1- MA GUARDA COSA SCOVA DI BELLO LA FINANZA NEGLI HARD DISK SEQUESTRATI NELLA SEDE ROMANA DI ATLANTIS-BPLUS, LA CONCESSIONARIA DI GIOCHI DI FRANCESCO CORALLO, OGGI LATITANTE, TANTO CARO AGLI EX AN: DOPO QUELLI DEI TULLIANI, COPIA DEI DOCUMENTI DEL TREMONTINI DELPDL MARCO MILANESE E DELLA SUA COMPAGNA MANUELA BRAVI 2- MILANESE È INDAGATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE INSIEME A PONZELLINI E CORALLO: L’EX BRACCIO-MALDESTRO DI TREMONTI AVREBBE INSERITO NORME ALL'INTERNO DEL DECRETO CHE DOVEVA RACCOGLIERE FONDI DAI GIOCHI PER LA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA, CHE DI FATTO AVREBBERO FAVORITO LA ATLANTIS-BPLUS

Report per "Corriere.it"
REPORTVIDEO - http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/bpm-documenti-milanese-ex-portavoce-tremonti-trovati-pc-societa-latitante-francesco-corallo/bc955b42-220f-11e2-867a-35e5030cc1c9.shtml

La Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Milano, ha trovato copia dei documenti dell'Onorevole Marco Milanese e della sua compagna Manuela Bravi, ex portavoce di Tremonti, negli hard disk sequestrati nella sede romana di Atlantis-Bplus, la concessionaria di giochi di proprietà di Francesco Corallo, oggi latitante, documenti che Report mostra in esclusiva, in un'anticipazione dell'inchiesta sulla Banca Popolare di Milano realizzata da Sigfrido Ranucci che andrà in onda il 18 novembre.

Milanese è indagato per associazione per delinquere e corruzione insieme a Ponzellini e Corallo, titolare del gruppo Atlantis-Bplus, perché, si legge nella richiesta firmata dai pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, avrebbe messo "in contatto soggetti determinati con gli altri membri dell'associazione al fine di garantire loro l'erogazione del credito" e avrebbe influenzato "a favore degli stessi soggetti l'attività di indirizzo politico, normativo e amministrativo nel settore del gioco d'azzardo".

In sostanza, secondo i magistrati, Milanese avrebbe inserito norme all'interno del decreto che doveva raccogliere fondi dai giochi per la ricostruzione post terremoto de l'Aquila, che di fatto avrebbero favorito la concessionaria di Corallo.

In una mail indirizzata alla redazione di Report, l'Onorevole Milanese ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda e ha affermato anche di non aver contribuito a realizzare leggi a favore di Atlantis-Bplus.

Ma proprio ieri la Procura di Milano ha chiesto alla Camera di autorizzare l'acquisizione dei tabulati delle comunicazioni telefoniche del deputato del Pdl relativi al periodo dal primo gennaio 2010 al primo maggio del 2011. Sono gli stessi già acquisiti con l'ok di Montecitorio dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4, per la quale l'ex braccio destro di Giulio Tremonti ha rischiato l'arresto, votato e respinto dalla Camera il 22 settembre del 2011. I Pm milanesi stavolta chiedono di poter acquisire anche i tabulati per il periodo successivo, fino al novembre 2011.

2- MILANESE E I MONOLPOLI DI STATO
Da http://www.corriereirpinia.it/ del 29 maggio 2012

Nell'inchiesta Bpm condotta dalla Procura di Milano risulta indagato anche l'on. Marco Milanese, in passato ufficiale della Guardia di Finanza e consulente dell'ex ministro dell'economia Tremonti. Milanese è stato coinvolto in passato in altre inchieste giudiziarie.
Il deputato Marco Milanese è indagato per associazione per delinquere e corruzione, perchè come risulta nell'ordinanza a carico dell'ex presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, si sarebbe speso da relatore parlamentare per l'introduzione di una legge sul gioco d'azzardo favorevole a Francesco Corallo, titolare della società Atlantis. Il deputato in cambio avrebbe ottenuto «utilità». La legge del 2010 doveva reperire risorse per il terremoto in Abruzzo.

Raffaele Ferrara, direttore dell'Amministrazione autonoma Monopoli di Stato, ente competente sulla disciplina dei giochi d'azzardo, aveva un «rapporto di sudditanza» con Marco Milanese - ex braccio destro di Giulio Tremonti - indagato nell'inchiesta milanese con al centro l'ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini. Lo ha messo a verbale un testimone e le sue dichiarazioni sono riportate nell'ordinanza firmata dal gip Di Censo su richiesta dei pm Pellicano e Clerici. A parlare a verbale è Paolo Viscione, «persona sottoposta ad indagini dell'Autorità Giudiziaria di Napoli e 'accusatorè di Marco Milanese».

Il capitolo dell'ordinanza è quello relativo alla «attività dell'associazione a delinquere legata al gioco d'azzardo». Le indagini del nucleo di polizia tributaria della Gdf, infatti, hanno ricostruito come nel 2010 Milanese, parlamentare, riuscì a far approvare una legge 'ad hoc' sul gioco d'azzardo per favorire la società Atlantis di Francesco Corallo. Legge che rientrava nella necessità da parte dello Stato di reperire, come ha dichiarato un altro testimone, Guido Marino, legale rappresentante della Mag Associati, «risorse per la ricostruzione dell'Abruzzo dopo il terremoto».

La legge, in sostanza, ha istituito la possibilità di utilizzare le slot machine 'vlt', ossia di nuova generazione perchè digitali (video lotteries). La legge venne approvata e Corallo ottenne anche il finanziamento sospetto da 148 mln di euro per comprare le nuova macchina da Bpm guidata allora da Ponzellini.

Marino ha messo poi a verbale: «Ho notato politici, parlamentari o meno, che presentavano interrogazioni, emendamenti o proproste di legge tecnicamente incongrue al fine di trovare un'occasione di visibilità e quindi di contatto da parte degli operatori privati del gioco».

Il gip riporta anche un passaggio di una intercettazione tra Ferrara e Aldo Brancher, nel corso della quale il direttore degli ex Monopoli di Stato dice di essere «rimasto 'schifato della scarsa attenzione verso gli interessi generali ... capisce che c'è una marea di soldi sui giochi e che quindi ovviamente ci sono gli interessi; non c'e attenzione dello Stato verso questo mondo che è pericolosissimo perchè ci sono certamente collusioni con la criminalità organizzata, perchè quando ci sono soldi la criminalità organizzata c'è, ci sono profili che possono danneggiare i minori, la gente debole psicologicamente...»

MILANESE SI DIFENDE. «Quanto riportato dalle agenzie di stampa riguardo ad un'ipotetica corruzione da parte di Francesco Corallo per interventi in suo favore è completamento falso e privo di ogni fondamento». Lo dice Marco Milanese, deputato del PdL.

«Gli atti parlamentari - continua Milanese - dimostrano inequivocabilmente che non sono stato Sottosegretario all'Economia e alle Finanze, come scritto, che non sono stato relatore del 'decreto Abruzzò con norme che riguardavano il gioco d'azzardo che sono stato relatore, invece, della legge 220/2012, cosiddetta legge di stabilità per il 2011, con la quale sono state introdotte misure severe e molto stringenti per le società concessionarie aventi sedi nei paradisi fiscali o non facilmente identificabili quanto alla composizione sociale».

«Non ho mai presentato, altresì, Corallo a Massimo Ponzellini. Non ho mai avuto nessuna utilità da Franceso Corallo sotto qualsiasi forma. Mi riservo azioni legali - conclude il deputato del PdL - nei confronti di chiunque, per ignoranza o per finalità strumentali ad altri obiettivi, abbia associato il mio nome a fatti di natura delittuosa».

 

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