MARPIONNE LA VEDE BRUTTA: “SERVE UN PIANO MARSHALL PER L’ITALIA!” – FIRENZA FA PACE CON RENZI

1 - MARCHIONNE: SERVE PIANO MARSHALL PER L'ITALIA
Da "Corriere.it"

«Dobbiamo scommettere sul futuro dell'Italia», dice l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne. Serve «uno scatto di orgoglio, uno sforzo collettivo, una specie di patto sociale, chiamatelo piano Marshall per l'Italia o come volete. Un piano di coesione nazionale per la ripresa economica».

CINQUE COSE CHE SI POSSONO FARE
Per questo, «quello che posso dire al governo è: scegliete le cinque cose più importanti, cinque cose che si possono fare ora. Datevi 90 giorni di tempo per realizzarle e poi passate alle cinque successive». Dal punto di vista delle imprese, invece, le priorità del piano Marshall italiano sono, tra le altre, la semplificazione e la riforma di «un sistema giudiziario lento e inefficiente, con tendenze a volte anti industriali». Alle imprese, inoltre, «ci piacerebbe anche vedere comportamenti per limitare le spese e gli sprechi, della politica e della pubblica amministrazione».

NESSUNA CHIUSURA
E ancora: «La Fiat - ha detto Marchionne durante il suo intervento all'assemblea 2013 di Confindustria Firenze - si è accollata le sue responsabilità, gli analisti e opinionisti consigliano che chiudendo uno o due stabilimenti in Italia ci consentirebbe di risolvere il problema della nostra sovracapacità produttiva, invece abbiamo deciso che non chiuderemo nessun stabilimento in Italia». Marchionne ha infatti sottolineato di voler puntare sul nostro Paese anche come piattaforma di produzione per i mercati di tutto il mondo e a questo proposito ha ricordato gli investimenti fin qui già effettuati.

GLI INVESTIMENTI
A Pomigliano, ha ricordato, «abbiamo investito 800 milioni senza neanche un euro di investimento e l'abbiamo trasformato in uno stabilimento modello». A Grugliasco, invece, è stato speso 1 miliardo di euro, mentre a Melfi sono in programma investimenti per 4 miliardi che permetteranno di produrre dal 2014 due nuovi modelli». E ha poi rassicurato: «Il progetto di Fiat per la produzione in Italia porterà in 3-4 anni al pieno impiego dei lavoratori».

2 - RENZI-MARCHIONNE, PROVE DI PACE
Marzio Fatucchi per "Corriere.it"

Uno arriva in bici, l'altro in auto. Renzi e Marchionne si rincontrano dopo le scintille sul caso Firenze. Si stringono la mano per salutarsi e poi si siedono vicini all'assemblea di Confindustria Firenze, al teatro Comunale. Per loro è stato anche allestito un salottino dietro le quinte, anche se pare che l'incontro riservato alla fine non ci sia stato. Prove di pace nel cuore della «città piccola e povera» come venne definita dall'amministratore delegato di Fiat. Una polemiche durissima, nata lo scorso ottobre, con parole durissime. Il super manager aveva definito Renzi «la brutta copia di Obama».

Poi l'affondo sulla città: «Firenze città piccola e povera se paragonata alla complessità di un Paese come gli Usa». Marchionne provò a metterci una toppa spiegando che le sue parole erano state estrapolate da un discorso più ampio, ma non bastò. Lo ha ripetuto anche di fronte all'assemblea di Confidustria di Firenze, e per chiudere la polemica se la prende con il giornalista e la presunta cattiva traduzione: «Diciamolo alla fiorentina, una bella bischerata».

«NON CHIUDEREMO NESSUNO STABILIMENTO»
Marchionne approfitta del palco di Firenze per parlare dell'Italia. «Dobbiamo scommettere sul futuro dell'Italia», dice l'a.d. di Fiat Sergio Marchionne. Serve «uno scatto di orgoglio, uno sforzo collettivo, una specie di patto sociale, chiamatelo piano Marshall per l'Italia o come volete. Un piano di coesione nazionale per la ripresa economica». Il progetto di Fiat per la produzione in Italia «porterà in 3-4 anni al pieno impiego dei lavoratori», ha continuato.

«La scelta più razionale sarebbe quella ci chiudere uno o due stabilimenti in Italia», anche «per far fronte alla sovraccapacità produttiva. Abbiamo invece detto e lo ribadisco che non chiuderemo nessuno stabilimento in Italia. Abbiamo sempre gestito la nostra libertà con coscienza», ha sottolineato.

L'APPELLO PER IL MAGGIO
Il primo a parlare in assemblea è il presidente di Confindustria Firenze Simone Bettini: «Tutti vi chiederete perché siamo qua - ha esordito - Siamo qua perché vogliamo bene al Maggio, che deve crescere , prosperare, produrre cultura per la nostra società e comunità».

Ed è partito l'applauso. Dopo l'intervento di Stefano Casini Benvenuti dell'Irpet, sullo stato di salute dell'economia toscano, Bettini ha ricordato che la crescita del nostro territorio era in difficoltà prima della crisi. «Basta mobbing allo sviluppo» ha detto poi Bettini, ricordando le priorità di Firenze: servizi camerali all'industria, credito più facile e lo sviluppo di Firenze Fiera.

«Dovremmo avere un comparto del legno in grande crescita in Italia: si fa un tavolo su tutto», dice il sindaco nel suo intervento. «In Italia quando non si sa che fare si fa una commissione», ha osservato, ribadendo le sue perplessità sulla commissione per le riforme: «Hanno bisogno dei saggi per capire che bisogna cambiare la burocrazia?».

LA PROROGA PER LA TRAMVIA
Sul palco anche il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha spiegato il senso della sua «sfuriata» di Grosseto contro i «padroni». Tutto nasce per il «troppo amore» per «lavoro e industria. E io amo lavoro e industria». Poi si è augurato «che presto riprendano i lavori a Firenze, dall'alta velocità alle tramvie».

E proprio sul tema delle linee 2 e 3 ha annunciato che la Regione chiederà all'Unione Europea di prorogare l'investimento di 36 milioni di euro perché i finanziamenti «stanno in un quadro di risoluzione dei problemi di mobilità nell'area fiorentina.

A giorni verrà presta una decisione. Chiude la mattinata una sorpresa: il presidente di Confindustria Firenze Simone Bettini fa salire sul palco il famoso artigiano fiorentino Calamai che dona all'ad di Fiat un orologio realizzato «con la rottamazione di una Fiat 500 Abarth». Marchionne si commuove, l'assemblea si conclude con Bettini che propone di fare la presentazione della nuova Maserati a Firenze. In sala Renzi applaude, l'ad di Fiat non dice no.

 

MATTEO RENZI IN BICISERGIO MARCHIONNE MATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHONSERGIO MARCHIONNE jpegSERGIO MARCHIONNE jpegRENZI MATTEO Enrico Letta ENRICO ROSSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...