FONSAI, FUSIONE DI SISTEMA O FUSIONE DEL SISTEMA? - NONOSTANTE ABBIANO PORTATO NEL BARATRO DUE GRUPPI ASSICURATIVI, SONO ANCORA I LIGRESTI A DECIDERE TUTTO, SCAVALCANDO AZIONISTI, INFRANGENDO LE REGOLE DEL MERCATO, MENTENDO ALLA CONSOB, PRESENTANDOSI DA UNICREDIT A BRACCETTO CON LA RUSSA (A CHE TITOLO?) - MEDIOBANCA PER SALVARE GLI INTERESSI PRIVATI SUOI E DEI LIGRESTOS, STA FACENDO QUELLO PER CUI FU CACCIATO ANTONIO FAZIO. LUI ALMENO ERA IL CAPO DI BANKITALIA…

1- CHI DECIDE COSA NELLA FARSA FONSAI
Bankomat per Dagospia

Su Fonsai e sul lento ma tragicomico declino di Don Salvatore Ligresti e Famiglia tanto si legge. Molto però di quello che leggete vi dà per scontati ragionamenti, aspetti, situazioni che scontati non sono affatto. Solo che a forza di veder rappresentare le farse del capitalismo senza capitali all'italiana, non ci rendiamo neppure più conto di quel che si dice e di quel che si legge. Abbiamo fatto l'abitudine a tutto.

Ad esempio, vi pare normale che la Famiglia Ligresti sia ancora considerata protagonista, stando ai media, di questa vicenda? Leggete MF ad esempio, che diligentemente titolava il 29 febbraio a 5 colonne "I Ligresti bocciano Sator Palladio". Oppure anche Repubblica, lo stesso giorno:"i Ligresti, avanti con il piano Unipol". Ancora oggi, Repubblica ed altri, ricordano che Premafin sta esaminando le proposte arrivate e tutte le proposte rimbalzano sulle banche creditrici di Premafin la questione.

Sembra normale, ma normale non è: i Ligresti hanno condotto sull'orlo del baratro due delle più prestigiose e storiche compagnie assicurative italiane, hanno mentito alla Consob, al mercato, alle banche ed ai piccoli azionisti ed ancora dobbiamo leggere che vanno di qua, vanno di là, parlano con Mediobanca, sentono Unipol, trattano questo, trattano quello. Sopra ed alle spalle di Fonsai, come sempre.

Cioè a livello della holding Premafin, che con i suoi oltre trecento milioni di debiti verso le banche creditrici anche di Fonsai sta affossando la controllata anche in fase finale. Prima l'ha fatta ammalare, ora distrae i medici. E se fosse varata la mega fusione, renderebbe inutile l'obiettivo - che deve restare primario - di mettere in sicurezza i requisiti patrimoniali di un fondamentale gruppo assicurativo.

L'unica cosa che dovremmo leggere è che gli amministratori di Fonsai hanno deliberato un aumento di capitale, chiamato un'assemblea ed eventualmente cercato (loro, non altri, devono farlo) i sottoscrittori alternativi ai soci che non sottoscrivessero. E se ritengono, che i medesimi amministratori di Fonsai che ne hanno potere e obbligo ci dicano se hanno studiato un piano di fusione con Unipol e perché lo propongono al mercato. Invece nei giorni scorsi, ricorda bene Repubblica "...Premafin aveva inviato una lettera ad Unicredit, in qualità di banca agente, con la proposta Sator Palladio.." .

Ora, ancorché Premafin sia il socio di maggioranza di Fonsai, non risulta dalla legge che il Socio sia anche ed automaticamente amministratore. Se e quale aumento di capitale varare in Fonsai lo approveranno i soci di Fonsai, Premafin in primis, ma solo dopo che gli amministratori della Compagnia avranno deciso quale progetto presentare ad una Assemblea ed al mercato.

Ed il consenso della banca agente lo devono negoziare gli amministratori di Fonsai, che essendo anche debitori della medesima ne hanno diritto e dovere. Peraltro, a ben vedere, la banca agente sarebbe meglio che svolgesse solo il servizio remunerato di collocatrice dell'aumento (quello eventualmente deciso dal Consiglio di Fonsai) senza essere uno dei principali creditori di Fonsai. Siamo pedanti noi o il sistema ormai è fuso e dei fondamentali non si ricorda più?

Invece tutto è gestito dalle banche ed ai livelli sopra Fonsai, con i Ligresti e con i loro consulenti. Con i Ligresti che, come si è saputo ma non adeguatamente commentato, vanno in Mediobanca accompagnati da Ignazio La Russa, non si capisce bene in quale veste (avvocato? Ma non era un penalista prima di fare il Ministro della difesa? Forse è un garante di accordi vecchi e nuovi? O va lì da importante uomo politico?) Evidentemente queste banche, con il consenso più o meno spontaneo degli amministratori di Fonsai, ci tengono da morire a fare gli amministratori di fatto di Fonsai. Fossimo nell'amminstratore delegato di Fonsai, Emanuele Erbetta, lo denunceremmo chiaramente, e tutto sommato con gioia.

Si dirà: ma è ovvio che sia deciso tutto a monte dalle banche e dalla Famiglia, il problema è più generale, riguarda Premafin e le holding a monte, riguarda l'intero assetto del Gruppo Ligresti. Ecco, è proprio questo che va denunciato: non è così, non è scontato che sia così, non beviamocela acriticamente. Premafin è una holding che se ha fatto dei debiti eccessivi con le banche, li deve pagare o portare i libri in Tribunale. Chi ha dei pegni o altre garanzie li escuta. Al mercato ed ai cittadini, ma soprattutto a clienti, fornitori e dipendenti del gruppo Fonsai non potrebbe interessare di meno.

Ma - si osserva - così non si gestisce la posizione della Famiglia Ligresti. E questo che importa? A chi interessa? E' un valore pubblico? Hanno diritti particolari e diversi rispetto a qualunque azionista di qualunque impresa in difficoltà? Certo, puntellano con le loro partecipazioni molte società note, da Mediobanca a Pirelli. Questo interessa a clienti, fornitori e dipendenti di Fonsai?

Oppure si dice: "Mediobanca sta portando avanti un importante progetto di creazione di valore a beneficio del sistema Italia mettendo insieme Fonsai e Unipol, un forte gruppo ed evitando la calata dei barbari dal nord". Ma di grazia, chi mai ha dlegato questo ruolo a Mediobanca? Già era discutibile, nei fini e nei mezzi, il ruolo che quel bizzarro Governatore di Bankitalia a nome Antonio Fazio si era auto accordato, di salvatore della patria e play maker del mercato bancario, figuriamoci se vogliamo delegare ruoli simili ad una Banca privata di Piazzetta Cuccia, pur rispettabile. Per giunta, una banca "increditatissima" con Fonsai e con i Ligresti e quindi al centro di un colossale conflitto di interessi.

Qualcuno poi, e di per sé sarebbe anche buon giornalismo, in questi giorni si è spinto ad indagare i conti, le origini e le strategie di Palladio. Posto che non è la Cicciopasticcio srl e che ha per soci delle banche importanti, quindi non precisamente Totò Riina, e posto che una nota finanziaria di partecipazioni che è già legittima proprietaria di Azioni Fonsai non ha bisogno di legittimazioni giornalistiche, molto semplicemente la questione è: se avrà denari da investire nell'aumento di capitale Fonsai lo farà e altrimenti non lo farà. Punto.

Il resto è capitalismo all'italiana. E' cafonal della finanza, è sistema Mediobanca, è stile Marco Simeon. "Conosco Tizio, so'amico di Caio,ecc.ecc., stimiamo tanto Sempronio...".
Per carità, sarà anche legittimo, non stiamo attribuendo reati a nessuno, ma chiediamoci - da cittadini e lettori dei giornali - se sia normale, se sia bello.


2- PAOLO LIGRESTI, COMPATTI SU UNIPOL? MEGLIO NON PARLARE
(ANSA) - "Non mi faccia parlare, soprattutto in questo momento e non faccia parlare me". Lo ha detto Paolo Ligresti a chi chiedeva se la famiglia fosse compatta sul piano Unipol per Fonsai, trattenendosi da ulteriori commenti. Paolo Ligresti è stato avvicinato presso una delle sedi del gruppo al termine di una mattinata di riunioni con consulenti e advisor di Premafin e Fonsai.

Dopo una mattinata di lavoro hanno lasciato una delle sedi del gruppo Ligresti e diversi componenti della famiglia, il consulente di Premafin, Maurizio Dallocchio, l'amministratore delegato di Fonsai, Emanuele Perbetta, e il consulente del gruppo assicurativo Francesco Carbonetti. Secondo quanto riferito da una fonte, si sarebbe parlato tra le altre cose del futuro aumento di capitale Premafin e dei concambi in vista della maxi fusione con Fonsai e Unipol.

Al momento, secondo quanto è stato riferito, appare non semplice riuscire ad arrivare al Cda di metà marzo di Unipol e Fonsai con una forchetta dei concambi. Le riunioni, che hanno interessato sia Premafin che Fonsai, precedono l'incontro sulla ristrutturazione del debito di Premafin che inizierà fra poco in Banca Leonardo. Al momento, ha riferito uno dei partecipanti agli incontri, la holding continua a trattare solo con Unipol alla quale è vincolata da un contratto di esclusiva.

3- NOVARESE, PREMAFIN ESAMINA PIANO UNIPOL SU DEBITO
(ANSA) - "Oggi si esaminerà il piano di ristrutturazione del debito di Premafin nell'ambito della proposta Unipol". Lo ha detto Andrea Novarese, direttore generale di Premafin, avvicinato presso una sede del gruppo prima della riunione con le banche creditrici della holding che controlla Fonsai.

 

CUCCIA LIGRESTIGiulia Paolo Jonella e Salvatore LigrestiALBERTO NAGEL E RENATO PAGLIAROPALLADIO MARCO DRAGO ROBERTO MENEGUZZOEmanuele Erbetta e Jonella Ligresti FONSAIingnazio la russaGhizzoni e Nicastro ANTONIO FAZIO CARLO CIMBRI sgp78 paolo ligresti mo barbaraGIUSEPPE VEGAS

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