1- IL MARPIONNE OBA-OBA! IL PARAGURU DI TORINO-DETROIT ALZA IL TIRO E CERCA IN EUROPA UN INTERLOCUTORE SIMILE A QUELL’OBAMA CHE IN AMERICA HA AVUTO IL CORAGGIO DI ROVESCIARE TONNELLATE DI DOLLARI PER SALVARE L’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA 2- SEGUI IL LEGAME CON OBAMA PER CAPIRE BENE DOVE IL ‘BARBONNE’ VUOLE ARRIVARE 3- BANKITALIA TARANTOLATA! LA TARANTOLA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO DIRETTORE GENERALE QUANDO IN AUTUNNO SACCOMANNI SE NE ANDRÀ IN PENSIONE. (CORRE VOCE CHE LA SIGNORA PIEMONTESE POTREBBE SOSTITUIRE IL PRESIDENTE DELL’ISVAP) 4- PASQUA DI PASSIONE PER MORETTI: I PRIMI TRENI NTV DI MONTEZEMOLO SI MUOVERANNO UFFICIALMENTE L’8 APRILE. CON SOTTILE PERFIDIA IL CAPO DELLE FERROVIE HA DATO IL BENVENUTO SOTTOLINEANDO CHE LUCHINO HA AVUTO “TAPPETI D’ORO, NON ROSSI” 5- ORSI TEME CHE L’OFFENSIVA DEI FRANCESI SIA SOLO IL PRELUDIO DI UNA CAMPAGNA CHE HA PER OBIETTIVO LA LIQUIDAZIONE DI FINMECCANICA DAI MERCATI INTERNAZIONALI

1- BANKITALIA TARANTOLATA
Mancavano le mimose ma di femmine ce ne erano tante questa mattina nel salone della Banca d'Italia che alla vigilia della Giornata delle Donne ha pensato organizzare un grande convegno sul tema: "Le donne e l'economia italiana".

Quando alle 9 in punto è arrivato il Governatore Ignazio Visco qualcuno l'ha visto arrossire di fronte a una platea così elegante e agguerrita. Il programma prevede che i lavori si svolgano per l'intera giornata e sono ben 15 le relatrici che dopo la presentazione del progetto di ricerca curato da Magda Bianco (responsabile dell'Ufficio Diritto dell'Economia di Bankitalia) si alterneranno al microfono per parlare del ruolo delle donne nelle carriere e nelle attività imprenditoriali.

Sconvolgendo l'agenda che prevedeva il suo intervento questa sera alle 18, la ministra della lacrima Elsa Fornero ha anticipato il suo saluto dicendo tra l'altro che "tutta questa enfasi sulle donne che reclamano diritti è la dimostrazione che non siamo un Paese maturo".

I maschietti della Banca d'Italia presenti in sala hanno sorriso in maniera discreta perché già l'idea stessa di fare un convegno sulle donne nell'economia è una scelta sbagliata che accentua una "diversità" e un muro professionale ispirati a una logica di vecchio stampo.

Per altri dirigenti più incalliti l'evento promosso da via Nazionale ha un significato più sottile che si lega al futuro organigramma di Bankitalia e al destino di Anna Maria Tarantola, la signora di Casal Pusterlengo, sposata con due figli, che è entrata nel 1971 e ha diretto la Vigilanza fino al luglio 2008. Oggi è uno dei tre vice direttori generali dell'Istituto e lavora al fianco di Giovanni Carosio e di Salvatore Rossi, il baffuto ex-capo del Servizio Studi ed ex-Segretario Generale che quattro mesi fa si è aggiunto agli altri due colleghi.

Nei giorni scorsi Visco ha proceduto ad alcune nomine in posti chiave; tra queste la più rilevante è stata la promozione a capo della Vigilanza bancaria e finanziaria di Luigi Federico Signorini, il 57enne economista fiorentino che ha studiato ad Harvard e nel 2009 ha scritto con lo stesso Visco un libro sull'economia italiana.

Anche lui dovrà rispondere ad Anna Maria Tarantola che secondo le previsioni potrebbe diventare il nuovo direttore generale della Banca d'Italia quando in autunno Fabrizio Saccomanni se ne andrà in pensione. Pochi giorni fa è corsa voce che la signora piemontese potrebbe lasciare la Banca d'Italia per sostituire il presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini. Il mandato di quest'uomo, classe 1939, scade a giugno e per quella data dovrebbe concludersi la sua carriera decennale sostenuta da potenti pressioni politiche.

Non più tardi di ieri l'economista Salvatore Bragantini lo ha fatto nero con un articolo sul "Corriere della Sera" che invocava "una vera vigilanza" rispetto al regolatore Isvap che sta vegliando "lesto e flessuoso come un leone marmoreo".

È probabile che la Tarantola non abbia dato alcun credito alle voci che la vorrebbero fuori da quella Banca d'Italia dove è entrata 40 anni fa riscuotendo credito e prestigio dai diversi Governatori e in particolare da Mario Draghi.

Questa sera alle 18 sarà lei a tirare le conclusioni del convegno sulle donne, e dal tono delle sue parole si capirà se la strada per la direzione generale della Banca d'Italia è a portata di mano.

2- PASQUA DI PASSIONE PER MORETTI
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie sostengono di sapere con assoluta certezza che i primi convogli della Ntv di Luchino di Montezemolo si muoveranno ufficialmente l'8 aprile.
È il giorno di Pasqua che pare sia stato scelto da Luchino di Montezemolo per la sua resurrezione pubblica dopo mesi di incertezze e di silenzio. Sembra infatti che venerdì prossimo verrà consegnato a Ntv l'ultimo certificato necessario per far correre le smaglianti carrozze di "Italo", ed è presumibile che a partire dal giorno dopo scatti una campagna pubblicitaria clamorosa.

A correre sulla tratta Napoli-Roma dovrebbero essere tre coppie di treni che compiranno 12 viaggi inaugurali; poi nei mesi successivi, e fino alla metà del 2014, Luchino riceverà da Alstom le altre carrozze che completano la flotta di 25 convogli.

Gli uscieri delle Ferrovie ricordano che l'8 aprile di due anni fa Obama e il presidente russo Medvedev firmarono nel castello di Praga il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche, e sperano quindi che dopo tanta guerriglia, la giornata segni la pace definitiva tra il presidente della Ferrari (diventato ferroviere) e l'ex-sindacalista di Rimini Mauro Moretti.

A questo proposito corre voce che negli ultimi giorni ci siano stati colloqui intensi tra i due personaggi, ma la notizia finora non ha trovato alcuna conferma. Non solo: ieri Moretti ha partecipato alla trasmissione "Sky Tg Economia" e ha mostrato ancora una volta la faccia feroce. A dire il vero la fisionomia è sempre quella che si porta addosso come manager che considera il lavoro e l'efficientamento gli ideali della vita.

Non a caso nel corso della trasmissione è apparso con il volto tirato senza indulgere in alcun momento a una parvenza di sorriso. E quando il giornalista che lo intervistava lo ha incalzato sulla Tav, il buon Moretti non ha fatto mistero di un certo scetticismo sul progetto della Val di Susa per il quale ci vorranno almeno 15 anni. Il tono è salito quando il discorso è caduto su Ntv alla quale con sottile perfidia il capo delle Ferrovie ha dato il benvenuto sottolineando che Luchino ha avuto "tappeti d'oro, non rossi" e quindi deve ringraziare tutti per la possibilità di fare concorrenza "primo al mondo ai treni dello Stato".

L'accusa formulata da Moretti sui "tappeti d'oro" è davvero curiosa perché quando Ntv ha bussato alle porte di Rete Ferroviaria Italiana lui era l'amministratore delegato e avrebbe potuto fare una gara per aprire le porte ai concorrenti. Non l'ha fatto, e le ragioni vanno cercate nella volontà superiore del Governo Prodi e dei ministri dell'epoca, ma francamente adesso che i giochi sembrano chiusi la polemica appare anacronistica.

Agli uscieri del palazzo-obitorio interessava sapere qualcosa di più sull'annosa questione dei pendolari e qui Moretti con il volto irrigidito e imbarazzato ha rilanciato la palla alle regioni e al governo che rispetto a un piano da 6 miliardi per mille treni nuovi ne ha concessi 2 con i quali stanno per arrivare 700 nuove carrozze.

"Il buon Monti - ha detto Moretti sfiorando la provocazione - faccia i conti giusti!", perché se non ci sono i soldi bisogna economizzare in altri settori fino al punto di aumentare il costo per gli abbonamenti dei pendolari.

L'autodifesa dell'ex-sindacalista di Rimini poteva finire qui, ma la sua irresistibile voglia di aver ragione su tutto e tutti lo ha portato a fare un confronto con i treni per i pendolari in Germania e in Olanda. E qui gli uscieri e i telespettatori si sono davvero divertiti perché, citando in modo ostentato alcuni giornali olandesi, il buon Moretti ha rivelato che le ferrovie olandesi propongono ai pendolari di fare la pipì nei sacchetti.

La notizia sbalorditiva si riferisce all'intenzione dei treni locali olandesi di rifornire i passeggeri di speciali sacchetti per fare la pipì che contengono polvere in grado di trasformare il liquido in gel. Pare che l'iniziativa di cui aveva già parlato in ottobre il "Secolo XIX", sia stata sperimentata dalla società ferroviaria NS e che abbia incontrato notevoli difficoltà perché i pendolari incontinenti devono recarsi nella carrozza dei conduttori dove è previsto uno spazio per fare i loro bisogni dentro i sacchetti.

Il buon Moretti si è ben guardato dal proporre un'applicazione di questa tecnica contorsionistica per i suoi clienti più poveri, ma non ha precisato che in Olanda le corse dei treni si fanno su tratte brevi e come una metropolitana dove l'orario medio è di 10 minuti ed è permesso di portare a bordo le biciclette.

Nella logica dell'efficientamento che il capo delle Ferrovie vuole perseguire non si arriva alla pipì nei sacchetti, ma ad offrire un servizio sempre più completo ed elegante che a partire dal giorno di Pasqua dovrà vedersela con i treni di Luchino dotati di maggiordomo e di hostess meravigliose.

3- IL MARPIONNE OBA-OBA
I giornali compiacenti lo hanno definito uno show, ma quello di Sergio Marpionne ieri al Salone di Ginevra è stata una performance all'insegna della modestia e delle incertezze.
All'appuntamento del Salone la Fiat si è presentata con due soli nuovi modelli (Fiat 500 L e Ferrari F12) lasciando a bocca asciutta chi pensava che il manager dal pullover sgualcito tirasse fuori qualche novità e qualche annuncio clamoroso.

Invece Marpionne ha preferito vagare con le parole intorno a possibili alleanze con partner europei ed asiatici non escludendo la possibilità di concludere accordi con Opel oppure con altri soggetti francesi. L'amministratore delegato della Fiat, sul quale si ferma oggi il quotidiano "Il Fatto" per annunciare che il rosario delle stock options arriverà a febbraio 2015 sui 48 milioni, ha stupito per quel riferimento a possibili accordi con la Opel, l'azienda tedesca controllata da General Motors.

C'è ancora chi ricorda ciò che avvenne nel maggio 2009 quando dopo 12 ore di trattative la Merkel e il superministro dell'Economia Karl Guttemberg sbatterono la porta in faccia a Marpionne che voleva portarsi a casa l'azienda tedesca. Oggi sembra che il Lingotto stia cercando di riannodare le fila per realizzare con Opel la piattaforma della nuova Punto ma vale la pena fermarsi su un passaggio della conferenza stampa carico di significato politico.

Non si tratta del possibile spostamento a Detroit della sede legale di Chrysler-Fiat (un problema sul quale Monti, Passera e la Fornero non hanno il coraggio di chiedere spiegazioni), bensì delle parole che Marpionne ha pronunciato invocando per il settore europeo dell'automobile "una ristrutturazione a guida pubblica analoga a quella condotta sull'acciaio negli anni ‘90".

Qui bisogna fermarsi un attimo per capire che al di là dei nuovi modelli e del trasferimento della sede legale, il barbuto figlio del carabiniere Concezio sta invocando una concertazione europea in grado di fronteggiare il problema della sovraccapacità produttiva del settore. È questo il tema che lo angustia e che rimbalza con le sue parole oggi anche sulle colonne del "Financial Times".

È evidente che Marpionne alza il tiro e cerca in Europa un interlocutore simile a quell'Obama che in America ha avuto il coraggio di rovesciare tonnellate di dollari per salvare l'industria automobilistica.

Il suo modello è il presidente americano che ha sfidato l'accusa di dirigismo iniettando moneta nei moribondi stabilimenti di Detroit. Chiunque voglia capire bene dove il barbuto Marpionne vuole arrivare deve approfondire il legame stretto che lo lega al presidente americano ormai pronto per il secondo mandato alla Casa Bianca.

4- LA LIQUIDAZIONE DI FINMECCANICA DAI MERCATI INTERNAZIONALI
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che anche la stampa internazionale comincia ad occuparsi dei guai di Giuseppe Orsi, il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica.
In un articolo sul quotidiano economico francese "Les Echos" si legge testualmente: "il nuovo amministratore delegato già sul banco degli imputati". Dal quartier generale di piazza Monte Grappa hanno risposto al giornale dicendo che dopo la pulizia dei conti ci sarà la resurrezione, ma il povero Orsi teme che l'offensiva dei francesi sia solo il preludio di una campagna che ha per obiettivo la liquidazione di Finmeccanica dai mercati internazionali".

 

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