GENERALI SULL’ATTENTI - GRECO SARÀ L’UNICO AD DEL LEONE, DEGRADATO BALBINOT - CONTINUA IL RIASSETTO, DOPO LA CACCIATA DI PERISSINOTTO, MINALI AL POSTO DI AGRUSTI E IL RICOLLOCAMENTO DI VAGNONE - MA I PICCOLI AZIONISTI ROVINANO LA FESTA: “PERCHÉ PERISSINOTTO È STATO MANDATO VIA? È STATO RICATTATO? E GRECO COME È ARRIVATO AL VERTICE?” (CHIEDETELO A NAGEL!) - DOPO IL CASINO IN ZURICH (550 MLN $ DI IMPATTO SUI CONTI) “CONSOB E ISVAP VERIFICHINO LA COMPATIBILITÀ DI GRECO”…

1 - GRECO UNICO AD DI GENERALI BALBINOT ESCE DAL CONSIGLIO
Francesco Manacorda per "la Stampa"

Un uomo solo al comando delle Generali. Il Group Ceo ed amministratore delegato Mario Greco annuncia questa mattina al comitato esecutivo della compagnia un cambiamento organizzativo che prevede tra l'altro un nuovo ruolo per Sergio Balbinot, anch'egli fino ad ora amministratore delegato del gruppo. A Balbinot, che uscirà dal consiglio di amministrazione dove siedeva dal 2002, andrà infatti la carica di Chief Insurance Officer, in pratica sarà il responsabile dell'intero settore assicurativo a livello globale.

La ripartizione da un lato fa chiarezza dei ruoli e delle deleghe affidate dal consiglio e dall'altro struttura in modo decisamente verticale la compagnia: Greco in cima, con poteri di controllo e coordinamento, e sotto di lui una serie di responsabili dei vari settori di business o delle funzioni del gruppo. A questo proposito ieri alcune voci davano vicino all'uscita Philippe Setbon, che dal febbraio 2011 ricopre il ruolo di Chief Investment Officer del Leone. Ma mancano conferme ufficiali.

La mossa di Greco mette fine alla peculiarità del doppio ad, che Trieste ha condiviso finora con poche altre grandi società internazionali. Allo stesso tempo appare chiaro che Greco ha completamente rivisto la struttura manageriale, spesso di lunghissimo corso, che ha trovato in estate arrivando alle Generali: il potente Cfo Raffaele Agrusti, sostituito da Alberto Minali, è stato spostato al ruolo di country manager per l'Italia. A sua volta Paolo Vagnone è passato da country manager italiano a responsabile dei grandi clienti.

2 - GENERALI: OGGI ESECUTIVO, SU TAVOLO ANCHE ORGANIZZAZIONE
(ANSA) - Prosegue il 'cantiere' Generali aperto nella gruppo del Leone Alato dal nuovo capoazienda Mario Greco: oggi alle 13 un comitato esecutivo convocato a Roma dovrebbe affrontare anche una ristrutturazione organizzativa, annunciata dal manager dopo il rimpasto manageriale di settembre. E prosegue intanto il lavoro sul nuovo piano, atteso per gli inizi di gennaio.

Il prossimo Cda delle Generali è comunque in agenda l'8 novembre per l'approvazione dei conti dei nove mesi e con l'occasione dovrebbe presentarsi anche il nuovo Cfo Alberto Minali. Greco aveva preannunciato agli inizi di settembre ai dirigenti del gruppo che entro ottobre avrebbe presentato un "esaustivo programma di ristrutturazione organizzativa".

E già all'arrivo al vertice delle Generali aveva indicato che tra le prime azioni che avrebbe compiuto ci sarebbe stato un esame dell'attuale struttura organizzativa della compagnia, dei processi decisionali e del sistema organizzativo interno. Oltre all'arrivo di Minali, Generali ha assegnato a settembre la responsabilità dell'Italia a Raffaele Agrusti, affidando invece a Paolo Vagnone un progetto di sviluppo nel business globale.

3 - GENERALI: CHIURAZZI (APAG), CONSOB E ISVAP VERIFICHINO SCELTA E COMPATIBILITA' GRECO
(Adnkronos) - Consob e Isvap verifichino se la scelta di mettere al vertice di Generali il manager Mario Greco risponde a criteri di mercato ed e' compatibile con la tutela di tutti gli azionisti e dei risparmiatori. Lo chiede Luigi Chiurazzi, presidente dell'Apag, l'associazione dei piccoli azionisti di Generali, che scrivera' alle authority e al presidente del Leone dopo che si e' scoperto che Zurich non avrebbe rafforzato in modo adeguato le riserve per coprire possibili reclami nei casi di responsabilita' civile e che questo impattera' sui conti del terzo trimestre per 550 milioni di dollari.

"Non entro nello specifico di quanto successo nella compagnia concorrente -dice all'Adnkronos- ma credo sia dovere dell'Authority tutelare al meglio gli interessi generali del Leone di Trieste. Puo' un manager, se invischiato in questa situazione, continuare a dirigere una compagnia piu' grande? Gli azionisti, soprattutto i piccoli, sono tutelati?". Secondo Chiurazzi il problema e' che in Italia spesso la scelta dei manager e' fatta "tra pochi intimi, all'interno dei patti di sindacato, a volte con decisioni che mettono a rischio il futuro e lo sviluppo della compagnia stessa. Sono meccanismi perversi che non rispondono a logiche di competizione, di mercato e di democrazia economica".

'Chiurazzi ricorda che Perissinotto "e' stato mandato via, ma non si capisce bene perche'. E' stato ricattato? E Greco? Come e' arrivato al vertice?". D'altronde se la Consob non vigila "come fanno gli azionisti, non quelli dei patti, a scegliere dove fare i propri investimenti? e soprattutto, come si difendono dagli abusi? Noi quando andiamo in assemblea possiamo denunciare qualsiasi cosa, ma alla fine decidono in pochi. La maggioranza dei pochi. Basta vedere cosa sta succedendo in Parmalat per capire che in Italia ci sono forti anomalie sulle quali e' dovere di Consob vigilare e intervenire".

 

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