singer

L’AVVOLTOIO (ROSSONERO) DI WALL STREET – CHI E’ PAUL ELLIOTT SINGER, IL PIRATA DEGLI HEDGE FUND CHE HA PRESTATO AI CINESI 303 MILIONI PER ACQUISTARE IL MILAN (MA LUI TIFA ARSENAL) – IL BRACCIO DI FERRO COL GOVERNO ARGENTINO SUL RIMBORSO DEI "TANGO BOND" – LA BATTAGLIA PER I DIRITTI DELLA COMUNITA’ LGBT DA QUANDO IL FIGLIO GLI HA RIVELATO DI ESSERE GAY

Maria Teresa Cometto per L'Economia - il Corriere della Sera

 

paul  singerpaul singer

Un avvoltoio dagli artigli implacabili, un pirata della finanza.

Ma con il cuore tenero. Paul Singer non ama essere definito così.

Ma è una buona sintesi del suo attivismo sia come gestore di hedge fund sia come paladino di buone cause.

 

Spietato negli affari, ha messo in ginocchio governi e aziende quotate con le sue strategie speculative, guadagnando il 13,5% l' anno con il suo fondo Elliott management. Ma ha anche sottoscritto la campagna Giving pledge lanciata dai miliardari Bill Gates e Warren Buffett, cioè la «promessa di donare» oltre metà della propria ricchezza - pari oggi a 2,6 miliardi di dollari - per «affrontare le sfide più difficili della società». Ora il gestore di Elliott ha in mano il futuro del Milan: ha in pegno le azioni della squadra di calcio a garanzia del prestito di 303 milioni di euro accordato al cinese Yonghong Li per comprarla e rilanciarla.

Yonghong Li Marco Fassone Yonghong Li Marco Fassone

 

Un' operazione in cui Singer ha messo a frutto non solo il suo know-how finanziario, ma anche la sua passione per il calcio. Singer è infatti un tifoso accanito dell' Arsenal: lo si può trovare nei bar dell' Upper west side di Manhattan, dove vive, a guardare le partite della Premier league inglese; e a volte vola a Londra per veder giocare l' Arsenal dal vivo, con il figlio Gordon, che gestisce l' ufficio di Elliott nella capitale britannica.

 

Paul Singer  Paul Singer

Di calcio quindi se ne intende (l' altra sua passione è la musica: suona il piano nel complesso rock&roll di famiglia, con un figlio alla chitarra, l' altro alla batteria e il genero al sassofono). E i nuovi dirigenti rossoneri dovranno render conto della loro gestione in incontri periodici con un comitato di verifica creato dallo stesso Singer. Il suo secondo figlio, Andrew, fa il dottore ed è la causa dell' impegno non finanziario in cui Singer ha speso più energie: il supporto della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) e in particolare la battaglia per legalizzare il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Singer ha investito oltre 10 milioni di dollari su questi temi, da quando nel 1998 il figlio Andrew gli ha rivelato di essere gay.

 

Si è poi sposato con il suo partner nel 2009 in Massachusetts. «All' inizio era qualcosa che andava oltre la mia comprensione -- ha spiegato il gestore al Forum economico mondiale di Davos tre anni fa -. Ma dopo una serie di conversazioni con mio figlio ho imparato molto sulla sessualità e sono diventato molto entusiasta dei suoi sforzi per fermare le discriminazioni».

Paul SingerPaul Singer

 

Ci sono voluti 17 anni per arrivare alla sentenza della Corte suprema che ha legalizzato i matrimoni gay negli Usa. E 15 anni per vincere la battaglia più famosa di Singer, quella contro il governo argentino per il rimborso delle obbligazioni su cui il fondo Elliott aveva investito. Ma il tempo non è un problema per il gestore americano. «Pazienza e persistenza sono i suoi segni caratteristici», sottolinea Jon Pollock, co-responsabile del fondo Elliott. E un altro gestore di hedge fund che conosce bene Singer, Daniel Loeb di Third point, aggiunge: «E' intenso e tenace, focalizzato sui risultati allo stesso modo nella battaglia sui Tango bond o in favore dei matrimoni gay».

 

 

L' epica controversia con il governo di Buenos Aires è il miglior esempio della strategia che ha decretato il successo di Elliott e gli ha meritato la fama di fondo avvoltoio: comprare per pochi centesimi i titoli obbligazionari emessi da entità in crisi e poi cercare di recuperare il massimo del loro valore, con tutti i mezzi comprese lunghe battaglie legali.

 

Elliott aveva comprato con un forte sconto i Tango bond, che nel 2001 hanno fatto default, quando il governo argentino ha smesso di pagare gli interessi ai creditori e dichiarato che non avrebbe rimborsato il prestito.

paul singerpaul singer

 

Poi l' Argentina ha proposto un rimborso parziale a cui hanno aderito quasi tutti i sottoscrittori dei bond, compresi molti risparmiatori italiani, ma non Elliott, che ha continuato a lottare nei tribunali fino alla vittoria dell' anno scorso, quando il nuovo governo argentino ha rimborsato 2,4 miliardi di dollari al fondo, l' equivalente di un guadagno di almeno dieci volte la cifra investita.

 

Il gestore di Elliott si muove a suo agio nei tribunali grazie alla sua formazione da avvocato d' affari. Nato 72 anni fa nel New Jersey, da una casalinga e un padre che aveva una farmacia a New York, Singer si è prima laureato in Psicologia alla University of Rochester (1966), poi in Legge alla prestigiosa Harvard law school (1969). Il suo primo lavoro è stato nell' ufficio legale della investment bank Donaldson, Lufkin & Jenrette a New York. Ma nel 1977 si è messo in proprio fondando Elliott management con 1,3 milioni di dollari affidatigli da amici e familiari.

paul singer  paul singer

 

«Faccio solo rispettare la legge e le mie battaglie legali aiutano a evitare che leader statali irresponsabili usino male o, peggio, rubino i soldi che vengono loro prestati», è la difesa tipica di Singer dalle accuse di essere uno speculatore senza pietà.

 

«I governi che scelgono di non pagare i loro debiti - ha spiegato Singer - fanno del male alla loro gente e alle loro economie rendendo l' investimento nei loro Paesi più rischioso e problematico». In 40 anni di attività, il fondo Elliott ne ha avuti solo due in rosso, il 1998 e il 2008.

 

Paul Singer Paul Singer

Oggi gestisce 32,8 miliardi di dollari e a testimonianza della sua popolarità, mentre molti altri hedge fund hanno recentemente perso clienti a causa delle loro modeste performance e degli alti costi, quando lo scorso maggio Singer ha riaperto il fondo a nuovi investitori ha raccolto 5 miliardi di dollari in 24 ore. Gli serviranno per finanziare le numerose battaglie aperte in tutto il mondo, una anche in Italia, contro i giapponesi di Hitachi, che hanno comprato dall' ex Finmeccanica il 60% di Ansaldo Sts e il 100% di Ansaldo Breda.

 

Secondo Singer l' operazione è stata fatta in un modo che danneggia gli azionisti di minoranza della società di segnalamento ferroviario Ansaldo Sts, fra i quali c' è anche Elliott. Un campo dove Singer ha avuto finora meno fortuna è la politica. Repubblicano da sempre, ha finanziato le campagne presidenziali di Rudy Giuliani nel 2007, Mitt Romney nel 2012, Marco Rubio nel 2015, tutte perse.

 

Ha sostenuto anche il movimento #NeverTrump contro la candidatura di Donald Trump, ma poi si è riconciliato con il nuovo presidente, finanziando la festa della sua inaugurazione. Resta però scettico della sua capacità di rilanciare l' economia Usa ed è preoccupato per le alte valutazioni raggiunte da Wall Street.

RUBIO SINGER RUBIO SINGER PAUL SINGER PAUL SINGER PAUL SINGER PAUL SINGER Paul  SingerPaul Singer

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO