L’ANNUS HORRIBILIS DELLE COMUNICAZIONI - LA TV PERDE IL 5,97%, LA TV A PAGAMENTO IL 2, LA RADIO IL 5, I QUOTIDIANI IL 7, I PERIODICI ADDIRITTURA IL 17,28. E CALA ANCHE INTERNET DEL 2,46 - SKY PRIMA, LA RAI SORPASSA MEDIASET

Paolo Baroni per “La Stampa

 

Logo skyLogo sky

C’è la fotografia di una crisi che non risparmia proprio nessuno in un settore strategico come quelle delle comunicazioni, con un fatturato complessivo che nel 2013 è sceso del 9% a quota 56,1 miliardi (34,5 le tlc, 8,6 radio e tv, 6,9 i servizi postali e 6,1 miliardi l’editoria e internet), c’è la difesa del ruolo e dell’autonomia dell’Authority, ma soprattutto la richiesta esplicita al Parlamento di rivedere le norme sulla par condicio.

 

Che oggi così come sono congegnate si è capito che non funzionano proprio più. Poi c’è un grande cantiere che si può aprire, quello della riforma del sistema televisivo e della Rai, ed un nuovo ruolo dell’autorità di garanzia tutto da definire nell’era del 2.0. E’ ricca di spunti, come sempre, la relazione annuale che il presidente dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Cardani, presenta oggi alla Camera. 

 

rai logorai logo

SKY PRIMA, LA RAI SORPASSA MEDIASET  

A colpire sono soprattutto i dati del settore allargato delle comunicazioni che scende sotto il 4% del Pil e fa segnare una nuova forte contrazione: -11% le tlc, -7% i servizi media, -2% i servizi postali (ma il corriere espresso sale del 2,5). La tv perde il 5,97, la tv a pagamento il 2%, la radio quasi il 5, i quotidiani il 7%, i periodici addirittura il 17,28%. E cala anche internet del 2,46%.

 

In totale, rispetto al 2012, il fatturato si riduce di ben 5,4 miliardi di euro.Tra i grandi operatori della tv la galassia Sky scende del 3,5% a quota 2,605 miliardi di euro e resta prima con una quota del 32,5% del mercato, la Rai perde appena l’1,6% e con 2,317 sorpassa Mediaset che scende invece dell’8,2% a quota 2,281 miliardi. In questo mercato il canone vale il 20,6% delle risorse, le offerte a pagamento il 37,2, la pubblicità il 40,6%, provvidenze e convenzioni l’1,6%. 

 

PIANGE IL TELEFONO, TELECOM DI PIU’  

Anche i servizi telefonici soffrono, e a pagare il prezzo più alto sono soprattutto gli operatori leader. Il traffico su rete fissa perde il 7,43% di fatturato sul 2012 (da 18,58 a 17,2 miliardi), quello su rete mobile (17,26 miliardi) scende addirittura del 13,87. In totale sono almeno 4 miliardi in meno di fatturato (-10,77%). In calo, ovviamente, anche gli investimenti: -5,4% (ma quelli sulla rete mobile perdono il 9,8%) a quota 5,975 miliardi. E per la prima volta la quota di mercato di Telecom Italia nei servizi a banda larga scende sotto la soglia del 50%.

 

mediaset mediaset

Bene per la concorrenza, un poco meno per l’ex monopolista. Che assieme all’altro leader nazionale, Vodafone, vede ridursi le proprie quote anche nel settore della telefonia mobile. Su 96,9 milioni di sim attive, Telecom passa dal 33,1 al 32,2% e Vodafone dal 30,2 al 29,4 per cento. Crescono invece le imprese “minori”: Wind dal 22,3 al 23, H3G (che però dimezza la sua quota tra la clientela affari) dal 9,8 al 10, mentre gli operatori virtuali tutti assieme (Poste mobili, Coop, ecc ecc) passano dal 4,6 al 5,4%. Di contro, segnala l’Agcom, continuano ad aumentare gli utenti mobili che accedono a internet “in mobilità”. Con smartphone o chiavette: erano 38,7 milioni nel primo trimestre di quest’anno contro i 31,5 di 12 mesi prima. Molto forte la mobilità tra i gestori: sono nel 2013 sono stati 13 milioni i clienti che hanno sfruttato la portabilità del numero, 65 milioni in tutto dal 2005 a oggi. 

Angelo Marcello CardaniAngelo Marcello Cardani

 

IL RUOLO DELL’AUTHORITY  

Sul fronte più politico Cardani segnala innanzitutto due questioni: rispetto alla riforma annunciata da governo per tutto il comparto delle Authority, il Garante delle comunicazioni afferma che “la riforma della Pa non può prescindere da salvaguardia indipendenza Authority dal potere economico e politico”, ricordando tra l’altro che “l’autorevolezza delle Autorità è difficile da costruire ma facile da distruggere”. Quindi Cardani sottolinea che in tre anni Agcom ha risparmiato 13,5 milioni di euro in spese correnti, mentre sul fronte della trasparenza ha varato un programma triennale 2014-2016 proprio allo scopo di rafforzare trasparenza e integrità dell’Agcom. 

 

PAR CONDICIO DA RIVEDERE  

Altra questione delicata la par condicio. “Come ho avuto più volte occasione di evidenziare, - sostiene Cardani nella sua relazione- la legge n.28/2000 denuncia sempre maggiori ed evidenti criticità applicative – specie nei periodi elettorali – rispetto alle quali è certamente auspicabile un nuovo intervento del legislatore che possa coniugare la irrinunciabile esigenza di assicurare una efficace tutela del pluralismo informativo, sottesa a valori costituzionali di rango primario, con l’evoluzione del panorama mediatico e politico”.

AGCOMAGCOM

 

Nel frattempo, “proprio nella consapevolezza di tali limiti applicativi l’Autorità, alla fine del 2013, ha avviato un processo di revisione della disciplina attuativa della legge medesima per il periodo non elettorale al fine di tenere conto, nei limiti consentiti a livello della normativa di rango secondario, dei cambiamenti intervenuti nelle modalità di fruizione del mezzo radiotelevisivo e nei format dei programmi”. 

 

L’esperienza delle due più recenti campagne elettorali (elezioni politiche 2013 ed elezioni europee 2014), infatti, ha messo in luce come non mai che la “comunicazione politica”, genere sul quale il legislatore del 2000 aveva costruito il “baricentro” della par condicio, rappresenta in effetti un veicolo di informazione ormai superato: scarso seguito per i programmi nei quali gli spazi sono assegnati ai soggetti politici secondo criteri aritmetici.

 

Mentre di contro, è cresciuta l’attenzione per i telegiornali e per i programmi di approfondimento che, prendendo le mosse da fatti di attualità, sono realizzati con format nuovi che attraggono l’interesse del pubblico per il tipo di confronto proposto. Per questo il presidente dell’Agcom sollecita “una profonda riflessione del legislatore, volta ad adeguare l’impianto normativo al nuovo quadro mediatico e politico di riferimento. In questo senso, procederemo quanto prima ad inviare una segnalazione al Governo evidenziando gli specifici profili di criticità della disciplina vigente”. 

 

LA RIFORMA DELLA RAI  

“Oltre alla riforma in materia di comunicazione politica, sappiamo che tre progetti impegneranno il legislatore: la riforma del sistema radiotelevisivo e del servizio pubblico; la natura e la governance della RAI; il ripensamento del modello di sostegno e promozione dei contenuti di informazione e comunicazione del  settore dell’editoria – afferma ancora Cardani -. Mi preme sottolineare come tutte queste riforme siano figlie di un cambiamento comune – quello dell’informazione e comunicazione digitale – che richiede uno sforzo verso la convergenza normativa nel riconoscimento del principio di neutralità delle reti, ma che non tralasci le necessarie garanzie del pluralismo, dell’interesse generale e della risposta a bisogni fondamentali dei cittadini nella fruizione dei contenuti. Un’Autorità convergente – che il legislatore lungimirante aveva già ritenuto tale nel 1997 – può fornire a tali riforme un apporto fondamentale”. 

 

BENEFICI PER I CONSUMATORI  

In quindici anni prezzi tlc sono scesidel 44 per cento, anche grazie alla liberalizzazione fatta dall’Agcom, certifica il Garante. Mentre grazie alle conciliazioni dei Corecom, nel 2013 sono tornati nelle tasche degli utenti oltre 25 milioni di euro della regolazione 2.0. L’Autorità, in questo campo, annuncia alcune novità: la decisione finale sui prezzi dei servizi di accesso a rete fissa per i prossimi anni ed una serie di nuovi servizi destinati ai consumatori per conoscere e comparare offerte commerciali servizi banda larga. Ma la sfida forse più grande riguarda l’esigenza di ridefinire tutela dell’utente-consumatore nell’era di Internet. 

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)