I REALIZZI COLPISCONO L'EUROPA DOPO SETTE SEDUTE DI FORTI RIALZI: MILANO CEDE L'1%, PENALIZZATA DALLE BANCHE DOPO CHE VENERDI' LA CONSOB HA TOLTO IL DIVIETO DI VENDITE ALLO SCOPERTO SU ISTITUTI DI CREDITO E ASSICURAZIONI. MPS PERDE IL 5%, UNICREDIT IL 2,7%, BPER IL 21,60%, INTESA SANPAOLO IL 2,2% - PERMIRA AVVIA LA VENDITA DI MARLBORO CLASSIC - MISSIONE EUROPEA DI ZUCKERBERG. FAN (E AZIONISTI) IN ATTESA - MPS E LA CLAUSOLA DEL RITORNO ALLA LIRA - IL FRANCO SVIZZERO PERDE COLPI…

1 - BORSA: REALIZZI SU MILANO (-1%), BANCHE IN FORTE CALO...
Radiocor
- I realizzi colpiscono l'Europa dopo sette sedute di forti rialzi, in cui la borsa milanese ha guadagnato quasi il 9%. I listini nei giorni scorsi hanno beneficiato prima della mossa della Bce di acquistare illimitatamente bond dei paesi in difficolta', poi dell'ok tedesco al fondo salva stati e infine, venerdi' scorso, delle nuove misure di allentamento monetario decise dalla Fed. Ora l'attenzione torna all'Europa, dopo che dal vertice Ue di Cipro non sono emerse novita' per combattere la crisi. In calo i mercati asiatici, mentre Tokyo e' chiusa per festivita'.

Milano realizza la performance peggiore e cede l'1% circa, penalizzata dalle banche dopo che venerdi' la Consob ha tolto il divieto di vendite allo scoperto su istituti di credito e assicurazioni. Mps perde il 5%, Unicredit il 2,7%, Bper il 21,60%, Intesa Sanpaolo il 2,2%. Giu' Fiat (-1,4%) dopo il passo indietro dell'ad Sergio Marchionne sugli investimenti promessi all'interno del progetto Fabbrica Italia e le conseguent i polemiche.

Positive Tenaris (+0,535) e Snam (+0,29%). Mediaset segna -1,07%, dopo la notizia, riportata da Radiocor, su un interesse per La7. Sul mercato dei cambi, l'euro tratta sempre ai massimi da oltre 4 mesi contro il dollaro a 1,311 (1,3147 venerdi') e a 102,66 yen (102,83), mentre il dollaro/yen e' a 78,294 (78,23). Il petrolio cede lo 0,23% a 98,77 dollari al barile.

2 - PERMIRA AVVIA LA VENDITA DI MARLBORO CLASSIC...
C.Fe. per il "Sole 24 Ore"
- Dopo la cessione per 700 milioni di euro di Valentino alla famiglia dei reali del Qatar, il private equity inglese Permira avvia anche la cessione dei marchi minori che facevano capo alla ex-Valentino Fashion Group (Vfg). In questi giorni, secondo indiscrezioni sarebbe infatti stato affidato un incarico esplorativo ai banker di Mediobanca, l'istituto che accompagna Permira fin dal 2007 nell'operazione su Vfg: il mandato sarebbe dunque volto alla ricerca di un acquirente per Mcs, la società che possiede e gestisce la distribuzione nel mondo del marchio Marlboro Classic.

Si tratta di una cessione di ben più piccole dimensioni rispetto a quella di Valentino dello scorso luglio. Infatti Mcs, un brand dell'abbigliamento casual che potrebbe interessare a qualche gruppo industriale italiano e a fondi di private equity, ha un giro d'affari di circa 200 milioni di euro e può contare su circa 2400 punti vendita nel mondo.

Dopo la vendita di Marlboro Classic, gli occhi degli addetti ai lavori saranno poi puntati sul vero pezzo pregiato rimasto di proprietà di Permira dopo le ultimi dismissioni: cioè il gruppo Hugo Boss, quotato alla Borsa di Francoforte e colosso dell'abbigliamento con oltre 2 miliardi di euro di fatturato. Per Hugo Boss al momento non sarebbe però in corso alcun processo di vendita, anche se la società resta tra le piu corteggiate da parte di gruppi della moda come Ppr e Lvmh.

3 - L'AUTUNNO DI GUZZETTI E L'«IMPATTO» DEGLI ENTI...
A.Q. per il "
Sole 24 Ore" - «Le Fondazioni non sono pachidermi immobili che qualche volta si continua a far intendere polemicamente». Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell'Acri, ha aperto il suo autunno caldo lanciando l'European Learning Lab dell'Efc, il club delle grandi fondazioni Ue. Due giorni di immersione totale a Milano sulle valutazioni d'impatto dei progetti "filantropici".

Ma quanto "impattano" le 88 Fondazioni italiane sulle strategie anti-crisi del Paese? «La sfida della ripresa poggia sul risparmio» s'intitola la Giornata del Risparmio, in calendario il 31 ottobre. Non è improbabile che - come al Congresso Acri di giugno - intervenga il premier Mario Monti, assieme al Governatore Ignazio Visco e al ministro dell'Economia Vittorio Grilli: tutti a sollecitare "impatti", ma forse anche pronti a sbloccare dossier come il futuro delle quote degli enti nella Cdp o delle big creditizie nella Banca d'Italia

4 - RBS E L'IPO OBBLIGATA DI DIRECT LINE...
L.Mais. per il "
Sole 24 Ore" - La sfida di Rbs fa tremare le vene. Una Ipo nel mercato di oggi ha il gusto dell'azzardo, eppure la banca guidata da Stephen Hester ha deciso di procedere con la quotazione di DirectLine, il ramo assicurativo dell'istituto. Operazione pesante se gli analisti sono corretti nel fissare in 3 miliardi di sterline la capitalizzazione che verrà. L'offerta pubblica aperta a investitori istituzionali e al retail sarà in più tranche, ma la prima non sarà inferiore al 25% del capitale e dovrebbe portare in cassa 750 milioni.

Il dubbio è sui tempi. Il caso di Tanax, l'assicuratore tedesco che nei giorni scorsi s'è ritirato da un'Ipo annunciata non spaventa DirectLine, eppure dovrebbe suonare come un precedente inquietante. Rbs sostiene che si tratti di realtà diverse, ma sa anche che la Ue non gli lascia più molto spazio: la cessione di DirectLine è una delle contropartite imposte per ricevere gli aiuti pubblici assicurati dal Tesoro e va avviata entro il 2013. Ovvero entro pochi mesi.

5 - LA MANCATA CONTESA SUGLI SPORTELLI BANCARI...
Ma.Fe.per il "
Sole 24 Ore" - C'era una fase, non più lontana di 5 anni fa, in cui uno sportello bancario valeva anche 9-10 milioni: ne sanno qualcosa gli istituti che hanno comprato o venduto, insieme ai clienti che si sono visti «palleggiati» da un'insegna all'altra. È p passato un attimo, e quella situazione si è capovolta: oggi il mercato è colmo di sportelli, dove peraltro i clienti tendono ad andare sempre di meno, e il valore si è talmente abbassato che le banche oggi preferiscono chiuderli, concentrando le attività sulle filiali più competitive.

In Italia, come denunciato da Il Sole 24 Ore già mesi fa, sono quasi mille gli sportelli in via di smantellamento, quasi tutti appartenenti ai grandi istituti. Chi ha comprato, chiude. Chi non lo ha fatto, brinda. E oggi l pa lista di chi - in teoria - sarebbe disposto a comprare per crescere è cortissima, così corta che anche quei pochi hanno già cambiato idea: la qualità degli sportelli sul mercato, dicono, è così bassa che è meglio rinunciare.

6 - MISSIONE EUROPEA DI ZUCKERBERG. FAN (E AZIONISTI) IN ATTESA
M.SID. per il "Corriere della Sera"
- Pochi mesi fa la notizia avrebbe richiesto un punto esclamativo, un grassetto o un evidenziatore. E, a modo suo, per il Corriere sarebbe stato uno scoop: Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook nonché, nonostante tutto, il più giovane miliardario al mondo, sta preparando le valigie per l'Europa. Le date sono ancora top secret ma si tratterebbe di settimane. Com'è noto il giovane Mark era già stato proprio qui in Italia, a Roma, in viaggio di nozze. Il suo passaggio presso uno dei ristoranti più noti del ghetto della capitale, Nonna Betta, era stato certificato da tanto di ricevuta.

Ma quello in preparazione sarà il primo viaggio europeo di lavoro dalla quotazione. Ed è proprio questo il punto. Solo pochi mesi fa i fans di Facebook avrebbero atteso Mark come una star (d'altra parte è il re del terzo continente al mondo). Ora rischia di trovare qualche azionista scontento. Forse per questo tra le banche d'affari che pure lo hanno seguito nell'abbordaggio della Borsa, Goldman Sachs, JPMorgan e Morgan Stanley, non se ne sa nulla.

La missione Facebook non sarà dunque un road show, nemmeno occulto com'è stato quello di pochi giorni fa al TechCrunch di San Francisco dove Mark ha definito la propria strategia (no all'Html5 e allo smartphone e sì al mobile). Peraltro proprio a ottobre scadono i vincoli sugli acquisti pre Ipo con il veicolo Goldman. Ma, a questi prezzi, senza guadagni.
Ps. Borsa o meno, Zuckerberg è il benvenuto!

7 - IL FRANCO SVIZZERO PERDE COLPI...
G.Str. per il "
Corriere della Sera" - Eppur si muove. Dopo mesi e mesi di cambio praticamente fisso con l'euro, il franco svizzero è tornato a «ballare». Ieri si è avvicinato a 1,22 sull'euro, scostandosi da quel valore di 1,20 che la banca centrale aveva stabilito come «tetto minimo». Il tetto vale ancora, ma è dall'altra parte, quella verso l'alto (euro più forte, franco più debole) che le pressioni si sono attenuate. Quali pressioni? Quelle del mercato che fino a poco fa comprava a man bassa franchi, bene rifugio per eccellenza.

Così, fino a qualche giorno fa, la Banca nazionale svizzera (vendendo valuta elvetica) bloccava gli apprezzamenti del franco e il mercato (comprando) fermava ogni deprezzamento. Tutto fermo intorno a 1,20. Ma, da pochi giorni, il mercato evidentemente ha allentato la presa. E la valuta «rifugio dei rifugi» ha perso qualche colpo. Forse anche questo, così come Borse e spread, è un segno che le tensioni internazionali - almeno per ora - stanno allentandosi.

8 - MPS E LA CLAUSOLA DEL RITORNO ALLA LIRA...
F.Mas. per il "
Corriere della Sera" - Adesso la clausola può apparire come riferita a un tempo lontano, quando si temeva che l'Italia potesse uscire dall'euro; ma a fine giugno il clima in Europa era così arroventato che la possibilità di un ritorno alla lira venne presa seriamente in considerazione dal Montepaschi e dalla Cassa di risparmio di Asti, tanto da inserirla nel contratto di compravendita di Biverbanca. Quel contratto è adesso in stand by, dopo che le fondazioni azioniste di minoranza di Biver, la Cr Biella e la Cr Vercelli, hanno detto «no» alla scissione proporzionale da Biver del 2,1% della Banca d'Italia.

Ma tra le clausole che prevedono lo scioglimento di ogni obbligazione c'è anche l'evento dell'uscita dell'Italia dalla moneta unica, circostanza che consentirebbe alla Cr Asti di non dover più comprare Biver. Secondo fonti senesi si tratta ormai di una clausola standard che i legali fanno inserire in ogni contratto, ma di certo fa effetto che sia presa in considerazione da una banca italiana in un'operazione straordinaria. Peraltro la vendita di Biverbanca è legata alle vicende europee anche per un altro aspetto: in pancia l'istituto ha 900 milioni di titoli di Stato il cui valore segue l'andamento degli spread e per questo motivo il prezzo finale di vendita, da definirsi entro dicembre, oscillerà tra 150 e 223 milioni a seconda del valore dei bond. In sostanza, più lo spread scende, più Mps incassa.

Sempre che prima sia risolta la grana della quota di Banca d'Italia: alcune soluzioni tecniche - come per esempio una manleva nel caso di contenziosi legati alle pretese del Fisco sul valore della quota di Via Nazionale - sarebbero state individuate ma le posizioni di Cr Asti e Mps finora non si incontrerebbero. Per Mps che la quota della Banca d'Italia rimanga sotto il suo controllo è una condizione necessaria: in caso contrario, Siena è pronta a rinunciare anche alla stessa vendita.

9 - MORNING NOTE...
Radiocor

CRISI: i numeri dei ritardi italiani, produttivita': 40 anni primi tra i grandi, ora ultimi. Anticipazione del rapporto Cnel sul mercato del lavoro in Italia (Il Corriere della Sera, pag. 1, 2-3). Per centomila societa' bilanci in rosso da 3 anni. Su 22mila aziende di 'comodo' la minaccia del maxi-prelievo (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1, 3). Opere pubbliche, nel 70% dei cantieri lavori in ritardo (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1, 11).

Zero hi-tech, pochi investimenti: le imprese senza produttivita' (Affari & Finanza, pag. 1, 2-3). 'Via gli incentivi ma via anche l'Irap e lo Sato investa 3 miliardi in ricerca', intervista al vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina (Affari & Finanza, pag. 3). Pagamenti in ritardo, rischia un'impresa su 3 (La Stampa, pag. 1, 9). Cinquanta tavoli sui contratti: salari, meno scatti e piu' premi (QN - Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino, pag. 5).

FISCO: Berlusconi contro tasse e Ue. Il Cavaliere torna in scena: 'No al fiscal compact, aboliremo l'Imu (dai giornali) Pressing per alleggerire Iva e Irpef. Ipt, Tefa, Eca, le tasse occulte pesano per 550 euro a cittadino (La Repubblica, pag. 9). Rischio caos sulle tasse comunali, da gennaio oltre 6mila amministrazioni dovranno dare l'addio a Equitalia per la riscossione (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1, 5). Contro il sommerso non bastera' la lotta al contante, l'intervento di Raffaello Lupi (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1, 8).

BANCHE: Montepaschi, agli arabi piace Siena (CorrierEconomia, pag. 1, 6). Parte il giro di poltrone tra fondazioni e banche (La Stampa, pag. 21). Esuberi Mps, si cerca uno spiraglio. Accordo fatto alla Popolare di Milano (Il Giornale, pag. 18). La squadra di Cucchiani, largo ai giovani per crescere all'estero (Affari & Finanza, pag. 15). Fidi alle stelle, i due terzi della spesa vanni in costi fissi (CorrierEconomia, pag. 1, 20-21).

CARBURANTI: Benzina, consumi a picco ma lo Stato fa sempre il pieno (Il Sole 24 Ore del Lunedi' , pag. 1, 7). Petrolio, e' (troppo) boom, si rischia la bolla (CorrierEconomia, pag. 33).

NAUTICA: la Nautica lancia l'allarme: 'E' sparito il mercato interno' (Affari & Finanza, pag. 21).

BORSA: la Borsa di Madrid sfrutta la 'cura Draghi' (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 21).

SNAM: Snam rifinanzia il debito e gioca le carte per crescere 'stand alone', lettera al risparmiatore (Il Sole 24 Ore di domenica, pag. 1, 18).

FIAT: Cisl e Uil contro il Lingotto: 'Tagli inaccettabili, il governo fare di piu''. Anche la Cgil all'attacco: 'Non c'e' un piano' (dai giornali). 'Marchionne risponda, noi non possiamo aspettare', intervista al ministro del Lavoro, Elsa Fornero (La Repubblica, pag. 1, 3). L'ad sorpreso dalle polemiche, in settimana il rientro in Italia (La Stampa, pag. 8).

UNIPOL: 'Grande Unipol' dopo Fonsai, tutti i dubbi degli analisti. Palladio e Sator, i danni di guerra (Affari & Finanza, pag. 1, 8-9).

TELECOM ITALIA MEDIA: La7, Mediobanca scarta Mediaset (La Repubblica, pag. 1, 16). Mediaset, domani la decisione su La7 (La Stampa, pag. 20).

FINMECCANICA: il consigliere di Finmeccanica e i 100mila euro in nero (Corriere della Sera, pag. 22).

AMBER: asse di ferro con De Benedetti (CorrierEconomia, pag. 13).

LUXOTTICA: Del Vecchio, i prossimi passi dopo i collocamento dimezzato (Affari & Finanza, pag. 18).

PRELIOS: scelta finale tra Caputi e Fortress (Affari & Finanza, pag. 19).

CUCINELLI: continua a crescere, ricavi 2012 verso 280 milioni (Affari & Finanza, pag. 16).

Morning note: l'agenda di lunedi' 17 settembre

Radiocor - Milano, 17 set -

- Milano: Altagamma Retail Insight 2012 'Evoluzione del retail e consumer experience nell'alto di gamma'. Partecipano, tra gli altri, Claudio Luti, presidente Fondazione Altagamma; Michele Norsa, a.d. di Salvatore Ferragamo.

- Torino: nell'ambito della 15ma edizione della Scuola Nazionale di Metodologia della didattica dell'Aidea, tavola rotonda 'Quale innovazione per rilanciare l'Italia?'. Partecipano, tra gli altri, Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione; Attilio Befera, direttore Agenzia delle Entrate; Gabriele Galateri di Genola, presidente Assicurazioni Generali; Domenico Siniscalco, presidente Assogestioni; Piero Fassino, sindaco di Torino.

- Bologna: conferimento della laurea ad honorem in Scienze Statistiche a Jean-Claude Trichet, ex presidente Bce.

- Casalecchio di Reno (Bo): assemblea Unindustria Bologna. Partecipa, tra gli altri, Giorgio Squinzi, presidente Confindustria.

- Roma: l'Istat rende noti i dati sull'andamento del commercio estero relativi a luglio.

 

SPORTELLO BANCA piazza affariIntesaUNICREDITmonte_paschi_di_sienaGIUSEPPE GUZZETTI resize MARK ZUCKERBERG logo facebook

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…