eni claudio descalzi

ENI FA PROFITTI RECORD, MA È MEGLIO NON SBANDIERARLI TROPPO – IL COLOSSO ITALIANO DELL’ENERGIA FA REGISTRARE RISULTATI OLTRE LE ATTESE: IN NOVE MESI I PROFITTI SONO VICINI AGLI 11 MILIARDI DI EURO. E L’AZIENDA SI AFFRETTA A SOTTOLINEARE CHE È MERITO DELLA “PERFORMANCE DEI BUSINESS INTERNAZIONALI”, E CHE “LE ATTIVITÀ ITALIANE REGISTRANO UNA PERDITA DI UN MILIARDO” – SULLO SFONDO C'È IL NODO DELLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, SU CUI L’8 NOVEMBRE DECIDERÀ IL TAR DEL LAZIO

Giuliano Balestreri per “La Stampa”

 

CLAUDIO DESCALZI OSPITE DI ATREJU

In altri tempi, i maxi utili di Eni sarebbero stati sventolati come un successo senza precedenti. Oggi, con la crisi del gas che minaccia l'inverno degli italiani e spinge le bollette di famiglie e imprese alle stelle, il colosso petrolifero tricolore si affretta a sottolineare come i profitti vicini agli 11 miliardi di euro, nei primi nove mesi dell'anno, dipendano soprattutto dalla «robusta performance dei business internazionali».

 

Addirittura, l'amministratore delegato Claudio Descalzi sottolinea che le «attività italiane registrano una perdita netta di circa un miliardo». Un rosso sul quale pesa lo «stanziamento del contributo straordinario per il settore energia»: la tassa sugli extraprofitti imposta dal governo Draghi ha inciso per oltre 500 milioni di acconto (il saldo sarà a novembre) su un totale di 1,4 miliardi a carico del colosso petrolifero.

 

ENI - UN ANNO A PIAZZA AFFARI

Peraltro, Eni - come altri operatori - ha presentato un ricorso contro l'imposta e attende per l'8 novembre la decisione del Tar del Lazio. I conti hanno comunque superato le attese degli analisti e il titolo in Borsa ha guadagnato l'1,69% a 13,1 euro. «In un contesto di elevata volatilità e incertezza nei mercati, Eni ha continuato ad assicurare gli approvvigionamenti energetici cruciali per le nostre economie» non lasciando indietro la decarbonizzazione, sottolinea Descalzi confermando che «già dal prossimo inverno saremo in grado di rimpiazzare il 50% dei flussi di gas russo» importato «facendo leva sul nostro ampio e diversificato portafoglio riserve, sulle partnership di lungo termine con i Paesi produttori e sulla nostra crescente presenza nel business Gnl» (gas naturale liquefatto).

 

claudio descalzi

Il terzo trimestre del 2022 si chiude con un utile netto a 3,73 miliardi (+161% sullo stesso periodo dello scorso anno) e nei nove mesi a 10,80 miliardi (+311% sui primi nove mesi del 2021): «Profitti scandalosi» dicono i co-portavoce di Europa Verde e deputati dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Eleonora Evi e Angelo Bonelli, secondo cui «sono soldi degli italiani che vanno immediatamente restituiti».

ANGELO BONELLI

 

Per la compagnia, però, la situazione è diversa. Addirittura, agli analisti il direttore finanziario Francesco Gattei ha detto che dal 2014 le attività italiane di Eni hanno cumulato perdite per 21 miliardi di euro. Il maxi-utile del 2022 dipende soprattutto dalle attività upstream - ricerca ed estrazione di petrolio a livello internazionale - e dal trading di gas che - fa sapere la società - riguarda le quantità acquistate dal gruppo in eccesso.

 

MARIO DRAGHI CLAUDIO DESCALZI

In sostanza dopo aver rifornito i propri clienti e conferito le proprie quote di gas negli stoccaggi italiani, Eni rivende spot all'estero quello che avanza spuntando enormi margini grazie ai diversi spread tra gli hub europei. Anche per questo il gruppo ha presentato ricorso contro la tassa sugli extraprofitti - che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 10 miliardi - spiegando che preferirebbe una tassa di solidarietà con contorni meglio definiti. Tornando ai conti, il flusso di cassa operativo nei tre mesi si è attestato a 5,47 miliardi mentre nei primi nove mesi ha raggiunto 16,27 miliardi e ha finanziato investimenti per 5,5 miliardi. -

draghi descalzi premio atlantic councilCLAUDIO DESCALZI IN QATAR

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