DRAGHI SALVACI TU: ALLA BCE LA SUPERVISIONE UNICA DELLE BANCHE EUROPEE

Da "lastampa.it"

L'Eurozona torna a fare pressing sull'Italia anche oggi: «Spero che abbia un governo il prima possibile», risponde il presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem a chi gli chiede se è preoccupato per lo stallo politico in cui si trova il Paese. Non è certo un tema trattato dai ministri dell'economia riuniti a Dublino, ma la mancanza di un esecutivo in Italia lascia ancora tutti con il fiato sospeso.

Soprattutto in un momento in cui la zona euro è ancora debole e insicura, stretta tra la crisi di Cipro che ancora non si conclude e l'incapacità di rimettere in moto la crescita e invertire il corso della recessione profonda.

Un segnale positivo invece arriva sul fronte bancario. È stato raggiunto - ha annunciato il commissario europeo Michel Barnier - un accordo politico all'Ecofin sul meccanismo di supervisione unica delle banche, superando quindi le resistenze della Germania che chiedeva una modifica dei Trattati prima di dare il via libera. La supervisione unica - ha detto Barnier - «si fa coi Trattati attuali, abbiamo l'accordo definitivo unanime dei ministri».

La situazione di Cipro, invece, resta estremamente incerta: «Il contributo al piano di aiuti per Cipro non cambia», dice oggi il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, per mettere un freno alle voci che si erano diffuse dopo che il presidente Anastasiades ha chiesto «un aiuto in più» alla Ue. Non si tratta di denaro ma di `assistenza tecnica´ per l'assorbimento di fondi strutturali, precisano oggi fonti della Commissione Ue.

Ma i conti non tornano comunque: il piano di aiuti Ue per Cipro è di 17 miliardi di euro, cioè quanto il suo pil annuo. Rehn spiega che la Ue, come previsto, darà nove miliardi, il Fmi uno e il resto lo mette Cipro. Ma nell'ultimo rapporto della troika si parla di necessità finanziarie pari a 23 miliardi, quindi altri sei miliardi che il piccolo Paese dovrebbe trovare.

E stando alle indiscrezioni, l'Europa è cosciente delle nuove necessità e avrebbe già chiuso la porta a qualunque nuovo intervento. Anastasiades oggi è stato volutamente vago, chiedendo «un cambiamento delle politiche Ue verso Cipro, accordandogli un aiuto supplementare, tenendo conto delle difficoltà a cui andiamo incontro per la crisi e per le misure che ci hanno imposto».

Per Portogallo e Irlanda arriva invece una buona notizia: la Ue ha concesso un allungamento delle scadenze dei prestiti di sette anni, per sollevare i due Paesi da un problema ulteriore e per favorire il loro ritorno sul mercato. Soprattutto nel momento in cui il Portogallo è immerso in una nuova emergenza contabile, dopo che il governo ha congelato la spesa pubblica, in attesa di rinegoziare con la troika (Commissione Europea, Bce e Fmi) le nuove misure anti-deficit per tappare il `buco´ di 1,35 miliardi di euro nella finanziaria 2013.

L'Europa è quindi ancora costretta a tamponare le emergenze, e rimanda la questione cruciale della crescita. Ma il tema è sempre presente, tanto che i ministri hanno chiesto agli esperti del Bruegel Institute un rapporto sugli ostacoli che impediscono la ripresa per avere spunti e superare l'impasse. Per gli esperti, l'Europa deve rimettere mano alla ricetta tutta a base di austerity: «Il consolidamento di bilancio deve essere adattato al contesto di economia stagnante», avvertono i tecnici, secondo cui «con banche fragili e crescita in difficoltà i modelli sociali europei hanno dato prova di non essere sostenibili».

 

draghi Draghi, Merkel e Monti banca_centrale_europea

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