MARTEDI' L'ACCORDO TRA IL GRUPPO TELECOM E L'ESPRESSO SULLE FREQUENZE - IL NEO GOVERNATORE SARDO PIGLIARU SPINGE TISCALI - SINDACI SEAT CONTRO L’AZIONE DI RESPONSABILITA' - JP MORGAN A DIETA...

1. SI AVVICINA L'ACCORDO CON DE BENEDETTI
Da ‘Il Giornale'

L'annuncio che la fusione era imminente l'aveva fatto, all'inizio di febbraio, l'oggi ex viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà. Invece l'integrazione dei mux, (frequenze) di Telecom Italia Media (gruppo Telecom) e dell'Espresso è ancora in alto mare. Le società stanno lavorando all'intesa e un annuncio potrebbe arrivare martedì prossimo in occasione della presentazione dei conti di Ti Media. Bisognerà dunque informare il nuovo ministro, Federica Guidi, della nascita della società che sarà 70% di Ti Media e 30% del gruppo di De Benedetti. Valore 500 milioni.

2. TISCALI BOOM IN BORSA - A SPINGERE È LA SINISTRA
Da ‘Il Giornale'

Pigliaru spinge Tiscali in Borsa. La società fondata da Renato Soru, ex governatore della Sardegna ed ex editore dell'Unità, da quando il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali, ha guadagnato il 40%. Anche ieri il titolo è salito del 6%. Ma perché le azioni salgono? Ebbene, in campagna elettorale il candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru, vincitore delle elezioni, aveva promesso di voler puntare sulle nuove tecnologie, unico settore per il quale la Sardegna non soffre dello svantaggio di essere un'isola. Sullo sfondo, però, ci sono anche le nuove offerte all inclusive molto aggressive.

3 - I SINDACI SEAT CONTESTANO L'AZIONE DI RESPONSABILITÀ
A.F.D. per il "Sole 24 Ore" - I sindaci di Seat Pagine Gialle contestano la posizione del cda che ha convocato il 4 marzo (martedì prossimo) l'assemblea degli azionisti per votare sull'azione di responsabilità degli ex amministratori. Sollecitati dalla Consob i sindaci hanno scritto una nota in cui criticano la relazione dei legali della società che, a loro dire, non terrebbe conto del contesto economico di riferimento (la crisi finanziaria la concorrenza di Google...).

Una contestazione viziata dal conflitto di interessi: i sindaci attuali infatti sono gli stessi a cui toccava vigilare sull'operato degli ex manager a cui il nuovo cda contesta un danno da 2,4 miliardi di euro. Nello stesso report sull'azione di responsabilità i legali della società (Franchini e Negro) si riservano «la proposta di deliberare un'azione di responsabilità» anche nei loro confronti «alla luce di ulteriori approfondimenti, necessari anche ad esaminare ruoli e responsabilità diversi, tenuto anche conto che i sindaci che sono tutt'ora in carica sono stati nominati nel 2003 ed hanno mantenuto il loro ufficio senza soluzioni di continuità, per cui non sussistono limiti dettati dal decorso dei termini di prescrizione».

4 - CHRYSLER PAGA ANCORA L'EREDITÀ DI OLD CARCO
A.Mal. per il "Sole 24 Ore" - Sono passati cinque anni dalla bancarotta Chrysler e dalla nascita della nuova azienda targata Fiat. Qualche cascame della vecchia Chrysler (Old Carco per i tribunali) pesa ancora sulla nuova. Nei giorni scorsi un giudice federale di New York ha respinto una richiesta di Chrysler di farsi rimborsare 50 milioni di dollari di premi assicurativi sull'indennnità di disoccupazione in tre Stati: Michigan, Illinois e Indiana.

L'oggetto del contendere è la norma secondo cui chi acquista un'azienda ne eredita anche il "rating assicurativo" (una sorta di bonus malus), legato anche al numero di disoccupati di cui l'impresa acquisita è stata responsabile nei tre anni precedenti. Secondo gli Stati, la nuova Chrysler era in tutto e per tutto erede della vecchia, e quindi deve pagare premi più elevati; secondo gli avvocati di Chrysler, invece, il contratto di vendita del 2009 trasferì alla nuova entità un business «libero da oneri» anche di questo tipo. Chrysler dovrà ora richiedere il rimborso a ciascuno degli Stati; poiché la somma non è indifferente, è probabile che la battaglia legale prosegua.

5 - PROBLEMI DI «RACCOLTA» AI VERTICI DI PIMCO
M. Val. per il "Sole 24 Ore" - Un libro da scrivere e più tempo per la famiglia. Invece è stata acrimonia, fino all'insulto. È finita così, a male parole, la partnership della strana coppia di Pimco, il burbero ex trader e ufficiale di marina Bill Gross fondatore del colosso obbligazionario, e il raffinato economista rampollo di diplomatici egiziani Mohamed El-Erian spesso volto pubblico del gruppo.

Ci ha pensato il Wall Street Journal a smontare la bucolica versione aziendale con una ricostruzione al vitriolo delle recenti dimissioni a sorpresa di El-Erian: Gross sempre più irascibile e insofferente mentre la performance di Pimco si appanna. E uno scontro personale che esplode quando il fondatore si rivolge all'ex delfino davanti a decine di dipendenti dicendo «io ho alle spalle 41 anni di eccellenza negli investimenti, tu cos'hai?». El-Erian contrattacca: «Sono stanco di raccogliere la tua m...». Critica Gross, noto per imporre silenzio e vietare anche lo scambio di sguardi tra i suoi trader, per comportamenti dannosi al gruppo. I tentativi di riconciliazione falliscono e la rottura si consuma, come in una soap opera della finanza.

6 - JP MORGAN A DIETA CON ALTRI 6MILA TAGLI
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - JP Morgan Chase ha annunciato una nuova sforbiciata alla forza lavoro: fino a 6mila addetti nel settore dei mutui nel 2014 sulla scia di un calo della domanda per prestiti per l'acquisto di case e della redditività del business. La cifra è più grande di almeno 2mila posizioni rispetto a stime precedenti. La banca americana l'anno scorso aveva parlato di circa 15mila esuberi nel settore mutui entro fine 2014. L'anno scorso 11mila posizioni vennero tagliate lasciando tra le 2 e le 4mila unità da eliminare nei prossimi mesi.

Ma ieri, appunto, in una presentazione per l'investor day JP Morgan ha parlato di 6mila tagli. Nello stesso documento il gruppo ha spiegato che le persone a libro paga attive in filiali e nel business delle carte di credito verranno ridotte di altre 2mila unità nel 2014 (l'anno scorso gli esuberi nei due comparti furono 5mila). Da ricordare che a fine 2013, JP Morgan contava 252mila dipendenti. Sempre ieri la banca ha detto di non prevedere aperture di filiali fino al 2016. A gennaio aveva già annunciato che l'aggressiva espansione retail si sarebbe fermata a quota 5.600 location. Nel 2013 aveva creato 16 nuove filiali dopo le 106 del 2012 e le 240 del 2011. Il personale agli sportelli calerà del 20% entro il 2015. Insomma, la dieta 2013 non è bastata, quindi di continua.

 

 

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