sergio ermotti ubs credit suisse

CREDIT SUISSE SULL’ORLO DEL CRAC – NONOSTANTE IL SALVATAGGIO DA PARTE DELLA RIVALE UBS, LA BANCA SVIZZERA CONTINUA AD ASSISTERE IMPOTENTE ALLA FUGA DI CORRENTISTI E INVESTITORI: DALLE SUE CASSE SONO USCITI QUASI 130 MILIARDI DI FRANCHI SVIZZERI, A CUI VANNO AGGIUNTE ALTRE DECINE DI MILIARDI DI ASSET IN FUMO – A CONTI FATTI, L’ISTITUTO HA VISTO VOLATILIZZARSI UNA CIFRA SUPERIORE AL PIL DELL’ALGERIA IN UN SEMESTRE – L’AD DI UBS, SERGIO ERMOTTI, OSTENTA OTTIMISMO, MA LA SITUAZIONE È GRAVE…

L ACCORDO CREDIT SUISSE UBS

1. UBS, COMBINAZIONE CON CREDIT SUISSE PER CREARE VALORE

(ANSA) - Ubs concluderà l'acquisizione di Credit Suisse "probabilmente nel secondo trimestre dell'anno e questo rafforzerà il portafoglio clienti", Lo spiega Ubs nella presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre. Pur riconoscendo l'entità e la complessità dell'integrazione e della ristrutturazione di Credit Suisse, "riteniamo che questa combinazione rappresenti un'opportunità unica per apportare un valore significativo e a lungo termine a tutti i nostri stakeholder", conclude la nota.

 

sergio ermotti ad ubs

"Prevediamo - spiega il gruppo Ubs - che la combinazione con Credit Suisse rafforzerà la nostra posizione di gestore patrimoniale leader e realmente globale, con circa 5 trilioni di dollari di patrimonio investito". "Prevediamo - conclude la banca - inoltre di rafforzare la nostra posizione di banca universale leader in Svizzera, e di potenziare le nostre capacità complementari di investment banking e di gestione patrimoniale, aggiungendo al contempo una scala strategica nei mercati in crescita più interessanti".

 

2. UBS,NUOVI ASSET PER 7 MILIARDI DOPO L'ANNUNCIO SU CREDIT SUISSE

sergio ermotti ad ubs

(ANSA) - Ubs nel primo trimestre dell'anno ha ottenuto 28 miliardi di dollari di nuovi capitali netti nel wealth management, di cui 7 miliardi di dollari negli ultimi dieci giorni di marzo, dopo l'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse. Il gruppo ha anche registrato 20 miliardi di dollari di nuove attività nette generatrici di commissioni. I risultati sono stati ottenuti in un trimestre "caratterizzato da persistenti preoccupazioni sui tassi d'interesse e sulla crescita economica, esacerbate da interrogativi sul futuro dell'economia e da interrogativi sulla stabilità del sistema bancario, soprattutto negli Stati Uniti", spiega la banca in una nota.

 

3. ERMOTTI, 'UBS HA SOSPESO RIACQUISTO DI AZIONI MA NON ANNULLATO'

CREDIT SUISSE UBS

(ANSA) - "Abbiamo ribadito la nostra intenzione di avere un aumento progressivo del dividendo in contanti ogni anno e abbiamo sicuramente intenzione di riprendere i riacquisti di azioni proprie quando sarà opportuno". Lo ha detto l'amministratore delegato di Ubs, Sergio Ermotti, nel corso di una intervista a Bloomberg Tv. Il manager ha evidenziato che i "piani di riacquisto di azioni sono temporaneamente sospesi e non annullati perchè Ubs si trova alle prese con l'enorme integrazioni di Credit Suisse". E' ancora troppo presto per "dire quando riprenderanno i riacquisti perchè serve maggiore visibilità sui numeri e sui piani relativi all'operazione".

 

UBS CREDIT SUISSE

4. ERMOTTI,'CON CREDIT SUISSE NON C'È BISOGNO DI LICENZIAMENTI'

(ANSA) – L'amministratore delegato di Ubs, Sergio Ermotti, incontrando gli analisti finanziari dopo i risultati del primo trimestre, ha evidenziato che con l'operazione Credit Suisse "non c'è bisogno di licenziamenti immediati". Il manager, secondo quanto riporta Bloomberg, non si aspetta "ostacoli normativi per l'accordo con Credit Suisse. E non ci sarebbe nessun problema reale sulla quota di mercato in Svizzera".

 

5. Clientela in fuga dal Credit Suisse

Estratto dell’articolo di Rodolfo Parietti per “il Giornale”

ralph hamers colm kelleher sergio ermotti

 

Non ci sono più le «mani decenti di gente d'affari» cantate da Gaber, ma quelle assai maldestre di chi per anni ha retto il timone di Credit Suisse. Nonostante gli sforzi profusi negli ultimi due anni dal presidente Axel Lehmann e dal ceo Ulrich Koerner, la vita spericolata pregressa, scandita da scandali finanziati assortiti e dalla fallimentare gestione del rischio, ha portato la banca a un passo dal binario morto e alla fuga in massa della clientela.

 

Altre mani, ansiose di recuperare in fretta il proprio denaro. In altri tempi si sarebbero viste code chilometriche davanti agli sportelli del Credit: oggi basta invece un clic da computer, e il rapporto di fiducia si trancia in un istante. E questo adieu digitale e collettivo è stato pronunciato chissà quante volte, tra gennaio e marzo di quest'anno, quando la sorte dell'istituto zurighese sembrava ormai segnata.

 

UBS CREDIT SUISSE

Così, le stime più o meno «spannometriche» circolate nelle settimane drammatiche che avevano preceduto l'unione coatta con Ubs trovano ora riscontro nella trimestrale della banca, dove nero su bianco si dà conto dei quasi 130 miliardi di franchi svizzeri che hanno preso il volo dai forzieri CS nel corso del primo trimestre 2023.

 

Una crisi di fiducia generalizzata, tale da indicare l'uscita di emergenza sia agli investitori (ritirati oltre 61 miliardi, il 5% del totale), sia ai correntisti (deflussi di depositi per 67 miliardi); cifre che devono inoltre essere sommate ai 110 miliardi di asset netti e ai 138 miliardi di c/c migrati dai caveau della banca nel quarto trimestre del 2022. A conti fatti, il Credit ha visto volatilizzarsi una cifra superiore al Pil dell'Algeria in appena un semestre. E la grande fuga non è ancora finita: la tendenza, seppure attenuata, ad oggi «non si è ancora invertita» ammette il management del Credit.

sergio ermotti ubs

 

A molti, quindi, l'unione con i rivali della porta accanto di Ubs non pare ancora sufficientemente rassicurante. […]

 

sergio ermotti ubs

 

 

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano aborto

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENGIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)