ezio mauro carlo de benedetti john elkann mauro calabresi scalfari

E’ DA NOVEMBRE 2015 CHE QUESTO DISGRAZIATO SITO ANNUNCIA IN POMPA E MAGNA IL MATRIMONIO TRA “REPUBBLICA” DI DE BENEDETTI E “LA STAMPA” DEL GIOVANE YAKI ELKANN - SOLO ORA I GIORNALONI SI SVEGLIANO, INTESTANDOSI UNO SCOOP CHE NON GLI APPARTIENE

1. ELKANN VUOLE USCIRE DAL CORRIERE E INVESTIRE IN ''REPUBBLICA-ESPRESSO''

IL TWEET DI CLAUDIO CERASA SU REPUBBLICA E STAMPAIL TWEET DI CLAUDIO CERASA SU REPUBBLICA E STAMPA

Da Dagospia del 25 novembre 2015

 

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/flash-chiacchiericcio-torinese-perch-elkann-non-fa-pliss-113721.htm

 

2. COME SARÀ L'INGRESSO DI ELKANN NEL GRUPPO ''REPUBBLICA- ESPRESSO''

Da Dagospia del 21 gennaio 2016

 

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/come-perch-de-benedetti-ha-deciso-chiudere-era-ezio-mauro-117051.htm

 

3. IL TWEET DI CERASA

Il tweet di Claudio Cerasa: "Oggi verra' annunciata la fusione tra Repubblica e Stampa. E oggi Fca-Fiat dovrebbe annunciare anche la sua storica uscita da Rcs”

 

CARLO DE BENEDETTI ANNI NOVANTA CARLO DE BENEDETTI ANNI NOVANTA

4. IL GRAFFIO

Da “Libero Quotidiano”

 

La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto del ministero per lo Sviluppo economico, che emetterà un nuovo francobollo del valore di 95 centesimi. Sarà dedicato - nientemeno - al quotidiano «La Repubblica», per celebrare a dovere il 40° anniversario della fondazione del quotidiano, nonchéla vicinanza da esso espressa al governo Renzi dacché questi è al potere. Il francobollo è stampato dall' Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La tiratura stabilita è di ottocentomila esemplari. La vignetta raffigura un particolare della prima pagina in edicola il 14 gennaio 1976. Lo scambio di regali fra amici lo pagano gli italiani.

Tanti auguri il graffio.

 

CARLO DE BENEDETTI CARLO DE BENEDETTI

5. NOZZE RENZIANE: REPUBBLICA-STAMPA

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”

 

JOHN ELKANN E MARCO MASINIJOHN ELKANN E MARCO MASINI

«La Repubblica» e «La Stampa» marciano verso il matrimonio. L' anziano Carlo De Benedetti che offre la mano al giovane John Elkann. Molto appassionato di giornali come il nonno Avvocato. Forse un po' meno dell' Italia. Magari i due possibili partner sceglieranno una forma di unione civile come annunciava ironicamente ieri il "Foglio" depositario dell' anticipazione. Addirittura il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara informava che gli avvocati sono al lavoro per definire l' intesa. In altri tempi un' anticipazione così ghiotta avrebbe scatenato l' inferno. Sia nei luoghi della politica sia in Borsa. Ieri, invece, non è successo nulla.

 

john elkann isabella borromeo  john elkann isabella borromeo

Segno che probabilmente il Paese ha altro cui pensare e che la carta stampata, forse, emoziona un po' meno di prima. Quale che sia la narrazione ci sono i fatti che dicono cose precise. Registrano l'assoluto silenzio di partiti e istituzioni pubbliche insieme al l' indifferenza di Piazza Affari. Le azioni dell'Espresso, cui «La Repubblica» fa capo, al termine di una giornata moscia hanno fatto un impercettibile movimento dello 0,06% mentre il resto del listino volava in alto del 2,2%. L' unica azione editoriale a correre era Rcs (+8%) che però, in questa storia di amori di carta stampata che si gioca fra Roma e Torino e ha come protagonisti cognati ed ex soci entra solo di striscio.

 

Mario Calabresi Mario Calabresi

I fatti concreti che portano in direzione dell'unione civile sono due. Uno è ben noto: il passaggio di Mario Calabresi dalla direzione della «Stampa» a quella de «La Repubblica». L' altro ha avuto una eco meno acuta: da domenica prossima «L' Espresso» uscirà come supplemento de «La Repubblica». Vuol che il settimanale cerca la stampellla della sua più giovane e robusta figlia.

 

Ferruccio De Bortoli Ferruccio De Bortoli

Un'altra conferma dell'affanno in cui vive la carta stampata. Ed è proprio in questo ambiente un po' malfermo che maturano le voci dell' unione fra i due quotidiani. Il modello sarebbe quello già sperimentato a «La Stampa» nella fusione con «Il Secolo XIX». Stessa società editrice e due testate prestigiose a scambiarsi articoli e servizi. Lo schema, però dovrebbe essere diverso. Nel matrimonio fra Torino e Genova comanda Elkann. In quello tra «Stampa» e «Repubblica» l' equilibrio sarà a favore di De Benedetti. Una soluzione stabile? Dipende.

 

Certo Elkann non sembra nutrire grande interesse per la carta stampata in Italia. Aveva provato a celebrare il matrimonio (quello veramente davanti all' altare) fra «Stampa» e «Corriere della Sera». Era stato bloccato dall' opposizione del parlamentino dei grandi soci di via Solferino. Nello scontro era stata abbattuta la direzione di Ferruccio De Bortoli. John però aveva perduto la successione nella quale, come sempre, aveva giocato la carta Calabresi.

 

FRANCO RODOLFO E CARLO DE BENEDETTI FRANCO RODOLFO E CARLO DE BENEDETTI

Deve essere stato il momento della svolta perchè tutti i fatti successivi portano la royal family torinese sempre più lontana dall' Italia. Dapprima l'acquisto de «L'Economist» di cui John è il principale azionista anche se, per rispettare la tradizione della casa editrice britannica, ha mescolato la sua presenza con gli altri soci.

 

Adesso le voci sull'unione fra «Stampa» e «Repubblica». Ma anche in questo caso il futuro è incerto. L'Ingegnere non è più giovanissimo e i figli non nutrono interesse per la carta stampata. Rodolfo è inciampato nell'operazione Sorgenia. Marco fa il banchiere d'affari. L' unione civile, in questo caso, non avrà tanto bisogno di un figlio, quanto di un padre.

marco de benedettimarco de benedetti

 

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…