ECATOMBE A PIAZZA AFFARI: -5% - LO SPREAD SCHIZZA A 400 - INTESA E UNICREDIT A -8% - LA BCE DÀ IL COLPO DI GRAZIA: LE BANCHE SPAGNOLE POTREBBERO AVERE BISOGNO DI NUOVA LIQUIDITÀ - FMI: RECESSIONI SEMPRE PIÙ SEVERE E LUNGHE - OBAMA: APPLICHIAMO LA “BUFFETT RULE”. MA IL FMI LO CAZZIA SUI MUTUI - RCS VOLA (+5,4%), I BENETTON AVVERTONO ROTELLI E DELLA VALLE: NON VENDEREMO LA QUOTA - APPLE RECORD: IN BORSA VALE 600 MLD $ - MPS IN CRISI PAGA A VIGNI 4 MILIONI € DI BUONUSCITA (PIÙ 1,85 MLN € NEL 2011)…

1 - BORSA: MILANO SOTTO ATTACCO DELLA SPECULAZIONI, CHIUDE A -5%
Radiocor - Martedi' nero per Piazza Affari che, colpita dalla speculazione, chiude le contrattazioni in calo del 4,98%, maglia nera europea mentre Parigi (-2,9%), Madrid (-2,8%) e Francoforte (-2,1%) limitano le perdite. I listini scontano le preoccupazioni legate al mercato del lavoro americano, il brusco calo dell'import cinese e l'allarme lanciato dal New York Times sulla forte esposizione delle banche italiane e spagnole sui rispettivi debiti sovrani. In piu' Piazza Affari paga anche, soprattutto le banche, l'impennata dello spread Btp-Bund, tornato sopra quota 400 punti base.

A Milano spiccano cosi' i ribassi di Intesa Sanpaolo (-7,9%), Unicredit (-8,1%) e Banco Popolare (-7,3%), anche se le peggiori sono A2A (-8,1%) che paga l'incertezza sul futuro della societa' e sul riassetto Edison, e St (-8,2%) che ha rivisto le stime sul mol per la condanna a pagare 59 milioni all'olandese Nxp. L'unico titolo positivo tra le blue chip e' Mps (+0,28%), seguita da Campari (-1,2%) e Azimut (-1,8%) che a marzo ha segnato una raccolta positiva netta per 308 milioni. Sul resto del listino spiccano i rialzi di Rcs (+5,4%) dopo il rafforzamento di Rotelli e Gabetti (+6,4%), che festeggia l'aumento di capitale da 32 milioni. Sul mercato valutario l'euro ripiega ancora e ora quota 1,307 dollari.

2 - SPREAD BTP-BUND IN VOLATA OLTRE I 400 PUNTI
Trend Online - Giornata ad altissima tensione a Piazza Affari che accusa la maggiore perdita in Europa, con l'indice Ftse Mib in caduta del 4,75% a ridosso dei 14.500 punti. La seduta prosegue con un sentimento decisamente pesante anche per lo spread BTP-Bund che negli ultimi minuti ha sfondato quota 400 punti, attestandosi a 401,94 punti base, con un rialzo di oltre il 9% rispetto al close della scorsa settimana, che riporta sui valori lasciati alle spalle a gennaio scorso.

L'inasprimento del differenziale è da ricondurre non solo ai deludenti dati sul lavoro diffusi in America venerdì scorso, ma anche e soprattutto ai timori legati alla crisi del debito in Europa. A pesare è l'allarme sulle banche spagnole che potrebbero aver bisogno di nuova liquidità in caso di ulteriore contrazione dell'economia.

3 - BORSA, PRESSIONE SU BONOS SPAGNA: SPREAD CON BUND VOLA A 434 PUNTI
(LaPresse) - Vola lo spread tra Bonos spagnoli e Bund tedeschi a 10 anni, aggiornando i massimi da quando il governo Rajoy si è insediato a dicembre. Il differenziale è a 434,25 punti base, con i buoni del Tesoro spagnolo al 5,98% sul mercato secondario. La precedente chiusura dello spread Bonos-Bund aveva posizionato il dato a 402 punti base.

4 - OCSE: SALE ANCORA SUPERINDICE FEBBRAIO, ITALIA IN CALO
Radiocor - Attivita' economica ancora in crescita per i paesi dell'area Ocse a febbraio: il superindice calcolato dall'organizzazione di Parigi e' salito a 100 ,5 punti dai 100,3 di gennaio e i 100,2 di dicembre. Il dato 'continua a segnalare il momento di svolta positivo dell'area Ocse, ma con qualche divergenza tra le maggiori economie'. Giappone (indice in crescita da 100,8 a 101,1) e Stati Uniti (da 101 a 101,3) mostrano 'forti segnali di ripresa dell'attivita' economica'. Bene complessivamente l'area Euro (dato sempre invariato a 99,6), anche se con valutazioni diverse. In Italia (indice in calo da 99,5 a 99,4) e Francia (stabile a 99,7) il dato mostra un attivita' economica in continuo deterioramento, il contrario invece per Germania (invariato a 99,2) e Regno Unito (da 99,4 a 99,5).

5 - MPS: A VIGNI NEL 2011 RICONOSCIUTI 5,8 MILIONI, 4 DI BUONUSCITA
Radiocor - Con una buonuscita di 4 milioni si chiude il rapporto di lavoro tra il Monte Paschi e l'ex direttore generale Antonio Vigni. E' il dato che emerge dai documenti consultati da Radiocor predisposti per l'assemblea della banca di fine mese. I 4 milioni riconosciuti a Vigni 'a titolo di incentivo' per agevolare l'uscita anticipata a fine anno si aggiungono alla retribuzione fissa da 1,4 milioni e ad altri 450mila euro del vecchio sistema incentivante messo a punto nel 2010 e poi rapidamente archiviato dalla banca. L'incentivo, spiega la banca nei documenti, e' anche un'integrazione del tfr oltre alle competenze di fine rapporto (Vigni era in banca da quasi quarant'anni).

Il Monte dei Paschi aggiunge che 'tenuto conto delle norme del contratto dei dirigenti riguardo la risoluzione del rapporto di lavoro da parte dell'azienda senza giustificato motivo' l'entita' dell'incentivo da riconoscere a Vigni 'si sarebbe attestato su un importo notevolmente superiore' ai quattro milioni pattuiti. Inoltre, si legge, l'incentivo 'si pone in una linea di sostanziale coerenza con il trattamento praticato ai precedenti direttori generali'. Il predecessore di Vigni alla direzione generale, Emilio Tonini, ando' in pensione tuttavia con circa 10 milioni di euro.

6 - SPAGNA: BCE, SE ECONOMIA PEGGIORA NECESSARIO RAFFORZARE BANCHE
Radiocor - Se l'economia spagnola quest'anno si deteriorera' piu' delle attese, sara' necessaria un'ulteriore iniezione di liquidita' nel settore banca rio. E' quanto ha dichiarato il membro del board della Bce e governatore della Banca di Spagna, Miguel Angel Fernandez Ordonez. Quest'ultimo, parlando a una conferenza a Madrid, ha dichiarato che nonostante la Spagna abbia fatto progressi adottando riforme strutturali e tagliando le spese, il governo deve continuare senza pause a implementare le riforme necessarie per far tornare a crescere l'economia. Ordonez ha spiegato di aspettarsi piu' aggregazioni nel comparto bancario nei prossimi mesi per effetto della crisi economica prolungata.

7 - OBAMA: CONGRESSO APPLICHI 'BUFFETT RULE' E TASSI DI PIÙ I RICCHI
(LaPresse/AP) - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha spinto il Congresso ad applicare la cosiddetta 'Buffett rule', con cui aumentare le tasse ai contribuenti più ricchi. Obama rinnoverà il suo appoggio alla tassa ispirata all'imprenditore multimiliardario Warren Buffett, che ha denunciato di pagare meno contributi della sua segretaria, durante un evento all'Atlantic university della Florida, in previsione per il pomeriggio.

La spinta per la Buffett rule arriva mentre milioni di cittadini statunitensi si preparano a pagare le tasse. È difficile che la proposta passi al Congresso, ma i democratici al Senato stanno mettendo pressioni per votarla già la prossima settimana. La regola avanzata da Buffett prevede che gli investitori più abbienti non debbano versare meno contributi rispetto a contribuenti della classe media. I repubblicani hanno respinto la proposta, definendola una lotta di classe.

8 - USA, SCORTE ALL'INGROSSO +0,9% A FEBBRAIO
(LaPresse/AP) - Le scorte all'ingrosso negli Stati Uniti sono cresciute a febbraio dello 0,9% a 478,9 miliardi di dollari. Lo comunica il dipartimento del Commercio, che ha rivisto al rialzo la lettura di gennaio dal +0,4% al +0,6%. Le vendite del commercio all'ingrosso sono invece salite a febbraio dell'1,2%.

9 - FMI: OBAMA LONTANO DA OBIETTIVI PREFISSATI SU PIGNORAMENTI
(LaPresse/AP) - Meno di 1 milione di mutui negli Stati Uniti sono stati modificati per effetto del programma dell'amministrazione Obama per prevenire i pignoramenti. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel suo World Economic Outlook. Si tratta di un obiettivo lontano dai 3 o 4 milioni di proprietari di case in difficoltà che il governo aveva indicato come target del programma.

Il Fondo rileva che soltanto le condizioni dell'11% dei mutui in essere sono state modificate, anche incudendo le principali svalutazioni sugli immobili.

10 - FMI: RECESSIONI SEVERE E LUNGHE CON AUMENTO DEBITO FAMIGLIE
(LaPresse) - Dall'analisi sulle economie avanzate negli ultimi tre decenni si può dedurre che "le recessioni precedute da un forte aumento del debito delle famiglie tendono a essere più severe e prolungate". Lo scrive il Fondo monetario internazionale nel suo World Economic Outlook. "Nel corso nei cinque anni anteriori al 2007 - prosegue l'Fmi - il rapporto tra debito e reddito delle famiglie è aumentato in media di 39 punti percentuali, al 138%. In Danimarca, Islanda, Irlanda, Paesi Bassi e Norvegia, il debito ha raggiunto il picco di più del 200% del reddito familiare".

Secondo l'organizzazione internazionale "quando i prezzi delle case sono diminuiti, dando inizio alla crisi finanziaria globale, molte famiglie hanno visto la loro ricchezza ridursi rispetto al proprio debito e, con meno reddito e più disoccupazione, hanno fatto più fatica a soddisfare le rate del mutuo". L'Fmi rileva che prima della fine del 2011 i prezzi delle case sono scesi dai massimi prima della scoppio della bolla immobiliare di circa il 41% in Irlanda, del 29% in Islanda, in Spagna del 23%, come anche negli Stati Uniti, e del 21% in Danimarca.

11 - RCS ANCORA IN ASTA VOLATILITÀ IN BORSA, RIALZO TEORICO DEL 16,21%
(LaPresse) - Dopo essere tornato agli scambi, il titolo di Rcs Mediagroup è di nuovo in asta di volatilità con un rialzo teorico del 16,21% a 0,882 euro.

12 - RCS: QUOTA 5,1% DEI BENETTON NON IN VENDITA
(ANSA) - Edizione Holding non intende vendere la propria quota del 5,1% di Rcs MediaGroup, che considera un investimento di lungo periodo. E' quanto si apprende da fonti vicine alla famiglia Benetton, dopo i recenti movimenti nell'azionariato del gruppo editoriale con l'acquisto in particolare del 5,24% dei Toti da parte di Giuseppe Rotelli (ora primo socio fuori patto con il 16,5% dei diritti di voto), e l'uscita dal patto di Diego Della Valle (al 5,4%).

13 - RCS: TRONCHETTI,NESSUNA SORPRESA DELLA VALLE FUORI DA PATTO
(ANSA) - L'uscita di Diego Della Valle dal Patto di Rcs in seguito alla nuova governance disegnata per il gruppo editoriale a cui fa capo il Corriere della Sera non è "una sorpresa". Ha così commentato Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli e azionista di Rcs a margine della conferenza stampa per il rilancio dell'Hangar Bicocca. "Aveva già chiesto da tempo di uscire dal Patto" ha ricordato Tronchetti, dunque "nessuna sorpresa".

14 - APPLE: NUOVO RECORD, HA CAPITALIZZAZIONE MERCATO 600 MLD
(ANSA) - Apple supera anche la soglia dei 600 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Lo riporta la Cnbc, sottolineano che si tratta della seconda società ad aver mai raggiunto il tetto. Solo Microsoft lo aveva fatto nel 1999, che aveva chiuso a 604 miliardi di dollari.

 

 

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOIntesaUNICREDITSpreadGIUSEPPE ROTELLI Mariano RajoyANTONIO VIGNI Barak Obamamps Marco Tronchetti Provera

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO