dei due personaggi e subito c'e' stato chi ha voluto capire se oltre agli scenari del nuovo mondo hanno scambiato qualche parola sulle difficolta' che NTV e i treni di Alstom stanno trovando in Italia.

Negli ambienti industriali di Parigi corrono voci incontrollate sull'ultimatum che la stessa Alstom avrebbe posto alla compagine italiane per il pagamento dei primi treni gia' consegnati pena il rischio di fermare la produzione degli altri dodici convogli della flotta. A questi rumors, che vale la pena ripetere sono soltanto tali, si aggiunge la considerazione che prima o poi Luchino&Company dovranno metter mano al portafoglio per un aumento di capitale in NTV, un'ipotesi che i soci delle Ferrovie francesi (SNCF) detentori del 20% non avrebbero alcuna intenzione di considerare poiche' ritengono di aver gia' donato il loro sangue in cambio dell'appalto di "Italo" ai cugini di Alstom.

2- AD APRILE TESORO E BANCA D'ITALIA VOGLIONO AGGIUNGERE SARMI ALLA LISTA DEI PENSIONATI CHE FANNO LA FILA AGLI SPORTELLI DELLE POSTE?
Questa Sarmi proprio non se l'aspettava.
Per il manager di Malcesine dalle orecchie generose che da dieci anni governa le Poste l'idea del governo di scorporare Bancoposta per farla diventare una vera banca soggetta a Bankitalia, e' una sorpresa che stringe le budella, un taglio al braccio destro piu' prosperoso dell'azienda che rischia di mettere a repentaglio l'intero bilancio.

Che poi a farsi promotore del progetto sia quel Passera che non perde occasione per ricordare i successi della sua gestione alle Poste dove e' arrivato nel 1998, rende la prospettiva ancora piu' incredibile. Eppure sembra che nelle 90 pagine fornite dall' Antitrust al governo dei Professori, l'operazione sia tra le piu' urgenti e indispensabili per portare linfa alla casse del ministero guidato da Corradino.

Alla base c'e' la convinzione che Bancoposta con i suoi 14mila uffici e una raccolta che supera i 300 miliardi sia una vacca grassa da valorizzare e da mettere in linea con le altre banche italiane fino al punto di quotarla in borsa. Il tutto secondo quella logica della concorrenza e delle liberalizzazioni che e' diventato il totem di SuperMario e del suo ministro bocconiano.

Per Sarmi pero' Bancoposta non e' una vacca grassa, ma un autentico gioiello che magari si inceppa clamorosamente come e' avvenuto a giugno scorso per colpa dell'IBM, ma che comunque raccatta 198 miliardi di buoni fruttiferi e piu' di 94 dai libretti postali, cifre enormi alle quali -come spiega Milano Finanza- si aggiungono i 37,5 dei conti conti correnti.

Dopo aver ottenuto la riconferma al suo mandato per ben tre volte , adesso il povero Sarmi prova la sensazione che la sua fedelta' al potere non e' servita. Eppure dal maggio 2002 quando Fini lo piazzo' sulla poltrona ha fatto piroette formidabili con il Cavaliere e con Giulietto lasciandosi alle spalle i panni dell'ingegnere e del postino per indossare quelli del banchiere. Non si e' tirato indietro nemmeno quando lo statista mancato Tremonti gli ha ordinato di mettere i soldi dentro la creatura incerta della Banca del Sud di cui oggi nessuno capisce il destino.

Che succedera' adesso? e come si potra' far quadrare il bilancio con le raccomandate e i francobolli?, sono queste le domande che tormentano il manager dalle orecchie generose,e dopo il tiro mancino del "padre" di Bancoposta, chi gli assicura che ad aprile Tesoro e Banca d'Italia non vogliano aggiungerlo alla lista dei pensionati che fanno la fila agli sportelli?

3- MATTEUCCIO ARPE CONTINUA A IGNORARE CHE A MEDIOBANCA NESSUNO LO AMA, MA E' PROPRIO PIAZZETTA CUCCIA, DOVE HA LAVORATO PER 13 ANNI IN MODO BRILLANTE, A BUTTARE MANCIATE DI ZOLFO SULLE SUE AMBIZIONI.
C'e' un banchiere che soffre in maniera terribile per le sorti di Unicredit.
E' Matteuccio Arpe il golden boy della finanza che quando si fece la fusione tra Capitalia (da cui era uscito) e la banca di Profumo calcolo' che il nuovo Gruppo valeva non meno di 100 miliardi contro i 7 di oggi.

Durante le ultime vacanze il 47enne milanese ha cercato di scacciare dagli occhi il crollo del titolo di Piazza Cordusio che lacrima-Montis ancora ieri sera ha definito in televisione "una spiacevole diminuzione", e pare che abbia dedicato il suo tempo alle letture preferite. Tra queste ci sara' stata sicuramente "La parrucca di Newton", un libro molto bello sullo scienziato del '600 che era piccolo di di statura e giocava a fare l'alchimista.
Anche Arpe adora l'alchimia, non quella degli alambicchi e del mercurio, quanto piuttosto dei numeri e della finanza.

Il guaio e' che da quando si e' rotto il cordone ombelicale con Geronzi, che in privato continua a considerarlo una sua scoperta "molto intelligente", le formulette di Matteuccio non portano ai risultati che desidera.

E' il caso ad esempio della scalata alla BPM, la banca sgovernata da Ponzellini, dove si sono affacciati nuovi padroni dal pedigree di gran lunga inferiore a quello dello stregone che ammaliava la City e il Financial Times, oppure del tentativo di infilarsi con un pugnetto di milioni (pare 50) nel salvataggio di Ligresti.

Il vero guaio di questo ex-rotweiller della finanza e' che non ha ancora capito chi sono i suoi nemici. A fargli ombra e' in primo luogo la sua immensa presunzione,un peccato fatale che lo ha portato a fottersi con le sue mani quando poteva campare di gloria con i successi di Capitalia anche se molti sono convinti che dopo aver portato il titolo a 8 euro il repertorio alchemico delle cartolarizzazioni fosse finito.

Resta il fatto che dopo aver messo in piedi nel 2007 la sua boutique Sator e dopo la scalata alla piccola Banca Profilo. il buon Matteo continua a ignorare che a Mediobanca nessuno lo ama, ma e' proprio Piazzetta Cuccia, dove ha lavorato per 13 anni in modo brillante, a buttare manciate di zolfo sulle sue ambizioni.

A Milano come nella City e alla LUISS dove le studentessse ammirano la sua abbronzatura, lo sanno tutti che il pallido Nagel e il triste Pagliaro sono pronti a tagliarsi le vene pur di compromettere i progetti del loro ex-collega.

Soltanto lui, l'alchimista dei numeri primi, non l'ha capito pur avendo in tasca la piena benevolenza della Banca d'Italia.

Forse arrivera' il giorno in cui invece di giocare con i mattoni insieme all'amico Puri Negri, qualcuno lo ripaghera' delle sue delusioni.

4- UNI-MENTANA
Avviso ai naviganti:" Si avvisano i signori naviganti che oggi a partire dalla 16,30 Enrichetto Mentana non deve essere disturbato.

Il giornalista e' stato ingaggiato dal vertice d Unicredit per intervistare i top manager Ghizzoni, Nicastro e Piccini sul tema :"Azioni concrete per la crescita del Paese".
La visione e' riservata ai dipendenti della banca, gli stessi che sui loro monitor non possono accedere a quel sito disgraziato di Dagospia".

 

de bortoliPASSERAALDO CAZZULLO Montezemolo NTVposte italiane sarmi CESARE GERONZI E MATTEO ARPE Alberto Nagel e Renato Pagliaro BPM BANCA POPOLARE DI MILANO Enrico Mentana ROBERTO NICASTRO Federico Ghizzoni

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO