LA PARTITA A SCACCHI SUL GREGGIO - I PRIMI A SOFFRIRE PER IL BASSO PREZZO DEL PETROLIO SONO GLI SCOZZESI: SPREMERE I POZZI NON CONVIENE CON IL BRENT A 50-60 DOLLARI A BARILE - LE GRANDI MAJOR STANNO COMINCIANDO A TAGLIARE POSTI DI LAVORO

Alberto Brambilla per “il Foglio

 

PETROLIOPETROLIO

State attenti a quello che desiderate, che siate sceicchi o governanti europei accomunati dal flop dei prezzi del greggio. I primi ne sono gli artefici, i secondi incolpevoli – e soltanto supposti – beneficiari. Le conseguenze inattese sono la norma in un panorama economico disordinato. L’Arabia Saudita detta la linea ribassista all’interno del cartello mondiale dei produttori dell’Opec, incurante delle preghiere dei venezuelani mortalmente colpiti dal calo del greggio.

 

L’obiettivo ormai svelato degli sceicchi è depotenziare la rivoluzione energetica americana, sabotare la corsa all’indipendenza energetica di Washington, spingendo al collasso l’industria dell’estrazione del petrolio dalle rocce di scisto, lo shale oil.

 

PETROLIO OFFSHORE PETROLIO OFFSHORE

Tuttavia le prime vittime collaterali non sono gli imprenditori del North Dakota, che pure s’interrogano sulla convenienza di nuove estrazioni, ma quelli del North Sea, il Mare del nord, ovvero gli scozzesi: il collasso è vicino per il distretto petrolifero di Aberdeen, che dal 1971 sfrutta il giacimento profondo da cui si estrae l’omonimo greggio, il Brent, usato come riferimento dal mercato.

 

Continuare a spremere i pozzi considerati ormai in via di esaurimento infatti non è più conveniente col Brent a 60 dollari al barile, figuriamoci se fluttua sotto i 50 come oggi: il 57 per cento in meno rispetto all’estate scorsa. Le grandi major stanno cominciando a tagliare posti di lavoro. Ieri la Bp, prima compagnia inglese degli idrocarburi, ha comunicato che licenzierà 300 addetti, tra operai e contractor, su 4.000 impiegati in Scozia: il 7,5 per cento. Bp impiega 11.000 persone nel Regno Unito, e aveva già cominciato a ridurre compensi e attività sulla scia del disastro nel Golfo del Messico del 2010.

 

PETROLIO NORVEGIA PETROLIO NORVEGIA

La situazione s’è aggravata con la recente decisione dell’Opec di esasperare l’eccesso di offerta sul mercato, e la pericolosa relazione con la russa Rosneft ha peggiorato le cose. Bp è così indebolita da potere diventare oggetto di acquisizioni ostili da parte di concorrenti più grandi come Exxon, secondo l’Economist.

 

L’annuncio scozzese comunque non passerà inosservato benché sia l’ultimo di una serie. Sono passati sottotraccia i tagli salariali e al personale delle americane ConocoPhillips e Apache – uno dei maggiori produttori dell’area – e dell’anglo-irlandese Tullow Oil. Per non parlare dei fornitori di servizi all’estrazione il colosso texano Schlumberger che ha ridotto le attività d’indagine esplorativa o della locale Wood Group che ha congelato le paghe. Può apparire eccessivo parlare di un armageddon, ma è evidente che il glorioso giacimento sta cadendo in letargo: le migliori menti e braccia meditano la fuga.

 

petrolio e dollari petrolio e dollari

Il 42 per cento dei professionisti che lavorano nel distretto del Brent sta cercando lavoro altrove, dice un sondaggio della società di recruiting Ringzone pubblicato martedì. Il 68 per cento degli intervistati è preoccupato dall’impatto del calo dei prezzo sui progetti d’estrazione da qui a cinque anni e il 36 per cento pensa che il dibattito sull’indipendenza scozzese abbia influito negativamente sulle prospettive di lavoro.

 

La questione, ovviamente, viene scagliata addosso al governo centrale, precisamente al cancelliere dello Scacchiere George Osborne. A lui gli indipendentisti, sconfitti al referendum del settembre scorso, imputano di non avere prestato sufficiente attenzione ai desiderata dell’industria petrolifera, ovvero di non avere abbassato le tasse e agevolato a dovere gli investimenti per mantenere l’occupazione.

OPEC OPEC

 

Paradossale, se si pensa che uno dei punti di forza della propaganda del “sì” sbandierato dal primo ministro scozzese, Alex Salmond, riguardava gli enormi proventi del greggio che sarebbero stati capaci di sostenere un governo autonomo di Edimburgo.

 

Aberdeen è una città ricca, ha la maggiore concentrazione di milionari inglesi di tutta la Gran Bretagna, scintillanti grandi magazzini, comodità di lusso. Il suo “boom” è stato rapido, ma lo “slump” rischia di essere fulmineo al confronto, e il cartello di benvenuto alle porte della città – “La capitale petrolifera d’Europa” – rischia di diventare anacronistico.

 

Ci sono pochi appigli storici cui rifarsi per cercare di capire se la caduta del prezzo del petrolio sia motivo di fiducia per un’economia in deflazione come quella europea o se sia, al contrario, una spada di Damocle che solo una politica monetaria iperespansiva può levarle di dosso.

cancelliere george osbornecancelliere george osborne

 

E’ di questo avviso il rapporto del centro studi Nomisma “Insidie petrolifere”, oggi in uscita, che analizza la questione in maniera controintuitiva rispetto alla vulgata in voga, che guarda con facile ottimismo al prolungato collasso del greggio. Sergio De Nardis, capoeconomista del think tank bolognese, parte da un dato storico: “In condizioni normali, la riduzione dei costi produce caduta dell’inflazione e aumento dell’output, sono gli effetti del controchoc petrolifero del 1986.

 

Ma il 2015 è tutto un altro mondo rispetto al 1986. L’economia europea da alcuni anni non opera più in condizioni normali, si trova nell’eccezione. L’inflazione è a zero, negativa in diversi paesi; i tassi di interesse della Banca centrale europea sono anch’essi a zero, il limite minimo possibile”. In queste condizioni, dice De Nardis, l’ulteriore impulso al ribasso sulla dinamica dei prezzi fornito dal petrolio “rischia di abbattere ancor più le aspettative di inflazione, facendo aumentare i tassi di interesse reali e causando, così, effetti depressivi”.

 

mario draghi 1mario draghi 1

In altre parole le aspettative sull’andamento dei prezzi di un paniere di beni sono molto più sensibili rispetto al passato e le dinamiche attese influenzano strettamente l’andamento reale.

 

Per invertire la tendenza, dice De Nardis, serve un intervento massiccio della Bce e non è detto che mille miliardi nei prossimi due anni – limite massimo secondo le speculazioni attorno alle promesse di Mario Draghi – basteranno se si tradurranno in acquisti di titoli pubblici per 80 miliardi al mese. Ne serviranno “100 o più”, afferma Nomisma. Sempre che l’idea riesca a fare breccia in Germania. 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…