svizzera marchionne

FISCO? TIE'!  - GUIDA AI CANTONI SVIZZERI DOVE RIFUGIARSI PER EVITARE STRESS, INQUINAMENTO E SOPRATTUTTO IL FISCO ITALIANO - RAIKKONEN HA SCELTO BAAR, DOVE L’ALIQUOTA È AL 9,59%, O ALL’1,9% PER CHI GUADAGNA 150MILA FRANCHI - MARPIONNE PAGA LE IMPOSTE (PER MODO DI DIRE) A ZUG, DOVE GLI OFFRONO UN COMODO TASSO DEL 9,79% - TUTTI I NOMI

 

Angelo Mincuzzi per www.ilsole24ore.com

 

sergio marchionnesergio marchionne

Baar è un ridente comune svizzero del Cantone di Zug con 23.267 abitanti a 30 chilometri da Zurigo e a 260 da Milano. Tra i suoi cittadini più illustri, Baar annovera il pilota della Ferrari, Kimi Raikkonen, che nel 2009 ha acquistato qui “Villa Butterfly”, una moderna abitazione da 3mila metri quadri con ampie vetrate e un garage sotterraneo per 10 auto, pagata la bellezza di 10 milioni di euro.

 

Al finlandese il panorama di Baar deve essere piaciuto molto, se ha deciso di trasferirsi qui. Ma ad attirarlo parecchio di più potrebbero essere state le aliquote della tassazione applicate dal comune svizzero ai redditi delle persone fisiche per chi guadagna più di un milione franchi svizzeri: il 9,59% per una famiglia media con due percettori e due figli. Comparata all’imposizione italiana per i redditi che superano i 75mila euro – e cioé il 43% – si capisce che c’è una bella differenza. Certo, Raikkonen le tasse non le pagherebbe in Italia ma per un Paperon de’ Paperoni del nostro Paese, non c’è dubbio che tra Baar e Milano non c’è partita.

paradisi fiscali svizzeraparadisi fiscali svizzera

 

Baar è balzata al primo posto nella classifica dei paradisi fiscali del paradiso fiscale per eccellenza, cioé la Svizzera (nella foto qui sopra). I siti online dei giornali “Tages-Anzeiger” e “Bund” hanno pubblicato una cartina interattiva dei comuni della Confederazione dove si pagano meno tasse in assoluto, sulla base dei dati dell’Amministrazione federale delle contribuzioni per il 2016.

 

Per chi guadagna più di un milione di franchi all’anno il comune svizzero più conveniente è dunque Baar, al primo posto della classifica. Una impercettibile differenza dello 0,19% separa Baar da Zug, che con una tassazione del 9,78% ha dovuto cedere il gradino più alto del podio a chi ha saputo far di meglio. Al terzo posto figura Wollerau, nel Canton Svitto, che fa pagare il 9,83%.

 

In pochi secondi la cartina interattiva della Svizzera consente ai Paperon de’ Paperoni di capire qual è il livello di tassazione e di farsi due conti, anche in relazione al costo degli immobili o alla posizione geografica.

 

raikkonen vettelraikkonen vettel

È comunque il Cantone di Zug a farla da padrone. Undici delle prime 15 posizioni della classifica per i redditi di un milione di franchi sono occupate da comuni di questo cantone. Al quarto posto, per esempio, con un’aliquota del 9,91% c’è Walchwil, proprio sulle rive del lago dove dal 2006 ha la residenza fiscale il Ceo di Fca, Sergio Marchionne.

 

 

Il numero uno del gruppo Fiat ha il domicilio in un palazzotto con le finestre dipinte in stile medievale e la strada che scorre sotto i pilastri. Trecentocinquanta metri più in là (4 minuti a piedi),   nella stessa via, vive invece Sebastian Vettel, altro pilota della scuderia Ferrari. Solo 13 chilometri separano dunque le abitazioni del presidente della Ferrari e dei suoi due piloti, Raikkonen e Vettel. Uniti – probabilmente – non dall’amore verso la quiete del Cantone di Zug, quanto dal fascino della bassa imposizione fiscale.

arrivabene raikkonen marchionnearrivabene raikkonen marchionne

 

Per arrivare ai comuni del Canton Ticino, i più vicini all’Italia, bisogna scorrere la lista fino alla 242ma posizione, dove troviamo Cadempino con un’aliquota del 18,35% (sempre per una famiglia con due redditi e un milione di franchi di introiti) a pari merito con Porza. Seguono Bioggio (18,47% di aliquota), Bedretto, Mezzovico-Vira e Paradiso con il 18,58%, Sorengo con il 19,05% e poi con il 19,17% un gruppetto di comuni che vede Collina d’Oro, Cureglia, Dalpe, Linescio, MannoOrselina, Sant’Antonino e Stabio.

 

I cantoni francofoni sono quelli dove la tassazione raggiunge le soglie più alte e dove si tocca il 27,7%. Rispetto all’Italia le distanze sono siderali, anche se le percentuali potrebbero non dire nulla, visto che i Paperoni che decidono di trasferirsi in Svizzera concordano con le amministrazioni fiscali un forfait basato sulle spese che intendono dichiarare. Le percentuali possono dunque scendere ancora di più.

IL-CANTONE-DI-ZUG-IN-SVIZZERAIL-CANTONE-DI-ZUG-IN-SVIZZERA

E così la Svizzera resta ancora il vero paradiso (fiscale). Un Eden a pochi passi dall’Italia.

CANTONI SVIZZERICANTONI SVIZZERI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?