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ANCHE I TEDESCHI BARANO/2 – ALTRA GIORNATA DI PASSIONE PER VOLKSWAGEN IN BORSA: -19% DOPO LO SCONTATO PROFIT WARNING – LA CASA TEDESCA AMMETTE CHE I VEICOLI COINVOLTI NELLA MAXI-TRUFFA SAREBBERO 11 MILIONI

1. VOLKSWAGEN CROLLA ANCORA IN BORSA (-19%) DOPO PROFIT WARNING

 (LaPresse) - Nuovo tonfo per il titolo di Volkswagen dopo l'annuncio dell'accantonamento di 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre per lo scandalo Usa sulle emissioni diesel e il relativo profit warning. Il titolo cede al momento il 18,65% a 107,55 euro sul listino di Francoforte.

marchi tedeschi di automobili volkswagen audi bmw porsche mercedesmarchi tedeschi di automobili volkswagen audi bmw porsche mercedes

 

2. VOLKSWAGEN: CIRCA 11 MILIONI DI VEICOLI DIESEL COINVOLTI

 (LaPresse) - Sono "circa 11 milioni" i veicoli di Volkswagen in tutto il mondo che mostrano "discrepanze" in 189 tipi di motori diesel. Lo riferisce una nota della casa tedesca. Volkswagen, precisa il comunicato, sta lavorando "intensamente" per correggere queste discrepanze sulle rilevazioni delle emissioni "attraverso misure tecniche", in contatto con le autorità competenti, tra cui la tedesca Kba.

 

MARTIN WINTERKORN jpegMARTIN WINTERKORN jpeg

La casa sottolinea che "ulteriori indagini interne condotte fino ad oggi hanno stabilito che il relativo software di gestione del motore è installato anche in altri veicoli del gruppo Volkswagen con motore diesel", ma "per la maggior parte" di essi il software incriminato negli Usa "non ha alcun effetto".

 

"Volkswagen - conclude il comunicato - non tollera alcun tipo di violazione delle leggi di sorta. Rimane la priorità assoluta del consiglio di amministrazione riconquistare la fiducia persa e prevenire danni ai nostri clienti".

 

3. VOLKSWAGEN VERSO INTERVENTI INTERNI DOPO SCANDALO, WINTERKORN RISCHIA

 (LaPresse/Reuters) - "Sono sicuro che ci saranno, alla fine, conseguenze sul personale, non c'è dubbio". Così il membro del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, Olaf Lies, parlando alla radio tedesca Deutschlandfunk sullo scandalo delle emissioni diesel truccate che ha colpito il gruppo. Le azioni della casa automobilistica sono scese questa mattina a un nuovo minimo in tre anni, dopo il tonfo di ieri di circa il 19%. Volkswagen rischia sanzioni fino a 18 miliardi di dollari.

WINTERKORN IPOTESI VOLKSWAGEN ALFA ROMEO WINTERKORN IPOTESI VOLKSWAGEN ALFA ROMEO

 

Il consiglio di sorveglianza di Vw è stato convocato per domani per una riunione straordinaria che vede la crisi del gruppo all'ordine del giorno. Il board completo si vedrà venerdì, teoricamente per rinnovare il mandato dell'amministratore delegato, Martin Winterkorn, fino alla fine del 2018. Alcuni analisti suggeriscono tuttavia che Winterkorn, che ha di recente vinto una lotta al vertice di Vw con l'estromissione del presidente di lunga data Ferdinand Piech, dovrà dimettersi per lo scandalo. L'amministrazione dirige le operazioni di R&S del gruppo dal 2007.

 

Secondo Arndt Ellinghorst, analista di Evercore Isi, Winterkorn "deve dimettersi immediatamente" perché "o sapeva del procedimento negli Stati Uniti o non gli è stato segnalato e si dovrebbe chiedere il motivo". Molti ritengono che la battaglia con Piech abbia portato l'a.d. a trascurare alcune questioni operative, tra cui le performance non soddisfacenti negli Stati Uniti.

MERKEL ENTRA IN UNA GOLF ELETTRICA CON WEN JIABAO E WINTERKORN CAPO DI VOLKSWAGENMERKEL ENTRA IN UNA GOLF ELETTRICA CON WEN JIABAO E WINTERKORN CAPO DI VOLKSWAGEN

 

I TEDESCHI RISCHIANO LA LEADERSHIP. ADESSO TOYOTA E GM SI GIOCANO LO SCETTRO

Paolo Griseri per “la Repubblica

 

A scommetterci si sarebbe potuta raggranellare una piccola fortuna. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere che all' indomani della vittoria di Tsipras nelle elezioni greche le borse mondiali avrebbero tremato per colpa della Volkswagen.
Al punto da far crollare il titolo e da mettere seriamente in discussione la marcia del gruppo tedesco verso la leadership mondiale.

 

FERDINAND PIECH FERDINAND PIECH

L' onda dello scandalo è enorme se un analista prudente come Max Warburton di Bernstein parlava ieri del rischio che Volkswagen «venga vista come il Lance Armstrong dei costruttori di automobili». Per un americano più che per gli europei Lance Armstrong è il sinonimo del campione- eroe che ammette di aver barato, di aver tradito la fiducia del pubblico. In economia la fiducia si pesa in denaro sonante. Le accusa stanno avendo in queste ore pesanti conseguenze economiche ma rischiano di averne maggiori nel medio periodo.
 

FERDINAND PIECH E URSULA FERDINAND PIECH E URSULA

Quel che colpisce è il fatto che la frode, se provata, sia stata pianificata a tavolino. Questo spiega perché in una sola seduta il titolo di Wolfsburg ha bruciato alla borsa di Francoforte 13 miliardi di euro di capitalizzazione. Era arrivato a perderne addirittura 16, poco meno della mega multa da 18 miliardi che l' Epa, l' ente di controllo sulle emissioni americano, potrebbe affibiare alla casa tedesca.


Quali conseguenze potrebbe avere tutto questo sulla corsa alla leadership tra i costruttori mondiali? La partita è ormai ristretta a tre giocatori: il campione asiatico, Toyota, il campione americano,Gm, e Volkswagen.

OPERAI TEDESCHI VOLKSWAGENOPERAI TEDESCHI VOLKSWAGEN


Tutti sfiorano i 10 milioni di auto vendute nell' anno. Nel primo semestre 2015, per la prima volta, Volkswagen ha conquistato la vetta relegando Toyota al secondo posto. Un risultato simbolico e risicato: 5.040.000 auto vendute contro i 5.020.000 pezzi consegnati dai giapponesi. Un risultato che avrebbe potuto essere migliore per i tedeschi se avessero sfruttato di più la crescita del mercato americano. In Usa invece Toyota ha incrementato le vendite del 5,6 per cento contro il 2,4 di Volkswagen. Ecco perché il piano di Winterkorn, potente ad di Wolfsburg, era, fino a ieri, quello di aumentare le vendite in Usa dove la casa tedesca ha addirittura perduto quota nel 2014.

 

Si dice che la scarsa performance nel mercato americano sia stata una delle cause del recente scontro tra Winterkorn e Ferdinand Piech che ha portato quest' ultimo alle dimissioni dalla presidenza del consiglio di sorveglianza Volkswagen. Winterkorn ha vinto la battaglia interna ma ha subito dovuto fronteggiare due gravi problemi: il calo di vendite in Cina (-3,9 per cento a 1,74 milioni nei primi sei mesi 2015) e ora lo scorno della truffa di quello che in America già chiamano il "Dieselgate".

volkswagen golf volkswagen golf

 

In Cina il gruppo tedesco vende oltre tre milioni di auto, circa un terzo delle sue vendite globali. E per risalire in Usa l' arma segreta era proprio il motore diesel, ora al centro dell' indagine. Winterkorn ha sempre sostenuto di voler arrivare alla leadership mondiale nel 2018, quando, secondo i piani di Wolsburg, in Usa le vendite sarebbero praticamente raddoppiate arrivando a superare il milione di pezzi.

 

volkswagen golf volkswagen golf

Nel primo semestre di quest' anno sembrava che i tedeschi sarebbero riusciti ad anticipare di 36 mesi l' obiettivo diventando la prima casa europea nella storia centenaria dell' auto a conquistare la leadership del mondo. Con Cina e "Dieselgate" la conquista della vetta sembra almeno rimandata. «A livello globale in agosto le vendite di Volkswagen sono scese del 5,4 per cento e in Cina il calo è stato del 10 per cento», osserva Harald Hendriske di Morgan Stanley.

 

Per dire che già prima dello scandalo le cose non andavano bene e che ora «il rischio per l' immagine del brand è molto alto». Insomma, Toyota e Gm potrebbero addirittura tornare, a fine anno, al primo e secondo posto.

volkswagen autostadt fabbrica concessionario volkswagen autostadt fabbrica concessionario


L' effetto è talmente forte che ieri sera Stuart Person, analista di Exane Bnp, ipotizzava conseguenza non solo in Usa ma anche in Europa per l' intero mercato dei motori diesel. Un effetto sulle vendite europee non è escluso soprattutto se si mostrassero fondati gli allarmi lanciati dall' Ue e dallo stesso governo tedesco sulla possibilità che non siano regolari nemmeno i controlli sulle emissioni da questa parte dell' Atlantico. Un altro elemento che pesa in queste ore nelle valutazioni degli analisti e negli andamenti della Borsa è la possibilità che la vicenda riapra lo scontro al vertice di aprile rendendo ancora meno stabile la guida del colosso di Wolfsburg.

MERKEL AL VOLANTE VOLKSWAGENMERKEL AL VOLANTE VOLKSWAGEN


Per ora comunque anche gli analisti meno teneri con la casa tedesca sono pronti a scommettere che Volkswagen ce la farà a superare lo shock. A caro prezzo, vendendo le partecipazioni in Suzuki e riducendo gli investimenti, potrebbe avere le spalle abbastanza larghe da pagare la maxi multa Usa e superare il danno di immagine. Anche se non sarà facile accettare l' idea che un prussiano per vincere abbia usato un trucco da suk arabo.

 

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