ILVA, ALLA DE-RIVA - DALLE INTERCETTAZIONI DELL’INCHIESTA EMERGE IL “COINVOLGIMENTO” DEI RIVA - LA MAZZETTA DA 10.000 AL PERITO DEL PM POTREBBE ESSERE SOLO LA PUNTA DI UN ICEBERG - SULL’AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE LA FINANZA ANNOTA: “EMERGE COME ANCHE A LIVELLO MINISTERIALE FERVANO I CONTATTI NON PROPRIO ISTITUZIONALI PER AMMORBIDIRE ALCUNI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE..” - LA RIUNIONE CON VENDOLA…

Guido Ruotolo per La Stampa

Una nuova tempesta giudiziaria potrebbe abbattersi sull'Ilva. In questo caso non si tratta di disastro ambientale, gli indagati sono incriminati per corruzione in atti giudiziari. In un rapporto della Guardia di Finanza si riportano decine di intercettazioni telefoniche dalle quali emerge che non solo Girolamo Archinà - l'uomo delle relazioni istituzionali dell'Ilva mandato a casa la settimana scorsa dal presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante - ma anche la proprietà, attraverso Fabio Riva, figlio del patron Emilio, era perlomeno consapevole della corruzione di un perito nominato dall'accusa, e dei tentativi di pilotare l'approvazione delle autorizzazioni ambientali.

La diossina degli altri Per la Finanza, coinvolti nell'«attività corruttiva» del perito del pm, Lorenzo Liberti, ci sarebbero dunque Archinà e Fabio Riva, ma un ruolo l'avrebbe avuto pure l'ex direttore dell'Ilva di Taranto, Luigi Capogrosso. Liberti per 10.000 euro avrebbe «addolcito» una consulenza negando che le quantità di diossine che hanno portato all'avvelenamento di centinaia e centinaia di pecore e capre, poi abbattute, erano prodotte dall'acciaieria.

È il 31 marzo del 2010, il passaggio di una busta con i soldi tra Archinà e il professore Liberti è avvenuto cinque giorni prima (documentato dagli 007 della Finanza) in un autogrill sulla Taranto-Bari, ad Acquaviva delle Fonti. Archinà parla con il ragionier Fabio Riva per raccontargli l'esito dell'incontro del giorno prima tra Liberti e il direttore dello stabilimento, Capogrosso. Riva: «Ieri come è andata?». «È andata secondo le aspettative...». Riva: «Come siamo messi?». Archinà: «Per quanto riguarda l'aspetto delle bricchette, la prossima settimana ci fa avere tramite un professore del Politecnico di Bari...».

Girolamo Archinà, annotano gli uomini della Finanza, «dice al Fabio Riva che consegnando in anteprima le analisi, potrà iniziare a lavorare (sul Liberti) affinché non nasconda che il profilo è identico, bensì che attesti che comunque le emissioni di diossina prodotte dal siderurgico siano in quantitativi notevolmente inferiori a quelli accertati all'esterno».

Una succulenta occasione Emilio e Fabio Riva, padre e figlio, si confessano al telefono. E Fabio conferma al padre che conosceva la perizia

Liberti ben prima della richiesta di incidente probatorio del 28 giugno del 2010. Fabio: «La perizia tecnica sembrava andasse tutto bene... non lo so che caz... è successo...». Sempre il figlio rivolgendosi al padre: «Però è succulenta la cosa di beccare un Riva giovane... eh papà...». Emilio Riva: «Ma non c'è niente... tanto hanno dimostrato che l'abbattimento delle pecore non c'entra con la nostra diossina, ecco... è quell'altra causa...».

L'Aia addomesticata Che fatica ottenere l'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, che adesso il ministro dell'Ambiente Corrado Clini vuole aggiornare prima possibile. Stiamo parlando di quell'Aia concessa il 4 agosto del 2011 dopo un inter burocratico di ben sette anni.

La commissione che la istruisce si chiama l'Ipcc, e Giorolamo Archinà si dà un gran da fare per ottenere l'autorizzazione. Scrive il rapporto della Finanza: «L'effettiva e buona riuscita dei contatti si rileva, come si accennava in precedenza, dai costanti aggiornamenti che egli fornisce ai vertici aziendali, con i quali ovviamente condivide le strategie da porre in atto, recependo le direttive che di volta in volta vengono impartite. Nello specifico emerge come anche a livello ministeriale fervano i contatti non proprio istituzionali per ammorbidire alcuni componenti della Commissione Ipcc Aia; con i predetti le relazioni vengono mantenute da tale Vittoria Romeo e in parte anche dall'avvocato Perli».

I parchi scoperti Vittoria Romeo è al telefono con Fabio Riva: «Allora dicevo ad Archinà, se Palmisano, che è quello della Regione, tira fuori l'argomento in Commissione, siccome l'Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) deve ancora dare il parere sul barrieramento e a noi serve un parere positivo per continuare a dimostrare che non dobbiamo fare i parchi...». Fabio Riva: «È chiarissimo. Però siccome noi non possiamo assolutamente coprire i parchi perché non è fattibile... tanto vale rischiarla così». Vittoria Romeo: «Valutiamo se la cosa in questi giorni la teniamo al livello di Ticali, Pelaggi, Mazzoni (presidente e membri della commissione ministeriale Ipcc, ndr) oppure...». Fabio Riva: «No, picchiamo... picchiamo duro...».

Che termini da combattimento. Del resto quando il direttore dell'Arpa, Giorgio Assennato, firma una relazione che denuncia che i monitoraggi dell'aria nel quartiere Tamburi - siamo nel giugno del 2010 - hanno rivelato la presenza di benzoapirene nell'aria che proveniva dalle cokerie dell'Ilva e che in assenza di un ridimensionamento di quelle emissioni, si dovrà ridurre drasticamente la produzione e condizionarla alle condizioni meteo, la reazione dell'Ilva promette sfracelli. Girolamo Archinà dice ad Alberto Cattaneo, ex consulente esterno oggi dirigente Comunicazione dell'Ilva: «Dobbiamo distruggere Assennato».

Riva serpente C'è un incontro tra il governatore della Puglia Nichi Vendola, Fabio Riva, Girolamo Archinà e il direttore dell'Ilva Capogrosso, tra le carte della Finanza. Fabio Riva ne parla con il figlio Emilio (omonimo del nonno), il quale suggerisce al padre: «Facciamo un comunicato stampa fuorviante, tanto "per vendere fumo" dicendo che va tutto bene e che Ilva collabora con la Regione».

Archinà con la linea della «trasparenza» non va molto d'accordo. Vuole comprarsi i giornalisti, tagliargli la lingua. «Mi sto stufando perché fino a quando io so' stato accusato di mantenere tutto sotto coperta, però nulla è mai successo... nel momento in cui abbiamo sposato la linea che sicuramente è più corretta, della trasparenza... non ci raccogliamo più... La situazione è complicata e se non si ha l'umiltà di dire ritorniamo tutti a nascondere tutto...».

Archinà dice a Fabio Riva che «consegnando in anteprima le analisi potrà iniziare a lavorare sul professor Liberti affinché attesti che le emissioni sono notevolmente inferiori» Fabio Riva al padre Emilio: «La perizia tecnica sembrava andasse tutto bene... non lo so che è successo». Il padre: «Tanto hanno dimostrato che non c'entriamo con le pecore»

Dopo gli incontri istituzionali con Nichi Vendola, Fabio Riva parlando con il figlio dice: «Facciamo un comunicato per vendere fumo in cui diciamo che tutto va bene e collaboriamo» Quando Giorgio Assennato direttore dell'Arpa firma una relazione fortemente negativa sui valori dell'aria nel quartiere Tamburi, Archinà dice: «Dobbiamo distruggerlo»

 

 

lapresse bruno ferranteEMILIO RIVA jpegILVAilvaTARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegTARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegEMILIO RIVA jpegTARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegBruno Ferrante

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...