MEDIOSBANCA! (MO’ SO’ CAZZI PER NAGEL) - LA PROCURA DI MILANO HA SEQUESTRATO UNA LETTERA CHE CERTIFICHEREBBE L'ESISTENZA DI UN PRESUNTO ACCORDO TRA MEDIOBANCA E LIGRESTI PER TRATTARE L'USCITA DELLA FAMIGLIA DALLA HOLDING PREMAFIN - UNA SORTA DI BUONUSCITA DI CIRCA 45 MILIONI DI EURO - SALVATORE LIGRESTI, INTERROGATO GIOVEDI', AVREBBE AFFERMATO DI AVERE FIRMATO IL DOCUMENTO, MA LA LETTERA SEQUESTRATA NON RIPORTA FIRME….

1- FONSAI: SEQUESTRATA LETTERA PRESUNTO PATTO LIGRESTI-MEDIOBANCA
AGI) - Il gip di Milano, Roberto Arnaldi, ha disposto nei giorni scorsi il sequestro di una lettera che certificherebbe l'esistenza di un presunto accordo tra Mediobanca e Salvatore Ligresti per trattare l'uscita della famiglia dalla holding Premafin. Nella lettera, secondo quando si apprende in ambienti legali, il patron di Fonsai tratterebbe una sorta di buonuscita pari al 30% di Premafin, per un controvalore di circa 45 milioni di euro. Salvatore Ligresti, interrogato giovedi', avrebbe affermato di avere firmato il documento, ma la lettera sequestrata non riporta firme.

2- FONSAI: SEQUESTRATA LETTERA SU PRESUNTO ACCORDO LIGRESTI-NAGEL SU UNIPOL
(Adnkronos) - Sarebbe contenuta in una lettera, datata 17 maggio scorso, la prova del presunto accordo tra Salvatore Ligresti e Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, sull'operazione per cedere il controllo della scuderia Ligresti a Unipol. A quanto apprende l'Adnkronos, la missiva e' stata sequestrata dagli uomini della Guardia di Finanza negli uffici di Cristina Rossello, segretaria del patto di sindacato di Piazzetta Cuccia, in via Agnello a Milano.

3- PREMAFIN: PM SEQUESTRANO LETTERA ACCORDO BUONUSCITA LIGRESTI
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I magistrati di Milano hanno sequestrato una lettera nella quale sarebbe contenuto un presunto accordo tra Salvatore Ligresti e Mediobanca per l'uscita della famiglia da Premafin. Secondo quanto appreso, il 17 maggio scorso presso gli uffici di Compass in Foro Bonaparte c'e' stato un incontro tra Alberto Nagel, a.d. di Mediobanca, e Salvatore e Jonella Ligresti dal quale sarebbe scaturito un accordo per l'uscita della famiglia Ligresti dalle societa' del gruppo in cambio del controvalore del 30% di Premafin, pari a circa 45 milioni di euro. Quando e' stato sentito dal pm Luigi Orsi l'ingegnere di Paterno' avrebbe dichiarato di aver firmato l'intesa, ma quando i pm hanno sequestrato la lettera, non avrebbero trovato alcuna firma.

4- PM MILANO SENTE SEGRETARIA PATTO DI SINDACATO MEDIOBANCA
(Adnkronos) - Il pm di Milano Luigi Orsi sta sentendo da questa mattina Cristina Rossello, legale e segretaria del patto di sindacato di Mediobanca. L'interrogatorio, stando a quanto si apprende, riguarderebbe il presunto accordo tra Ligresti e Piazzetta Cuccia per dare il via libera all'operazione Unipol.


5- FONSAI: DA UNICREDIT SI' AD AUMENTO, LIGRESTI IN PROCURA
(ANSA) - Sì di Unicredit all'aumento Fonsai. La banca guidata da Federico Ghizzoni ha comunicato l'esercizio dei diritti di opzione, investendo 61 milioni di euro per non diluire il suo 6,6% nella compagnia. L'impegno di Unicredit, sponsor con Mediobanca del piano Unipol, si aggiunge ai 170 milioni pagati lo scorso anno per sottoscrivere la quota in occasione del suo ingresso in Fonsai. Denari in gran parte 'bruciati' dal crollo delle quotazioni del titolo in Borsa (azioni e diritti di spettanza della banca, alla chiusura di oggi, valevano circa 1,5 milioni di euro) e che Unicredit spera di recuperare attraverso il rilancio di Fonsai targato Bologna.

Intanto è emerso che Salvatore Ligresti, patron del gruppo assicurativo, è stato interrogato nella serata di giovedì dal pm Luigi Orsi, titolare delle indagini sul gruppo della famiglia siciliana. L'interrogatorio di Ligresti, indagato per aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza della Consob, avrebbe avuto ad oggetto alcuni aspetti dell'accordo per il salvataggio di Premafin da parte di Unipol, tra cui la concessione di eventuali garanzie alla famiglia siciliana. Recentemente Orsi aveva scritto alla Consob chiedendo chiarimenti non solo sulla solidità di Unipol ma anche sulla integrale pubblicazione dell'accordo relativo a Premafin, in base al quale Unipol ha ricapitalizzato la holding e le banche ne hanno ristrutturato il debito.

L'assenza di 'premi' ai Ligresti è stata una delle condizioni poste dalla Consob per concedere al gruppo guidato da Carlo Cimbri l'esenzione dall'opa. Le verifiche di Orsi potrebbero dunque allargarsi a nuovi filoni oltre a quelli, già corposi, relativi all'aggiotaggio dei trust off-shore, alle operazioni tra parti correlate tra la famiglia Ligresti e Fonsai e all'eventuale commissioni di reati fallimentari legati a Sinergia e Imco.

Intanto dopo la 'presa' di Premafin da parte di Unipol la scorsa settimana, con la sottoscrizione dell'aumento riservato a Bologna, otto amministratori della compagnia, tra cui il presidente Cosimo Rucellai e l'A.d. Emanuele Erbetta, hanno rassegnato le proprie dimissioni, che si aggiungono a quelle già presentate da altri sei consiglieri, provocando la decadenza dell'intero consiglio. Il Cda si riunirà il prossimo 2 agosto per decidere in merito alla convocazione dell'assemblea per il rinnovo del consiglio, operando fino ad allora in regime di prorogatio.

Mercoledì scade il termine per la negoziazione in borsa dei diritti, il cui esercizio potrà avvenire fino al primo agosto. Al momento non si hanno indicazioni su come stia andando la doppia ricapitalizzazione da 2,2 miliardi di Unipol e Fonsai, i cui titoli restano anche oggi sotto pressione in borsa. Per limitarsi alle ordinarie Fonsai la capitalizzazione complessiva, tra diritti e azioni, si è abbattuta a 22,4 milioni mentre per Unipol a 66,8 milioni. La speranza è che i piccoli azionisti, quelli meno attrezzati di fronte a un'operazione di questa complessità, qualora non siano interessati a seguire l'aumento (nel qual caso potranno mediare i valori di carico a prezzo però di un significativo impegno finanziario) si siano liberati dei diritti nel corso delle prime sedute, quando ancora il loro valore era consistente.

 

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