IN VOLO CON IL VELO - I BENETTON NON SMENTISCONO LA VENDITA AGLI ARABI DEL 40% DI AEROPORTI DI ROMA, LE UNICHE INCERTEZZE SONO I TEMPI E IL PREZZO (CHE POTREBBE ESSERE MOLTO ALTO)

Ugo Bertone per "Libero Quotidiano"

 

GILBERTO BENETTON GILBERTO BENETTON

«Non abbiamo ancora preso alcuna decisione». Così, quasi con imbarazzo, ieri Atlantia ha risposto alle richieste di chiarimento Consob sulla sorte degli Aeroporti di Roma. Ma l’operazione, del resto già anticipata di recente dagli stessi vertici della società nell’orbita dei Benetton, sembra ben avviata. Atlantia, che controlla il 95% circa della società cui fanno capo gli scali di Fiumicino e Ciampino, ha dato mandato a Goldman Sachs di trattare la cessione del 40% di Adr.

 

La banca d’affari americana, tra l’altro socia di Sintonia, la holding da cui dipende Atlantia, ha diviso il pacchetto in vedita in due tranche: il 20% potrebbe finire ad un pool di investitori del Golfo, tra cui il fondo sovrano dei reali di Doha, Qatar Holding, e a Wren House, il braccio attivo nel settore delle infrastrutture del fondo di investimento Kia del Kuwait (alleato in Italia con il Fondo strategico).

 

fratelli benettonfratelli benetton

L’altra metà potrebbe andare al fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia, che investirebbe nello scalo romano a coronamento della transazione tra Alitalia ed Etihad. Il prezzo? Per Adr si parla di una valutazione complessiva di 4 miliardi. Perciò nelle casse di Atlantia potrebbero arrivare 1,6 miliardi, ossigeno finanziario prezioso per sostenere l’ambizioso piano di investimenti previsto per lo scalo romano: 4 miliardi entro il 2021, cui seguiranno altri 7 miliardi fino al 2044.

 

montezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarakmontezemolo ad abu dhabi con Khaldoo Al Mubarak

Ma Atlantia, secondo alcuni analisti, potrebbe spuntare anche di più: le ultime operazioni paragonabili hanno spuntato un multiplo in base all'ebitda di 14,8 volte, sensibilmente maggiore di quello alla base dell’eventuale cessione. Di qui la sensazione che l’operazione potrebbe chiudersi a valori superiori, attorno a 6,5 miliardi. Ma, al di là degli aspetti finanziari, l'operazione ha senso per più ragioni. Innanzitutto, l'ingresso dei partner in arrivo dal Golfo è il logico sviluppo dell’alleanza tra Alitalia e Eitihad.

 

È interesse del nuovo partner della compagnia di bandiera avere a disposizione un hub in Europa in grado di competere con gli aeroporti più efficienti e attraenti per i viaggiatori. È interesse di tutti, però, evitare la concentrazione di potere nelle mani delle società che fanno capo all’emiro di Abu Dhabi, che potrebbe portare nuovi argomenti alle compagnie europee che contestano l’accordo. Di qui il coinvolgimento di altri partner della regione, a caccia di buoni investimenti a medio termine.

alitalia etihad alitalia etihad

 

Dal punto di vista dei Benetton, l’operazione si inquadra nel riassetto delle partecipazioni del gruppo. In questo giorni si è parlato di un possibile disimpegno proprio di Goldman Sachs da Sintonia in cui tra l’altro, detiene una quota del 6 per cento Mediobanca che non fa mistero di voler uscire dagli investimenti di portafoglio.

 

AEROPORTO ROMA FIUMICINO AEROPORTO ROMA FIUMICINO

Non è escluso che il gruppo di Ponzano Veneto, assieme al fondo sovrano di Singapore, il Gic, possa rafforzare la quota ai piani superiori. La scelta di liberare risorse concentrate su Adr potrebbe, inoltre, permettere ad Atlantia di puntare su altre operazioni sul fronte degli scali aerei, uno dei capitoli del settore infrastrutture su cui i Benetton puntano di più, come ha confermato la recente offerta avanzata per la concessione dell’aeroporto di Santiago.

 

Infine, una nota di rammarico. L'investimento in Adr è uno dei più promettenti per un investitore istituzionale di lungo termine, come i fondi pensione. Purtroppo, ahimè, investitori di questo tipo in Italia scarseggiano. Una situazione che rischia di peggiorare, viste le decisioni in materia di aliquote fiscali e le indicazioni del governo sul tfr.

EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...