IL TESORO DEL GIGLIO - GLI SCIACALLI PUNTANO SU GIOIELLI, OROLOGI DI PREGIO E MERCI DELLE BOUTIQUE DI BORDO PER UN VALORE DI OLTRE 9 MILIONI DI EURO - SULLA NAVE ANCHE 6 MILA OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA REALIZZATE DA 40 ARTISTI DELLE PRINCIPALI ACCADEMIE EUROPEE ISPIRATE AL TEMA DELLA NAVE: L’EUROPA, LA PACE ED IL DIALOGO TRA LE GENTI - TRE TEMI CHE STANNO GUARDACASO COLANDO A PICCO…

Bianca D'Antonio per "il Messaggero"

È già stato battezzato «il tesoro del Giglio», un enorme patrimonio naufragato con la «Costa Concordia» e che ora si cerca di tutelare perché, ahimè, c'è il rischio che gli sciacalli, sempre pronti ad approfittare anche degli eventi più tragici, tentino di impadronirsi di gioielli ed opere d'arte custodite nel ventre della nave. Proprio per questo si sta parlando di costituire una task force per vigilare sulla nave ed impedire qualsiasi avvicinamento.

Ma quanto vale questo tesoro imprigionato sulla Concordia? Difficile fare una valutazione precisa ma, aiutati da alcuni addetti al settore, si può provare a farne una stima. Partendo, per esempio, dal dato di fatto che a bordo non si possono usare contanti e che tutto viene saldato dai passeggeri attraverso le carte di credito, si ipotizza, comunque, che ogni passeggero abbia portato con sé almeno mille euro che, su circa 4mila passeggeri, raggiungono la cifra di 4 milioni di euro.

C'è poi da considerare il valore dei gioielli delle ospiti della nave, perché se è vero che oggi sono in molte ad optare per la bigiotteria anche se di ottima fattura, è anche vero che l'unico posto dove oggi le signore possono esibire tranquillamente i gioielli sono proprio le navi. Ebbene, il valore dovrebbe aggirarsi sui tre milioni di euro, includendo anche gli orologi di pregio che i crocieristi maschi possono finalmente esibire a bordo senza paura degli scippi.

E con questo raggiungiamo la cifra di 7 milioni. Ancora, c'è da considerare la merce di tutte le boutique di bordo, gioielleria compresa, stimata in circa 2 milioni di euro, per cui arriviamo a 9 milioni. Ben poca cosa è la cassa nave, valutata tra i 20mila ed i 40mila euro, giusto per le emergenze, in quanto tutto viene pagato con le carte di credito oppure viene fatturato alla società che poi provvederà a saldare.

Ma c'è poi un altro tesoro racchiuso nella Concordia. Si tratta delle opere d'arte, che fanno delle navi Costa un autentico museo di arte contemporanea galleggiante, fortemente voluto dall'amministratore delegato di Costa Crociere Pier Luigi Foschi che ha così inteso far salire a bordo l'arte in tutte le sue forme espressive.

Su Costa Concordia, ospitate nelle suite e negli spazi comuni, selezionate ed organizzate dal professore Nicola Salvatore - docente dell'Accademia delle Belle Arti di Brera - ci sono 4.568 opere serigrafiche, 986 opere digitali, 286 opere pittoriche e 42 sculture realizzate da 40 artisti delle principali Accademie d'Arte d'Europa che si sono ispirati al tema della nave: l'Europa, la pace ed il dialogo tra le genti.

Si ricordano, in particolare, le tre tele «Oltremare» di Omar Galliani, il pannello «Incontrarsi» di Javier Garcerà, il ciclo dei nove grandi pannelli «Viaggio nelle città europee» di Aldo Spoldi, la tavola «Incontro e dissoluzione» di Jordi Garcìa Pons, l'opera «La Città della Concordia» di Fernando De Filippi e le sculture in bronzo di Giovanni Smeraldi, oltre a quelle dello stesso Nicola Salvatore.

Qual è il valore di questo straordinario patrimonio artistico? Milioni di euro. Afferma Eduardo Cicelyn, ex direttore del Madre, il Museo di Arte Contemporanea di Napoli (in questi giorni nella bufera delle polemiche): «Sono opere che non hanno un mercato né una facile collocazione. Il loro valore? Probabilmente quello che è stato pagato». O forse il loro valore potrebbe schizzare proprio ora, per via del naufragio. Che fine farà questo tesoro? Sarà possibile recuperarlo?

Molto dipenderà dal destino della nave, la cui sopravvivenza è legata ad un filo sottile, alle condizioni atmosferiche ed al pericolo di scivolare nei fondali marini, lungo quel gradino di 70 metri di profondità. Per ora, i sub e gli altri uomini delle unità di soccorso sono impegnati nella ricerca di eventuali superstiti che ancora mancano all'appello; la seconda priorità è rivolta al recupero ed al pompaggio (dovrebbe iniziare stamane) di quelle tonnellate di carburante ancora a bordo.

La fase numero tre riguarda l'eventuale recupero della nave che, data la posizione e l'enorme peso dell'unità, potrebbe avvenire solo tagliandola a pezzi. Ma poi, in che stato si troverebbero le circa 6mila opere d'arte sommerse dall'acqua?

 

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